CAPITOLO
3 - When it rains.
Al
di là della finestra della pista, sotto
la pioggia, c’era lui, Lorenzo.
Era
abbracciato a una ragazza e si stavano
dando un bacio. Il MIO bacio.
Mi
immobilizzai, rimasi a fissarli.
Con
un flashback mi passarono davanti
tutte le immagini di quegli ultimi due anni della mia vita passati ad
amarlo:
tutte le volte che l’avevo visto, tutte le volte che il mio
cuore era battuto
così forte da sfondarmi il torace, tutte le volte che avevo
avuto le farfalle
nello stomaco, tutti i tentativi vani di parlargli, di farmi notare.
Che
illusa che ero stata. Accecata
dall’amore, non mi ero mai resa conto di non essere il tipo
di ragazza che
interessa ai bellocci come Lorenzo.
Mentre
li fissavo, la mia testa vagava a
ruota libera.
Immaginai
di esserci io al posto di quella
ragazza. Immaginai di trovarmi io tra le braccia di Lorenzo, con le sue
labbra
che si muovevano morbide sulle mie, mentre le gocce di pioggia ci
inzuppavano
dalla testa ai piedi.
Che
sensazione stupenda, ma orribile allo
stesso tempo. Quel film così bello fu come una pugnalata
dritta al cuore. Ciò
che mi divideva da colui che amavo era soltanto una finestra. Ma
nonostante
fosse così vicino, era comunque irraggiungibile.
Avrei
voluto urlare a squarciagola, distruggere
quell’insignificante lastra di vetro che ci divideva fino a
raggiungerlo, e
toccare la sua pelle bagnata dalla pioggia solo per sentirmi bene. Ma
non
sarebbe comunque servito a niente.
In
cuor mio, sapevo benissimo che,
anche se avessi trovato il coraggio di fare una cosa del genere, lui
sarebbe
rimasto indifferente... O ancora peggio, mi
avrebbe respinto.
E
questo avrebbe fatto mille volte più
male.
Sconvolta
dal dolore, non riuscii a muovere
un muscolo.
Mi
limitai a far scendere solo qualche
lacrima sul mio viso.
Iniziai
a pattinare per abbandonare al più
presto quel posto terribile, cercando disperatamente il telefono nella
borsa
per chiamare Valeria.
Ma
mentre mi avvicinavo all'uscita, non
guardai dove mettevo i piedi.
Grande
errore.
Andai
a sbattere contro un ragazzo.
Il
cellulare mi cadde dalle mani,
schizzò via sul ghiaccio e si frantumò in mille
pezzi lungo il bordo della
pista.
Non
ebbi il tempo di dire niente, perché
caddi anche io, e sbattei violentemente la testa contro il ghiaccio.
È
tutto quello che ricordo.
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Heilà gente, qui è l'autrice che vi parla! *7*
scusate se ci ho messo tanto a pubblicare questo capitolo, ma ho avuto
qualche
problemino con il computer e ho dovuto riscriverlo da capo .____.''
A presto (^^)/