Il tessuto che si sfibra nella sua stretta ferrea dovuta più che altro a rabbia, frustrazione e dolore represso. Un rumore sordo, uno strappo deciso e la pelle diafana si dona alla luce della candela che la investe di ombre calde e morbide quasi quanto le curve della donna.

Una risata cristallina e limpida che invece gli sortisce l'effetto di un veleno inquinandolo, sporcandolo. Scivola lento e languido fra le sue labbra quel nettare tossico, che lascia un gusto fin troppo buono e voluttuoso.

Un gemito prolungato contro le sue labbra e sente le membra vibrare desiderose, mentre il suo bisogno diventa fisico, impellente e impertinente. Lei lo sente, lo avverte, e un sorriso disegna i tratti sensuali di quel viso tentatore.

-... mi prenderò io questo magnifico corpo che lei disprezza.-

Mormorano le sue labbra ciliegia avide quasi quanto le sue delicate mani che si perdono nei pettorali del ragazzo, impossessandosi di ogni suo centimetro di pelle, marchiandolo e segnandolo. Lui geme, chiude gli occhi mentre la voce della donna lo guida in un percorso nuovo ma al tempo stesso antico, naturale.

Avverte le mani di lei muoversi dietro la sua nuca e i suoi capelli fin troppo lunghi in brevi istanti gli ricadono attorno al volto, sulle spalle, e sulle braccia tese contro il materasso. Le prende un braccio ancora teso attorno al suo collo e lo bacia godendosi il contatto con quella pelle morbida, scivola su di essa con baci caldi, bollenti che fanno rabbrividire di piacere il corpo sotto il suo.

Morde dolcemente quel collo liscio e perfetto lasciando roseo e umido il suo marchio sulla pelle. Risale e immerge il viso nella spalla di lei che intanto lo accoglie dentro di se, annega nel suo profumo sconosciuto.

...

-... sono riuscita a togliertela dalla mente?-

Mormora con occhi brillanti e maliziosi la donna dai lunghi capelli castani stesa sull'ampio letto al centro della stanza qualche ora dopo. Andrè nemmeno la guarda intento nel rivestirsi e con un sorriso a mezza bocca non le risponde. La lascia sospesa nel dubbio che quel suo sorriso sia una risposta positiva o un accenno negativo.

Esce da quella stanza concedendosi al buio. Si lascia avvolgere dalle tenebre conservando solo il ricordo del calore della luce della candela e dell'invitante corpo della donna. Avverte con amarezza la soddisfazione di quello che ha compiuto mentre nella sua mente sono marchiati a fuoco due occhi di un blu intenso. Un sorriso.

E per questa notte non sono stato tuo Oscar.

HoplessGirl's corner

Questa Flashfic (416 parole esatte esclusi il titolo e ovviamente questo mio commento) prende spunto dall'intervista a Riyoko Ikeda posta alla fine del 4 volume di “Le Rose di Versailles” pubblicato dalla d/books. Nella quale l'autrice svelando alcuni aspetti “nascosti” dei personaggi, in particolare di Andrè, rivela che quest'ultimo ancora prima di dichiarare il suo amore a Oscar ha consumato il primo rapporto sessuale con una prostituta di Palais Royal.

Detto questo, l'Andrè che ho cercato di... rappresentare in questa Flashfic è decisamente una versione meno “fedele” a Oscar, perchè lo credo molto più umano di quello che traspare dal fumetto: ovvero in grado di provare nonostante l'immenso amore incondizionato una sorta di rabbia nei confronti della bella bionda.

Non so se sia un bene o un male, ma ultimamente tornando a leggere i fumetti su Lady Oscar, imbattendomi nella nuova edizione, ritrovando vecchi poster, e vecchie storie scritte a mano ho avuto un incontenibile flusso di ispirazione. A voi l'opinione.

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno commentato “Critical” e “Porcellana”.

Un bacio.