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Autore: Queen of Superficial    20/09/2010    6 recensioni
Due pseudogroupies incasinate con le stanze da letto che comunicano tramite un palo dei pompieri. Un non più giovane frontman di una band nel pericoloso olimpo degli dei del rock. Una ragazza innamorata di un'idea, di un artigiano di sogni inconfessabili che poco ha a che fare con l'uomo reale. Una serie di assurdità in fila per due, con la partecipazione straordinaria di ricordi rock, di band nevrasteniche, di chitarre ipnotiche, di fatti di vita non vissuta ma senz'altro vivibile. Così, senza ipocrisia, in una spirale di violente emozioni sulle note di una Manson che creano un'improbabile, tenera, storia d'amore. La storia, tirata a lucido, di qualunque di voi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cause we're lovers, and that is a fact
Yes, we're lovers, and that is that
though nothing will keep us togheter
we could steal time just for one day
we can be heroes, forever and ever.
What'd you say?

Certe albe hanno la peculiarità di arrivare incredibilmente presto e restare sospese nell'aria come un profumo, come un ricordo, per intere giornate.
Mi ero svegliata accanto a lui come se fosse la cosa più naturale del mondo. Qualcuno, da qualche parte, mi cantava nella testa una melodia inopportuna.
Mi voltai a guardarlo, non c'era altro che potessi fare.
Lost and insecure, you found me.
E vaffanculo, pensai, perchè certe volte è l'unica cosa sensata che si possa pensare.
Mi chiesi quanto ancora saremmo andati avanti così, trascinati e nostalgici in un tempo immaginato, in una strampalata storia d'amore che amore non era, non era di sicuro una tenera amicizia, piuttosto un legame prepotente e soffocante che somigliava più a una catena che a un volo, contrariamente a quanto di solito dovrebbe fare il destino, e ci bloccava l'uno nella vita dell'altra come se, trovato l'incastro perfetto, non fossimo più in grado di liberarci. Nemmeno volendo. Nemmeno se in gioco c'era, diciamo, la vita.
Perciò mi alzai dal letto col freddo nella testa, e reggendomi il cuore come avrei retto un libro, un posacenere, un telefono scesi le scale.

Più tardi.

Vagavo per la location del festival senza meta apparente. Bliss mi trotterellava accanto, scuotendo i capelli iridescenti.
Matt era sul palco, a fare le prove con gli altri e qualche ragazzina adorante.
Battevano il tempo con le mani, in maglie troppo strette anche per respirare, truccate un po' troppo per essere appena mezzogiorno.
Sorrisi di tenerezza.
Anche noi eravamo così.”, dissi a Bliss.
Non così troie.”, dissentì, sorseggiando frappuccino.
Delicatissima, come sempre.
Pupa a ore tre!”, urlò una voce dall'accento inquietante.
Risi.
Brian.”, dissi, voltandomi verso di lui.
Brian Molko, senza annessi Placebo, mi sorrideva allegro.
Come stai, bella? Quanti secoli sono passati?”
Alcuni. Almeno un paio.”
Lo abbracciai.
Bliss gli battè il cinque, più interessata al viavai che a noi.
Scappo. Mi uccidono.”
Vai, vai.”, acconsentii.
Un riff di Matt mandò in visibilio le ragazzine, che proruppero in una serie di urla acute, costringendo i tecnici a tapparsi le orecchie.
Risi.
Tutto questo caffè farà mica male a Roderick?”, chiese Bliss.
A chi?”
A Roderick. Il bambino.”
La squadrai.
Non ti permetterò di chiamare Roderick quella povera creatura.”
Perchè? E' bello.”
Fantastico.”
In quel momento, entrò nel mio campo visivo qualcosa che non vedevo da tempo.
Una cascata di capelli rosso fuoco dispersi nel vento, mentre la proprietaria era impegnata in una corsa. La maglia nera, i jeans neri, le all star. Tutto, tutto corrispondeva.
Bliss mancò un respiro, per la sorpresa.
Splinter.”, disse, con la voce rotta.
Splinter!”
Stava già correndo verso di lei. Si abbracciarono a lungo, come due marines, vecchi compagni di guerra, che si rivedevano dopo anni di congedo su un nuovo campo di battaglia.
La mano di Matt che afferrava la mia parve precipitarmi in un momento di irripetibile perfezione. Lo guardai con un sorriso, e lo trascinai più vicino alle due.
Splinter, questo è Matt. Matt, lei è Splinter.”
Si strinsero la mano.
Mia sorella.”, aggiunsi.
Splinter mi sorrise dolcemente.
A onor del vero, non eravamo esattamente sorelle.
Sua madre aveva sposato mio padre, quando eravamo abbastanza piccole da crescere insieme.
La passione per il rock e due nomi deficienti avevano fatto di noi anime gemelle, ed eravamo rimaste così, opposte e imprendibili, assurde e bellissime, lei col suo ghiaccio e la sua ambizione, io con la mia testa calda e il mio fuoco sacro.
Opposte e inscindibili.
C'è Brian in giro.”, sussurrò Bliss.
Lo so.”, rispose Splinter.
Sembrava tranquilla, e sapevo che non lo era.
Io avevo sette anni e lei undici ed eravamo nel salotto della villa di mio padre a guardare Rock in Rio dei Queen, quando sua madre ci chiese di seguirla in giardino, col pretesto di due limonate.
Sedemmo vicine, sul dondolo.
Non innamoratevi mai di una rockstar, bambine. Spezzano i cuori come spezzano le chitarre.”, sussurrò a mezza bocca, preda di una tristezza inspiegabile. Ma fu un momento. Poi sorrise ed entrò, lasciandoci sole a riflettere su una limonata.
Mai rockstar.”, ripetemmo, guardando il cielo.
E in quel momento, una stella cadente squarciò la notte.
Mai rockstar. Mai.
Le rockstar danno problemi, è indubbio.
Ma c'è qualcosa, in loro, qualcosa che manca a tutti gli altri. Come una eco.
Come la eco della bestemmia mentale che cacciai quando vidi correre qualcun altro verso di noi, qualcuno che speravo morto da almeno otto mesi.
Danette.”, constatò Bliss.
Pure? Già hai preso il caffè, non ti pare il caso di aspettare almeno fino a pranzo per...”
Danette.”, ripetè Bliss.
Colta da improvvisa folgorazione sulla via di Damasco, realizzai.
Mi si asciugò la bocca in un catartico momento di odio profondo nei confronti di un solo soggetto.
Si chiamava Danette come un budino in barattolo, era franco-italiana ed era la ex di Matthew Bellamy. Si faceva, per ovvi motivi di copyright con la Danone, chiamare “Dana”. Una bomboniera con la pelle di ceramica che girava vestita come Memole ed era, per parafrasare Dominic, “simpatica come un dito al culo rigirato con la sabbia”. Non era esattamente il genere di metafora che mia madre avrebbe acconsentito a sentirmi adoperare, ma restava quella che rendeva di più.
Cosa cazzo ci fa qui Dana?”, chiese Fiorellino, che nonostante i duecentocinquantuno bambini parlava ancora come uno scaricatore di porto.
Il braccio di Matt si irrigidì contro il mio, e a quel punto feci qualcosa che non avevo mai fatto.
Gli afferrai la testa e lo baciai. Lo baciai con tutto quello che avevo trattenuto per mesi, con tutto il corpo, con tutto il cuore.
Rilassò le braccia e mi cinse la vita.
Dana si bloccò a mezzo metro da noi. Dopo un attimo di labirintite, sfoggiò un sorriso convinto e salutò tutti, ma vidi la rabbia montarle dentro come una marea.
Sentì la sua mano su una spalla prima ancora che potessi rendermi conto di cosa accadeva e decidere cosa fare.
Devo parlare con te.”, disse.
Innanzitutto, buongiorno.”, risposi.
Buongiorno. Devo parlare con te.”
Bene.”
Ti dispiace?”, aggiunse, facendomi segno di seguirla.
Molto. Ma immagino di non avere scelta.”, ribattei caustica, e mi avviai a braccia conserte dietro di lei, e potete giurarci che avevo dissotterrato l'ascia.
Non guardai neanche Matt.
Partite aperte ce n'erano una quantità complessa da gestire, in giro.
Ma la nostra era una guerra.
Lei mi considerava la causa della sua rottura con Matt.
Io ero più propensa a imputare la colpa della fine della loro storia alle sue scopate in giro con altri uomini. Ma comunque sono opinioni, mica bibbie.
Il prato sotto di noi parve cigolare, mentre ci allontanavamo dagli altri.
Sorpassai Brian, che guardava turbato Splinter davanti a lui.
Un casino mica male.
Carino.

E quindi?”, le dissi, impaziente, quando ci fummo allontanate dal gruppetto.
Adoravo l'espressione “e quindi”. Potevi metterla dovunque, e aveva sempre senso.
Mi sposo.”, padellò a denti stretti.
Auguri.”
Mi guardò come se mi fossero spuntate le antenne.
Ho detto che mi sposo.”
Alzai le sopracciglia.
E io ho detto auguri.”
Con...”
La zittii con una mano.
Posso immaginare con chi. Sei venuta fin qui per portare la buona novella? Una mail era più che sufficiente.”
Sbuffò.
Lui vuole che tu ci faccia da testimone di nozze.”, disse, tradendo evidente disappunto.
Incrociai le braccia e sfoggia il migliore tra i miei sguardi scettici.
La perizia psichiatrica gliel'hai fatta fare sì o no? Perchè guarda che sono problemi che a lungo termine si complicano. Potrebbe cominciare a conversare con un attaccapanni, da un momento all'altro.”
Sbuffò di nuovo.
Io sono qui per vedere la chiesa. Ci sposiamo, da queste parti, e mi ha pregato di venirtelo a dire di persona, così potevamo fare un po' di amicizia.”
Poi mi guardò come se stesse mordendo un limone.
Potremmo... uscire a cena. Magari domani.”
Sospirai.
Danette. Cortesemente.”
Sospirò anche lei.
Sì. Comunque sappi che non dimentico gli smacchi, ragazzina.”
Hai provato con lo yoga? No, perchè aiuta.”
Si irrigidì.
Le sorrisi, benevola.
Evapora. Grazie.”
Mi scoccò uno sguardo carico di odio e girò sui tacchi. Poi ci ripensò, mi sorpassò e si diresse verso Matt, con un sorriso glaciale sulle labbra.
La seguii a stretto raggio, e captai, mentre camminavo, sprazzi di conversazione tra Splinter e Brian.
Non mi sembra proprio, onestamente.”, sentenziava lei, col solito tono calmo di quand'era incazzata nera.
La situazione era difficile, dolcezza, lo sai.”, rispondeva Brian, leggermente – leggermente- in difficoltà.
La situazione, a quanto sapevo io, era già risolta.”
Ma io...”
Ma niente.”
Poi persi contatto, perchè Danette si era spalmata addosso a Matt, rigido come un merluzzo, avviluppandolo coi suoi tentacoli.
Mi sei mancato...”, tubò.
Le bussai su una spalla.
Sì?”, cinguettò. Poi vide che ero io.
Vai all'inferno.”, le dissi, senza troppe cerimonie.
La staccai a viva forza dall'uomo che forse non era il mio uomo, ma di certo non era più il suo.
Come hai detto?”, sibilò.
Ma siete tutti sordi? Ho detto, vai all'inferno. Guarda, dritto in fondo e poi a sinistra. C'è la porta.”
Dell'inferno?”, intervenne Bliss.
No, del parco. Per il momento può cominciare a togliersi da qui.”
La fissai negli occhi, e scandii bene: “Da qui nel senso dai coglioni. Togliti dai coglioni.”
Danette lanciò a Matt sguardo offeso, e se ne andò senza salutare nessuno. Le feci ciao ciao con la mano mentre spariva all'orizzonte.
Salutami i Fruttolo.”, le urlai, sorridendo. “E questa è fatta. Di qua che aria tira?”
Batte bandiera corsara, temo.”, mi ragguagliò Bliss. E aveva ragione.
A quel punto, le urla tra Brian e Splinter avevano raggiunto i picchi di guardia. Tanto che Splinter lo spintonò, si voltò e mi venne vicino.
Bliss fece ragionevolmente a Brian segno di prendere il largo per il bene di tutti, e Brian se ne andò mestamente, calciando l'aria.
Ma era Danette?”, domandò Splinter, una volta che mi fu spalla a spalla.
Chi, Medusa? Sì.”, risposi, accendendomi una sigaretta. Alzai lo sguardo verso Matt, e gliela porsi. Aspirò. “Tutto bene?”, chiesi.
Annuì.
Volevi sapere il problema, Matt. Ecco qual è, il problema.”, dissi. Mi guardò con aria ferita, e io afferrai Splinter per un polso e la trascinai via.
Giornatina squisita.”, commentò Bliss, sospirando.
Matt si passò una mano dietro la nuca, provato.
Però ha ragione.”, intervenne Dom, e Matt lo fulminò con lo sguardo.
Lo so.”, ribattè secco, e prese anche lui la via del lontano.
Lontano da lì.

Allora, vuoi essere così gentile...?”, mi chiese Splinter, porgendomi una sigaretta. Voleva spiegazioni. Ne aveva ben donde. Da quando aveva smesso di fare “quella vita”, evitavamo di parlare di band, le pochissime volte che ci vedevamo.
Si sposano.”, sospirai.
Prevedibile.”, commentò.
E io e Matt non stiamo insieme.”
Aggrottò le sopracciglia.
Non sembra. E, comunque, posso sapere perchè?”
La guardai in modo eloquente.
La reazione l'hai vista anche tu.”
Sospirò. “Già. Unite anche in questo, io e te.”
Così pare.”
Le rivolsi uno sguardo indagatore. Forse dovevo dirglielo. Forse no. Glielo dissi comunque.
Si sono lasciati.”
Chi?”
Presi una lunga boccata, e soffiai via una nuvola di fumo azzurro diretta al cielo.
Brian e la moglie.”, risposi.
Si irrigidì di colpo.
Quanto bene li conoscevo, i miei polli.
Finimmo di fumare in silenzio.
Splinter giocherellava con un filo d'erba.
Voglio sapere.”, disse.
Di Brian e la moglie?”
No. Di te e Matt. Voglio sapere tutto. Tutto quello che non mi hai detto in questi mesi per tamponare il mio cuore infranto. Il racconto di quando vi siete conosciuti, di quando vi siete innamorati...”
Sospirai.
Non ci siamo innamorati.”
No, è chiaro.”
Sono seria.”
Tu mandi all'inferno invece di salutare e lui si sente colpevole per non essere stato in grado di reagire all'apparizione della sua ex proprio perchè non siete innamorati, ti giuro.”
E giurami.”
Ho detto che ti giuro, infatti.”
Sorrisi, scoccandole un'occhiata di disapprovazione.
Papà avrà fatto i salti di gioia, immagino.”, commentò.
Uh guarda, sembrava un delfino.”
E non credo che gli sia quasi venuto un infarto perchè tu non stavi col cantante dei...”
Si chiama Matthew.”
Mi guardò con l'aria di chi la sa lunga. “...Sì. Ed è il cantante dei Muse.”
Sbuffai.
Vabbè. Vuoi sentire?”
Certo che voglio sentire.”
E allora taci.”, dissi.
E iniziai le cronache di un amore impossibile, avversato dalle stelle e da tutto il resto.

We're nothing, and nothing will help us
maybe we're lying, then you better not stay
we can be safer, just for one day
we can be us, just for one day.
(David Bowie)

Yesterday
love was such an easy game to play.
(The Beatles, e chiunque altro abbia mai amato.)

Patri (il mio umorismo ti ama. Grazie.), Leni (Appena ho letto di Matt ho fatto un carpiato all'indietro e mi sono creduta Dio. Grazie, baby – cit. -. Sono felice che la storia ti abbia preso.), Ale (Sono onorata che tu abbia trovato un minuto per noi. Eccoti il seguito. Speriamo sia all'altezza. Grazie.), S. (Io sono pazza di te e delle tue storie, quindi le amorevoli vaccatine sono reciproche: io ti adoro! Grazie.), Nem (Vedremo se le aspettative incrociano il plot. Anche Ria e Bliss ti vogliono molto bene. Imparerai a conoscerle, sperano che continueranno a piacerti. Grazie.) . Chi ci ha messi tra i preferiti, chi ci ha seguiti, chi ci vuole bene. Stasera ringraziamo tutti, specialmente chi trova un minuto per recensire, per dirci che ci ama, per chiederci di andare avanti. Personaggi vividi e presenti, comandano loro, ma lo sapete, visto che scrivete anche voi. Grazie a chi ha fatto i complimenti al mio Matt, non è sillababile la sensazione che provo a sentirmi dire ciò che mi avete detto su di lui. Grazie è una parola piccina, non è neanche sdrucciola ed è pure corta, non basta, ma è l'unica che hanno coniato per esprimere, appunto, gratitudine: quindi, grazie.
Ok, la smetto di ringraziare e vi lascio all'attesa del prossimo capitolo, in cui inizierà un lungo flashback. Scopriremo cosa ci fa Ria nella vita di Matt, da dove vengono lei e Bliss, cosa è successo tra Splinter e Brian, insomma, come diamine ci sono finite in mezzo alle chitarre due ragazze perbene e mezza. E, soprattutto, dove è iniziata e come si è evoluta questa contorta, complicatissima, adorabile storia d'amore.
Ci tenevo a dirvi, pure (sembra una lista della spesa, lo so.), che il titolo è provvisorio. Infatti, come alcune di voi particolarmente dotate di spirito d'osservazione aquilino avranno notato, “Niente virgolette nel titolo” è il template che l'admin di questo sito mette nello spazio del titolo fanfiction quando si sta per eseguire una nuova pubblicazione: sospetto che la ragione sia far capire all'autore, appunto, che non deve mettere le cazzo di virgolette nel cazzo di titolo. Sto cercando di uscirne con pazienza, sigarette ed estathè al limone, ma la mappata di persone alle quali ho elegantemente sbolognato la responsabilità di scegliere il titolo (cfr. “Se tu dovessi dare un titolo a una storia d'amore tra cretini egocentrici...”) non si sono, finora, dimostrate minimamente d'aiuto. La disperazione sta per spingermi a chiamare la fiction, per l'appunto, “Una storia d'amore tra cretini egocentrici”. Figuratevi.
Aggiorno presto, parola di giovane marmotta.
Un bacio circolare a tutta la fascia in lettura.
Q.
   
 
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