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Autore: _AleAle_    23/09/2010    9 recensioni
“posso esprimere un desiderio zio?” domandò Teddy fissando intensamente le candeline.
“certo, anzi devi!” esclamò Harry.
“Vorrei tanto che mamma e papà fossero qui con me”
Harry sentì gli occhi velarglisi di lacrime a quelle parole.
Il destino di Teddy non era poi stato tanto diverso dal suo, era rimasto orfano e suoi genitori erano morti per proteggerlo.
“ci sono sempre Teddy” rispose guardando il suo figlioccio “sono sempre nel tuo cuore…”
“Davvero?”
Harry annuì.
“a te mancano mai la tua mamma e il tuo papà?” chiese di nuovo.
“si, ma poi penso che sono sempre accanto a me e sono felice comunque” rispose il ragazzo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Ciao a tutti! è la prima volta che pubblico qui su EFP quindi spero di non aver fatto troppi casini! :D

Vi lascio la mia storia sperando vi piaccia,

un bacione

Ale

 

 

 

BUON COMPLEANNO TEDDY!

 

 

1998

Lupin inciampò sulla soglia. Era pallido, avvolto in un mantello da viaggio, i capelli grigi spettinati. Raddrizzò le spalle, si guardò intorno per accertarsi di chi era presente, poi gridò: “è un maschio! L’abbiamo chiamato Ted, come il padre di Dora!”.

[…]

“vuoi essere il suo padrino?” chiese, liberando Harry dalla stretta.

“I-io?” balbettò lui.

“Tu, si, certo… Dora è d’accordo, nessuno può essere meglio…”

“Io… si… accidenti… “  (*)

 

2005

Harry Potter camminava tranquillamente per il vialetto di casa Tonks quando venne investito da un uragano con i capelli turchesi.

“ehi! Piano terremoto!” esclamò il ragazzo prendendo al volo il bimbo.

“zio Harry! Zio Harry! Zio Harry! Finalmente sei arrivato sono secoli che ti aspetto!” disse Teddy mettendo un finto broncio.

“stavo preparando il tuo regalo” rispose l’altro facendo l’occhiolino.

Al bambino si illuminarono gli occhi.

“buon compleanno!” esclamò.

Il bimbo ringraziò ma iniziò a guardarsi intorno, era evidente che cercava questo fantomatico regalo.

“vai a salutare la nonna su, cosi andiamo” continuò Harry.

Teddy corse verso la porta e, dopo aver scoccato un veloce bacio sulla guancia alla nonna, ritornò svelto dal suo padrino.

“Andiamo?” domandò speranzoso.

A quel punto Harry lo prese in braccio e si Smaterializzarono.

Si ritrovarono davanti a un grande cancello dietro il quale si stagliava un immenso castello, Hogwarts.

L’anziana preside, la professoressa McGranitt, stava venendo loro incontro per aprir loro l’ingresso.

“ben arrivati” disse sorridendo “e buon compleanno Teddy!”.

“perché siamo qui?” sussurrò il bambino.

“lo vedrai..” rispose Harry senza smettere di sorridere.

A quel punto i due entrarono nel castello e cominciarono a camminare nel prato, erano pochi gli studenti presenti in quel periodo visto che erano le vacanze di Pasqua, così Harry era riuscito ad ottenere dalla preside un permesso speciale.

“mi dici dove andiamo zio??” domandò impaziente Ted, che però si zittì immediatamente quando si rese conto dove si era fermato il suo padrino.

Era il campo da Quidditch.

Senza dire altro Teddy corse dentro e Harry, che invece camminava lentamente, riuscì a sentire i suoi strilletti felici.

“è bellissimo zio!!” urlava il bambino felice.

“Teddy vieni! È ora di aprire il regalo!” gli disse Harry porgendogli il pacco che era appoggiato a terra vicino a lui.

Teddy scese immediatamente dai soffici materassi che tappezzavano il campo e corse verso il padrino.

Prese il pacco e iniziò a scartarlo velocemente.

Rimase di sasso quando si rese conto che il suo regalo di compleanno era un scopa vera.

“forza!” disse Harry “oggi compi sette anni ed è ora che impari a volare”.

Teddy non stava più nella pelle e saltò immediatamente in sella alla sua scopa seguito da Harry sulla sua vecchia Firebolt.

Era leggermente migliore di una scopa per bambini, non si alzava da terra di più di due metri, ma era comunque un gioco che poteva rivelarsi pericoloso ed ecco spiegati i materassi che ricoprivano il campo.

Si rivelano utilissimi, poiché due secondi dopo Teddy scivolò dalla scopa.

Harry scese verso di lui e lo aiutò a risalire e passarono il pomeriggio così, a passarsi la pluffa, a colpire bolidi giocattolo e a cercare di recuperare un boccino incantato per non allontanarsi dal bambino più di tanto.

Alla fine i morsi della fame cominciarono a farsi sentire così, fatti sparire i materassi, i due si sdraiarono sull’erba per permettere a Teddy di soffiare le candeline della torta che si trovava li sul campo.

“posso esprimere un desiderio zio?” domandò Teddy fissando intensamente le candeline.

“certo, anzi devi!” esclamò Harry.

“Vorrei tanto che mamma e papà fossero qui con me”

Harry sentì gli occhi velarglisi di lacrime a quelle parole.

Il destino di Teddy non era poi stato tanto diverso dal suo, era rimasto orfano e suoi genitori erano morti per proteggerlo.

“ci sono sempre Teddy” rispose guardando il suo figlioccio “sono sempre nel tuo cuore…”

“Davvero?”

Harry annuì.

“a te mancano mai la tua mamma e il tuo papà?” chiese di nuovo.

“si, ma poi penso che sono sempre accanto a me e sono felice comunque” rispose il ragazzo.

“mi racconti di loro zio??” domandò Teddy speranzoso.

E Harry acconsentì.

Gli raccontò tutto.

Dei Malandrini, di come suo padre gli avesse insegnato ad evocare i Patronus, di come aveva conosciuto sua madre quando l’Ordine lo aveva portato via da Privet Drive, di come avevano combattutto valorosamente durante la Battaglia di Hogwarts.

Non saltò niente, neanche quegli episodi che agli occhi di qualcuno potevano sembrare insignificanti, ma che per quel bambino che non aveva mai conosciuto la sua famiglia erano invece importantissimi.

“grazie zio” sussurrò il bimbo quando si avviarono verso l’uscita del castello stringendo a se la sua scopa “è stato il miglior compleanno che abbia mai passato”

Harry sorrise, lo strinse a se e si smateriazzarono a casa Tonks.

Andromeda corse verso di loro e Teddy le saltò in braccio senza però lasciare andare la sua scopa.

“guarda che bel regalo nonna!!” esclamò.

Andromeda sorrise, vedendo finalmente il nipote felice come non mai.

 

LA SETTIMANA DOPO

“dorme ancora Harry” disse Andromeda mentre apriva la porta “anzi, vai a svegliarlo, ormai è ora di alzarsi”.

Harry salì silenziosamente le scale dirigendosi verso la camera del suo figlioccio e spalancò la porta.

Non potè fare a meno di sorridere quando vide Teddy dormire serenamente abbracciato al peluche di un lupo, circondato da un cane, un cervo e un topo.

 

 

 

(*) tratto da Harry Potter e i Doni della Morte, Capitolo 25 “Villa Conchiglia”

  
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