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Autore: Juliet    29/10/2005    9 recensioni
La notte in cui Voldemort fallì, la notte in cui Lily e James morirono.
La notte che diede inizio a tutto.
[James/Lily]
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le tenebre la avvolgevano, poteva sentirle sulla pelle come la seta, sembrava quasi che la accarezzassero

Categoria: Harry Potter

Titolo: Nightmares

Autrice: Juliet

Personaggi&Pairings: James Potter, Lily Potter, James/Lily

Rating: Giallo

Avvertimenti: One - Shot





Nightmares





Le tenebre la avvolgevano, poteva sentirle sulla pelle come la seta, sembrava quasi che la accarezzassero. Carezze appena accennate che le lasciavano addosso paura allo stato puro. Respirò profondamente, cercando di calmarsi, cercando di controllare i battiti troppo rapidi del suo cuore. Non riusciva a muoversi. Non riusciva a staccare i piedi da terra. Non riusciva a vedere su che cosa poggiava. L'oscurità era completa, silenziosa, perfetta. Reale.

Ad un tratto, una luce. Un bagliore vicino, simile ad una lingua di fuoco; una sola differenza. Non scaldava, non avvertiva il calore, le sue mani gelate erano sempre più intorpidite. Scoprì che poteva muoversi. Le sue gambe avevano ripreso a funzionare. Raggiunse la fiamma, osservandola attentamente, provando ad avvicinare la mano sempre più, lentamente, con un misto di timore e cautela.

La toccò. La toccò e fu sbalzata all'indietro, ricadendo nell'oscurità. La fiamma aveva assunto una tonalità di verde.

Lily Evans si svegliò di colpo, ritrovandosi seduta sul letto; le coperte erano attorcigliate attorno alle sue lunge gambe rendendole impossibile qualsiasi movimento che si potesse definire "libero". Ansimava ancora, come se avesse corso, come se fosse caduta realmente nel vuoto, come se avesse davvero toccato quella fonte di luce. Tremava, non riusciva a deglutire alcunché, aveva freddo e soprattutto paura.

Sentì una mano calda fra i capelli. Avvertì la sua testa che si adagiava contro il petto del marito. James la teneva stretta, la cullava dolcemente quasi fosse stata una bambina. Un fiotto di calore la percorse interamente, attenuando la sensazione di freddo e terrore muto che aveva provato fino a pochi istanti prima. Chiuse gli occhi, cercando di respirare con calma, tranquillizzata dai battiti tranquilli del cuore di James.

"Ancora un brutto sogno?" le domandò lui a voce bassa, passando una mano fra i lunghi capelli lisci, sfiorando appena la sua nuca. Lei amava quella carezza, glielo aveva detto moltissime volte. La faceva sentire in pace con il mondo, diceva sempre. Lui rideva, diceva che se bastava così poco gliel'avrebbe fatta tutte le volte in cui ne avrebbe avuto bisogno. Lei aveva sorriso e poi l'aveva baciato.

Lily annuì, il viso nascosto nell'incavo del collo di James. Lui percepiva il suo respiro, ancora non del tutto tranquillo, sulla pelle. La strinse un po' di più.

"Cosa sognavi questa volta?"

Lily si scostò da lui, cercando gli occhi nocciola del marito. Catturandoli con i suoi, verde smeraldo. Occhi tranquilli e occhi ancora turbati. Occhi rassicuranti e occhi che avevano bisogno di quella rassicurazione.

"Lo stesso di ieri...sempre quello, da diverse notti ormai"

James si passò distrattamente una mano fra i capelli, scompigliandoli con grande maestria. Lily, nonostante tutto, non potè evitare di commentare, come suo solito scherzosamente, quell’abitudine che inizalmnte aveva odiato e che poi aveva imparato ad amare.

“Sei già spettinato perfettamente, per tua informazione!”

Il marito sorrise maliziosamente, attraendola di nuovo a sé. La baciò dolcemente sulla fronte, come se avesse paura di poterla spezzare, di poter infrangere la sua bellezza di cristallo.

“Hai ancora paura, Lily?” le domandò, spostandole con gentilezza i capelli dal viso per riuscire ad accarezzare la sua pelle chiara e morbida. La strega scosse il capo.

“Io non ho mai paura, quando sono con te” rispose semplicemente, appoggiando le labbra rosse a quelle di lui “Rimani sempre con me, James… è tutto quello di cui ho bisogno”



***



Halloween era sempre stata una festività di seconda classe, nella vita di Lily. Quando era bambina non aveva mai percorso tutta la via nella quale abitava bussando di casa in casa, mascherandosi e mangiando dolcetti. Petunia odiava quella festa, come odiava tutte le situazioni in cui una persona poteva dar sfogo alla fantasia, raccontare storie fantastiche e poterci credere veramente.

Anche quando era arrivata ad Hogwarts, nonostante la festa venisse celebrata con sfarzo e considerata da tutti gli altri studenti un’occasione irrinunciabile, non l’aveva mai sentita parte di sé. Forse le ricordava le critiche rabbiose della sorella, che la sera del 31 ottobre rifiutava categoricamente non solo di uscire di casa ma anche di affacciarsi alle finestre, rischiando di vedere gruppetti festanti di ragazzini che mangiucchiavano cioccolata e zucche intagliate sui balconi dei vicini.

Ma durante il settimo anno, proprio durante il giorno di Halloween, era stata fissata un’uscita libera ad Hogsmeade. E lei aveva accettato, per la prima volta, di uscire con James. Quella stessa sera, lungo la strada lastricata che attraversava il centro del villaggio, circondata da moltissime zucche intagliate e candele accese, aveva baciato quello che ora, a distanza di tre anni, era suo marito.

Da quel giorno, Halloween era divenuta la festa più significativa della sua vita, forse seconda solo al Natale. Piena di ricordi meravigliosi. Il primo bacio che suo marito le aveva preso, il giorno in cui, l’anno dopo, gli aveva detto di essere incinta…Halloween.

Rideva sempre del fatto che, la festività di Halloween non è propriamente la più dolce delle celebrazioni. Del fatto che spiriti, demoni e presenze malvagie erano onnipresenti, quella sera. Conscia del fatto che si diceva la notte di Halloween le presenze più crudeli vagassero libere e indisturbate.

Forse per il semplice fatto che non dormiva bene da più di una settimana, quel 31 ottobre del 1981, Lily Evans si era soffermata su quei pensieri, mentre osservava la pioggia scrosciante battere il vialetto di fronte alla casa. Non riusciva a capire perché la festa che da qualche anno a questa parte amava tanto, quel giorno le stesse suscitando così ingombranti pensieri angosciosi.



***



Sirius se n’era andato da poco, annunciando che sarebbe passato da Peter, per vedere come se la passava, usando la sua stessa espressione. Aveva salutato Lily come al solito, aveva dato la solita pacca sulla spalla al migliore amico e per ultimo, si era dedicato ad Harry.

Pioveva ancora quando se n’era andato, avvertendo che Silente li aspettava l’indomani, al Quartier Generale. Avevano catturato un Mangiamorte, Rookwood, e probabilmente avrebbe parlato. Sembrava intenzionato a non finire ad Azkaban, aveva detto semplicemente Silente, giustificando così la sua più che rosea previsione. Avrebbero saputo che cosa Voldemort cercava o aveva intenzione di fare.

Sirius non ne era convinto. Il suo sguardo si era fatto scuro, parlando della su conversazione con Silente.

“Voldemort mette al corrente pochissimi dei sui Mangiamorte, riguardo ciò che ha intenzione di fare. Se catturassimo la mia bravissima e rispettabilissima cugina, ammesso che qualcuno riesca farla parlare, potremmo sicuramente cavarne qualcosa…ma Rookwood…troppo in basso nella gerarchia dei Mangiamorti più folli per essere tenuto in tanta considerazione dal più pazzo di tutti!”

Lily li aveva raggiunti, sulla porta, appena in tempo per sentire quelle parole, appena in tempo per poter vedere la sua faccia preoccupata e scettica nello stesso momento. Prima si era sempre sforzato di non far trapelare nulla, per non preoccupare i direttio interessati. Che anche lui sentisse che qualcosa di strano sarebbe successo, di lì a poco?

“Preferirei che fossi tu il nostro Custode Segreto, lo sai, Sir…” aveva detto lei, avvicinandosi a James che annuì, spalleggiandola. L’uomo aveva sorriso.

“Io l’ ho fatto per voi…”

“Lo sappiamo, ma forse Lily ha ragione…non potremmo cambiare Custode Segreto? Non potremmo scegliere te?” aveva domandato James, circondando la vita della moglie con un braccio. L’amico aveva annuito.

“Domani ne parleremo a Silente, va bene?”

Lily sorrise ampiamente. Abbracciò il ragazzo e lo baciò sulla guancia.

“Grazie Sirius”



***



La porta si era aperta con un cigolio. Poi un urlo. James.

Il suo nome e un ordine. Perentorio.

“Lily, è lui, prendi Harry e scappa!”

Suo marito aveva estratto la bacchetta dalla veste. La puntava coraggiosamente sull’uomo, completamente vestito di nero, il capo coperto, il viso in ombra. Solo la mano che reggeva la bacchetta era visibile, pallidissima, scheletrica. Ferma, controllata. La posa dell’uomo era quasi divertita. Lily avrebbe quasi potuto giurare che sotto il cappuccio quella specie di uomo sorrideva.

Fu accanto al marito in un attimo. La bacchetta sfoderata.

“Non ti lascio qui da solo”

Voldemort rise. La sua rista agghiacciante, fredda, cattiva le procurò quasi la nausea. Strine più forte la bacchetta fra le dita. Non tremavano e ne fu sollevata.

“Commovente…due morti per un bambino…che bella storia…quasi una favola!”

La frase sarcastica a crudele era appena stata proferita che già Voldemort aveva attaccato. James prese la moglie per un braccio e la spostò quasi di peso. Un mobile si incendiò e cadde, provocando un tonfo che fece quasi tremare il pavimento. Approfittando dell’attimo di pausa, James la spinse via.

“Salvati Lily, salva Harry. Qui ci penso io”

Lily tremava. Le tenebre l’avvolgevano, la carezzavano, le sentiva sulla pelle come seta. E le lasciavano addosso terrore allo stato puro. Voldemort avanzò deciso, la bacchetta pronta. James rialzò la sua.

Lily salì le scale quasi volando, costringendo le gambe a rispondere ai suoi comandi. E non a quello che avrebbe voluto il suo cuore. Interrompere la corsa. Ritornare al fianco del marito. Si girò verso di lui, quando fu alla fine della rampa.

Lo vide evitare un fiotto di luce verde. Vide una fiamma fredda lambire una parte della mobilia del salotto. Verde e fredda. Sperò per un attimo che fosse un sogno. Vide suo marito bloccarsi improvvisamente, perfettamente immobile dove si trovava. Per un solo istante. Un bagliore verde si poteva scorgere ancora intorno al suo corpo. Poi cadde.

Troppo sconvolta per muoversi. Troppo per piangere, troppo per urlare. Troppo anche per cadere a terra. Tutto girava davanto a i suoi occhi, tutto era sfocato. Poi qualcosa la svegliò improvvisamente. Un pianto.

Corse da Harry. Lo prese fra le braccia, lo baciò sulla fronte, piangendo. Lo strinse a sé, strinse quel corpicino caldo e baciò la sua manina che cercava di afferrrare una ciocca rossa dei suoi capelli. La porta si aprì alle sue spalle. Non si voltò neppure.

Appoggiò Harry con cura nel suo lettino, gli sorrise. Poi si voltò. Non piangeva più, nonostante dovesse lasciare suo figlio. Sapeva che cosa doveva fare, sapeva qual era la cosa giusta. Sapeva che lui l’avrebbe capita. Pensò a Sirius, che ignorava tutto quello che stava ed era successo, pensò a Peter che li aveva venduti.

Pensò a James, che l’avrebbe aspettata.





***



Una delle mie primissime one – shot. Vi sono però parecchio affezionata!^^

Che ne dite? Ogni recensione è benaccetta!

  
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