Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Liris    20/09/2010    2 recensioni
Ricorderò sempre quel pomeriggio d’inverno.
Il sole faceva capolino a fatica dalle nuvole grigie che macchiavano il cielo bianco, mentre nell’aria si sentiva l’arrivo della neve.
Nell’inverno dei miei dieci anni, ero del tutto inconsapevole di ciò che sarebbe successo di lì a poco.
E di ciò che avrebbe cambiato la mia vita, e quella di mio fratello, per sempre.

Ecco la vostra Liris con una nuova fic a capitoli su un genere totalmente differente dalle prime.
Genere: Drammatico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Away from the sun
Categoria: FullMetal Alchemist
Autrice: Liris
Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Genere: Drammatico, Guerra, Azione, Romantico
Raiting: Giallo






-Segreti nascosti nella terra-





In passato, mentre mi ritrovavo molto spesso con in mano una pistola e a molti metri di distanza un bersaglio fantoccio, mi figuravo un ombra nascosta.

Il mio nemico

Quel nemico che aveva portato via la felicità di un infanzia normale
Passavano giorni interi in cui liberavo la mente da altri pensieri e preparavo il mio corpo a quello scontro futuro che mi avrebbe finalmente messo faccia a faccia con l‘ombra oscura che il mio cuore aveva creato.
E troppo spesso quel buio veniva sostituito dal viso di quel giovane uomo.

Aveva infranto una promessa che io mi ero sempre ripetuto nell‘animo, fino al giorno in cui nostro padre non fece ritorno a casa

Roy Mustang.

Le persone hanno sempre delle certezze incrollabili, qualunque cosa accada intorno a loro.
Non si preoccupano che dietro ad un viso o ad una parola possa esserci qualcosa di diverso.
Servono queste, delle forti basi che permettono alla nostra fiducia riposta di non crollare.
Io ero una di quelle persone.
Avevo dentro di me la consapevole verità che tutto quello che mi succedeva intorno era così.
Fermo, solido e veritiero

Quanto mi sbagliavo.

Menzogne su menzogne.
Scoperte solo in futuro…così lontano da quei giorni passati in accademia.
Ore e minuti passati sui libri e sulle armi.
Secondi, a ripetermi quando il mio obbiettivo fosse sempre prefisso su una lineare via.
Davanti a me.
Passo dopo passo.

Un passo in più, e tutto crolla.

E ci ritroviamo catapultati nella realtà dei fatti, in cui tutto è diverso.


Tutto è dannatamente sbagliato.





South City
Interno della città






Le parole morirono sulle labbra semi aperte di Edward, quando gli occhi si abituarono alla semi oscurità e poterono finalmente fondersi con l’oro delle iridi del fratello.
Il cuore aveva fatto un balzo, era ricaduto con uno schianto e un mezzo nella cassa toracica e il respiro si era mozzato nei polmoni.
Alphonse…il suo Al era lì, seduto e tranquillo con quello splendido e semplice sorriso che Edward aveva sempre adorato.
Quelle fini labbra, così modellate finemente erano sempre riuscite a dargli fiducia e a farlo andare avanti quando qualcosa andava storto, o semplicemente, lo rendevano felice quando era nella più completa depressione.
Il suo nii-chan…
La persona più importante che gli fosse rimasta al mondo, e che credeva persa per sempre, invece era lì
-A…Al…Alphonse…- riuscì finalmente a soffiare, mentre Hughes rimaneva in silenzio dietro di lui.
Allegro e tranquillo, l‘uomo fece un cenno della testa al più giovane degli Elric, e li lasciò soli.
Non poteva di certo rimanere impassibile ad una scena del genere, e conoscendosi anche troppo bene, sapeva che era meglio lasciar lo spazio dovuto ai due.

Ne avevano bisogno dopotutto..


Alphonse rimaneva tranquillo, con gli occhiali poggiati ordinatamente sul naso fine, mentre il fratello ancora non si decideva a percorrere quei pochi centimetri che li separavano.
I piedi erano fissi al pavimento quasi come se si fosse rovesciato sopra un barattolo di colla a presa rapida.
Dopo minuti che sembrarono più ore e giorni per il minore, il maggiore colmò quell’insopportabile distanza, inginocchiandosi ai piedi del letto e avvolgendo con le forti braccia il suo adorato Al.
Un verso strozzato fu strappato alle labbra di questo, che rise quasi subito dell’espressione di scusa che si era dipinta in faccia a Ed, scostatosi velocemente.
-Nii-san, hai sempre la leggerezza di un elefante, vero?- affermò il minore degli Elric, non riuscendo però a far uscire la solita espressione da “offesa” da Edward.

Questo sentiva il cuore nel petto pompare ad una velocità furiosa, strappandogli non pochi sospiri sofferenti.
-Al….è tutto vero? Sei..sei davvero qui?- mormorò il giovane inginocchiato mentre l’altro gli portava una mano sulla testa, tirandogli appena l’antenna che contraddistingueva il FullMetal.
Socchiuse un occhio, questo, sentendo la cute venir tirata da quello che era realmente il suo Nii-chan.
Tornò ad abbracciarlo, con mena foga per paura di fargli ancora male, visto che doveva essere ferito in qualche punto, e nascose il viso contro la sua spalla.
-Dio Al…..sei qui….sei qui…- soffiò a fatica, non riuscendo più a trattenere le lacrime.

E al diavolo il contengno e la reputazione di fratello maggiore.

Aveva creduto per 24 maledettissime ore che l’unico parente rimastogli al mondo fosse quel cadavere carbonizzato messo in una bara di legno, con altre bare dei caduti di quella stupida guerra.
Aveva pianto e urlato su quell’uomo che non era suo fratello.
Ci vollero altri interminabili minuti prima che Edward si riprendesse del tutto e alzasse finalmente gli occhi dorati su Alphonse che per tutto il tempo non aveva smesso di sorridere.
Una mano posata sulla testolina bionda del maggiore e l’altra fasciata e messa sulla schiena, a cui dava piccoli colpetti rassicuranti.
-Adesso.…adesso tu mi spieghi tutto...per filo e per segno come fai ad essere qui sano e salvo- la ripresa del FullMetal fece sospirare appena il più giovane, mentre tornava con le mani posate sulle gambe.
Edward si sedette accanto a lui, osservandolo insistentemente.
-Sano e salvo è una frase grossa, Nii-san….come puoi ben vedere.- iniziò Al, mostrandogli la mano fasciata, la testa anche lei nelle stesse condizioni, come anche una parte di petto sotto la camicia logora.
-Ma sei qui! Sei davanti ai miei occhi e respiri! Questo è importante nii-chan!- fece tutto d’un fiato Edward, stringendo la mano buona.
Alphonse si ritrovò di nuovo sorridere, ma poi questo raggio di allegria sparì per le parole successive
-Potevo non essere qui, Ed… devo ringraziare il Generale Mustang e il signor Hughes che mi hanno tirato fuori dalle fiamme…- mormorò, prendendo ora tutta l’attenzione del maggiore degli Elric.
-Ti hanno salvato la vita?- ripeté perplesso, guardando verso la porta come pronto a vedersi comparire i due uomini sopracitati.
Alphonse annuì, sistemandosi gli occhiali.
-È stata tutta una trappola per togliermi di mezzo Ed, te lo potrà confermare anche Falman. Si, anche lui è qui e sta bene- fece prontamente, vedendo la domanda formarsi sul viso di Edward.

Per questo era ancora difficile credere che il capo dei ribelli avesse compiuto questo salvataggio.
Forse c’era in gioco un pronto riscatto pensando che Alphonse poteva essere usato in quanto una pedina importante….

o Almeno per lui era importante!

Il suo viso si incupì leggermente, trovando però in quell’idea una falla ben sottolineata.
Se Alphonse fosse stato importante gli stessi uomini dell’esercito di Amestris non avrebbero tentato di ucciderlo.
Tenendo poi conto delle parole del Comandante Supremo, gli uomini che erano andati con il fratello erano stati scelti dal traditore Havoc…

Quindi se fosse stato davvero così, perché il Generale Mustang avrebbe dovuto salvare Al dai sui stessi uomini?

-So cosa stai macchinando Ed e ti dico subito che non è come credi- interruppe il fiume dei suoi ragionamenti il minore degli Elric, richiamando così gli occhi dorati su di lui.
-Mi ero già tirato la zappa sul piede da solo, tranquillo.…c’è però tutto un giro di illusioni qui…- borbottò, portandosi due dita sul mento.
Il ragazzo che aveva accanto alzò un sopracciglio perplesso.
-Che vuoi dire?-
-Havoc è stato considerato una spia nemica, e contrariamente a quello che avevo supposto, il Comandante Supremo ha in realtà confermato che gli uomini della tua scorta li aveva scelti Havoc stesso..- cercò di far capire il filo logico che ne veniva fuori.
Ad Al non ci voll molto per seguire il ragionamento del fratello.
Scosse la testa, guardando però furioso Edward.
-Hai davvero creduto che Jean ci avrebbe traditi?!- sbottò, facendo socchiudere un occhio all’altro.
Il FullMetal si alzò, sbuffando.
-Ero troppo sconvolto da quello che ti era successo! Dal pensare che tu fossi morto Al! Come potevo reagire? Sai che mi fido di King Bradley! Ho fatto un giuramento davanti ad Amestris stessa che l’avrei seguito fino alla morte, come potevo dubitare delle sue parole?- affermò a mo’ di scusa il maggiore, ricevendo però uno sbuffo da parte di Alphonse.
-Quella testaccia, Edward! Devi imparare a ragionare anche colto alla sprovvista…- cercò comunque di calmarsi, portandosi due dita alla tempia.
L’altro rimase in silenzio, testa china e braccia incrociate.
Era stato uno stupido a dubitare di Havoc…..però

Alzò un sopracciglio puntandolo sul fratello.
-Aspetta un momento! Ma Jean è dei loro! Me l’ha confermato la sua sfuriata contr Bradley!- affermò, ritrovandosi però gli occhi socchiusi a fessura di Al.
-Certo che è un ribelle, Ed….ma tu non sai tutta la storia….tu non sai che siamo noi ad essere dalla parte del torto..- mormorò il fratello che lasciò spiazzato il maggiore.
-Sei dalla loro ora?-
-Ed! Non è una questione di buoni e cattivi! La storia è più complicata di quanto sembra!-
-Allora spiegamela una buona volta! Così se questa volta sei tu nel torto, potrò prenderti a calci e, in qualche maniera, riportarti a casa!- sbraitò infine il Fullmetal, lasciando perplessi Alphonse.

-Tutto centra con nostro padre Ed…- mormorò appena il più giovane, dando di nuovo una ragione all’altro di sfuriare.
-È già la seconda volta che papà viene tirato in ballo, Al! Per l’amor del cielo, spiegami che diavolo sta succedendo!-
-Prima di tutto calmati….- iniziò Alphonse guardando male il maggiore dei due -secondo...tutto questo mare di illusioni, come hai detto tu, torna al giorno che nostro padre non tornò indietro. La guerra per cui era partito si è combattuta proprio qui, in questa città! E il motivo per cui non tornò indietro non fu per un semplice momento di distrazione in campo, ma fu assassinato volontariamente…- prese una paura Al, lasciando ad Edward qualche minuto per poter assimilare la cosa.

Questo boccheggiò appena, riprendendosi quasi subito, indicando verso l‘entrata.
-Certo che fu assassinato! È Stato Roy Mustang a farlo fuori, Al! Me l‘ha confermato!- affermò, anche se non del tutto sicuro che il generale avesse davvero messo in quei termini quella confessione
Alphonse infatti lo guardò tranquillo.
-Edward, il Generale Mustang si da solo la colpa per non essere riuscito a salvarlo. Per questo è un peso che lo sta condannando fino alla fine dei suoi giorni. Andiamo Ed!- balzò poi su, senza naturalmente alzarsi, ma facendo saltare su il maggiore per quel cambio di tono.
-Papà e il Generale erano amici! Anche se ero piccolo ricordo bene come avvenne l‘incontro a casa nostra. E qui ne hai la conferma! Pensi davvero che persone come il signor Hughes e Mustang possano davvero aver voltato le spalle a papà?- domandò, anche se lui stesso sentiva quella domanda troppo campata in aria ancora.
Difatti Edward scosse appena la testa.
-Tu ti fidi troppo delle persone, Al….la gente mente, volta faccia più rapidamente di quello che crediamo. Per interessi personali, un uomo potrebbe arrivare a fare di tutto.…- ribatté il FullMetal, strappando un mezzo sospiro al fratello.
-E così è stato per King Bradley, Ed….- mormorò il ragazzo cogliendo impreparato il fratello, che naturalmente dovette ribattere.
-Alphonse, questo lo dicono loro! Come puoi essere sicuro che il Comandante Supremo sia dalla parte del torto? Eh?- fece calmo Edward, vedendo il fratello alzarsi mentre Hughes entrava.
-Perché ho le prove di tutto il marciume che c’è sotto al Quartier Generale e di come King Bradley si sia preso un posto che non gli appartiene.- finì Al, guardando verso Maes Hughes che stava in silenzio sulla soglia dell‘entrata.
Edward guardò l‘uomo senza proferir parola.
Ancora nessuno era arrivato a quel maledetto punto che avrebbe fatto crollare le sue convinzioni.

E da una parte sperava che non arrivasse mai.

Perché la sua fede in tutto il sistema, se fosse crollata, avrebbe ridotto la sua intera esistenza ad un cumolo di stracci inutili.
Un cammino che passo dopo passo l‘aveva portato lontano dal sole…

Forse non voleva davvero che i raggi della verità toccassero quel cammino per portarlo fuori.
Sarebbe stato troppo?


No...


Aveva il diritto di sapere e di far crollare quel muro di oscurantismo, se esisteva davvero.

Lo doveva per suo padre e per quelle tante morti inutili

Porse il braccio al fratello per aiutarlo così a camminare, visto che le prove di tutto non erano in quella stanza, anche se a Edward la sola presenza del fratello poteva inizialmente bastare.
Uscirono da quella casa, seguendo Hughes lungo i viali pieni di macerie di South City, trovando meno persone.
Il tempo passava velocemente e il tramonto si stava affacciando sulla soglia di Amestris.
Edward si rese conto che, mano a mano che avanzavano, a passo lento per consentire così ad Alphonse di non affaticarsi, le case si diradavano.
Davanti a lui, protette dalle montagne che le circondavano quasi in un perfetto abbraccio, iniziavano a vedersi le intere coltivazioni che lui ed Al avevano segnato sulla cartina nella loro tenda.

Il sostenimento della città e la loro quindi fonte di vantaggio sull‘esercito montato fuori dalle mura, in un assedio infinito.

-Una volta non erano così- iniziò Hughes, senza girarsi verso i due fratelli che lo seguivano.-La terra veniva lavorata davanti alla città, rimanendo così esposte e fonte di guadagno in un assedio per chi attaccava…-
-Qualcuno poi si è finalmente deciso ad aprire gli occhi ai popolani?- chiese Edward, osservando intorno a se gli ultimi uomini che tardavano per controllare alcuni germogli nuovi.
Hughes annuì, girandosi appena per vedere se Alphonse avesse avuto bisogno di una pausa.
Il ragazzo annuì appena al preoccuparsi dell’uomo e così si fermarono su una staccionata lungo il sentiero che si snodava lungo le colture.
-Devo ringraziare allora questo genio che ha così fregato la strategia militare…- sbuffò appena il FullMetal, aiutando Al ad appoggiarsi al legno.
-Ti ritroveresti a ringraziare proprio tuo padre, Edward-
Questo alzò la testa di scatto, osservando gli allegri occhi smeraldini dell‘uomo, cercando come una menzogna in essi.

Non trovandone sbuffo appena, tornando a guardare il paesaggio.
-Tipico di papà….- soffiò appena, colto solo da Al che si limitò a sorridere. -Ancora non mi avete spiegato nulla..- borbottò il FullMetal, puntando poi gli occhi dorati su Hughes.
-Prima vedrai con i tuoi occhi e più facile sarà per te comprendere la storia che dobbiamo raccontarti…- fece questo alzando le spalle.


Dopo poco ripresero a camminare e non ci volle poi molto prima di ritrovarsi davanti ad una piccola costruzione semplice e senza segni particolari che aiutassero Edward a capire che diamine si ritrovasse davanti.
Lasciò che Hughes aprisse la porta ed entrasse, facendosi poi da parte per permettere agli altri due di seguirlo.
Il maggiore dovette prendersi alcuni minuti per mettere a fuoco l’ambiente.
Era semplicemente una stanza quadrata con le pareti spoglie di ogni tipo di adornamento e luce.
In un angolo erano ammontate delle casse e dei sacchi pieni di qualcosa come frumento, mentre in un altro vi erano dei barili impilati ordinatamente.
Degli attrezzi da lavoro erano messi alla rinfusa su un lato a terra e sul pavimento di mattonella c‘era un po‘ di paglia sparsa.

Hughes fece alcuni passi come se stesse cercando qualcosa e infine si fermò perfettamente in mezzo.
Picchiò col tacco del dello stivale destro su una mattonella libera e il FullMetal poté sentire il tipico suono vuoto.
Inclinò leggermente la testa di lato mentre l’uomo si chinava e con una certa forza spostava la mattonella più una serie di detriti che scivolarono in quel buco.
Edward si avvicinò insieme ad Alphonse e poté notare che in realtà il buco lasciato dalla mattonella era più grande di quello che poteva sembrare.

Un ottimo metodo di occultamente fatto con assi di legno

Osservò il signor Hughes e poi lo seguì nel buco, trovandovi una scala grezza ma ben robusta fatta di legno.
Aiutò, una volta giù, Alphonse a scendere e poi si guardò intorno.
Era uno spazio angusto scavato nella terra e tenuto su da travi quasi uguali a quelle usate nelle miniere.
Dalle condizioni sembrava avere un bel po‘ di anni.
-È uno dei primi condotti per la via di fuga- spiegò Hughes aiutando Al a proseguire, mentre Edward osservava in silenzio il tunnel abbastanza largo che era più avanti per consentire forse così una fuga a più persone, migliore.
-Una volta era una miniera e porta direttamente sotto alle montagne. Quando la città fu mezza rasa al suolo nella prima guerra, gli abitanti ricostruirono il tutto dove sorge adesso e trasformò questa parte in coltivazioni. Ma naturalmente questo condotto l‘hanno tenuto per sicurezza.- continuò Maes Hughes camminando a passo lento.

Per un buon dieci minuti nessuno parlò e quando arrivarono finalmente alla meta, Edward poté prendere fiato.
I luoghi così pesantemente chiusi gli davano leggermente dei problemi, ma ne aveva fatto il callo nei tempi.
Adesso si ritrovarono in una sala leggermente più grande con due condotti.
Maes indicò il primo
-Quello conduce direttamente al filo della miniera, ma poco più avanti è chiuso. Si snodava in molti altri tunnel, ma essendo andata in disuso la miniera ed essendo stata abbandonata per usarla come via di fuga, gli altri condotti non servivano.- spiegò rapido Hughes indicando poi il secondo.
-Quello porta direttamente al di là delle montagne. Per adesso non ci interessa.- fece alzando le spalle e conducendo i due sulla destra.

Ad Edward era decisamente sfuggito un terzo condotto.
Osservò però quello che doveva essere semplicemente un ingresso ad una saletta minore.
Decisamente molto più piccola.
Una candela era posata su un davanzale fatto di granito e alcuni fiori stavano alla destra del lume.
Alla sua sinistra stava un cofanetto.
Edward rimase in silenzio.

Stupito
Frastornato

E quante più emozioni potessero riempire il suo cuore di incredulità
Una foto piccola e logora, di quelle in bianco e nero era posata proprio al centro del davanzale.
E in cuor suo conosceva troppo bene chi raffigurava, anche senza avvicinarsi come invece aveva fatto.
Toccò il vetro incrinato di quella cornice di fortuna, osservando suo fratello.
-Cosa…..cosa ci fa una foto di papà qui?- mormorò, sapendo però anche senza le parole successive del fratello, la verità
-Dietro a quel muro c’è papà…-

Ma Edward stentava a crederlo.
-Papà è sepolto a Central! L’hai visto anche tu che lo seppellivano nel cimitero e - Fu però interrotto da Alphonse
-Era una bara vuota Ed. Uno specchietto per le allodole, o meglio per tenere buone le acque che si stavano formando...- affermò Alphonse, avvicinandosi al fratello per appoggiare una mano sul braccio d’acciaio.
-King Bradley ha ingannato tutti Edward- iniziò Hughes, fermato subito dal ragazzo.
-Perché continuate ad indugiare sul Comandante Supremo? Ancora non c’è risposta Hughes!- soffiò irritato il FullMetal. -Non posso sputare sul giuramento che ho fatto-
-Quel giuramento l’hai fatto sul Comandante Supremo Edward- affermò Alphonse stringendo quel braccio fraterno.
-King Bradley È il Comandante Supremo- si impuntò il biondo.
-King Bradley non è mai stato ufficialmente il Capo di Amestris, Elric..- riprese Hughes mentre gli occhi dorati si puntarono su di lui. -Il tuo giuramento non vale per lui, ma chi veramente detiene il potere per ufficiale successione-

Alphonse si mosse prima degli altri e afferrò il cofanetto di legno accanto alla candela.
Lo aprì in silenzio e lo porse al fratello, aspettando.
Il FullMetal prese quel piccolo scrigno e vi trovò libretti e altri oggetti di Hohenheim e infine vi trovò una lettera.
-Tuo padre era la persona più vicina al Comandante Supremo nella guerra qui a South City- prese parola Hughes, mentre Edward osservava incredulo le parole scritte su quei due pezzi di carta.
-Quando il Fuhrer fu ferito a morte, proprio sul finire del conflitto, da un soldato nemico, passò direttamente il comanda all’unica persona di cui si fidava veramente tra Bradley e Hohenheim- Si interruppe Hughes ricordando il conflitto che si abbatté proprio sopra le loro teste, fra i resti di una città distrutta.
-Nostro padre fu nominato Comandante Supremo...- soffiò Edward, guardando Alphonse che annuì velocemente.
-I documenti sono in regola. Questo tipo lettere venivano tenute solamente dal Comandante Supremo in persona e lui soltanto aveva il potere di passare la successione, firmandole di suo pugno soprattutto quando si erano in momenti così delicati come in guerra. Non c’era tempo di ufficializzazioni o altro. Se un capo era in punto di morte, un altro ne saliva alla carica- spiegò con calma il minore degli Elric.
-è usato nell’esercito. Tra i pesci più piccoli, che tra quelli più grandi, e lo sai bene Edward- subentrò Hughes, vendendo il biondo annuire.
-Fin qui ci siamo.…quindi nostro padre prese il comando. Ma la guerra era finita da quanto mi dite. Perché allora nostro padre è sotto tonnellate di terra, dietro questo muro?!- fece irritato.
Alphonse si sporse e prese dalle mani del suo nii-san la lettera che stava sotto a quella del padre.
-Quello che è successo dopo Edward non può spiegartelo persona migliore di Roy Mustang…- fece Hughes, osservando però Alphonse porgere al FullMetal il foglio di carta.

Edward riconobbe la scrittura del padre.

Era veloce, grave in alcuni punti, ma di sicuro era la sua.
La lettera era semplice.
Col grifo dell’esercito, uguale a quella del primo Comandante Supremo.
Solo che questa volta il nome del successore era un altro.

Quel nome che credeva dovesse portargli vendetta.
Un nome che dopo averlo saputo nella tenda di King Bradley, sembrava continuamente tornare

Roy Mustang.



Quando uscirono dalla costruzione sul limitare delle coltivazioni era già sera.
Edward cercò di abituarsi all’oscurità che stava scendendo rapidamente.
Stette in silenzio fino a che Hughes non li lasciò da soli vicino alla casa dove ormai si era stanziato Alphonse.
Edward strinse un polso del fratello, richiamando così la sua attenzione.
-Al…sei sempre stato bravo a trovare informazioni nascoste e tutte quelle cose che molto spesso a me sfuggivano...- mormorò, abbassando per un momento la testa.
La rialzò poi studiando il viso del suo Nii-chan.
-Devi rispondermi sinceramente, Al…- si bloccò solo per poter vedere un cenno affermativo nel minore degli Elric che non tardò ad arrivare.
-Da quanto sospettavi dell’esercito...?- domandò rimanendo poi silente allo sguardo pensante del fratello.
Alphonse guardò colpevole il maggiore, sbuffando appena.
-Da quando sono entrato nel Quartier Generale…- ammise, ritrovandosi gli occhi dorati di Edward puntati addosso.
-E non mi hai mai detto niente?!- quasi gli saltò al collo, calmandosi poi vedendo alcuni passanti spaventarsi per quella reazione improvvisa.
Edward fece entrare il suo nii-chan nel piccolo edificio che a quanto pare avrebbero dovuto dividere, aspettandosi ulteriori informazioni.
-Beh..vedi, non sono mai stato tranquillo.…quando sono entrato nell’esercito..beh, mi conosci! Ficcanasando in giro mi sono imbattuto in alcuni documenti, e facendo varie ricerche ho scoperto che Bradley tornato dalla guerra qui a South City con la “presunta” salma di nostro padre chiusa in una bara, si era presentato come Comandante Supremo senza una di quelle lettere. La scusa che ha propinato è stata “mancanza di tempo”- prese una paura, guardando il fratello.
-E la gente l’ha bevuta…- finì Edward, vedendo Alphonse annuire.
-Ha puntato il dito contro Mustang per l’imicidio del Comandante Supremo e di nostro padre e….va beh, la stroria poi sai come è andata..- soffiò zittendosi.

Edward tacque con lui, guardando verso la porta.
Alphonse riprese a parlare poco dopo spiegandogli dove avrebbe dormito e tutto il resto quando il FullMetal si mosse.
-Devo parlare col Generale Mustang…- fece scocciato, riuscendo a sfuggire alla presa di Al.
-Nii-chan potrai risolvere tutta questa storia domani! Devi riposare e….accidenti a te..- sbottò il minore degli Elric, sistemandosi la montatura degli occhiali sul naso, ritrovandosi solo nella stanza visto che l’altro era già sfuggito.

Che fratello degenere…


Edward camminava a passo spedito, superando senza problemi due o tre soldati ribelli che non alzarono nemmeno il viso per fermarlo.
A quanto pare….tutti si fidavano ciecamente di lui….ma….perché?
Si segnò l’ulteriore domanda da porre fra le tante al Generale Mustang, mentre entrava nella casa di comando.
La trovò deserta, almeno il piano terra, e potè comprendere anche perché visto l’ora.
Ma questo non lo fermò.
Salì incurante le scale, chiamando a gran voce l’uomo, ritrovandoselo seduto sul letto con una scodella in mano.
Il viso del moro si alzò perplesso ed incontrò gli occhi dorati del maggiore degli Elric.

Calò un silenzio imbarazzante fra i due, interrotto poi dall’alzarsi lento di Mustang che posò la ciotola vuota dove aveva appena finito di mangiare, sul tavolo.
-Colonnello Elric…- iniziò pulendosi le mani su uno straccio, lanciando anche questo in un angolo del ripiano. -A cosa devo la visita a quest‘ora?-
Il viso sembrava più pallido di come l’aveva visto quella mattina Edward, ma non perdeva comunque quell’aria forte e attenta.
Il giovane FullMetal ingoiò un paio di volte, prima di avanzare nella stanza.
-Mi racconti come è morto mio padre…..e come lei sia finito su una lettera di successione al posto di Comandante Supremo- fece spiccio, incrociando le braccia al petto.

Roy Mustang rimase in silenzio per un periodo troppo lungo di tempo, almeno per il giovane Elric.
Gli fece segno di sedersi sullo sgabello di fronte a lui, mentre il Generale tornava seduto sul letto.
-Io e tuo padre eravamo compagni d’armi..- iniziò, cercando con lo sguardo un qualcosa che non c’era sul tavolo.
-Ero un giovanotto abbastanza precoce e per questo Hohenheim mi aveva preso sotto la sua, diciamo ala protettiva affibbiandomi il nome di Fiammiferaio Mancato..- sorrise a quel nome, ricordandosi come lui, un giovane cadetto, aveva mosso simpatia ad un personaggio così stimato nell’esercito come lo era Hohenheim Elric.
Edward non interrompeva Mustang.
Lasciava che si perdesse nei ricordi senza mettergli fretta, quasi come se anche solo parlandone e riportando alla memoria un idea di suo padre così interessante, potesse dargli modo di conoscerlo ancora di più
-È stato un ottimo insegnante…Per questo si rammaricò e fu al tempo stesso contento quando mi ritrovò davanti a casa sua per il richiamo alla guerra qui a South City. Fu felice perché almeno di me e Hughes poteva fidarsi. Eravamo stati entrambi suoi allievi e anche se scapestrati, eravamo ottimi soldati…- mormorò, fermandosi ancora.
-Perché provò rammarico?- domandò Edward, guardando l’uomo che gli restituì lo sguardo.
-Tua padre era una persona eccezionale. Non per i suoi grandi meriti, o meglio, oltre alla fama e alla bravura….ma aveva un cuore in tutto quello che faceva.- fece una pausa Mustang, socchiudendo gli occhi -Provò rammarico perché vedere sprecate persone così brillanti e ragazzi così giovani in una cosa stupida come la guerra era insensato...-

Il giovane FullMetal si ritrovò a guardare i propri stivali sposchi di terra e fango.
Chissà cosa avrebbe detto suo padre vedendolo li adesso.

Ma lui era lì proprio perché un padre non l’aveva più

Fece un cenno a Mustang per permettergli di andare avanti.
Questo dopo un sospiro grave, incrociò le dita delle mani fra loro.
-Tuo fratello e Hughes ti avranno già spiegato molte cose….e a me spetta la parte più pesante…- mormorò il Generale, alzandosi in piedi.
-Dopo che tuo padre è diventato Comandante Supremo, eravamo pronti a tornare a Central. Il nostro lavoro, anche se con numerose predite, era finito.- iniziò Mustang, prendendo una bottiglia impolverata per colpa delle esplosioni della giornata, versandosi il dorato liquido in una tazza
-Gli abitanti, che quella volta si erano solo ritrovati in mezzo ad un conflitto in cui loro non centravano nulla, ci stavano aiutando a radunare le nostre cose e i nostri feriti, quando un gruppo di rivoltosi dell’esercito ci attaccò.-
Bevve un lungo sorso di liquore, posando poi la tazza vuota sul tavolo.
-Quel gruppo era stato formato da Bradley….Hohenheim aveva dei seri dubbi su quell’uomo, e a buon ragione. Non era tanto diverso da quel commilitone che non sopporti…hm, Archer giusto?- fece Mustang guardando il FullMetal che alzò un sopracciglio, annuendo.

Per ora non avrebbe chiesto come faceva a sapere della poca simpatia che provava per Archer.

Edward sentiva che andando man a mano avanti, sarebbe comunque arrivata la risposta anche senza domanda.

-Bradley non mi sembra quel tipo di persona che manda al massacro uomini senza pensare- obbiettò però il giovane Elric, vedendo formarsi sulle labbra di Roy un sorriso sarcastico.
-King Bradley era capace, e lo è tutt’ora, di mandare al macello uomini plagiandoli con la fiducia…questo è il vero potere per gente come loro. Hanno l’astuzia e la giocano dalla loro...- fece il moro, sedendosi di nuovo sul letto
Si ritrovò ad annuire semplicemente il biondo.

Ne aveva la conferma anche adesso, in quella guerra.

-Io, Maes e alcuni cittadini di South City riuscimmo a portare in salvo tuo padre per il tunnel dove Hughes ti ha portato oggi. Era ferito gravemente, ma la mente era lucida.- faceva più pause Mustang, con l’arrivo di quel momento.
Era doloroso ricordare quei momenti, in cui paura e apprensione si mischiavano all’adrenalina della fuga e della lotta.
-Anche se la mia testardaggine spronava Hohenheim ad andare avanti, sapeva benissimo che non sarebbe arrivato oltre le montagne. Per questo ci sorprese tutti quando tirò fuori una di quelle maledettissime lettere e con le ultime forze mi passò il comando di un intera nazione.- si interruppe Mustang, e non proseguì più per una buona mezz’ora.

Edward, in silenzio per tutto il tempo, stava portando ogni tassello del puzzle al suo posto.
Un tassello doloroso che lo lasciò senza parole per tutto quel tempo.
Venire a sapere gli ultimi istanti del padre….

Pensò ad Alphonse che era stato salvato dal loro nemico e che era venuto a conoscenza anche lui del pezzo mancante.
Pensò a come si era sentito.

Come lui…


Si passò una sulla fronte, portandosi indietro la frangia ribelle.
Sentiva ora tutta la stanchezza colpirlo in un solo momento.
-Bradley vi da la caccia, per quel pezzo di carta, vero?- fece Edward guardando Mustang.
-Non è solo la consapevolezza dell’esistenza di quel pezzo di carta Colonnello Elric…tutto il suo potere è ormai mirato. Molte spie si annidano nel Quartier Generale, e molti soldati stanno iniziando a dubitare di lui perché qui, un gruppetto di persone stanno portando avanti un ideale- spiegò il moro, tirandosi di nuovo su in piedi. -anche senza, apparentemente, aver prove…-
-Ma le prove alla fin fine le avete- fece sospirando appena Edward, sentendosi poi gli occhi del moro addosso.

In un certo senso si sentì a disagio.

-Non….non mi ha ancora spiegato perché ci reputa importanti…- mormorò cercando di sviare il discorso.
Mustang per poco non rise
-Edward, siete i figli di Hohenheim- fece tornando serio e scuro in volto -Ho promesso a tuo padre che vi avrei protetto dalle mire di Bradley….ho fallito una volta, ma non fallirò una seconda.- fece guardando il biondo.
Questo si morse appena le labbra
-Bradley ha sempre pensato che i miei studi dell‘alchimia erano iniziati a causa della morte di mio padre….da sempre sapeva che se mi avesse dato un nome, io mi sarei messo anima e corpo per far fuori chi per primo aveva distrutto la mia famiglia- parlò Edward, stringendo i pugni.

La parola “burattino“ saltellava nella sua anima a gran voce, ridicolizzandolo.
Era stato un idiota.
Oh se lo era stato…

Roy annuì alle sue parole, avvicinandosi al giovane.
-In più avendo te e tuo fratello dalla sua parte si sarebbe ulteriormente trovato difeso senza problemi- fece il Generale, notando lo sguardo stranito del più giovane, ma che rassicurò con un sorriso stanco -FullMetal, non sarei mai riuscito ad alzare un dito contro te e tuo fratello, e quel maledetto di Bradley lo sapeva bene. Ho vigilato, cioè, abbiamo vigilato in modo da poter aiutare te e Alphonse-
-Questo si riferisce al discorso del signor Hughes sul fatto che ci avete bellamente spiato?- domandò Edward, ritrovandosi però a sgranare gli occhi alle parole successive dell’uomo.
-Vi abbiamo protetti, tenendo Alphonse il più possibile lontano dal Quartier Generale e dalle guerre, e soprattutto te mentre eri sul campo.- affermò Roy, osservando gli arti di ferro del giovane -Anche se il risultato, a causa mia per te, non è stato dei migliori…- soffiò.

-Sei stato tu a provocare quell’esplosione..- fece difatti Edward, ricevendo la conferma dagli occhi scuri di mustang.
-Ti ho protetto per quanto ho potuto- mormorò, girandosi di schiena, mentre il giovane FullMetal rivedeva quella scena tanto lontana.
E dava un diverso volto a chi lo aveva coperto.

Non Bradley ma Mustang.

E il quadro forse si completava.
-Hai fatto quel che hai potuto…..e anche se molto in ritardo ti ringrazio…- fece in imbarazzo il biondo.
-Ripensi mai a quel giorno Edward?- chiese d’un tratto Roy, girandosi appena.
Il biondo alzò un sopracciglio, guardandolo perplesso.
-Non credo che fossi veramente cosciente…però è stato il nostro secondo incontro..- mormorò Mustang, guardando senza un reale interesse la branda. -quel bambino era cresciuto così velocemente…-
Il maggiore degli Elric stette in silenzio, sentendo strane quelle parole e trovandovi qualcosa di assolutamente nascosto dietro.
-Ti ho anche parlato, ma non te lo ricordi vero?- domandò ancora guardandolo questa volta.
Edward vide l’uomo avvicinarsi con passo lento e in un momento poco razionale si ritrovò a pensare che quell’andatura adagio e quella postura statuaria gli donavano un fascino pericoloso.

E se lo continuò a ripetere anche quando ci fu poca distanza fra di loro.
I loro visi erano esageratamente vicini.
Nessuno osava fiatare, e il biondo sentì quasi uno strappo al corpo, una voce che spingeva a fare azioni irrazionali.

Niente.
Immobili si studiavano in quel silenzio innaturale che fu interrotto poco dopo dal Generale.

-Tornerai mai a sorridere, Edward?- fece Roy, tacendo poi e rimettendo una buona dose di passi fra i loro corpi.
Il FullMetal si ritrovò a pensare che più volte entrambi avevano lasciato cadere la cortesia, ritrovandosi a parlare quasi come pari.
Come amici di vecchia data.
-Può qualcuno tornare a sorridere dopo tutto questo peregrinare lontano dal sole?- domandò a sua volta Edward, ricevendo un sorriso dal moro.
-A volte basta solo qualcuno che ci prenda per mano e ci trascini via dall’oscurità….non crede Colonnello Elric?-



Solo quando Edward fu solo nel letto che Alphonse gli aveva preparato con l’aiuto di una giovane donna, i ricordi lo sommersero silenziosamente.
Forse per l’ultima volta.
Un ultimo tuffo nel passato prima di vivere la vita senza rimpianti.

Un ultimo passo nei ricordi…















Note d‘Autrice:

Dunque….direi che è ora di tornare su questa ficciola, che dite?
Mancavo decisamente da troppo e la gente mi odierà di sicuro per questo, ma, ahimè l’ispirazione mi aveva proprio abbandonato.
Ci ho messo mh….ben un anno e sei mesi? Si credo, prima di poter riavere il cervello e i neuroni a posto per poter proseguire X3
E vedrò di non lasciare più il cammino A_A

Dunque, questo capitolo finalmente spiega molte cose, mh? Molti lo aspettavano XDD mentre Roy inizia i primi aproci con Edward, anche se mooooooolto lontani.
Che dite?
Forse al tempo Mustang disse qualcosa al giovane FullMetal?mh?
Spoooiler..ù-ù

Per il resto, da ora in avanti ci sarà solo il prossimo capitolo e poi il gioco dei “ricordi” al’inizio storia cesserà di esistere X3 perché come detto da Edward, bisogna iniziare a vivere il presente senza rimpianti.
E quindi vi lassio con queste ultime parole, sperando anche in un commentino a questa mia pazza fic

Gni *-*

Ah, chiedo scusa per i miei commenti spicci di questo capitolo mah…coff sono le due di notte X3 e sono stanca dopo un raduno pazzoide a milano X3 in più il mio pc sta dando segni di cedimento quindi ho deciso di postare subito il capitolo prima che qualcosa mi mandasse tutto a fagiuoli e mi perdesse il capitolo owo

Infine infine, non ho spiegato come hanno fatto credere a tutti quanti come Al fosse morto perché boh o-o credo che devo spiegarlo più avanti? Me lo sono dimenticato? Non so X°D
Cmq, basti ricordare come Mustang fece credere che avesse ucciso Ross nel manga X3 stessa idea gna.


Ringraziameti:


Red Robin : già, era questa la fic che ti eri perso/a X3 gh, e io me l’ero persa nei meandri della mia testa, ma come vedi, in ritardo torno anche io X3
Tranqui, ci saranno di nuovo ammazzamenti e sangue in abbondanza XDDD



My Pride:Neee-chan! Come promesso, eccomi qui con il capitolo finalmente ù-ù visto? È arrivato anche prima del previsto XD mi sono messa di buona lena e viaaaa +w+ spero che ti piacia X3


Steffa: eccomi +w+ gnaaaa, a fatica ma ci sono XD ehh, c’è ancora un pchino di tempo prima dei zompamenti…mh….oh forse nel prossim? Ghghghgh X3 cm si, Al è vivo ù-ù e io sono bastardissima muahauahauhaa ho ucciso molte persone con quel capitolo in cui Al sembrava crepato X3
Ehh, il padre di Edo è molto più, hai visto? Ghghhghg sono infame ù-ù
Gnaaa i cosplay continuano in maniera oscena X°DDD mi sto divertendo a cucire a destra e a manca X3


Fly89 : arrivo in ritardooooooooooo ma ci sono ù-ù uhuhuhuh eh si, ho infranto un po’ di cuori, ma gna, eccolo qui X3 sia Al che il capitolo nuovo X3
Grassie dei complimenti ^^ gni



Chibisimo: ghghgh zi, è vivo X3 ehm….chiedo scusa per l’attesa ç__ç oddio mi ucciderete lo so ç-ç


b>Rinalamisteriosa: gnaw, grazie dei complimenti e….aiuto ç_ç uccidimi me lo merito ç__ç un anno….dio un anno ç_ç sono oscenamente infame ç__ç

nemesio6: ^^ grazie per l‘accortezza, io son scema e mica me ne rendevo conto di quel maledetto nome sbagliato O_O‘’ ma ho sistemato XDD gna
Come vedi la piattola e solo superficiale ù-ù non romperà più di tanto, ma almeno si renderà figo forse nei prossimi con battaglie e altro (perché Al deve farsi valere ù-ù‘’’)
Eh si, quella scena dei due che si fronteggiano l‘ho adorata anche io quando la scrivero e ….Hughes…ehh un uomo un perché X3
Ti chiedo scusa per tutto il tempo passato, ma come vedi sono viva A___A e spero che questo capitolo lunghetto possa farmi perdonare X3



Aki_: aww, un’altra che dovrebbe uccidermi ç__ç ma gna dai sono riuscita a postare A__A con ENORME ritardo, ma almeno ci sono +w+ ghghgh un bacione cara X3




   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Liris