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Autore: maryc    22/09/2010    16 recensioni
Cento anni sono passati dall'abbandono di Edward. Cento anni sono passati ed i Cullen tornano a Forks, ma lì, nella foresta una sorpresa li attende. Riuscirà Edward ad avere ancora un posto nel suo cuore?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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l'amore





L'AMORE VA OLTRE IL TEMPO

POV EDWARD

Cent'anni sono passati da quando l'ho abbandonata, mentendole, in quella foresta.
Cent'anni sono passati da quando vivo nel dolore, nel rimorso di aver preso la decisione sbagliata per entrambi, nella tristezza e nell'apatia.
Cent'anni sono passati da quando sono morto veramente, si perché lei era la mia vita ed io lasciandola ho ucciso entrambi.
Spero solo che abbia fatto ciò che le ho chiesto. Spero che si sia fatta una vita, spero che abbia avuto dei figli, spero che abbia avuto dei nipoti, spero che sia invecchiata, ed ora lei è morta ovviamente.
Soprattutto spero che sia stata felice, perché per me l'unica cosa importante era la sua felicità, e lei poteva essere felice e serena solo tra quelli della sua specie. Con gli umani non era in costante pericolo, con me si. Con gli umani avrebbe potuto avere dei figli, crescere, invecchiare, con me no.
Con me avrebbe avuto solo la morte, una vita piena di buio, di menzogne, una vita dannata. Ed io non potevo recidere le ali del più bell'angelo del Paradiso, quell'angelo che per pochi mesi ha portato la luce e la vita nella mia oscura esistenza. Quell'angelo che mi ha dedicato un pezzetto della sua vita rendendomi felice e facendomi sentire amato.
Quell'angelo che ora non è più su questa terra.

Il giorno che l'ho lasciata le ho mentito dicendole che non volevo che venisse con me perché non l'amavo. Bugiardo! Quella è stata la bugia più dolorosa della mia vita, quella è stata la bugia più atroce che abbia mai detto.
Tutta la mia famiglia era contraria alla mia scelta, tutti hanno cercato di convincermi a desistere, ma io non li ho ascoltati.
Alice, la sua migliore amica, non voleva che distruggessi la mia felicità e quella di Isabella, da quel giorno non è più frizzante come prima, anche perché le ho vietato di tenere sotto controllo il suo futuro.
Emmett non scherzava più come prima, le mancava quella che considera ancora la piccola e fragile sorellina da proteggere e da prendere in giro.
Esme, la dolce Esma, ha visto portarsi via una figlia, nonché la donna che è riuscita a scaldare il mio cuore morto.
Carlisle, ha visto scomparire una figlia, oltre che la mia ragione di vita.
Jasper, è ancora in colpa per aver tentato di aggredirla il giorno del suo compleanno, inoltre si era molto affezionato a lei, perché ha reso la sua famiglia ancora più unita e poi con Isabella nelle nostre vite, in casa nostra c'era sempre allegria e felicità, e sua moglie era al settimo cielo per avere un'amica, un'amica vera, che ci ha accettati per quello che siamo senza aver paura.
Infine Rosalie, lei è quella che più di tutti mi ha stupito. Lei era gelosa dell'umanità di Isabella, ma in fondo era felice per me, perciò ancora oggi fatica a rivolgermi la parola a causa della mia scelta sbagliata.
Ma io non potevo, non potevo relegare nelle tenebre un'anima pura e dolce come quella della mia Isabella.
Isabella, non riesco neanche più a chiamarla Bella, è troppo difficile per me.
Ed ora dopo cento anni siamo di nuovo qui, nella cittadina dove tutto è iniziato e tutto è finito.
Siamo tutti in casa e stiamo riordinando, dopo tutto questo tempo in casa c'è un pò di polvere.
"Oh mamma mia." Esclama Alice.
Tutti accorriamo nella sua camera per capire cosa è successo, mentre lei se lo fosse possibile piangerebbe.
"Alice amore cosa succede?" Le chiede premuroso Jasper, abbracciandola.
Lui abbraccia la sua compagna, mentre io non potrò più fare una cosa del genere.
"Ho...ho trovato una foto sul nostro letto, insieme ad un biglietto. Non avevo avuto nessuna visione."
Tutti sono curiosi, lo leggo dai loro pensieri, ed onestamente lo sono anche io, ma Alice non mi permette di entrare nella sua mente così devo aspettare che ci informi lei.
"Cosa ci sarà mai di strano in una foto? Potresti averla dimenticata tu qui, oppure l'avrà dimenticata qualcuno che è entrato notando che la casa non era abitata."
"No Emmett, non l'ha dimenticata nessuno, è stata lasciata per me. E sono si molto triste, ma anche al settimo cielo. So che è strano, ma con questo voglio dire che mi ha sempre voluto bene."
"Sinceramente Alice, non ti seguiamo."
Anche se solo Carlisle ha dato voce ai suoi pensieri, nessuno capisce cosa voglia dire Alice.
Un sorriso le spunta in viso, un sorriso che non le vedevo da cento anni.
"Lo so. Ora vi mostro la foto. Ma Edward, ti giuro che io non sapevo nulla."
Sono ancora più confuso, ma leggo la sincerità nei suoi occhi e così le faccio un cenno positivo con la testa.
Lentamente gira la foto e...tutti abbiamo smesso di respirare.
Lei. In quella foto le due migliori amiche abbracciate, era il giorno del suo compleanno. Loro due che si abbracciavano, un sorriso radioso sul viso di entrambe. Lei , più bella di come la ricordassi.
Lei.
Tutte le donne singhiozzano, i loro compagni le abbracciano in silenzio.
Io sono morto di nuovo.
"Hai detto che c'è anche un biglietto." Le chiede premuroso Jasper.
Lei annuisce e mi guarda.
"Non ti preoccupare, esco, capisco che sono cose private."
"No Edward, volevo solo essere sicura di poterlo leggere ad alta voce, per non farti soffrire ancora di più."
Non parlo, vado da lei e l'abbraccio. Capisce, prende un bel respiro e inizia a leggere, mentre noi siamo tutti in silenzio.
"Carissima Alice, mia migliore amica, sarò breve, non ti ruberò molto tempo. Se stai leggendo questa lettere vuol dire che siete tornati, o almeno tu e Jasper siete tornati, a Forks. Sai mi sento una stupida per ciò che sto facendo, vorrei scrivere del bene che ti voglio, del fatto che per me non sei una semplice amica, sei sempre stata una sorella, una confidente, ma mi viene solo da piangere, che sciocca che sono, sempre la solita, mi faccio sempre travolgere dalle emozioni. - Un piccolo sorriso mi spunta sulle labbra. - Spero che tutti voi stiate bene, spero che la vostra eternità stia procedendo al meglio, spero che siate felici. Sai ho trovato un gatto che vagava nel vostro giardino, ed appena mi ha visto mi è saltato addosso giocando e facendo le fusa. Ha il pelo nero e gli occhi dorati, è così tenero e frizzante che ho deciso di tenerlo e chiamarlo Alice, per fortuna è femmina, in caso contrario avrei dovuto chiamarlo Emmett. - Tutti sorridiamo, per la battuta e la dolcezza della mia umana, mentre le donne hanno ripreso a singhiozzare. - Non posso dirti di stare bene, non è vero che ho la memoria corta perciò i ricordi sono vivi nella mia mente, ma va bene così, da un lato mi aspettavo che sarebbe andata a finire così. Lui troppo perfetto, io troppo insulsa al suo fianco. E' la vita.
Comunque non voglio rattristarti, voglio solo dirti che ti adoro, nessuna riuscirà a prendere il tuo posto, anche perché la mia vita sociale è pari a zero. Volevo anche dirti che oggi partirò, ma prima sono venuta a farvi un ultimo saluto in questa casa, perché è l'unica cosa che mi resta di voi. Vorrei chiederti solo un'ultima cosa, quando morirò sarò sepolta a Forks, perché è qui che è veramente iniziata la mia vita ed è qui che voglio finisca, perciò l'unica cosa che ti chiedo è quella di venire da me, al cimitero. Non voglio fiori o cose simili, sai che non adoro i regali, voglio solo la tua presenza, insieme a quella del tuo Jasper, Emmett e Rose, Carlisle ed Esme. Con ciò non ti dico che dovete essere costretti a venire da me, o che lo dovete fare tutti i giorni della vostra permanenza qui. Assolutamente. Sappi che io da lassù veglierò sempre su di voi, e per prendere la tua solita frase: "Vi tengo d'occhio." Ora ti lascio Alice, non dimenticarmi, proprio come non l'ho fatto e non lo farò io, fuori c'è qualcuno che mi aspetta per iniziare questo viaggio. Ti voglio bene.
Jasper, non ti rimproverare, non puoi dar la colpa a te stesso per ciò che è successo, è la tua natura e voi siete speciali perché l'avete rinnegata. La colpa è solo mia, se non fossi entrata nelle vostre vite voi sareste stati più tranquilli. Non te l'ho mai detto, ma presumo che tu lo sappia, ti voglio bene e tieni sotto controllo l'esuberanza, e la carta di credito, di Alice, proteggila ed amala in qualsiasi circostanza, soprattutto quando ci saranno delle difficoltà, perché è proprio in quei momenti che bisogna essere una cosa sola. Ciao Jasper.
Rosalie, bellissima e algida Rose. Mi sono sempre sentita insignificante al tuo fianco, più di quanto non lo sia già. Però ti ammiro, sei forte e decisa, ed io avrei voluto solo un pò della tua tenacia, ma purtroppo niente va come si desidera. Per me sei sempre stata la sorella con cui non si va mai d'accordo ma a cui vuoi un bene dell'anima, sei la sorella che si ammira e si adora in segreto, e non cambiare mai, altrimenti l'allegria di Emmett finirebbe per fondergli i pochi neuroni che possiede. Ciao Rosalie.
Emmett, il mio fratello orso, non ho mai vinto una partita alla play con te, ora lo posso dire, sei il re dei video giochi. Facevi sempre battute sulla mia goffaggine solo perché ti divertivi a vedermi arrossire in qualsiasi momento e soprattutto in qualsiasi luogo...Sono sempre stata la sorellina da prendere in giro e da difendere, però mi facevi sempre essere allegra con le  tue battute, anche se alcune erano veramente molto sconce. Ciao Emmett, il vampiro orso.
Esme, dolce, dolcissima mamma. Si mamma, sei la mamma che ho sempre voluto, sei la mamma che ti capisce con un solo sguardo e che con un solo abbraccio ti fa sentire a casa. Ti ho adorato dal primo giorno che ti ho vista, sei la persona più dolce e tenera che abbia mai conosciuto, ma anche molto forte e decisa, infatti ci vuole molto carattere per tenere a bada dei figli scalmanati come i tuoi. Ciao mia adorata Esme.
Carlisle, il mio punto di riferimento, nonché medico personale, ora che ci penso potevi farmi una tessera punti per quante volte hai dovuto medicarmi. Io che ho sempre avuto il terrore dei dottori, con te mi sentivo al sicuro. Tu che hai creato una famiglia di persone buone e generose, tu che hai rinnegato il tuo essere e l'hai trasmesso alla tua famiglia per essere persone migliori di quello che già siete. Tu che nella tua calma e compostezza sei la colonna portante della tua stupenda famiglia ed è grazie a te che io ho potuto farne parte per un breve periodo. Si perché se tu non avessi creato la famiglia Cullen, io non avrei mai conosciuto le migliori persone presenti sulla faccia della terra, non avrei mai conosciuto lui. Ciao Carlisle.
Vi voglio bene, non mi dimenticherò mai di voi, e spero che nella vostra memoria sviluppata ci sia sempre un posto per la sciocca e fragile umana.
Edward non mi sono dimenticata di te, volevo solo dirti grazie. Grazie per avermi dedicato un pò del tuo tempo, che rispetto alla tua eternità è un granello di sabbia, e grazie per avermi fatta sentire amata, anche se poi non era così però non fa niente, e grazie per avermi reso donna quella notte in camera tua. Grazie.
Ora vi lascio, Lui è fuori che mi aspetta, non voleva entrare.
Vi lascio delle foto che abbiamo fatto insieme, per non dimenticare.
Addio."
Nessuno fiatava. Ha avuto parole dolci per tutti, anche per me, solo che si sbagliava su una cosa, io l'amo veramente, è tutta la mia vita.
Ha creduto veramente che io non l'amassi, è partito con un altro, non era quello che volevo? E allora perché mi sento divorato dal dolore e dalla gelosia? Perché sto così male? Pensavo che peggio di così non potevo stare, ma mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso. Pensavo di aver toccato il fondo, ma è stato solo l'inizio della fine.
"Che dolce la nostra Bella."
"Hai ragione Esme, noi l'abbiamo fatta soffrire abbandonandola all'improvviso, siamo spariti dalla sua vita, io le ho sempre rivolto sguardi gelidi, ma lei ci ha voluto bene lo stesso. Lei mi voleva bene, e sul letto della mia camera ho trovato una foto di lei sulle spalle di Emmett ed io dietro di loro con un mezzo sorriso per la scena. Lei amava i mostri che siamo, lei ci ha sempre considerato persone."
E anche Rose riprende a singhiozzare.
"No Rose, l'unico mostro sono io, non voi. Lei credeva veramente che non l'amassi, lei è partita con un altro..."
"Cosa credevi che facesse? Tu le hai chiesto di dimenticarti, di rifarsi una vita, di amare un altro, tu le hai detto di non amarla e di non volerla con te, e tu sai come lei sia sempre stata insicura. Perciò ora non essere addolorato, triste o geloso solo perché lei ha seguito il tuo prezioso consiglio. Sei sempre stato e sempre sarai un'idiota, ti sei fatto scappare la felicità e l'amore ed ora ne devi pagare le conseguenze."
"Rose, amore mio calmati, non essere dura con lui. Sa di aver sbagliato, ma ora basta, Bella non avrebbe mai voluto che tu trattassi così lui."
Emmett con mio padre e Jasper tentano di calmarla in tutti i modi, ma lei ha ragione. Mi faccio largo tra di loro e vado ad abbracciarla.
"Hai ragione. Dire che sono uno stupido o un'idiota è poco. Hai ragione Rose." Lei ricambia il mio abbraccio e mi accarezza i capelli mentre singhiozzo tra le sue braccia.
"Ora basta, abbiamo una visita da fare. Se volete seguirmi ricomponetevi, non posso andare a trovare la mia migliore amica con voi che urlate."
Subito mi irrigidisco. Io non posso, non posso andare alla tomba della donna che amo. Non posso, in questo modo la sua morte per me sarà concreta. Non posso, ma devo, lei è venuta qui a fare il suo ultimo saluto, ed io amore mio ti prometto che verrò da te tutti i giorni con un mazzo di rose blu, le tue preferite.
"Edward, Bella ha detto niente fiori."
"Alice, l'ha detto a te, non a me. Poi tu veramente non volevi portarle i fiori?"
"Sciocco, sapevo che li avresti portati tu."
Dopo venti minuti siamo di fronte il cimitero di Forks, è tarda sera, non c'è nessuno in giro e ci avviamo alla ricerca della sua tomba.
Dopo pochi minuti di ricerca la troviamo, nessuno fiata ma tutti singhiozzano, mentre io sono una statua di ghiaccio.
La tomba è bianca, tenuta in ordine e c'è già un bel mazzo di rose blu, chissà forse qualche discendente.
Riconosco quella foto, gliel'ho scattata io l'estate che stavamo insieme. Eravamo nella nostra radura e il sole la rendeva ancora più bella, aveva un sorriso dolcissimo e uno sguardo pieno d'amore ed erano rivolti a me.
                                Qui giace Isabella Marie Swan,
              venuta a mancare alla prematura età di diciannove anni.
        Il padre, la madre e tutti gli amici la ricorderanno sempre come un         angelo sceso in terra per riempire d'amore e felicità i nostri cuori.
                                        Ti vogliamo bene Isabella.
Tutti siamo senza parole.
Diciannove anni. Diciannove anni. Diciannove anni.
"C-come diciannove anni?" Chiede Jasper smarrito?
"E' stato un incidente."
Tutti ci voltiamo verso la voce sconosciuta.
"I Cullen. Siete tornati." Un ragazzo alto, abbronzato, con i capelli corti e neri e gli occhi neri e un puzzo incredibile. E' un ragazzo della riserva, è un mutaforma. Tutti ci irrigidiamo.
"Tranquilli, non ho cattive intenzioni, anche se sinceramente ucciderei il leggi pensieri con tutto il cuore, ma dalla vita non si può ottenere tutto. Vi chiedo scusa per la violazione del patto, ma vengo tutti i giorni qui a portare i fiori alla mia Bella, perciò se me lo permetterete vorrei continuare a farlo. In caso contrario lo farò ugualmente e non mi interessa del patto."
La sua Bella?
"Co-come è morta?" Chiede titubante mia madre.
"Ha avuto un incidente. Era la mia migliore amica, io l'amavo, ma lei amava solo il succhia sangue che le ha spezzato il cuore e che l'ha portata a vivere nella tristezza e nel dolore fino a quando non è arrivato lui."
Io ho fatto tutto ciò, solo mia è la colpa.
"Chi è lui?" Chiede ancora mia madre.
"La persona che gli ha ridato la vita ed è grazie a lui che è tornata ad amare, anche se negli occhi aveva sempre un velo di tristezza. Poi un giorno, il suo cuore ha smesso di battere."
Cosa può esserla accaduto?
"Che tipo di incidente?" Chiede mio padre.
"non sono cose che vi interessano. Comunque il mio nome è Jacob Black, mi sono presentato perché credo ce da stasera ci incontreremo spesso."
Così dicendo scompare nella notte.
"Quella ragazza attirava proprio guai, prima un vampiro follemente innamorato di lei, e che adorava il suo sangue, poi una famiglia di vampiri e poi come migliore amico un licantropo."
"Torniamo a casa." Dico gelido.
"Figliolo ci conviene andare a caccia, domani c'è la festa di benvenuto in ospedale, so che non ci verrai, ma..."
"Tranquillo papà, andremo tutti insieme."
 Silenziosamente ci avviamo verso il bosco.
corro il più velocemente possibile, voglio stare solo e tutti capiscono, tutti sono addolorati per la scoperta e per me.
Nessuno mi chiede niente, nessuno mi raggiunge, capiscono che devo sfogarmi, e allora corro e mentre corro in mente rivivo i sei mesi passati con lei, con i suoi sguardi, le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi baci, i suoi ti amo.
Lei, il mio amore, la mia vita, la mia esistenza, è morta un anno dopo il mio abbandono, e allora urlo, ringhio come il mostro che sono, esterno tutto il mio dolore al vento, sradico alberi, frantumo rocce, nulla sopravvive al mio passaggio.
Dopo due ore prendo una decisione.
Andrò dai Volturi e implorerò la morte. Ho deciso, nulla può farmi cambiare idea.
"No! Edward, non puoi andare a chiedere la morte ai Volturi. Non puoi farlo." Mi implora Alice una volta avuta la visione della mia decisione.
"Figlio mio, non puoi fare una cosa del genere. Ci recheresti un enorme dolore se morissi anche tu e lei non lo vorrebbe."
"Basta! Basta! Basta! Lei è morta per causa mia. Lei doveva vivere, è solo colpa mia. Se quando sono andato a Denali per tener lontano il suo odore non fossi tornato, lei avrebbe vissuto una vita lunga. Lei è morta solo per il mio essere mostro ed egoista. Se non si fosse mai innamorata di me, tutto questo non sarebbe accaduto. Lei credeva che io l'avessi abbandonata perché non l'amavo. Io invece l'ho lasciato perché l'amo troppo, e volevo che vivesse una vita normale, non una vita con un mostro."
Mi butto distrutto sul terreno. Nessuno parla, il silenzio la fa da padrone.
Fino a quando non arriva alle nostre narici un odore dolce, zuccherino. Vampiro. Tutti si mettono vicino a me in posizione di difesa.
Ma l'odore mi è familiare, sa di fiori, ma a me non interessa.
I passi si avvicinano.
E' a pochi metri da noi, ma resta nell'oscurità perciò nessuno riesce a vedere il suo volto, ma capiamo che è una donna.
"Scusate se vi disturbo, ma va tutto bene? Ho sentito delle urla ed un ringhio mostruoso e involontariamente ho sentito il vostro discorso. Non sono una persona ficcanaso, ma con il nostro udito e le vostre urla era impossibile non sentirvi, mi dispiace."
Che bella voce, sembra un coro di campane, anche la sua voce era così dolce.
Se non fosse per le caratteristiche che ci accomunano potrei dire che è un'umana, perché è troppo dolce e tenera per essere una vampira, mi ricorda Esme.
"No va tutto bene, e vedi di farti gli affari tuoi." Sbotta nervosa Rosalie.
"Rose, che modi. Perdonala, ma è un momento delicato per la nostra famiglia, non voleva essere maleducata." Subito Carlisle cerca di scusarsi, mentre Rose grugnisce qualcosa di incomprensibile.
"Oh si figuri, la cola è la mia che ho sentito tutto, però sono venuta a controllare se fosse tutto ok. In questa zona vivono i licantropi perciò pensavo che li aveste incontrati."
"No, stia tranquilla. Comunque lei vive qui? Sa noi abbiamo un patto, che risale a circa due secoli fa con i licantropi, in pratica abbiamo diviso il territorio, noi non entriamo nelle loro terre, per nessun motivo e non uccidiamo né ci cibiamo di umani, e loro non ci attaccano. Perciò le vorrei chiedere se..."
"Ahahah, ma certo, anche io sono vegetariana ed io posso entrare nella riserva. Può sembrare strano ma io e i licantropi siamo amici, però non caccio nelle loro terre. Potete stare tranquilli. Ora vado vi ho rubato anche troppo tempo. Addio."
Perché quella voce mi sembra dannatamente familiare? Perché quel profumo mi sembra dannatamente familiare? Perché non voglio che vada via?
"Edward che ti prende? Sembra che tu non voglia che quella vampira si allontani."
"Non lo so Jazz, ma mi sembra tutto familiare in lei."
Gli rispondo in modo tale che solo la nostra famiglia possa ascoltare.
La vampira inizia a girarsi per andare via.
Mi alzo di scatto.
"No, non andare via. Chi sei? Mostrati." Le parlo senza pensare, infatti tutta la mia famiglia mi fissa sbalordita, mentre dai pensieri di Jasper avverto che è nervosa.
"E' meglio per tutti che non sappiate chi sono. Vi prometto che non mi vedrete più, dopo questo incontro sarà come se non fossi mai esistita per voi."
Quelle parole, quelle stesse parole mi gelano sul posto. Quelle parole che io ho detto una sola volta in vita mia, e questa volta risale a cento anni fa.
Non può essere lei, non può essere vero.
"Bella?" Chiede titubante Alice, che come tutti è sorpresa.
"Non conosco nessuno con questo nome, ed ora scusatemi."
Sta mentendo.
"Eh no, ora tu resti e ti fai vedere e mi dici perché hai usato quelle parole, in fondo non ci conosciamo, non è vero?" Le chiedo furente, nessuno può prendersi gioco della mia Isabella.
"Il cuore di Bella ha smesso di battere circa cento anni fa, ma lei è morta nella foresta dove è stata abbandonata dal ragazzo che amava. Ha passato tanti momenti tristi, ha rischiato di morire quando Laurent è venuta a cercarla per conto di Victoria, ha rischiato di morire quando Victoria è venuta a cercarla con un gruppo di neonati, ma lei avrebbe tanto voluto morire in quelle occasioni solo che i licantropi l'hanno sempre salvata, e poi finalmente è morta. Il suo migliore amico, Jacob Black mi ha raccontato tutto, e dalla tua reazione penso che sia tu il vampiro che l'ha abbandonata. Ed ora cosa fai? Torni qui per vedere cosa hai lasciato al tuo passaggio nella sua vita? Certo che sei proprio incoerente, lasciatelo dire."
"Stai zitta, non osare parlare in questo modo del nostro amore, tu non sai niente." Le urlo furioso mentre Emmett e Jasper mi trattengono dall'andare lì ed ucciderla.
"Ah no? L'hai abbindolata dicendole che l'amavi, l'hai fatta innamorare di te, te la sei portata a letto e ciliegina sulla torta l'abbandoni in una foresta. Questo è amore?"
"Tu non sai niente, io non l'ho abbindolata, io l'ho amato e l'amo tutt'ora, i vampiri possono amare una sola donna nella loro esistenza ed io ho amato, amo ed amerò solo lei. Non me la sono portata a letto, con lei ho condiviso la cosa più bella che ci possa essere tra due persone che si amano, ci siamo concessi l'uno all'altro con amore e devozione, l'ho venerato e la venero tutt'ora." Urlo senza ritegno.
"E allora sei un'idiota, perché l'hai abbandonata? L'hai uccisa, le hai fatto credere di non meritarti, le hai fatto credere di essere stata solo usata." Mi urla contro, ma come si permette.
"L'ho lasciata perché non volevo recidere le ali di un angelo, perché sono un mostro. Io non avrei mai potuto offrirle nulla, ma da un uomo della sua specie avrebbe ricevuto il calore che non possiede il mio corpo, avrebbe avuto dei figli, poi dei nipoti." Sono distrutto.
"non hai mai pensato a cosa volesse lei? Non ha mai pensato che lei trovasse calore nei tuoi gelidi abbracci? Non hai mai pensato che lei senza di te non poteva vivere? E' vero sei egoista, ma perché hai pensato solo a te stesso, non hai pensato a cosa volesse lei."
Ora mi ha stancato. Atterro i miei fratelli e mi avvento su di lei, ma è veloce e riesce a spostarsi in tempo.
"Non puoi giudicare persone e cose che non conosci."
"Oh io invece non ti sto giudicando, sto solo dicendo cosa penso e poi non ti ho mai detto di non conoscerti, anzi..."
Non faccio caso alle sue parole e mi avvento nuovamente su di lei. Questa volta riesco a prenderla, i miei fratelli sono su di me per farmi staccare da lei.
"Emmett, Jasper lasciatelo fare, non ci metto niente a toglierlo di dosso."
Ed infatti mi ritrovo contro una roccia senza che lei mi abbia toccato.
"Come hai fatto?"
"Vedi come te che leggi nel pensiero, Alice che ha le visioni e Jasper che sente e manipola le emozioni, ho anche io un potere."
Come fa a sapere queste cose di noi?
"Come fai a conoscere i nostri poteri?"
"Dicevo, io sono uno scudo fisico e psichico, forse nella rabbia non ti sei accorto che non riesci a leggermi il pensiero, e poi ho detto, anche se non esplicitamente, che vi conosco."
E' tornata la dolcezza nella sua voce.
Mi porge una mano per aiutarmi ad alzare e con riluttanza l'accetto, ma ancora non riesco a vederle il volto.
Appena le nostre mani si sfiorano sento una scossa lungo tutto il mio corpo e capisco che anche per lei è la stessa cosa, infatti la sento ridere sommessamente.
No, non può capitarmi una cosa del genere, anche con Isabella ho avuto la stessa identica scossa.
"non ci posso credere, di nuovo." Le sento dire e continua a ridere.
"Cosa hai da ridere?" Le chiedo irritato.
"Niente, solo che è strano, la storia si ripete."
"Non capisco."
"Non importa."
 "Signorina, non vorremo essere scortesi, ma ci può mostrare il suo volto? Inoltre le chiedo scusa per mio figlio."
"Vorrei accontentarti Carlisle, ma non vorrei che vi venisse un infarto, anche se è impossibile."
Lentamente, molto lentamente si avvicina sotto un fascio lunare.
"Ciao."
E' davanti i miei occhi, ci guarda sorridente.
"B-Bella? Sei veramente tu?"
"Si Alice sono veramente io."
"Ma-ma Black e poi pure tu ci avete detto che..."
"Che il mio cuore non batte, ma non abbiamo mai detto che sono morta. Vi trovo bene."
"Oh Bella finalmente." Detto questo Alice, Rose ed Esme le corrono incontro per abbracciarla. La stessa cosa fanno i miei fratelli e mio padre.
"Bella mi dispiace per come erano i nostri rapporti prima..."
"Rose, non ti preoccupare, ho sempre capito il tuo punto di vista. Amiche?"
"No. Sorelle." E si abbracciano nuovamente singhiozzando.
"Bellina, vieni dal tuo fratello orso, fatti abbracciare."
Emmett la strappa dalle braccia di Rose e la fa volteggiare in aria, mentre la sua risata cristallina si diffonde nell'aria.
"Bella io..."
"Oh Jasper non dire niente, sono felice di rivederti."
"Anche io, mi sei mancata tantissimo, nessuno era più lo stesso senza te, soprattutto Alice, Emmett ed E..."
"Bella figlia mia. Siamo al settimo cielo per averti ritrovata. Abbiamo trovato il tuo biglietto e le tue foto, sei una ragazza con il cuore d'oro."
"Bella, tesoro sono felicissimo."
"Esme, Carlisle non potete immaginare come sia felice io di avervi rivisto."
Dopo aver abbracciato tutti io sono ancora immobile dove ero prima. Cosa devo fare? Posso abbracciarla? Devo salutarla con un semplice ciao? Non devo dire niente?
Oddio non so cosa fare, di certo ora sto facendo la figura dell'imbecille.
Inaspettatamente mi si avvicina e mi porge la mano.
"Ciao Edward." E mi sorride, il suo sorriso dolce, il suo sorriso.
Quanto mi è mancata, come ho fatto senza di lei per un secolo? Perché non ho voluto trasformarla? Dire che è bellissima è poco, è stupenda, è magnifica, è tutto, e non è più mia, o almeno spero non ancora.
Riconquisterò il suo amore, ho l'eternità a disposizione.
"Ciao Bella, sei bellissima."
"Si morde il labbro imbarazzata, se potesse sarebbe rossa come un pomodoro e il suo cuore farebbe le capriole. Sono felice di avere ancora questo effetto su di lei.
"Grazie."
Si volta, ma la fermo per un braccio.
"Bella, dobbiamo parlare, ti devo spiegare, io voglio chiederti scusa. Prima non sapendo chi fossi ti ho detto la verità."
"Si ti sei spiegato bene prima e ti credo, anche perché ho letto la lettera che hai lasciato sotto la trave in camera mia."
Porto i miei occhi nei suoi, quanto sono profondi.
"Io ti amo Bella. Io ho sbagliato, ma ciò che ho fatto l'ho fatto solo per te. Non credevo che con la mia partenza avrei lasciato tanto dolore. So che un semplice mi dispiace non basta, so che hai dovuto affrontare la morte e tanti pericoli senza di me, so che sei stata..."
"E' vero Edward, è tutto vero. Ma ora è diverso, vedi ora..."
E' nervosa, che ci sia un altro? Forse il ragazzo che le ha permesso di tornare ad amare. Forse anche lui è un vampiro e così si spiega la sua trasformazione. Forse lei voleva solo l'immortalità, ed un vampiro valeva l'altro. No, non è possibile, Bella non è così.
"Voglio sapere se ci può essere ancora un posto per me nel tuo cuore, voglio sapere se ci può essere ancora un noi, voglio sapere se ci può essere un futuro per noi. Non ti dico di perdonarmi ora, sarebbe magnifico, ma improbabile, però voglio sapere se ho una possibilità..."
Devo saperlo, lei non può essere di qualcun altro.
"Vedi Edward, c'è una persona che mi ha ridato la vita. Un ragazzo che mai e poi mai mi abbandonerà. Perciò si c'è un ragazzo nel mio cuore."
Sono distrutto, cado a terra privo di forze, tutti mi chiamano ma non sento nulla, l'unica cosa che voglio è morire. In fondo le ho detto io di rifarsi una vita, no? Le ho detto io di dimenticarmi, no? E allora perché, perché mi fa morire il fatto di sapere che c'è un altro.
"Edward! Edward."
Mi chiama allarmata, sono tra le sue braccia, che bella sensazione.
"Meno male, mi hai fatta spaventare, ed io che pensavo fossi indistruttibile."
Mi sorride, un sorriso radioso che non riesco a ricambiare. Ha negli occhi la stessa luce che aveva quando era con me, ma questa luce non è per me.
Le sfioro una guancia. Trema sotto il mio tocco, ed io sospiro.
"Sei bellissima, amore mio. Sono stato uno stupido. Non riesco a vivere senza di te. Questi cento anni sono stati un inferno, ma credevo che tu fossi felice, ed ora che so che c'è un altro, mi sento morire."
"Ora arriva, non mi ha vista tornare e si è preoccupato."
Oltre il danno anche la beffa.
"Vuoi per caso che ti faccia da testimone al matrimonio?"
Mi guarda con un punto interrogativo in faccia, ma poi sorride e fa un cenno negativo con la testa.
Tutta la mia famiglia è triste per me, ma felice di aver ritrovato un'amica, una sorella, una figlia.
"Allora Bella, questo ragazzo com'è?" Le chiede mia sorella Rosalie.
Si volta verso di lei con occhi sognanti.
"Oh è più che bellissimo. Credevo che non esistesse nessuno più bello e perfetto di Edward, ma appena l'ho visto la prima volta ho capito che è infinitamente meglio. Senza offesa Edward."
No, no figurati, gira pure il coltello nella piaga, me lo dice pure in faccia che è meglio di me.
"Lui è bellissimo, alto, molto intelligente, educato ovviamente, e poi è speciale e...raro, si raro."
Certo, ovviamente, appena arriva gli farò capire che da ora in poi dovrà stare molto attento a me. Si perché dopo la carezza che le ho fatto ho capito che non mi ha dimenticato.
"Bella, cosa intendi per speciale e raro?" Chiede curioso Jasper, anche se tutti lo sono.
"Ora vedrete. Anthony sono qui."
Anthony, preparati che la guerra è aperta. Poi dico io, uno che non avesse il mio nome non poteva sceglierlo? Mi agito sul posto, stringo i pugni facendo diventare le nocche ancora più bianche, digrigno i denti e mi irrigidisco quando dal folto della foresta esce la sagoma di un ragazzo.
Lei gli va incontro e lo prende per mano, mentre lui le posa un bacio sulla fronte, e allora un bel ringhio mi esce dalla gola e tutti si girano verso di me, Bella si volta preoccupata, mentre lui sghignazza sotto i baffi.
"Ciao tesoro, vieni ti presento dei vecchi amici."
Lui mi fissa con un sorriso di sfida e la stringe a se posandole un braccio intorno le spalle, e Bella fissa prima lui e poi me sorridendo divertita. Fa ridere questa situazione? A me proprio no.
"Scusa amore non vedendoti tornare sono venuto a cercarti, non vorrei che ti succedesse qualcosa nella foresta, come fare brutti incontri. Sai che sei tutta la mia vita e senza di te non vivrei."
Bella lo fissa interrogativo, mentre lui si diverte.
I miei fratelli mi tengono per evitare che io vada lì e gli stacchi a morsi quel braccio, poi la lingua, poi tutto il resto, per dargli infine fuoco.
"Bene, lui è Anthony, mentre lui sa già chi siete."
A guardarlo bene devo dire che è veramente bello, ha i capelli ramati, la pelle bianca ma non proprio come quella dei vampiri, il sangue gli scorre nelle vene, il cuore gli batte, ha gli occhi verdi ed un sorriso storto che ti fa venir voglia di dargli un pugno in faccia.
Lo guardo meglio, anzi lo fisso, proprio come fa lui con me, e noto che ha molti atteggiamenti di Bella.
"Molto piacere Anthony, come sai io sono Carlisle e lei mia moglie Esme. Loro invece sono i miei figli Emmett e sua moglie Rosalie, Jasper e sua moglie Alice, ed infine..."
"Edward. Si vi conosco tutti e finalmente ho il piacere di conoscervi, non vedevo l'ora."
Tutti lo fissano e tutti pensano una sola cosa, è identico a me. Carlisle ha un'immagine di me quando ero in un letto di ospedale ed è identica a lui. Certo che Bella poteva sceglierne uno diverso ed inoltre non gli riesco neanche a leggere nel pensiero, forse questa è opera di Bella.
"Scusa la maleducazione, ma tu cosa sei? Nel senso hai le nostre caratteristiche, ma hai sangue che scorre nelle vene, un cuore che batte e gli occhi verdi." Chiede curioso mio padre.
"E poi vorremo sapere anche da quanto tempo dura la relazione tra te e Bella, sai prima lei era la fidanzata di Edward, perciò credo che ti abbia appena dichiarato guerra." Ma grazie Alice, magari potevi essere meno diretta. Però almeno ora sa cosa gli aspetta.
Lui ride, ride fino a tenersi la pancia, mentre Bella sembra spaesata.
"Relazione?" Chiede Bella innocentemente.
"Si, da quanto tempo state insieme voi due." Continua Rose. Ma  Bella sembra non capire e noi non capiamo il suo comportamento.
"Da cento anni. Ora ti spiego, loro credono che io e te siamo insieme, certo tu nella lettera hai parlato di un lui ma non hai spiegato i nostri rapporti, anche prima hai parlato di un lui ma non hai spiegato che rapporti hai con questo lui...mamma."
Mamma? Mamma? Mamma? Sono al settimo cielo, è solo suo figlio.
Alt, in che senso?
"Inoltre sono un mezzo vampiro, cioè per metà vampiro, con le relative caratteristiche e posso bere sangue, e per metà umano, perciò ho sangue nelle vene che scorre, un cuore che batte, dormo, piango, mangio cibo umano, anche se non lo gradisco e gli occhi verdi proprio come li aveva mio padre da umano. E poi il mio non è un sorriso storto, perché è proprio come il tuo sorriso che la mamma tanto adora...papà. Ed inoltre è ovvio che io per la mamma sia più bello di te, tutte le mamme lo pensano dei propri figli. Infine non credo che io e te potremo mai essere rivali, anche perché il primo posto nel cuore della mamma oramai è il mio, devi accontentarti del secondo. Ah un'altra cosa lei ti ama da impazzire. Non lasciarla andare di nuovo, perché poi io potrei diventare cattivo, nessuno può far soffrire la mia mammina."
Sono padre, sono padre, il mio angelo mi ha reso padre. Ma come è possibile?
"Veramente non avevate capito che parlavo di nostro figlio?" Ci chiede Bella meravigliata.
"No Bella, non credevamo fosse possibile una cosa del genere." Risponde sorpreso mio padre, proprio come lo sono tutti gli altri.
"Non sapevamo che un vampiro con la propria cantante può concepire?"
Tutti negano con la testa, io invece ancora non riesco a riprendermi.
"Edward, se ti ha dato fastidio sentirti chiamare papà, ti prometto che non lo farò mai più, se non mi accetti, io lo capisco, non è..."
Cosa? Io non dovrei accettare il dono più prezioso che mi ha concesso il mio angelo? Non dovrei accettare il nostro miracolo?
Mi fiondo su di loro, li stringo, li abbraccio, singhiozzo.
"Ero meravigliato. Non potrei mai non accettare il miracolo della mia dolce Bella. Non potrei mai non accettarti, è solo che Bella riesce sempre a farmi restare senza parole. Sono stato solo per un secolo, poi è arrivata la luce nella mia oscurità, successivamente ho abbandonato la mia vita dicendole che non l'amavo, mai bugia fu peggiore, ed ora dopo altri cento anni torno ed ho anche un figlio. Se solo fossi restato, se solo non fossi stato così stupido..."
"Basta Edward, ora siamo di nuovo insieme." Il suo sguardo dolce, quella luce che ha negli occhi è sempre stata per me.
"Ti ho aspettato cento anni, sapevo che saresti tornato."
La predo in braccio, la faccio volteggiare, siamo felici. Lei mi ha aspettato, lei mi ama, ama uno stupido, idiota e follemente innamorato vampiro.
"Ti amo Isabella, sei la mia vita."
"Ti amo Edward."
Lentamente ci avviciniamo e ci baciamo. In quel bacio sono rinchiuse tante promesse, tanto amore, tanta dolcezza.
"Non abbandonarmi più."
"Non mi perdonerò mai per averlo fatto, però tu Bella sposami, rendimi ancora più felice e sii solo mia Isabella."
Le si fanno gli occhi lucidi.
"Si Edward, si."
Tutti sono felici. Tutti stanno abbracciando mio figlio, mi sa che sarà lui a farmi da testimone...un momento come fa a sapere...
"Leggo nel pensiero come te, ma diversamente da te decido io se leggere o meno."
"Ora capisco."
"Sono felice Edward."
"Anche io amore mio, ho ritrovato te ed ho un figlio e tra poco ci sposiamo."
"Abbiamo un nipote, Rose, Esme, abbiamo un nipote, un piccolo Edward, oh ma amore della zia vieni qui fatti abbracciare."
"Zia forse non è il caso, si insomma ho cento anni." Deglutisce mio figlio, che belle parole mio figlio.
"Eh no nipote caro, ora dovremo recuperare cento anni di lontananza." Continua Rose.
"Ma Rose è un uomo e deve stare con zio Emmett e zio Jasper a parlare di donne, sport e auto."
"Vero fratello."
"Ragazzi smettetela, lo intimorite così e non vorrà mai fare nulla con voi."
Incredibile si offendono tutti e quattro, pure Rose e Jazz.
"Grazie nonna." E va da lei per posarle un bacio sulla guancia e farla volare in aria, poi l'abbraccia calorosamente e tutti guardiamo la scena con tenerezza.
"Papà." Mi chiama ad un certo punto. Mi piace essere chiamato papà.
"Se sei rimasto senza parole quando hai saputo che sei diventato papà, come la prenderesti se ti dicessi che la mia ragazza è in attesa e diventerai nonno?"
Sono diventato vecchio. Non respiro più.
"Evvai altri nipoti. Bravo Anthony sforna tanti bei pargoli per la felicità della tua famiglia."
"Edward, Ed, amore, non farmi preoccupare."
"Tu stai per diventare padre?"
"Si."
"Ti ho appena ritrovato e già vuoi andare via?"
"Ma certo che no, vivremo tutti insieme ovviamente."
Per fortuna.
"Anche se saresti dovuto andare dall'altra parte del mondo sarei lo stesso al settimo cielo. Non solo ho ritrovato la mia vita, ma anche un figlio, ed ora pure una nuora e un nipote."
""Due non uno, sono gemelli, un maschio ed una femmina, Edward e Isabella."
Due nipoti. Edward e Isabella.
Abbraccio la mia futura moglie e mio figlio, tra un pò conoscerò la fidanzata di mio figlio, qua qualche mese avrò due nipoti, la mia famiglia è con me. La mia vita è perfetta.
Il nostro amore è andato oltre il tempo, ed ora è più forte di prima.


Una piccola one-shot che avevo oggi in testa e l'ho scritta, spero vi piaccia.
   
 
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