House le aveva provate tutte aveva supplicato, ricattato, adulato ma non c’era stato nulla da fare la Cuddy era stata irremovibile: doveva assistere ad un noiosissimo convegno medico in Canada. L’idea di passare quattro giorni in un posto gelido costretto a prestare attenzione a persone di cui non gli importava nulla gli dava veramente sui nervi… La Cuddy per di più non l’aveva lasciato andare da solo… Cameron infatti aveva il compito di sorvegliarlo… Il suo volo partiva alle cinque di mattina perciò Cameron era arrivata a casa sua alle quattro; House naturalmente era ancora profondamente addormentato. DRINNNN… DRINNNNN Il suono insistente del campanello lo aveva fatto svegliare completamente H: ma chi cavolo è a quest’ora?? C: House sono io, sei pronto? E’ ora di andare! H: io chi? C: House sono Cameron è tardi! Esci subito! H: ma io mi sono appena svegliato! Cavolo sono solo le quattro, io torno a dormire… C: non sono i vena di scherzare! Non è presto solo sul tuo pianeta sai? H aprendo la porta: ma io non scherzo affatto! Cameron era allibita, il loro volo sarebbe partito di li a un’ora e il suo capo era ancora in pigiama… C: House, avevo detto alle quattro! Perderemo il volo! H: Ah, non preoccuparti tra un attimo sono pronto C: Lo spero proprio… Cameron aspettava impaziente sulla soglia… Dopo circa un quarto d’ora si materializzo davanti a lei House stranamente più elegante del solito; senza parlare il diagnosta chiuse casa e si diresse converso la macchina di Cameron… Fortunatamente erano riusciti a prendere il volo… Durante il viaggio House non aveva fatto altro che giocare con la sua PSP mentre la ragazza aveva ascoltato la musica. Appena sbarcati avevano preso un taxi verso il club dove si teneva il convegno; tutto fino a quel momento era andato per il verso giusto… I problemi però non tardarono ad arrivare… Il taxi li aveva scaricati davanti all’entrata ed entrambi si diressero nella hall; House si diresse spedito verso una giovane assistente al banco… H: Buongiorno signorina, una camera a nome House e una a nome Cameron Ass scorrendo l’elenco delle prenotazioni: Mi dispiace signore ma per lei e la signora è stata prenotata un’unica camera a nome Princeton-Plainsboro Hospital. C udendo la notizia: Ci deve essere un errore! Non abbiamo bisogno di due camere separate!!! H: La mia collega ha ragione, cerchi di trovarci un’altra sistemazione!!! Ass: Sono spiacente, ma tutte le camere sono prenotate per il convegno, comunque posso farvi un buono per un prossimo soggiorno gratuito… C perdendo la pazienza: No guardi, non siamo anche disposti a pagare di più ma vogliamo assolutamente due camere! Ass: Mi dispiace ma per questa volta vi dovrete accontentare… H: Dai Cameron, non c’è niente da fare… Andiamo a posare i bagagli… C: Sarà il caso. La camera era piuttosto piccola e c’era un unico letto, il bagno però era grande. C: Io dormirò sul divano, non voglio darti il pretesto per saltare il convegno! H: Guarda che possiamo anche dividere il letto… Non mordo mica… O hai paura?? C: Io paura di dormire con te? E’ ridicolo! Penso piuttosto che tu abbia paura di non riuscire a controllarti… E, dicendo questo, abbandonò la camera dirigendosi in corridoio… House dopo un attimo di indecisione la seguì. Passarono il resto della giornata ascoltando noiosissimi interventi di medici perlopiù sconosciuti e solo alla sera poterono andare in camera… Cameron in realtà aveva deciso di scendere alla festa organizzata dall’hotel in modo da non dover stare vicina al diagnosta… House facendo lo stesso ragionamento entrò in bagno a passo spedito con l’intento di fare una doccia… Sotto la doccia ci trovò Cameron… La dottoressa strillò e House richiuse in fretta la porta… C dal bagno: House! Ma non potevi bussare?! H: Non farla tanto lunga e sbrigati, devo scendere alla festa! C: Non è possibile non eri sull’elenco… E comunque devo andarci io… H: Mi sono iscritto all’ultimo e poi sentiamo… E’ per caso un reato se ci andiamo entrambi? C: No… ma pensavo… H: Di rimorchiare qualcuno? C uscendo dal bagno: Smettila di fare l’idiota e preparati! Dopo un’ ora erano entrambi pronti… House indossava un completo nero senza cravatta mentre Cameron un vestito corto fatto a sottoveste che la faceva sembrare più bella di quanto già non fosse. Entrambi avevano lasciato la camera senza parlare… Erano imbarazzatissimi… Appena giunti al piano inferiore un cameriere prese i loro nominativi e li fece entrare in una sala più grande dove era udibile una dolce melodia… H: Vuoi qualche cosa da bere?ù C: Direi proprio di si… Magari un Martini… House andò a prendere da bere per entrambi ma facendo ritorno fu ammaliato da Cameron che nel frattempo aveva iniziato a muoversi dolcemente… H sussurrando: Sei bellissima! C: Come scusa? H imbarazzato: Ho detto tieni da bere… C: Grazie… E dopo un tempo che sembrò per entrambi interminabile… H: Vuoi ballare? C completamente sbalordita: con molto piacere! La ragazza pensava che per House potesse essere difficoltoso, ma lui appoggiandosi a lei era perfettamente a suo agio. Senza che se ne accorgessero il tempo era volato così come la musica… Ora non era più una flebile melodia ma un incalzante ritmo passionale. Avevano bevuto molto, troppo e la lucidità se ne era andata… Verso le tre di notte un cameriere li avvisò che la festa era finita… I due si guardarono e raggiunsero barcollando prima l’ascensore e poi la camera. Entrando Cameron inciampò in una borsa e fini contro House il quale invece di respingerla la accolse tra le sue solide braccia… La ragazza completamente ubriaca si voltò verso il diagnosta e, dopo un interminabile silenzio disse, con voce da bambina: C: Vuoi fare l’amore con me? House se fosse stato lucido avrebbe riso e poi l’avrebbe allontanata da se… Ma l’alcol aveva avuto su di lui un effetto inebriante, simile alla droga, così non poté far a meno di rispondere H: Certamente Tutto improvvisamente divenne confuso… Cameron senti le labbra di House sulle sue… Le loro lingue si incontrarono in un baco passionale e alla ragazza sfuggì un gemito… Il diagnosta si sentiva sull’orlo della frenesia, la spine contro il muro e le sfilò violentemente l’abito… La ragazza fece lo stesso con lui e dopo pochi minuti non avevano addosso altro che l’intimo… L’uomo appoggiò la ragazza sul letto e la spogliò completamente, lei sospirò e fece lo stesso con lui… Improvvisamente lui era in lei… Si muovevano come un unico corpo… Il corpo della donna si inarcava in sincrono perfetto con i movimenti del diagnosta… Andarono avanti per ore e alla fine si addormentarono l’uno sopra l’altro… Cameron aprì gli occhi e una fitta lancinante le attraversò la testa, fece per girarsi ma si accorse di essere bloccata da qualcosa o meglio da qualcuno: il suo capo. L’agitazione della ragazza aveva svegliato il diagnosta, che dopo un attimo di sgomento sbirciò sotto le lenzuola come per verificare cosa era successo… House fece per parlare ma fu interrotto da Cameron che, completamente nuda, era scappata in bagno. Il diagnosta avrebbe voluto convincersi che fosse tutto un errore… Provò a dirlo ad alta voce ma dalle labbra gli uscì: H: E’ stato bellissimo! Peccato che Cameron fosse troppo sconvolta per sentirlo…