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Autore: Bakabeans    19/09/2010    2 recensioni
Work at Shin-Ra, get your pay.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caith Sith, Nuovo personaggio, Reeve, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: FFVII
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The splattED cake

"...Reeve Tuesti? Forse l'unico in tutta la Shin-Ra a non aver bisogno di un buon analista?"

Cat aprì il frigorifero gettandosi un'occhiata alle spalle: da quando la stanza e mezzo che le era stata tanto generosamente elargita dalla Compagnia era diventata un ritrovo post-lavoro?

Will era comodamente sdraiato sul pavimento, intento a guardare qualche programma demente alla televisione (tanto per ridurre la speranza di vita dei suoi neuroni già manomessi), e Theo sfogliava una rivista senza troppo interesse.

Appoggiò le birre sul tavolo, mentre l'attenzione degli altri due tornava a livelli minimi di attività: "...Non hai niente da mangiare?"

"Non perché hai fatto dei bei complimenti al mio capo oltre all'esserti autoinvitato a casa mia ti lascio anche farmi fuori le provviste" mugugnò, impegnata a combattere con la linguetta "il mio stipendio non è come quello di voi SOLDIER"

"Ma anche LUI si è autoinvitato!" borbottò scocciato "E poi... per me questo posto ha un valore affettivo, sai?!"

Gli rivolse uno sguardo vacuo mentre il metallo le crocchiava sotto le dita: "...Non mi interessa"

"Tu stai avendo un periodo ribelle, giusto Cat?! Dal tipo solare e atletico come il sottoscritto sei passata al nerd otakuttiano! Ammettilo, quest'aria intrisa di Mako fino all'ultima particella ha iniziato a sortire questo genere di effetti, giusto?!"

Trattenendosi dallo scoppiare a ridere, cercò di ricomporre lentamente la frase: "...E che sarebbe un nerd ota-otakut-..?"

"La Mako diffusa non causa questo genere di effetti" la interruppe Theo, tamburellando sulla lattina che non aveva ancora aperto

"Fa i buchi nel cervello, te lo dico io. Diffusa, non diffusa o iniettata direttamente in vena." incalzò Cat ignorandolo completamente e schioccando di gioia le labbra mentre la birra le sciacquava via quell'inizio di settimana "Tanti, tantissimi buchi nel cervello..."

Theo la guardò incredulo: "...Ma no, non è mai stato scientificamente provato che..."

"Non è che la Shin-Ra sia esattamente famosa per la trasparenza delle informazioni" si sciolse i capelli prendendo un altro sorso "e io ho davvero pochissimi ricordi di fotocopie provenienti dal Piano 67"

"Ci arrangiamo a fare le fotocopie..." ribatté senza smettere di tormentare la lattina "...inoltre ci sono i computer per tenere tutte le informazioni. I computer o la testa."

Si portò le mani alle orecchie, scuotendo il capo di lato: "No, non parliamo di lavoro vi prego, per gli Dei! E poi se ancora non l'avete capito vi sto prendendo in giro! Il qui presente signor SOLDIER con le fisse adolescenziali e il nostro scienziato fin troppo professionale anche dopo l'orario di chiusura!"

"Sei già mezza ubriaca..?"

La porta si era aperta lasciando entrare il caos dell'esterno: il vociare della gente sulla strada, lo stridere delle auto e dei treni che entravano e uscivano dal Settore 6.

Lo sferragliare metallico delle ingombranti divise della Shin-Ra Guard però batteva qualsiasi altro rumore.

Mice Empitsu fece il suo traballante ingresso nella piccola stanza: "...Buonasera..." si chiuse la porta alle spalle appoggiando un pacchetto sul mobiletto accanto e iniziando a togliersi i pesanti scarponi d'ordinanza. Faceva una sensazione abbastanza pietosa quel ragazzino infilato a forza in una divisa palesemente troppo grande e troppo adulta. Ma era quello che aveva sempre voluto e per cui lei si trovava a consumare suole su e giù per i sessanta piani della Shin-Ra ogni giorno, controllando rapporti sulle selezioni per i test Mako e inseguendo stupidi SOLDIER dai capelli ipercubici e troppa parlantina.

"Mamma e papà non hanno spedito nulla per te." lo salutò di rimando Cat, appoggiandosi al tavolo "E non ho voglia di litigare, sappilo."

"Buona, buona... Lo abbiamo chiamato noi!" intervennero gli altri due, ricevendo in cambio un'occhiataccia

"Ti avevo detto di non parlare con lui, Will."

"Ma perché devo essere sempre io?!" esclamò offeso indicando Theo "Ci sono addirittura DUE persone qui! Fai bene i tuoi conti..."

Sospirò, cercando di contenere la voglia di scappare nel quartiere in ciabatte: "Ok, ammettiamo che non è una delle tue operazioni subdole... Cosa ci fa qua mio fratello e perché voi due vi siete imbucati bellamente a casa mia?"

Mice sembrò prendere coraggio, sistemandosi l'alto collettone della divisa: "Te ne sei dimenticata, vero?"

Cat fece vagare lo sguardo sui tre senza troppo entusiasmo. Seguì un silenzio divertito che la costrinse ad arrendersi definitivamente: "Penso che la riposta sia un sì..?"

"Sei incredibile! Come accidenti fai a ricordarti anche della riga sgrammaticata in mezzo a una delle tue migliaia di fotocopie e scordarti di queste cose!" Will le tirò scherzoso una ciocca "Altro che buchi nel cervello e Mako diffusa, la Mako te la mangi in quelle tue scatolette del pranzo!!!"

Sfuggì dalla presa con il doloroso risultato di un sinistro strappo un po' sopra l'orecchio: "Un giorno, giuro che ti toglierò a uno a uno tutti i tuoi spinotti stopposi..." sbottò, massaggiandosi la parte dolente "Avanti, smettetela di fare giri di parole e spiegatemi di che cosa mi sarei dimenticata."

Mice appoggiò sul tavolino il pacchetto: si sedette comodo per poi iniziare a scartarlo con tutta calma, sottolineando la cosa con un sorrisetto compiaciuto.

 Solo quando vide la prima fragola, una lampadina rotta nella testa di Cat si riaccese all'improvviso: "...CHE GIORNO E' OGGI?!"

"Te ne eri davvero dimenticata, eh?"

Fece le spallucce, mentre la forma di una candida torta guarnita di fragole rosse faceva la sua apparizione nella stanzetta di un appartamento aziendale come tanti altri in un buco del Settore 6. Era piccola (a malapena sarebbe bastata per tutti e quattro), un po' disastrata da ditate maldestre e senza decorazioni... ma era una torta di fragole. La torta per il suo compleanno.

"Non solo, giusto?" Theo aveva annuito nella sua direzione, riprendendola dalle fantasticherie ipercaloriche che avevano iniziato a galleggiarle in testa "Se non sbaglio c'è anche una promozione da festeggiare."

"Per diventare la prossima spazzina degli Slums." si era unito Will, pronto a mandare tutto alle erbacce come al solito. E per questo venne ignorato, come al solito.

Recuperò un coltello e qualche piatto pulito dalla fila gocciolante sopra il lavandino: vedere la lama scendere nella panna bianca le fece ricordare da quanto tempo in effetti non avesse mangiato altro che pollo in insalata. Gli stipendi della Shin-Ra per quadri infimi tuttofare come lei non erano esattamente tali da permettere qualcosa oltre il lusso della birra meno cara in circolazione.

"La prima fetta, andrebbe teoricamente alla festeggiata..." schiaffò la mano di Will dal piatto "...e anche la più grossa, grazie."

Rimase a guardare sognante la sua torta e solo dopo un po' si accorse delle dita noiose che le schioccavano davanti al naso: "Hai visite."

Ondeggiando, si alzò portando il piatto con sé e avviandosi verso la porta per controllare chi altri volesse imbucarsi di nuovo a casa sua con qualche pretesto: non avrebbe diviso le sue fragole con nessuno.

Quando dallo spioncino incrociò uno degli sguardi più disperati del Pianeta pensò che forse a Will un po' di dieta non avrebbe fatto poi così male.

"M-Mi d-di-dis-dispia-ace d-di-dis-s-sturbarti anche d-dopo il-l la-lavoro..." esordì con la sua vocina flebile una delle tante vittime che la Shin-Ra arruolava tra le sue file di fiere segretarie prendiappunti "...P-Però è-è-è urg-gente..."

Si fece da parte, lasciando scivolare all'interno l'unica persona in tutta la Compagnia che avrebbe davvero preferito un trasferimento come prossima spazzina degli Slums piuttosto che il supplizio che la attendeva ogni giorno.

"...E' t-tu-tutta o-oggi che ri-ridono... N-non ne po-potevo-vo più..."

Lala Ribon crollò davanti al tavolino, asciugandosi lacrime e mocciconi sulle maniche della giacca scura mentre con una mano cercava di sistemare i suoi capellini di un arancione incredibile, riottosi più di quelli di un SOLDIER.

"Scarlet ti ha ancora insultata?"

"...O-og-oggi era tro-troppo occu-pa-pa-ta..." singhiozzò scuotendo il capo "...A-ave-ve-veva di me-meglio a-a cui pen-pensa-a-re... P-più le-le cose so-no-no cat-ti-ti-ve e p-più le-le pia-a-cciono..."

Mentre tentava di comporre i p-pe-pe-zzi-i del discorso, Cat si allungò sul piatto di Will: "Tu devi mantenere il fisico, giusto?" e senza aggiungere altro lo porse a Lala, che non si curò troppo di capire come mai una fetta di torta le fosse comparsa sotto il naso: "...E-e-e sta-stavo passa-a-n-n-do con i-il t-thè qua-quan-n-do ho se-sen-n-ti-i-to..."

Un fragore di elicotteri si levò sopra le loro teste, in direzione del Settore 7.

Da quando i gruppi terroristici in giro per il mondo avevano iniziato a fare sul serio fuori dai loro soliti pub dei bassifondi, le serate a Midgar erano diventate più rumorose di quanto Cat non ricordasse dal giorno in cui aveva messo piede sul Plate. Se solo fosse riuscita ad avanzare tra le file di fotocopiatrici umane, avrebbe potuto sperare anche in un trasferimento dal suo Settore 6 a qualcosa di più decoroso. Una stanza e mezzo con balconcino al Settore 3, per esempio.

Sospirò, affondando scocciata il cucchiaio nella sua fetta: forse con il nuovo incarico per questo fantomatico Dipartimento per lo Sviluppo Urbano avrebbe potuto mangiare torte fresche addirittura una volta alla settimana. Magari in uno di quei locali abbastanza carini senza essere necessariamente costrette a gettarsi sulla tazza di caffè sbeccata a ogni passaggio di treno.

(Per l'ennesima volta in quella giornata, considerò come la sua vita sopra gli Slums fosse in effetti piuttosto misera)

Si appoggiò sul tavolino, soppesando pigramente il cucchiaio a mezz'aria: "...E cose avresti, sentito?" sbuffò in direzione di Lala, che presa dall'agitazione aveva lasciato il discorso a metà, fissando un punto sopra la sua fragola. Alla domanda, la vide sobbalzare sul posto, boccheggiando come il vecchio pesce rosso che teneva sulla sua scrivania del Dipartimento per lo Sviluppo Militare. E proprio come quel pesce senza squame, non le uscì una parola mentre sopra di loro passavano di nuovo gli elicotteri, ora diretti verso i Quartieri Generali.

 "Stasera i piloti stanno facendo gli straordinari, eh?" aveva fischiato Will, alzandosi verso la finestra e controllando il PHS. Cat avrebbe voluto ribattere qualcosa sul quanto sarebbe stato apprezzabile che anche lui si unisse alla nottata di straordinari, ma fu allora che sentì il rumore.

E quello cancellò definitivamente il giorno "in cui riuscì quasi a mangiare una torta e venne promossa", facendolo diventare il giorno "in cui la sua torta era stata decisamente rovinata".

   
 
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