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Autore: gatta1290    19/09/2010    2 recensioni
Sembra andare tutto bene a Domino.
tutto tranquillo e la vita normale. Troppo normale.
un evento sconvolgerà la città e la farà di nuovo tremare sotto una nuova minaccia.
Genere: Sovrannaturale, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atemu, Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Nuovo personaggio, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Tristan Taylor/Hiroto Honda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno del male dopo la tregua '
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CAPITOLO 7 – IL COVO DEL DEMONE E ALTRE RIVELAZIONI SUL PASSATO

 

Finalmente il tunnel finì.

Arrivammo in un strano ambiente.

Forse in una stanza degna di un film horror.

Buio. Sacchetti appesi con delle gambe che uscivano fuori.

Sembravano.. anzi erano corpi sanguinanti.

Forse persone che avevano venduto la propria anima come i nostri due amici.

 

Proseguii nella stanza.

Ad un certo punto vidi due sacchi con un corpo che mi pareva di riconoscere.

Provai ad avvicinarmi.

Avevano un po’ di sangue che colava.

Sembrava fresco. Mi sembrava di sentirlo.

Ma cosa faccio adesso? Odoro il sangue? Non sono mica un vampiro!

Vidi un braccialetto.

Quell’oggetto mi era famigliare.

Poi la mia mente focalizzò l’oggetto e mi diede il risultato: quel corpo era Tea!

Non era possibile!

E dove si trovava Tristan? Dovevo cercarlo

 

Joey:dove vai Yugi?

Yugi:voglio vedere una cosa!

 

Andai avanti spingendo i sacchi che mi venivano addosso.

Gli altri mi imitarono e mi vennero dietro. Tutti tranne Atem che non si mosse dal suo posto.

Sembrava che si fosse messo dietro per guardare tutti quei sacchi appesi e cercare quelli che gli interessavano.

 

Joey:Yugi aspettaci!

Yugi corse fino a che non si trovò davanti un altro sacco.

Riconobbe che era Tristan. Dopotutto chi era quello che aveva un look alla Elvis Presley? Solo lui!

Gli altri arrivarono e lo videro.

Joey:ma cos’è questo?

Luca:questa è la fine che fanno le persone che i demoni attraggono..

Joey:come?

Mirco:vedi questa stanza? Ora siamo nel covo del demone. Nel covo del vostro amico!

Luca:vedi tutti questi sacchi? Contengono corpi tagliati. Corpi di persone che si sono lasciate andare ai peccati che il demone ha voluto fargli provare. E il demone poi ha succhiato la linfa vitale a loro.

Joey:ma qui ci sono anche i genitori di Atem allora.

Disse.

 Luca e Mirco lo guardarono e poi distolsero lo sguardo andando a vedere Atem, che era sempre rimasto all’uscita del cunicolo da dove era caduti.

Luca:no. Loro sono da un'altra parte. Non sono qui.

Joey:ma cosa è successo esattamente? Perché Atem non c’è l’ha voluto dire.

Mirco:è terribile come storia. Lui stesso ha aspettato molto prima di raccontarcela.

Luca:si è tenuto tutto dentro. Ma per fortuna dopo un po’ si è fidato di noi e ci ha raccontato.

Joey:sapete anche della maledizione?

Mirco:si anche quella. Quando c’è l’ha rivelato abbiamo pensato subito che fosse stato lui. Anche perché prima sapevamo che non frequentava una bella compagnia.

Joey:Sarebbe?

Luca:frequentava una gang di banditi dove uccidere e sfottere il prossimo era il pane quotidiano. Un  giorno dopo che ero stato picchiato mi avvicinai a lui.

Joey:ma non avevi paura che ti facesse male?

Luca:no. Perché era solo e volevo dargli conforto. Avevo sentito che i suoi non se la passavano bene e perciò avevano molti debiti anche a causa sua. Ma in quel periodo scoprii che era successo anche altro.

 

FLASHBACK

L’ennesima volta che avevo ricevuto randelli.

Adesso non potevo tornare a casa conciato così.

Mi avvicinai a un bar e vidi che fuori c’era una persona.

La riconobbi subito. Era uno di quelli che mi aveva picchiato

Luca:che succede?

Non rispose.

Luca:forza dai rispondimi.

Atem:perché ti ostini a parlarmi? Dopotutto ho alzato le mani su di te

Luca:perché voglio darti conforto.

Atem:dovresti andartene via. Ho detto tante cose cattive su di te eppure ti ostini a parlarmi?

Luca:bè volevo solo aiutarti

Atem:nessuno mi può aiutare

Vidi che dai suoi occhi scendeva giù qualche lacrima.

Luca:prova a sfogarti con me

Rimase in silenzio

Luca:se vuoi parlare. Altrimenti fa niente. Solo posso chiederti una cosa? I tuoi come stanno?

Ricominciò a scendergli ancora qualche lacrima. Forse avevo sbagliato argomento

Luca:scusami..

Atem:no scusami te. E che i miei non ci sono più e tornare a casa mi fa male.

Luca:cosa è successo? Vuoi raccontarmi?

Atem:ecco.. una sera ero rincasato tardi per via del gruppo che frequento. Sapevo che mio padre era di sopra e con lui mia madre. Però appena entrai in casa vidi sulle pareti del sangue. Mi misi a correre al piano superiore per vedere se erano ancora vivi.

Fece una pausa. E poi riprese

Atem:appena entrai nella stanza vidi che mia madre era sdraiata a terra con intorno una pozza di sangue. Mio padre invece era sul letto con il petto squarciato. Io chiamai un ambulanza ma non ci fu niente da fare.

Luca:cavoli. Mi dispiace!

Non sapevo più che dire. Questa storia struggente mi aveva lacerato il petto.

Luca:che ne dici di venire a casa mia?

Dissi per cercare di aiutarlo. Sapevo che con Mirco l’avrei aiutato a uscirne.

E da quel giorno diventammo grandi amici.

FINE FLASHBACK

 

Joey:che storia triste.

Mirco:eh già. Non avevo idea che avesse visto in faccia la morte.

 

Ad un tratto le porte si chiusero.

Joey:cosa?

???:siete miei prigionieri. Preparatevi a lasciare questo mondo!

  
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