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Autore: MatteoMongy94    20/09/2010    2 recensioni
Luane Leopold. 45 anni. Crocefissa all'interno di un cimitero londinese. Kaytlin Barjac. 26 anni. Impalata all'interno di una chiesa. Marie Clouseu. 31 anni. Sgozzata e appesa per i piedi nella sua camera d'hotel. Doriane Medit. 16 anni. Congelata in un frigorifero. Quattro ragazze violentate e barbaramente uccise. Solo una persona può fermare il massacro. Edward Bale si trova a dover indagare su un killer e stupratore seriale, prima che la stessa fine possa toccare a Elizabeth, la propria fidanzata.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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--- I passi di Edward risuonavano nella chiesa. St Dunstan in the West. Fondata tra il 900 e il 1100 dopo Cristo. Il ragazzo alzò lo sguardo. La vetrata con i quattro evangelisti lasciava filtrare un lieve raggio di luna. Davanti all'altare era stato eretto un gigantesco palo in legno, con la punta argentata. Un corpo nudo giaceva a mezz'altezza di quello, trapassato ad altezza del ventre. Si avvicinò. A terra giacevano pezzi di materia grigia. Gli intestini e il fegato erano riversi su una panca,  il cuore, rosso carminio, e pulsante fino a poche ore prima, era stato strappato dal corpo e gettato sull'altare.
-Eccola qui, detective.
La solita freddezza di Cole, incapace anche davanti ad un'efferatezza tale di mostrare un minimo di compassione.
-Là, accostata alla parete, c'è una scala. Se vuoi salire a controllare puoi prenderla.
Edward lo fece. Salì i gradini, e gettò uno sgardo.
I lineamenti della ragazza erano stati stravolti. Un occhio era stato strappato, l'altro era mezzo uscito. Il corpo aperto aveva al suo interno vermi e scarafaggi. Tracce di sperma stavano lungo il pube della ragazza. I seni erano stati recisi. Le unghie delle mani erano strappate, e grumi di sangue si erano formati in tutto il corpo. La forma del cranio era scomparsa, lasciando solo vedere ossa rotte e cervello uscire da ogniddove. Il naso era rotto, le labbra insanguinate.
Edward scese. Era stato uno spettacolo orribile.
-Hornett mi ha detto qualcosa sulla ragazza.
-Certo. Anche in questo caso abbiamo ritrovato documenti e il foglio scritto a computer. Una al giorno. Questa è la seconda vittima. Cosa credi di fare?
-Non so. Notizie sulla ragazza?
-Studiava ad Harvard, ma era a Londra per trovare il fidanzato. Tale Steven Barnard.
-L'avete già contattato?
-Impossibile. E' morto la scorsa settimana. La ragazza era tornata a Londra perchè era stato investito da un pirata della strada. E' deceduto ed è già stato seppellito.
-Un altro vicolo cieco?
-No. Di fronte alla tombe di Steven Barnard è stata crocefissa la prima donna. Lui è al Kensal Green Cemetery.
-Vittime collegate?
-Lo ha detto anche Kevin. Ha già chiamato Holger per avere informazioni. Se le due donne si conoscevano, se frequentavano confraternite o posti in comune, e via dicendo.
-Orario della morte?
-Adesso sono le due e mezza abbondanti, giusto?
-Si.
-Allora direi circa tre ore fa.
-Ma la chiesa era chiusa.
-Come il cimitero.- intervenne Hornett, entrato coraggiosamente nel luogo sacro.
Silenzio. Il respiro dei tre era udibile in tutta St. Dunstan in the West. Una chiesa teatro di un massacro. Guardarono le mura, le vetrate. Nulla era scopribile. Fecero qualche passo verso l'ingresso. Le indagini sarebbero state svolte con qualche dato in più in mano.

***

Edward si svegliò. Guardò subito la radiosveglia appoggiata sul comodino. Le 14:15. Merda, merda, merda. L'intervista col Sun era saltata, e lui non aveva neppure avvisato. Ancora in mutande prese subito il suo cellulare e digitò alcuni numeri. Una giovane donna dalla voce acuta rispose, e prese atto dei motivi per i quali il giovane detective non si era recato alla redazione del quotidiano.Quindi riattaccò e si sedette sul divano in pelle rossa nel proprio salotto, tentando di fare mente locale sui fatti della notte. Due vittime, fra loro collegate da un ragazzo: Steven Barnard.
Si avvicinò al telefono fisso, speranzoso di avere messaggi di Hornett o di Cole. Nulla.
Decise, allora, di uscire di casa. Si recò in camera da letto, aprì l'armadio e ne prese un paio  di jeans Iceberg e una polo Sergio Tacchini bianca. Calzò un paio di Superga bianche e si diresse verso il garage, dove stava parcheggiata la Jaguar. Salì a bordo e mise in moto. Mezz'ora dopo aveva raggiunto un venditore ambulante, da cui prese per 5 sterline un hot dog con ketchup e maionese. Quindi si incamminò verso Fulham Road, da cui poi si sarebbe diretto in Sidney Street. Se non fosse arrivata una telefonata.
Prese nella mano sinistra il quasi finito hot dog, pulendosi la destra con il tovagliolino e rispondendo tentando di soffocare il boccone che ancora aveva in bocca.
-Edward, abbiamo novità.
L'inconfondibile voce di Hornett risuonava dall'altro capo del telefono.
-Dimmi tutto.
-Steven Barnard, Luane Leopold e Kaytlin Barjac si conoscevano. Tutti e tre hanno partecipato ad un key party due anni fa in Scozia, ad Edinburgo.
-Key party?
-Giovani coppiette mettono le chiavi del proprio appartamento in un contenitore. Poi gli uomini estraggono e in basi a quelle che trovano scoprono con che ragazza passare la notte.
-Un gioco perverso?
-All'incirca. Tutto questo scandalo era previsto in un'edizione speciale di un giornale di un piccolo paese vicino ad Edinburgo, ma il giornalista che si occupava del caso, Lee Turner, fu coinvolto in un incidente d'auto mentre tornava nella propria abitazione di Aberdeen un sabato sera di due anni fa. Lui morì sul colpo.
-Possibile che l'assassino sia stato uno dei partecipanti del key party?
-No. L'assassino era stato identificato in Hassan Moustafa, egiziano di trentatrè anni. Oggi è agli arresti domiciliari. Convive con una certa Marie Clouseu, marsigliese. Entrambi si sono trasferiti a Glasgow nel 2003. Lei aveva trovato lavoro come traduttrice presso un villaggio turistico.
-Stasera vado ad interrogarlo.
-Ma fino a Glasgow?
-Non mi importa. Lee Turner e le vittime sono collegate. Lui deve necessariamente sapere qualcosa. 
  
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