- buongiorno,
ragasshe – borbotta Giorgia, vendo Holly già
alzata e che tenta di soffocarmi col suo cuscino,
nell’intento di svegliarmi.
Mi dibatto nel
letto, liberandomi del cuscino e attaccandola
a mia volta con le lenzuola, nel vano tentativo di imprigionarla o,
meglio
ancora, strangolarla.
-
buon… aaaaah! – strilla Silvia, cadendo
giù dal letto e
rimanendo incastrata alle coperte per un piede.
Io e Holly ci
fermiamo, guardiamo lei un attimo e poi ci
guardiamo, cercando di trattenere le risate. Un attimo dopo,
però, stiamo
rotolando dalle risate sul mio letto, aggrovigliandoci nelle lenzuola,
mentre
Silvia borbotta un: - accidenti a questa vestaglia … -
Bisogna
ammettere, però, che dormire con delle vestaglie non
è per niente facile. Io ho solo una vestaglia, a casa, che
potrebbe meglio
definirsi come “vestitino estivo che non ho mai messo
perché a mia mamma non
piace e che quindi, pur di usarlo, lo tengo la notte”.
Tutte le volte
che me lo metto è un incubo: io mi rigiro
spessissimo nel letto e la vestaglia finisce sempre per attorcigliarsi.
Perlomeno, quella che ho a casa, è comoda e abbastanza
larga.
Questa cosa che
ci hanno rifilato è stretta, per niente
comoda e una notte o l’altra mi ucciderà.
Mi vedo
già il titolo dell’articolo sul giornale: ragazza
uccisa nel sonno dalla propria vestaglia ribelle.
Però
non potevo certo dormire in jeans e canottiera. In
effetti potevo, ma volevo provare a vestirmi da narniana.
Vabbè.
Giorgia si
rigira tranquillamente
dall’altra parte, come se nulla fosse successo e Holly decide
che è ora di
svegliare anche lei, mentre io mi vesto e Silvia lotta con lenzuola e
vestaglia
da notte.
Mi pettino
svogliatamente, cercando
di far in modo che i capelli non prendano il loro
“cespuglio-style” , ma che se
ne rimangano belli tranquilli al loro posto.
Giorgia viene
trascinata giù dal
letto con la forza, e Silvia si rassetta il vestito che ha appena
indossato. Mi
siedo sul letto sfatto, aspettando che anche loro finiscano di
cambiarsi e poi
usciamo.
Lungo il
corridoio incontriamo
Caspian, ancora un po’ intontito per il sonno.
- buon giorno,
ragazze, dormito
bene? – domanda, mentre lo raggiungiamo.
- si, tu?
– domanda Holly, a
braccetto con Giorgia. Lui mugugna un assenso. La porta alla nostra
destra si
apre di colpo, sbattendo sul muro di pietra, e esce Peter che lancia
un’occhiata strana a Caspian, prima di raggiungere di corsa
Susan, appena
uscita da una camera un po’ più avanti.
Caspian sospira.
Edmund appare poco
dopo, sulla soglia della stessa stanza di Peter. Sembra ancora nel
mondo dei sogni.
-
‘giorno ! – cinguetto io,
sorrisone gigantesco stampato in faccia.
- mm –
Lo guardo
sorpresa, mentre Caspian
gli molla una pacca sulla spalla, salutandolo.
Silvia decide di
boicottare il mio
tentativo di fare conversazione con Ed, prendendomi sotto braccio e
raccontandomi del sogno che ha fatto stanotte, riguardo un cane che
guidava una
motocicletta nel campo dei telmarini mentre loro gli offrivano in
sacrificio
Miraz facendoci vincere la guerra.
Lucy si aggiunge
al gruppo,
iniziando a raccontare anche lei il suo sogno, qualcosa tipo Aslan che
cantava
l’inno narniano prima della battaglia.
E io non posso
fare a meno di pormi
la domanda più stupida del secolo: ma i leoni cantano?
A proposito di
sogni, io ne ho
fatto uno terribile: ero
dentro un
tribunale, e nel banco dei deputati c’erano tutti i narniani
che abbiamo
lasciato al castello. Non che io li conoscessi tutti, ma sapevo che
erano loro.
Il giudice era la Strega Bianca e a testimoniare c’era il
lupo mannaro, che
diceva che avevamo abbandonato i nostri compagni e che quindi
meritavamo una
pena. Ero insieme a Edmund, Giorgia (che non ho la più
pallida idea del perché
fosse lì) e a Otron, e continuavo a cercare Byron con lo
sguardo, come se fosse
stato il mio avvocato.
Ovviamente evito
di raccontarlo,
visto che ho costretto Holly a giurare di non dire della mia
“gita” al castello
né a Giorgia né a Silvia. Mi limito a rispondere
che non mi ricordo cos’ho
sognato, con un’aria vaga.
Ci sediamo a
tavola, seguendo
Caspian e, miracolosamente, riesco a sedermi accanto a Edmund, mentre
Silvia
continua a parlare.
Sbocconcello il
mio pane con la
marmellata, guardando Edmund che rigira stancamente il suo latte nella
tazza.
-
cos’hai? – domando ad un certo
punto, mentre Silvia è tutta presa a raccontare a Lucy
quello che secondo lei è
il significato del suo sogno.
Menomale che ha
trovato qualcuno
che l’ascolta, così io posso attaccare bottone
senza interferenze.
Beh,
più o meno.
Ma
troverò un modo anche per
sistemare Holly e Giorgia. Qualcosa
tipo
legarle ad una sedia e imbavagliarle. O.. buttarle giù da un
precipizio,
raccoglierle col cucchiaino e chiuderle a chiave in infermeria.
Edmund alza lo
sguardo sorpreso,
arricciando poi il naso.
- sonno
– risponde, con uno sbuffo.
- non
è vero – ribatto io, e lui mi
guarda con un sopracciglio alzato.
Alla gente di
qui piacciono tanto
le sopracciglia alzate, a quanto pare. A me no.
- Caspian ha
sonno – continuo,
indicando Caspian che ha lo sguardo perso nel vuoto, puntato
chissà come verso
Susan. – tu sembri arrabbiato –
Lui fa un altro
sbuffo e evita di
guardarmi, rigirando furiosamente il latte che sta nella sua tazza. Io
capisco
che sia nervoso, ma non può ignorarmi così!
Cioè, si può. Però non mi va bene,
ecco.
- Ed?
– faccio ancora, ben decisa
ad attirare la sua attenzione. Fino ad ora non mi sono comportata da
fan-girl,
più o meno. Non gli o urlato nelle orecchie, non ho fatto
gli occhi
sbrilluccicosi e non gli sono ancora saltata addosso, per ora.
sottolineo il per ora. Sono mezza
intontita dal sonno,
adesso, e ho tutte le intenzioni di comportarmi da fan-girl.
…
Ma che sto
dicendo?!
Se mi comporto
da fan-girl non mi
rivolgerà più la parola! Ma uffaaaa!
Credo che appena
finisco la
colazione andrò ad urlare nel bosco, sperando che nessuno mi
senta. Potrei
portarmi dietro il mio fantastico coltellino e disegnare Edmund su un
albero,
così da far finta che quello sia lui per poi saltargli
addosso.
Bella. Mi piace.
- che
c’è? – sbotta, burbero,
riservandomi un tono e un’occhiataccia degni di Yu Kanda * .
Oh, come mi
mancano i miei manga. Mi è venuta un improvvisa voglia di
parlare di manga.
Chissà se è disposto ad ascoltarmi.
- sei arrabbiato
per ieri? –
Mi lancia uno
sguardo tra lo
stupito e il seccato. Faccio un sorrisetto di circostanza, mentre la
mia mente
già progetta la passeggiata nel bosco. Chissà
com’è, saltare addosso ad un
albero.
- per che cosa
dovrei essere
arrabbiato? - chiede.
- beh,
perché Peter e Caspian
stavano dando retta alla Strega –
Devo stare
attenta a quello che
dico: non posso permettermi che scoprano che so già tutto.
Quindi devo far
finta di non sapere chi è la Strega.
Noto solo ora
che ho raccontato a
Domahi e fratelli della Strega con Edmund presente.
Bah,
penserà che l’ho letto da
qualche parte. Le creature di Narnia hanno portato qui i loro
manoscritti con
tutti i racconti del passato. Non che io ne abbia bisogno,
s’intende. Però è
una buona scusa.
- si, forse un
pochino. Ma come fai
a sapere che era una Strega? –
Ecco,
fantastico. Se gli dico che
sono andata a leggere, e poi scopre che non sono andata? E
perché mi faccio
tutti questi problemi mentali?
Pensa, Giu,
pensa.
- ah. Era una
fatina del ghiaccio?
–
Mi rendo conto
solo ora
dell’incredibile scempiaggine che è uscita dalle
mie labbra.
Ma,
l’importante, è che lui sembra
sul punto di scoppiare a ridere.
- non ci sono
fatine del ghiaccio,
a Narnia – dice, trattenendo un sorriso.
Si mette la mano
davanti alla bocca
per non ridere, e non posso fare a meno di esultare dentro di me.
- bene. Quindi
era una strega, no?
–
Annuisce, il
sorriso che si
rimpicciolisce di poco.
- si.
–
- non ti stava
molto simpatica, eh?
– commento, come se non fosse ovvio.
- già
– annuisce lui, tornando a
guardare il suo latte con aria torva.
Dopo un momento
di silenzio mi
guarda incuriosito.
- non mi chiedi
perché? – domanda,
in un soffio.
- non sono fatti
miei – rispondo io,
con un’alzata di spalle.
A dir la
verità, sapendo già il perché,
non mi è neanche passato per la testa di chiedergli
spiegazioni.
Mi guarda, un
po’ sospettoso ma poi
riprende la sua colazione con una strana espressione dipinta in viso.
Sospiro,
grattandomi una guancia.
Guardo il mio pane con la marmellata, mordicchiato a metà,
indecisa se finirlo
o meno.
Caspian sobbalza
all’improvviso,
quando dietro di lui compare il Dottor Cornelius.
- oh, Cornelius!
Stavo proprio
pensando di presentarla agli altri – sorride Caspian, ma so
che stava pensando
a ben altro. Qualcosa tipo lui, Susan e una camera da letto. Ho reso
l’idea,
no?
E non fate
quelle facce lì, su. Ho
quattordici anni, è vero, ma non sono scema.
E sono anche una
yaoista convinta,
sebbene non possa leggere le rating rosso. Ma un giorno
potrò! E a quel punto
sarò in grado di conquistare il mondo! Buahah!
Ok. Colpa della
prolungata assenza
di manga. Non fateci caso.
Poi Caspian si
volta verso di noi,
sorridendo da un orecchio all’altro.
- ragazzi, lui
è Cornelius, il mio
mentore. Cornelius, loro sono Giulia, Holly, Giorgia, Silvia e lui
è Re Edmund.
Re Peter e le Regine sono quei tre un po’ più in
là .. – li indica – ecco, li
vede? –
L’uomo
annuisce, accarezzandosi la
lunga barba bianca. Borbotta qualcosa.
- si ferma con
noi a fare
colazione? – domanda a quel punto Caspian, facendo cenno
verso il tavolo.
- no, grazie
Caspian. È stato un
piacere conoscervi – fa un lieve inchino e si dilegua.
Lui lo guarda
con cipiglio
interdetto poi torna a fissare noi e scrolla le spalle.
Dopo dieci
minuti si alza e annuncia
con aria solenne:
- vi voglio
tutti alla Tavola di
Aslan tra un’ora! –
Poi se ne va.
Arriccio il
naso, indispettita.
La mia
passeggiata nel bosco salta:
come diavolo faccio a andare abbastanza lontano da qui, disegnare
sull’albero,
saltare addosso a questo e ritornare indietro, tutto in
un’ora?
È
impossibile!
Bah. Credo che
mi accontenterò di
leggere stesa nel prato qui di fronte e di fare
“m’ama non m’ama” con le
margherite.
Ah, mi sento
patetica. Non faccio
“m’ama non m’ama” dalla quinta
elementare. Che poi, in quinta elementare non ne
avevo certo bisogno, visto che il “fidanzatino” ce
l’avevo già.
Ah, mi sento
ancor più patetica di
prima. Avevo il ragazzo in quinta elementare e ora che devo andare in
prima
liceo non so come approcciare.
Certo che
è vero che col tempo si
peggiora.
Sospiro, e i
capelli mal raccolti
mi cadono sul viso scompostamente.
Faccio un cenno
di saluto a Edmund,
prima di venir trascinata via da Giorgia, che dice di voler farmi
assolutamente
vedere la strana pianta che ha trovato a ridosso di un muro.
Bene. Anche la
seduta di “m’ama,
non m’ama “ salta. Possibile che non riesco a fare
mai nulla per i fatti miei?
Chissà
come mi ritrovo sempre ad
essere trascinata in giro.
Ora, per
esempio. Giorgia mi ha
portato a vedere questa santa pianta (che a me è sembrata un
arbusto piuttosto
nell’ordinario, se non fosse stato per il colore dorato e il
profumo non troppo
gradevole che emana) che lei ha ribattezzato qualcosa tipo Puffilde,
che credo
sia un incrocio tra Puffo e Brunilde, ma quando si tratta di Giorgia
non si sa
ma.
Beh,
è stata lì più di mezz’ora a
raccontarmi di come l’ha trovata e blablabla.
Quindi?
Quindi ora siamo
in ritardo, e mi
sta trascinando verso la Tavola di Aslan credendo ancora che possiamo
arrivare
in tempo; io sono sicura che Caspian ci lincerà non appena
varcheremo la
soglia.
Ecco, vedete
(ormai parlo come se
qualcuno mi stesse ascoltando. Vabbè, farò finta
che un gruppo di fatine
particolarmente interessate a me stiano seguendo questa serie di
(s)fortunati
eventi. Neanche gli orfani Baudelaire** avranno mai la sfortuna di
avere amiche
come le mie. Ogni tanto mi chiedo che ho fatto di male. ) io
l’avevo detto, a
Giorgia, che forse era il caso di andare, ma mi ha liquidato con uno
sbuffo e
un: “ma Giuggi, c’è ancora
tempo!” .
Non
riuscirò mai a fare quello che
pare a me. È impossibile. L’ho già
detto, questo, vero?
Come non
riuscirò mai a saltare addosso
a Edmund, ma credo che questa sia una questione diversa.
Giorgia spalanca
la porta, e tutti
si girano a guardarci, perché abbiamo bloccato Caspian a
metà del suo discorso.
Edmund mi fa un
cenno con la mano,
sorridendo appena e rispondo con un sorriso leggermente troppo grande.
Beh,
magari non riesco a saltargli addosso, ma credo di potermi
accontentare.
- siete in
ritardo – sibila
Caspian, e per un momento tempo sul serio che abbia intenzione di
condannarci a
morte. Una bella esecuzione pubblica, magari sul rogo, è
proprio quello che ci
vuole per concludere la serie delle mie vicende. Un impiccagione no,
però. Non
mi piacciono le impiccagioni. Mentre una ghigliottina mi ispira
già di più. Fa
tanto “Saga del Male”*** .
- eh,
già – fa Giorgia, tutta
giuliva. – ma, sai, ho dovuto assolutamente
fare vedere a Giulia la mia pianticella. È
così cariiina –
Si dondola sulle
gambe, una mano
ancorata al mio braccio. Caspian mi guarda interrogativo, e scrollo con
fare
esasperato il capo, alzando gli occhi al cielo.
- e poi non hai
certo bisogno di
noi. Fino ad ora ci hai vietato di fare alcunché –
continua Giorgia, i fini
capelli biondi che le ondeggiano alle spalle.
- sedetevi
– dice sbrigativo,
indicando i vari gradini e le sedie su cui tutti sono appoggiati. Sento
Holly
ridacchiare sommessamente, seduta sulla sinistra con Silvia e Lucy.
Sbuffo, mi
scrollo di dosso Giorgia
e punto decisa verso la direzione opposta, sedendomi in un angolino,
appoggiata
al muro.
Mi rannicchio
lì, mentre Caspian
riattacca a parlare. È inutile ascoltarlo, tanto a me non
darà certamente
qualcosa da fare.
Sbuffo,
guardando il soffitto fatto
di pietra.
- Holly
andrà con Susan e Lucy a
cercare Aslan. – dice e poso lo sguardo su di lui,
incuriosita.
- Silvia
darà una mano a Peter con
i preparativi per la battaglia – continua e lo guardo ad
occhi sempre più
sgranati. Finalmente si è deciso a farci fare qualcosa anche
a noi!
- Giulia
andrà oggi pomeriggio con
Edmund al campo Telmarino a portare la missiva –
Ok, se ho uno
shock o un infarto o
qualcos’altro e muoio sappiate che ho amato la vita. E che
sono felice di
essere morta così e non attraverso un’esecuzione
pubblica.
Io. Edmund.
Missiva.
Ok, sto per
svenire.
- e Giorgia
verrà con me, le
spiegherò quello che deve fare. Potete andare. –
Mi alzo
traballante.
Holly balza in
avanti e mi afferra
per un braccio.
- uhuh, la
Giulietta va con Eddie.
Chissà cos… – sussurra gongolante, al
che le tappo la bocca con una gomitata. È
l’unica cosa che la zittisce per un po’.
Edmund ci passa
davanti
velocemente, con Lucy alle calcagna che ridacchia per qualcosa di a me
sconosciuto.
E Edmund le
borbotta qualcosa di
imbarazzato in risposta.
Questo si chiama
“pressione
psicologica”. Basta. Fuggo da qualche parte. Magari nel bosco
per attuare il
mio piano.
Lo farei sul
serio se Holly non
tenesse ben salda la presa sul mio braccio.
Giorgia ci
raggiunge e s’abbranca
al braccio libero.
- Giiiuggiiia.
Sei feliiice? –
- smettila di
allungare le “i” . mi
dai fastidio. – borbotto contrariata, scuotendo il braccio a
cui è attaccata.
Come se non
bastasse arriva anche
Silvia, che s’attacca alla mia vita e si fa praticamente
trascinare.
- ooh, il sogno
d’amore della Giu
verrà finalmente coronaato – cinguetta, e vorrei
tanto picchiarla ma è come se
si fossero coalizzate contro di me.
Arrgh. Che
diavolo di amiche ho?
- taci, idiota
– ribatto piuttosto
piccata.
- che modi sono,
Giuggi? – fa,
fingendosi offesa.
- tsk
– borbotto con tono seccato,
degno di Yu Kanda. Oh, oggi cos’è? Il
“Yu Kanda Style Day”?
Vabbè.
- posso andare
in camera o voi
cretine avete intenzione di tenermi in ostaggio ancora per un
po’? – sbraito,
quando vedo che non hanno la minima intenzione di scollarsi.
Si lanciano
un’occhiata d’intesa.
Mi fanno paura quando si lanciano certe occhiate.
- ancora un
po’! – ride Holly,
mentre Silvia mi tira su di peso, e mi trascinano via correndo,
sorpassando
Edmund e Lucy che ci guardando perplesse.
- aiuuuutooo
– urlo, ma devo
sembrare poco convincente perché sto ridendo come una matta.
Sto camminando
nell’erba alta,
maledicendomi in tutte le lingue del mondo per aver rifiutato
l’invito di Tarik
a salire sulla sua groppa.
Il gigante
è davanti a noi, e
schiaccia l’erba, anche se al mio passaggio sembra tornare
tutta su solo per
farmi un dispetto.
Odio camminare
nell’erba alta.
Potrebbero esserci ogni tipo d’insetti e anche dei serpenti.
In
più sono al buio, in quanto le
stelle su là in alto sono si, belle, ma non troppo luminose.
Potrei
inciampare, battere la testa
su un sasso e morire.
Oddio, non ci
voglio pensare.
Ed è
già la terza volta, oggi, che
penso di rischiare di morire. Bah.
Tarik, il
centauro, si affianca al
gigante, il cui nome per me è impronunciabile, e i due
ridono.
Ovviamente Miraz
ha accettato la
sfida, e quindi il morale è alto. Non vediamo
l’ora di arrivare per dare agli
altri la buona notizia.
Edmund sembra un
po’ pensieroso.
- Ed?
– faccio, saltando una
pozzanghera per non finirci dentro con i pantaloni di cuoio appena
lavati.
- nh?
– borbotta lui, sguardo
puntato a terra e passo svelto.
- ma rispondi
sempre a monosillabi?
– protesto piccata, sciogliendomi quell’odiosa
treccia in cui ho raccolto i
capelli. Lui alza lo sguardo su di me, incuriosito.
- ti da
fastidio? –
- parecchio.
– sbuffo, mentre mi
pettino con le dita per non sembrare troppo una pazza. –
sembra che non mi stai
ascoltando. –
- ma non stavi
dicendo niente – mi
fa notare lui, con un sorrisetto divertito.
Scrollo le
spalle, indispettita.
- e chi te lo
dice? Tanto non stavi
ascoltando –
- ok,ok, hai
ragione tu – si
arrende, alzando le mani in segno di resa, mentre ride. Gli faccio la
linguaccia.
Inciampo in un
sasso, lanciando uno
strillo sorpreso mentre cado in avanti. Sento lui che mi afferra per un
braccio, cercando di trattenermi, ma trascino giù anche lui.
Aggraziata come
al solito, eh?
Rotolo per un
po’ nell’erba, ad
occhi chiusi.
- stai bene?
– sussurra da qualche
parte sopra di me.
- eh? si, credo
di .. – apro gli
occhi e mi rendo improvvisamente conto che quel “da qualche
parte sopra di me”
era più un “a due centimetri dal mio
naso”. Sussulto e finisco la frase in un
soffio: - … si –
Ok, devo
concentrarmi sulla
respirazione, perché finisce che muoio asfissiata.
Prendo un bel
respiro.
Ecco,
così. Respira, Giu, respira.
- sicura?
– mormora ancora e
deglutisco a vuoto, sentendo il suo fiato così vicino alle
mie labbra.
Ok, diciamocelo
care fatine che si
sono interessate alla mia storia: il mio cuore sembra aver deciso che
deve
uscire dal mio petto a tutti i costi. Lo sento che mi rimbomba nelle
orecchie
in un modo assordante.
- eh. eh.. si.
T..Tu? – da dove
diavolo mi esce la voce?
Che, in effetti,
somiglia di più al
miagolio di un gatto che esala il suo ultimo respiro che alla mia
solita voce
squillante.
- si, tutto bene
–
Bene,
fantastico. Felice per te. Ora, vuoi alzarti si o no prima che
muoia di crepacuore? E perché diavolo mi stai fissando?
Smettilaaaa …
Dio Mio, sto
partendo alla grande.
Però
è vero che potrebbe alzarsi.
Non è propriamente una piuma neanche lui. Beh, magari un
po’ più leggerino di
Caspian è.
E potrebbe anche
smetterla di
fissarmi, perché mi vengono in mente un sacco di cose che
è meglio censurare
perché, magari, le fatine hanno figli minorenni, che non
possono assistere ad
una scena del genere.
Ora che ci
penso, però, anche io
sono minorenne. Evvabbè. La testa è la mia, e ci
faccio i pensieri che voglio.
E poi
l’erba inizia a pizzicarmi, e
potrebbe esserci un insetto che mi vuole strisciare addosso proprio in
questo
istante e..
Oh.
Wow.
Questa
… non me l’aspettavo.
Beh, forse un
pochino ci speravo.
Ma pochino, eh!
Certo, niente
più di un tocco
soffice con le labbra, però..
Si rialza di
scatto e lo guardo un
po’ perplessa, ancora sdraiata per terra.
Mi rendo
improvvisamente conto che
se mi bacia un’altra volta potrei anche far finta di non
essere stesa su un
prato dove probabilmente ci sono diversi insetti che vogliono pungermi.
E
magari anche qualche serpente velenoso.
- scusa-
borbotta, allontanandosi
in fretta.
Me ne rimango
ancora stesa,
fissando il cielo in preda ad uno shock. Devo essere rimasta
lì imbambolata per
un po’, perché sento i suoi passi che si
riavvicinano, incerti.
- ehi, hai
intenzione di rimanere
lì ancora per un po’? – borbotta, con
tono imbarazzato e scoppio a ridere.
- che hai da
ridere ora? – sembra
quasi esasperato, mentre mi tiro su tenendomi la pancia per le risate.
Non riesco
neanche a rispondergli,
al che lui mi guarda imbronciato.
- si
può sapere che c’è? – sembra
quasi offeso. Cerco di calmare con scarsi successi le risate.
- nulla,
nulla… -
scuoto la testa, sorridendo. Cerco con lo
sguardo Tarik e il gigante, vedendoli già lontani.
Sento che
sobbalza, quando gli afferro
la mano, indicandogli i due.
- forse
è il caso che li
raggiungiamo, che dici? – propongo, sempre sorridendo.
Edmund mi fissa
un attimo, con
sguardo confuso, poi annuisce e prende a camminare.
Spalanco la
porta della camera,
facendo sobbalzare Holly, Giorgia e Silvia, tutte intente a mettersi la
vestaglia da notte. Col cavolo che me la metto ancora, quella roba
lì. Stasera
jeans e canottiera.
- Giuggiolottaa!
– urla Giorgia,
saltandomi addosso e atterrandomi.
Giuggiolotta?
Questa mi è nuova …
- G.. Gioggi
…- esalo io – n.. non
è che ti togli, per piacere? –
Stasera sono
stata schiacciata da
fin troppe persone. Devo essere un ottimo cuscino, visto che tutti si
ostinano
ad atterrare su di me.
Lei si rialza,
sorridendomi da un
orecchio all’altro.
Quel sorriso
lì non è di buon
auspicio. Soprattutto se diretto a me.
- Giulietta,
com’è andata con
Eddie? – fa Holly, con un sorrisino innocente.
Ah, me misera,
me tapina! Iniziano
le domande della Santa Inquisizione!
- punto uno: si
chiama Edmund, Ed
se proprio vuoi, non Eddie. Punto due: non siamo andati ad un
appuntamento al
buio, Holly, ma a proporre una sfida a quelli di Telmar, visto che, non
so se
l’hai notato, potrebbero farci a fette da un momento
all’altro. –
Lei sbuffa con
aria saccente,
sventolando per aria la mano destra. Silvia scoppia a ridere, e io
frugo
soddisfatta dentro l’armadio, alla ricerca dei miei jeans e
della mia
canottiera verde-acqua scuro comprata da Tezenis prima di partire.
Forse, stasera,
la Santa
Inquisizione è alle Hawaii.
Estraggo
vittoriosa la canottiera e
i jeans, dal groviglio di vestiti che sono stati infilati lì
dentro, iniziando
a cambiarmi.
- Giu?
– fa con aria disinteressata
Giorgia, dopo che mi sono infilata con un sospiro appagato sotto le
coperte.
- mm?
– mugugno, rigirandomi alla
ricerca della posizione giusta.
- non ci
racconti quello che è
successo? – continua, con lo stesso tono da finta
indifferente. Sbuffo,
chiedendomi se le migliori amiche servono solo a intromettersi nella
tua vita
privata quando non devono o se hanno anche un’altra funzione
nascosta e che
utilizzano di rado. O che non utilizzano affatto.
- cosa dovrebbe
essere successo? –
rispondo, con fare lagnoso, cercando di convincerle con il tono di voce
che ho
bisogno di dormire.
- bah,
sai… - commenta Holly, con
fare saputo – potrebbe … non lo so …
averti detto qualcosa o .. –
- sisi, credici
– la interrompo
bruscamente, soffiando sulla candela che ho sul comodino. Spengono sospirando anche
le loro, e mentre
scivolo nel sonno sento Silvia che ridacchia:
- non sfuggirai
al terzo grado per
sempre, Giul –
Mmm. Sa tanto di
minaccia. Ma tanto
la Santa Inquisizione è alle Hawaii, no?
* Yu Kanda
è, per chi non lo
sapesse, uno dei tre protagonisti del manga
“D.Gray-Man” di Katsura Hoshino ed
è particolarmente conosciuto per il suo carattere scontroso
e per la sua
incredibile bravura nel fare a fette chiunque lo irriti,
cioè tutti. Bene. Ora,
io so che a voi non ve ne può fregare di meno ma provo
l’impellente voglia di
raccontarvi di D.Gray-Man e quindi lo faccio. Potete passare
all’asterisco
successivo, se preferite.
Allora. Il manga
è ambientato nel
1800 di un mondo parallelo, dove si sta svolgendo la classica lotta tra
il bene
e il male per la salvezza dell’umanità. Le due
parti sono rispettivamente
capitanate dal Vaticano e dal Conte del Millennio. Il primo credo lo
conosciate
tutti, il secondo è un grassone (presunto marshmellow
mutante) con gli
occhiali, che va in giro con un impermeabile giallo e un cappello a
cilindro
che cambia di volta in volta decorazione. Ah, e per muoversi usa Lero,
uno
strano ombrello parlante a forma di zucca, che deve trasportarlo in
volo tipo
Mary Poppins.
Il Vaticano, che
ovviamente vuole
salvare l’umanità, ha istituito
un’associazione, chiamata Ordine Oscuro (lo so
che fa tanto da cattivi, ma si chiama così), i cui membri
sono gli Esorcisti
cioè uomini con un potere speciale, donato loro
dall’Innocence.
L’Innocence
è una cosa troppo lunga
da spiegare, chi è interessato vada a leggere il manga e
capirà. Per ora vi
basta sapere che ci sono due tipi di Innocence: Equipaggiamento e
Parassita.
La prima va a
formare un arma che
solo il proprietario può usare, la seconda va a unirsi ad
una parte del corpo
dell’Esorcista stesso.
I tre
protagonisti sono Allen
Walker, Lavi the Bookman Junior e Yu Kanda. C’è
chi conta anche Linalee Lee, ma
secondo me non è poi così
importante.
Il protagonista
principale, quello a cui ruota attorno tutta la storia e
che è perennemente nei guai fin sopra al collo, è
Allen Walker, detto anche
Moyashi ( ovvero “mammoletta”, così
denominato da Kanda che, come ho già detto
prima, è una persona mooolto gioviale xD). Viene spesso
definito come un vero gentleman, mangia
tanto, si fa una marea
di problemi mentali grazia alla sua mania di salvare sempre tutti e ha
un golem
(ovvero un oggettino volante che serve a comunicare con
l’ordine quando si è in
missione) dorato, chiamato Timcampy.
Se andate a
cercare il manga, lui è il ragazzino albino, con una
cicatrice rossa sull’occhio sinistro e il braccio sinistro
rossastro (o, in
qualunque caso, non proprio nell’ordinario). Il suo braccio
è quello che si
definisce Innocence Parassita, cioè
quando lui l’attiva il braccio prende la forma di una manona
gigante, di un
cannone o si stacca diventando una spada. Quest’ultima
trasformazione arriva
solo dopo che Tyki Mikk (uno dei cattivi che poi illustrerò)
gli distrugge il
braccio. Allen è anche un presunto Noah (cioè un
cattivo), in quanto ha dentro
di sé la memoria del 14°, il Noah che ha tentato di
uccidere il Conte.
Lavi the Bookman
Junior (soprannominato Baka Usagi –stupido coniglio-
sempre dal nostro simpatico Kanda)è il mio amaaato *___* lui
ha un passato
leggermente particolare, in quanto ha avuto 48 personalità
(Lavi è il 49esimo).
Capelli rossi che sfidano le leggi di gravità, occhio
sinistro verde, occhio
destro coperto da una benda (non si sa ancora cosa diavolo
c’è dietro, però) e
Innocence Equipaggiamento, consistente in un martello che lui
può ingigantire a
piacimento. È un Apprendista Bookman, cioè una
persona che assiste alle guerre
per registrarle. I Bookman scrivono la storia e quindi devono essere
imparziali. Di solito non diventano “soldati” e non
partecipano agli eventi (si
limitano a registrarli), ma nel caso di Lavi e Bookman (soprannominato
amorevolmente “Panda-chan” o
“Vecchio” dall’allievo, anche se va
più di moda il
primo xD) sono
entrati a far parte dell’Ordine
come Esorcisti perché la guerra è, diciamo,
sconosciuta al genere umano. (si. Questi
combattono per gli uomini, e loro manco lo sanno).
Lavi inizia la
sua carriera di Esorcista fingendosi un perfetto idiota,
il solito tipo che fa le battute e che punzecchia i compagni, quello
che,
diciamo, risolleva un po’ il morale (se non ci fosse lui
sarebbero tutti più
depressi xD) ma..
beh, finisce per
diventarlo sul serio, man mano che si affeziona (cosa proibita dal
regolamento
dei Bookman. Il motto del Panda è: un Bookman non ha un
cuore.) ai suoi
compagni. Il che gli causa diversi problemi quando vanno
nell’Arca, ma pace
amen.
Oh, arriviamo al
famigerato Yu Kanda. Lui è giapponese, capelli lunghi,
neri e perennemente raccolti in una coda. Carattere tagliente,
scorbutico e
irritabile, Yuu-chan è il bersaglio preferito di Lavi, che
adora chiamarlo con
il nomignolo prima citato che tanto lo fa arrabbiare. Soprannominato da
Allen,
Bakanda (gioco di parole tra Baka –stupido- e Kanda, cognome
del personaggio…
no, i due non sono particolarmente affiatati xD) il moro ha un
Innocence
Equipaggiamento sottoforma di Katana e un passato decisamente
sconvolgente e
troppo difficile da spiegare. E andrei pure in spolier, se ve lo
spiego.
Per ora
è anche l’unico ad essere riuscito ad accoppare un
Noah, non
senza un notevole sforzo da parte sua. Ma Yuu-chan può
tutto!
Non adora
particolarmente i finder (persone che lavorano all’ordine ma
che non possono essere Esorcisti) perché li ritiene troppo
deboli.
Mangia solo soba
(piatto tipico giapponese) e Jerry, il cuoco dell’ordine,
se ne lamenta spesso perché non ha mai provato uno dei suoi
manicaretti. Per fortuna
si rifà con Allen, che i suoi manicaretti se li mangia
tutti, e anche la doppia
porzione se c’è, grazie.
Passo ai cattivi
che è meglio. I cattivi, meglio conosciuti come famiglia
Noah sono 13 (si sono pochi, ma sono strapotenti), ma io conosco solo i
primi
6, in quanto gli altri sono appena entrati in scena e mi risultano
indifferenti. A parte Wisley, che se lo becco glielo cavo, quel diavolo
di
terzo occhio.
Il posto di Noah
più forte se lo contendono Tyki Mikk e Road Kamelot,
rispettivamente Noah del Piacere e Noah del Sogno.
Il primo
è portoghese, strafigo (ma Lavi non lo batte nessuno) pelle
ambrata, occhi dorati e capelli neri. Ha il potere di decidere cosa
toccare e
cosa no. ha tentato di strappare via il cuore ad Allen, gli ha
distrutto il
braccio sinistro e me l’ha quasi ucciso più di una
volta. Anche Lavi, però un
paio di volte in meno, in quanto Lavi è il bersaglio
favorito di Road.
Road, ragazzina
di 12 anni nell’aspetto, sembra essere la più
vecchia tra
i Noah. Gira sempre con un lecca-lecca in mano e ha un debole per
Allen,
infatti una volta l’ha baciato. Avreste dovuto vedere le
facce di quelli
dietro. Anche lei ha capelli corvini, pelle ambrata e occhi dorati
(tutti i
Noah hanno queste caratteristiche, facendo parte della stessa famiglia.
A parte
un paio che, come Jusdero, hanno i capelli biondi). Il suo potere
consiste nell’aprire
porte che attraversano i mondi e spedirci dentro gli Esorcisti (nel
particolare: Lavi). Questi mondi sono un mix tra i ricordi del
malcapitato e la
sadica fantasia di Road. Non sono consigliabili come luogo di
villeggiatura,
ecco.
Subito dopo
vengono Jusdero e Debitto, gemelli senza cognome, Noah del
Legame. Jusdero è, come ho già detto prima,
biondo e Debitto moro. A me piace
molto di più Debitto, ma questi sono gusti. Hanno il potere
di creare qualsiasi
cosa vogliano se la pensano nello stesso istante e viene loro piuttosto
bene. Quando
s’incazzano veramente tanto ( e, indovinate? È
successo) si uniscono,
diventando una sola persona decisamente potente chiamata Jusdebi. Il
povero
Crowley è sopravvissuto per mera fortuna (Crowley
è uno dei tanti Esorcisti che
Allen e, in questo caso, Lavi recuperano. Più avanti Allen e
Kanda troveranno Timothy).
Qui entra in
scena Skin Boric, Noah dell’Ira ucciso da Kanda prima che
potessero arrivarci informazioni approfondite su di lui, se non il
fatto che
ama (amava) i dolci. Uno dei tanti motivi per cui Kanda l’ha
ucciso.
E poi
c’è Lulubell di cui non mi ricordo il cognome.
Francese, aria
elegante, si trasforma spesso in un gatto che si accoccola sulle gambe
del
Conte (blah!). Noah della Lussuria ha la capacità di
cambiare forma a
piacimento.
Gli altri sono
appena apparsi nel
manga e mi ricordo solo Wesley, Noah della Mente e Cheryl (è
un nome da
femmina, ma è un maschio. Bah), padre adottivo di Road.
Ci sono anche
gli Akuma (armi
create dal Conte sfruttando il dolore delle persone per la perdita di
un caro),
Third (mezzi Akuma e mezzi Esorcisti che stanno dalla parte
dell’Ordine) i Crow
(tizi che uccidono Akuma anche senza Innocence) la Sezione Scientifica,
Komui (sono
rispettivamente scienziati e il Supervisore della Sezione Europea) e
Link uno
dei Crow che ha il compito di sorvegliare Allen perché
ritenuto eretico. Personalmente
non lo sopporto. Fosse per me sarebbe crepato in una di quelle
innumerevoli volte
in cui ha rischiato la pelle.
** non ditemi
che non sapete chi
sono gli orfani Baudelaire!
*** la Saga del
Male è .. oddio, è
difficile da spiegare! Mettiamola così: i Vocaloid sono
cantanti virtuali
giapponesi. Ce ne sono di diversi, tra cui Miku Hatsune, Rin e Len
Kagamine,
Megurine Luka che sono i quattro primi vocaloid usciti. Hanno poi
acquistato successo
anche Kaito, Meiko e Gachupo. Il 25 agosto è stata
rilasciata la nuova
Vocaloid, Lily. Tutti gli altri sono, diciamo, creati dai fan (come
Teto). I miei
preferiti sono i gemelli Kagamine (Rin e Len)
I vocaloid hanno
la particolarità di cantare delle storie. In questo caso
Rin e Len interpretano (cantando, ovviamente) la storia di questa
principessa
del regno dei mostri, che viene decapitata attraverso la ghigliottina
dopo una
ribellione popolare. Questo è quanto si capisce dal primo
video, cioè “Figlia
del Male”, cantato da Rin. (ci sono i video su You Tube, e li
trovate
sottotitolati in italiano. La Saga del Male è disegnata
particolarmente bene, a
parte il quarto e ultimo capitolo che non è della stessa
autrice, sebbene sia
bello) . nel secondo, video “Servo del Diavolo”,
cantato da Len, si scopre che
non è vero che la principessa è stata decapitata
ma se volete scoprire come mai
vi consiglio di andare a guardare il video. Il terzo capitolo
“Regret Message”
è cantato da Rin e il quarto
“Re-Birthday” è cantato da Len.
Fine della fiera
vi consiglio di guardarli. Sono veramente bellissimi.
Questo
capitolo
non è venuto particolarmente bene, secondo il mio modesto
parere. Però sono
riuscita a inserirci D.Gray-Man e Vocaloid, quindi un po’
fiera mi sento.
Grazie
a
chi ha inserito la storia tra i preferiti ( seguite ( ricordate. Thank
you all!
Ringraziamenti
a chi ha recensito:
Kattiva97:
ok,
ammetto di aver rubato il nome Byron da Spiderwick, ma è
troppo figo per un
grifone. *__* e poi è come rendere un omaggio a Simon, il
mio personaggio
preferito. J
Uuh,
si, io Miranda Kiss la stimo alla seconda! xD e troppo bella
la scena del ballo, e quando parla con Chris (si chiama Chris,
giusto?). il
manuale, poi, è geniale. Quella dei pantaloni alieni mi ha
fatto scompisciare
dalle risate per una mezz’ora buona.
La
mia storia preferita, però, rimane “La figlia
dell’ammazza
vampiri”. L’ho adorata.
Ed
è un dittatore più o meno in tutte le storie, a
quanto pare xD
sarà un risvolto sconosciuto del suo carattere? ;)
Dei
tuoi complimenti me ne importa eccome, e sono molto felice che
la mia storia ti piaccia ^//^
AlexJimenez:
buooondì,
cava J
Gli
attacchi da fan-girl, prima o poi colpiscono, no? ;)
Sulla
categoria di Edmund mi ritrovo a concordare con te: Ed è
così figo che non può entrare a far parte della
categoria dei comuni maschi. Bisognerebbe
fare una sezione solo per lui xD
E
si, me lo tengo volentieri così com’è
*//*
Sono
felice che la storia ti faccia ridere, e spero che
continuerai a seguirmi :)
Peace, Love ‘n Edmund! <3
Eve_Cla84:
meglio tardi che mai, giusto? Sono felice che la mia storia ti piaccia
:D
Per
me puoi anche incollarti come una sanguisuga, anzi mi fa un
enorme piacere :)
Il
tuo metodo di lettura somiglia tanto al mio, sai? Anch’io
faccio così xDxD
Bene,
siamo già in tre a concordare che il maschi usano solo
l’1%
del loro cervello. Potremmo fondare un club. xD e ci servirà
anche un bel club
pro - Miranda Kiss xD
Ed
è sordo, e Giulia parlava piano in quanto non credo fosse
consigliabile mettersi ad urlare xD però un minimo di udito
da parte di Edmund
sarebbe più che gradito. Infatti ho indetto la raccolta
fondi per comprargli l’amplifon
xD
Oh,
a me le recensioni lunghe piacciono (non a caso le scrivo
anche io :D ) e hai recuperato alla grande!
*
consegna tesserino di riconoscimento per i fan *
Kissu
<
Spero
di non aver deluso nessuno
con questo capitolo. Alla prossima!
Smàck,
_
L a l a