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Autore: ignorance    20/09/2010    2 recensioni
« Santo Merlino, che tugurio lurido è mai questo? »
Sospesa.
Genere: Avventura, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Commenti dell'autrice: Mi credevate morta? Sì, beh, quasi °A°" Torno con qualcosa di diverso dal solito, credo che finalmente incapperò in una Longfic. Sappiate che sono solo al terzo capitolo, e la trama non è ancora sviluppata. Ho deciso di metterla qui per costringermi a continuarla, visto che, conoscendomi, senza nessuno che mi segue la lascerei a fare la polvere çAç Non ho inserito l'avvertimento Incompiuta per questo. Demenziale, perchè chi mi conosce sa che è il mio genere, anche se i primi due capitoli sono insolitamente seri. Insomma, dovevo pur introdurre la storia! D: Spero non vi siate dimenticati di me, dopotutto, e che commenterete ancora una volta il mio lavoro! Okay, adesso mi sembro una vecchia D:
Credits: ahimè, i personaggi non mi appartengono. Ho fatto una proposta alla Row, ma non me li ha voluti cedere. Quindi, mi trastullo senza alcuno scopo con i suoi personaggi per farle un dispetto :D

***

Draco Malfoy si spolvera il mantello gessato con una buffa smorfia di disappunto, raggiungendo la scrivania con quel suo passo felpato e dannatamente irritante.

Lancia uno sguardo che potrebbe sembrare colmo di tenerezza, se non fosse accompagnato da un pallido ghigno, alla sedia consunta che sta dietro la scrivania, illuminata dal bagliore appena accennato del sole ormai morente. Lo sguardo, che comunque nessuno sarebbe mai riuscito a cogliere, si estingue improvvisamente, lasciando spazio ad una brama senza confini in due pozzi color ghiaccio.

La sedia che Draco vorrebbe occupare, però, è già stata egregiamente usata per scopi, come dire, allettanti.

Il fottuto Golden Boy del Mondo Magico, il respiro cadenzato da lievi sbuffi e le ciglia vibranti nella penombra, riposa abbondantemente stravaccato tra due cuscini di velluto color porpora. Un abbinamento assolutamente indecente, se si pensa al color cremisi della sedia girevole su cui dorme l’ormai Ministro della Magia.

Un grugnito proviene dalla gola di Potter, come se avesse colto l’improvviso cambio di atmosfera degli ultimi due minuti.

Malfoy storce il naso, ma non sembra ansioso di annunciare la sua presenza in alcun modo. Staziona, le mani che rigirano la fedele bacchetta, davanti alla scrivania di mogano riccamente intarsiata del Ministro della Magia, molleggiandosi appena sui piedi.

Non aveva previsto che sarebbe stato così facile entrare. Evidentemente il Golden Boy ha piena fiducia nelle sue abilità magiche; lasciare incustodito il suo inerte corpicino in una stanza accessibile a chiunque, senza nemmeno preoccuparsi di far controllare, che so, chi usa la Metropolvere nel suo ufficio o installare un Incanto Gnaulante in caso di un attentato alla sua vita, è davvero da sprovveduti.

Dopo essersi aggirato per la stanza un paio di volte, senza staccare lo sguardo dalle labbra leggermente socchiuse del Ministro, Draco decide che non può più aspettare.

Con passo felpato raggiunge la sedia girevole e avvicina la bocca all’orecchio di Potter.

Non è cosa di tutti i giorni veder sobbalzare il Ministro della Magia per un piccolo strillo nell’orecchio, e Draco sa che la cosa lo divertirebbe immensamente.

Purtroppo, i suoi sogni di gloria vengono infranti da un sibilo sordo.

« Non. Ci. Provare »

Sta a lui sobbalzare, lasciando cadere la maschera giusto qualche istante.

Le ciglia socchiuse di Potter sono la conferma che avesse colto la sua presenza sin da quando è entrato, e l’irritante sorrisetto che gli increspa le labbra indica che è pienamente consapevole di quanto ciò sia soprendente.

Dopo l’istante di smarrimento iniziale, Malfoy torna all’usuale ghigno sibillino.

« Gloria al Ministro della Magia, Potter » sibila con una nota piuttosto evidente di disprezzo, portandosi nuovamente davanti alla scrivania.

« Giorno anche a te, Malfoy » ribatte Harry piuttosto divertito, raddrizzandosi sulla sedia « Devo ammettere che la tua visita, per quanto sgradita, sia quantomeno più divertente delle solite scartoffie da firmare »

Malfoy arriccia le labbra, cercando di nascondere la nota d’orgoglio che gli vena la voce. Non per essere stato definito divertente dal Ministro della Magia, ma più per essere riuscito a lasciare un’ampia impronta di sé stesso nella personalità carente di San Potter.

« Se quello doveva essere un complimento, Potter, credo che tu ti debba dare un po’ più da fare »

Harry aggrotta le sopracciglia, scuotendo impercettibilmente la testa.

« Per te sono “Ministro”, Malfoy » ribatte, pacato « In ogni caso credo che tu debba chiedermi qualcosa. A meno che tu non sia così stupido da voler tentare di uccidermi » sorride, lasciando l’ipotesi in sospeso per un attimo.

Malfoy sorride a sua volta, per quanto il suo sorriso possa sembrare un “vero” sorriso, e dissimula una risata secca.

« Se ne avessi il coraggio lo farei, credimi » assicura, come se stesse parlando del tempo « Ma dato che passare il resto della mia vita ad Azkaban non è la mia più grande aspirazione, al momento, credo che per oggi passerò. » si china sulla scrivania, portando il viso pallido e affilato davanti a quello del Ministro, e le sue labbra si increspano leggermente « Ora, Ministro, se volesse essere così gentile da farmi sedere.. »

Harry evoca una sedia comoda davanti alla scrivania e osserva Malfoy acciambellarsi con grazia sul bracciolo, sorridendo affabilmente.

« Grazie, Ministro »

L’improvviso cambio di registro lascia Harry un po’ basito, ma si riprende in fretta.

« Ebbene? » domanda, cercando di dissimulare la curiosità con un tono piuttosto neutro, lasciando tuttavia che il suo busto si muova in avanti sulla sedia, come per raggiungere Malfoy.

Questi pare notarlo, e la sua postura si rilassa appena sulla sedia, mentre sembra raccogliere le idee per iniziare un grande discorso. Harry lo sa, perché è quella l’espressione che assume prima di parlare davanti alle folle.

« Ebbene, ho bisogno di lei, Ministro. Se si trattasse di semplici affari di routine non l’avrei certo disturbata. » arriccia il naso, evidentemente poco entusiasta del suo bisogno d’aiuto « Ho bisogno di finanziamenti. » Lascia cadere l’ultima parola per dargli il tempo di assimilare il concetto -con una pausa d’effetto abbastanza azzeccata, deve ammetterlo- e porta il busto in avanti allo stesso modo di quello di Harry.

« Quello di cui ho bisogno sono finanziamenti dei quali, lo ammetto, ho un assoluto bisogno. Vede, Ministro, sto per partire per la Cornovaglia » sorride all’espressione di pura curiosità che si è dipinta sul volto del Ministro, divertito dalla sua mancata dissimulazione e dall’effetto che è riuscito a creare « In cerca della tana dei folletti. »

Harry Potter, Ministro della Magia, osserva Draco Malfoy congiungersi le mani sul grembo con assoluta tranquillità, mentre lui sembra appena aver ricevuto una stilettata in pieno petto.

Sbianca in modo piuttosto evidente, il Pomo d’Adamo che si muove quasi convulsamente tra l’attaccatura del collo e quella del mento, e ripete stolidamente:

« Fo-Folletti? »



***

Commenti di fine capitolo.
Ovviamente, spero che vorrete commentare. Dio, dopo così tanto tempo fuori dalle scene mi sento stranamente insicura è_è Beh, commentate, e vi regalerò tanto ammore! Tra l'altro, per una recensione offrirò fornitura a vita di zucchero filato! çVç
   
 
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