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Autore: TiredEyes    29/10/2005    2 recensioni

Strappate le stelle dal cielo, non servono più. Le sento bruciare su di me, fari di fuoco, guardiani silenziosi di qualcosa di perso. Non rivoglio le stelle, perché alla fine verrà fuori che erano solo aerei. Creazioni umane. Menzogna e bugie, parole dimenticate.

- A Kia. Il mio sogno perduto. -
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 - 25-26/08/05

Tic Tac Tic Tac

Calcolo la solita ora in più, dimenticando di aver tirato avanti le immaginarie lancette digitali del mio tempo, in un disperato tentativo di lasciare indietro la mia eternità.

Lacrime gelide, lacrime salate, piccole gocce che scavano la mia pelle, solchi nella mia anima.

Voglio tornare dall’incubo dal quale vengo. Voglio chiudere gli occhi e rimmergermi nel vortice di demoni e predatori, di sangue e di fuoco che infesta il mio sonno. Prediligo gli incubi alla realtà che mi circonda.

Quanto dura un’ora? Quanto dura un fottutissimo giorno? Secondi di vita che scivolano via e non tornano più. Mi trovo davanti all’istante in cui tutto è andato perso. Quanto dura una settimana? Secondi che mi bloccano qui a rivederne altri. Dialogo con me stessa e non potrei sperare in peggiore interlocutore.

Mi sento scavare da dentro. Il cuore che credevo perduto tenta disperatamente di uscire, di scavare la carne del mio petto. Vuole scappare da tutto ciò che prova a causa mia, tenta di farsi spazio per salvarsi. Le mie unghie percorrono la strada fino a lui, tentano disperatamente di aiutarlo, tentano di graffiarmi, di farlo uscire. Abbandonami ti prego! Voglio solo che tu te ne vada, che il vuoto solo prenda il tuo posto e risucchi me nella sua voragine di nulla e tutto. Ma non ho unghie.

Che qualcuno mi aiuti! Strappatemelo, fatelo a brendelli. Uccidete tutto ciò che ne rimane, sconfiggete la mia ragione, annientate le mie speranze.

Fate andare in mille pezzi i miei ricordi.

Ricordi di ore e di giorni, durati troppo poco. Ricordi di ore e di giorni, durati troppo.

Quanto durano due settimane?

Abbastanza perché il tuo sempre ti venga strappato, abbastanza per vedere ciò che credevi tuo appartenere ad altri. Strappatemi anche il cuore, vi prego! Portate via anche lui!

Non voglio motivi per continuare, voglio la forza per finire. Voglio che un’ora torni un’ora. Voglio che i secondi non mi imprigionino più. Portatemi via tutto quel che mi rimane! Tutto ciò che ha importanza lo avete già preso! A che mi serve ora un cuore? A che mi serve un fottuto muscolo al quale comunemente è attribuita la patria del sentimento? Io non voglio più provare niente.

Il cuore non serve a provare. Serve a soffrire. Serve a essere spezzato. Portatemelo via! Voglio sentire cose solo razionali d’ora in poi se proprio devo essere confinata a questa vita mortale. PRENDETEVI ANCHE QUELLO NON MI SERVE!

Lasciatemi qui nel bel mezzo della notte a osservare questo soffitto pieno di lacrime. Lasciatemi qui nella notte che è l’unica cosa sempre stata solo mia. Sono abituata a stare sola qui. Fate che non scenda il mattino! Lasciatemi qui a graffiare la mia carne in un mondo popolato solo da quel che rimane di me. Qui è normale essere soli, ma nell’abbagliante e scintillantemente schifosa luce del giorno tornerei a notare tutto ciò che mi manca. Dove di solito c’eri tu ora ci sarei di nuovo solo io. STRAPPATEMI I RICORDI E LASCIATEMI QUI! Tu chi? Tu mio sempre? Tu alla quale io rinuncio? Tu alla quale io non riesco a rinunciare?

Strappate le stelle dal cielo, non servono più. Le sento bruciare su di me, fari di fuoco, guardiani silenziosi di qualcosa di perso. Non rivoglio le stelle, perché alla fine verrà fuori che erano solo aerei. Creazioni umane. Menzogna e bugie, parole dimenticate.

Quanto dura un ti amo?

Dura fino a che se ne ha bisogno. Dura fino a che è tutto ciò a cui aggrapparsi.

Persone che cambiano, sentimenti confusi, tutte grandi stronzate. Siamo tutti fottutamente uguali, siamo tutti tutto e niente, ci differenziamo solo in quel che decidiamo di mostrare. Perché io non posso avere i secondi per mostrarti ciò che vuoi che ti venga mostrato?

Quanto dura una possibilità?

Dura uno stupido caso del destino. Mescolate le carte vi dico, e il risultato sarà lo stesso! Non esiste amore, ne anime gemelle, esiste solo il caso e il bisogno. Mescolate le anime, spostatene una dinnanzi all’altra. Non cambierà nulla. Mescolate le stelle!

Quanto dura una notte?

Troppo poco per liberarsi dei propri demoni, troppo per affrontarli. Troppo per un cuore che vuole solo cercare rifugio.

Chiamatemi cinica, chiamatemi semplicemente malata, fate di me quello che volete. Non cambierà niente. Indietro non si torna, ma non si può neppure andare avanti. Sospesa tra la vita e la morte invoco Fallen, invoco il tuo nome.

Vieni a prendermi signore della morte! Uccidi l’amore che provo! Pugnalami spietatamente, uccidi ciò che sento, placa il mio cuore! Sostituisci l’odio o l’indifferenza a ciò che c’è ora perché io non voglio più saperne! Vieni Fallen e fa cadere anche me!

Quanto dura un week-end? Troppo poco per occhi assetati e bisognosi, troppo se quei secondi mi sono stati strappati. Le mie ore donate ad un’altra, le mie paure sconfitte da qualcun altro, i miei bisogni soddisfatti ad altri. Rivoglio i miei secondi, rivoglio l’ora in meno di quell’orologio.

Datemi il mio tempo e tenetevi il mio cuore. Prendete il mio sangue, il mio corpo, prendete tutto di me. Ma lasciatemi il mio tempo! RIDATEMELO!

Quanto dura una decisione? Non lo so. Io non decido.

Quanto dura una cicatrice? Sempre. È questa l’unica cosa eterna, è questo che non si cancellerà mai. Per quanto si tenti di curare le ferite, per quanto si implori l’aiuto degli altri, non se ne andranno mai via. Tormenteranno lo spirito anche una volta trovata la pace. Effimera. Condizioneranno per sempre quello che sono, visibili o nascoste, mi ruberanno i prossimi secondi di esistenza, lasciandomi qui comunque a vederli passare. Nessuno può guarire le ferite perché nessuno è eterno. Pochi mesi, tanti istanti, pochi anni, tanti ricordi. Non cambierà nulla tra un secondo e un millennio. Si può perdere tutto in un semplice istante e veder tramutare parole preziose in ipocrisia.

Rubatemi ciò che rimane perché a me non serve più. Non voglio più essere vittima di questo gioco con la morte, di questo scambio con il diavolo.

Non voglio più pagare il prezzo dei miei sogni con il mio sangue.

Non c’è più materia dei miei sogni, perché ho deciso di non sognare più.

Quanto dura un battito d’occhi?

Il tempo di una lacrima.

  
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