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Autore: b r i c i o l a    22/09/2010    7 recensioni
[Dalla Shot]
Spesso la gente ti giudica. Ti giudica e non conosce nulla di te.
Lo fa per sentirsi superiore, lo fa per umiliarti.

Piccola one-shot su Pansy Parkinson. La mia Pansy Parkinson.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Violetta del Pensiero

Sboccia come tenera erbetta all’alba.

Sboccia da sola in un campo di rovi.

Sboccia e da felicità.

Sboccia.

Spesso la gente ti giudica. Ti giudica e non conosce nulla di te.

Lo fa per sentirsi superiore, lo fa per umiliarti.

Io sono stata giudicata spesso. Io sono la puttana di Serpeverde, quella che si scopa tutti.

Io sono quella senza cuore che non sa fare un cazzo nella sua vita.

Io … io sono ciò che di più terribile c’è a questo mondo.

Vorrei urlare e dire a tutti quanti che ciò che vedono è solo una maschera. Una stupida maschera che mi porto addosso da sette anni.

Ma urlare non serve a nulla. Ti rende ridicolo e una vittima. Io non voglio essere una vittima.

Io faccio di tutto per non essere una vittima.

Le vittime sono viste con compassione, pietà.

Gli Slytherin non sono fatti per essere visti con compassione e pietà.

Sono i sentimenti dei più deboli. E allora, seguendo questo ragionamento, me li merito.

Io sono debole.

Io sono debole perché non reagisco: resto ferma quando qualche maschio mi tocca.

Resto zitta quando mi danno dell’oca.

Faccio finta di non vedere quando l’uomo che amo va con le altre.

 

Finisco di scrivere e alzo gli occhi, fissando un punto indefinito davanti a me.

Sono sola, seduta sul letto nella mia camera singola. E scrivo questo diario.

Non so quando ho iniziato a farlo, non so perché ho iniziato a farlo. Sono arrivata un lunedì sera, dopo un pomeriggio passato in biblioteca a studiare Pozioni, e ho deciso di sfogarmi con qualcuno che mi sappia ascoltare.

Ho bisogno anche io di essere ascoltata. Ho bisogno anche io di sfogarmi.

Improvvisamente sento la porta sbattere. Mi giro per vedere chi è appena entrato.

Lui. Blaise.

Sembra distrutto: ha la camicia fuori dai pantaloni, con i bottoni abbottonati male, la cravatta allentata, i lacci delle scarpe slacciati.

Si lancia sul mio letto, a faccia in giù, scaraventando nello stesso tempo la sua borsa da qualche parte.

“Che hai?”

“Secondo te?”

“Non sono una veggente, Bla … sputa il rospo, altrimenti vai via”

Si volta verso di me, mettendosi a sedere composto. Mi rendo conto solo in questo momento di un grosso livido violaceo sotto l’occhio destro. Beh, a dire il vero è abbastanza difficile da scorgere, vista la sua pelle scura.

“Chi è stato?”

“Desmond”

“Desmond?”

William Desmond è un tipetto abbastanza carino di Slytherin. Carino e anche bastardo. È parecchio geloso della tizia con cui esce, una Ravenclaw del sesto anno. Inutile chiedere il perché di quel pugno.

“Sei il solito Blaise”

“Ma cosa ci posso fare io … lei era lì … carina, sexy e … Blaise Junior ha fatto tutto il resto”

“Blaise Junior? Dio quanto sei squallido”

Alza un sopracciglio, scettico.

Anche lui è uno dei tanti che mi usa e poi mi getta via. L’unico però, che mi ha dato un pretesto per cambiare.

Sono stufa di portare questa maledetta maschera. E perciò ho deciso di toglierla e rinchiuderla a chiave da qualche parte.

“Blaise è tardi e vorrei dormire. Potresti andartene?”

Lo vedo sbarrare gli occhi increduli. In effetti è abbastanza presto per i miei canoni, ma mi sento davvero tremendamente spossata. Senza dire una parola, però, si alza e va via.

Non mi saluta, non dice buonanotte né grazie.

Ma non fa nulla. Ci sono abituata. Mi sono abituata a parecchie cose ormai.

 

Quella che si presenta in Sala Grande l’indomani, è una sconosciuta.

Appena metto piede nella sala, tutti gli occhi degli studenti sono rivolti verso di me. Non ho molto di diverso dal giorno prima.

Questa mattina, mi sono svegliata e ho deciso di iniziare a dare a una svolta alla mia vita partendo dall’apparenza.

Ho legato i miei capelli neri come l’ebano in una coda alta, che lascia scoperto il collo.

La gonna della divisa è tornata ad una lunghezza decente, né troppo lunga e né troppo corta.

Ho messo un filo di matita e tolto le lenti a contatto che iniziavano a darmi fastidio. Adesso indosso un paio di occhiali molto carini, che di solito uso solo mentre faccio i compiti.

I miei compagni di casa sono leggermente esterrefatti. In effetti li capisco: hanno vissuto a stretto contatto con una Pansy parecchio diversa da quella che si è presentata questa mattina, ma non importa.

Non sono diventata una stupida Grifondoro, anzi.

Ho solo deciso di tornare ad essere me stessa.

A passo sostenuto mi avvicino al tavolo Slytherin, e subito Daphne mi raggiunge, prendendo posto al mio fianco.

“Ti stanno bene questi occhiali Pan”

Le sorrido, riconoscente. In realtà avevo un po’ paura.

“Grazie Daph”

Man mano anche gli altri prendono posto intorno a me: Blaise, Draco, Theodore, Tracey.

Sono sconcertati, ma sembrano approvare tutti.

“Sei davvero graziosa Pansy … conquisterai il doppio dei ragazzi, così!”

Sorrido a Theo, che mi fa l’occhiolino.

“Ti ringrazio Theo, ma il motivo per cui l’ho fatto non è di certo quello. Anzi … temo che i ragazzi faranno a meno di me fino alla fine della scuola”

Blaise e Theo spalancano gli occhi, mentre Tracey e Daphne annuiscono.

Draco rimane in silenzio. Lui non dice mai nulla.

La colazione finisce e tutti ci avviamo verso le nostre lezioni.

Sono sulle scale che portano al quarto piano quando il biondo mi si avvicina.

“Lo sapevo che prima o poi la Violetta del Pensiero sarebbe sbocciata”

Sorride e va via.

Sorride, non ghigna.

 

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M Y  S P A C E

Salve gente! Per Merlino, non pubblico qualcosa dall’11 Luglio. Che pazzia.

Quest’estate è passata troppo in fretta per i miei gusti, e adesso mi ritrovo di nuovo a scuola.

Comunque, passiamo alla shot! L’ho scritta verso maggio, ma non sono mai riuscita a trovare il momento buono per pubblicarla. Oggi si, perciò godetevela!

Allora, tengo a precisare un paio di cosucce:

-Non è Draco il ragazzo grazie al quale Pansy decide di cambiare. Lo dico perché mi rendo conto che possa sembrare ambiguo. È solo un amico.

-Mi rendo conto che il personaggio possa sembrare un po’ OOC, però a me piace pensare a Pansy in questo modo. Non mi è mai piaciuta molto, ma ho iniziato a rivalutare il personaggio …

-Pansy, stando alla Row, significa Violetta del pensiero.

Ok, ho finito. I vostri commenti, come al solito, sono ben accetti.

Baci!

E piovescappa~

   
 
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