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Autore: Mimi18    23/09/2010    17 recensioni
«Cosa diavolo fai?!»
«Ballo con te, Weasley. La tua ironia pungente inizia quasi ad attrarmi; peccato tu non abbia il fisico di Grace Bryant, ma per questa sera mi posso accontentare,» le disse con un sorriso sghembo – un sorriso, ora Rose ne aveva viste di ogni! – e stringendola saldamente a sé.
~ Rose/Scorpius, dedicata a HeRmIoNe LuNa.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

7 years in the heaven

 

 

#1. Scorpius ti presento Rose

Al le si presentò di fronte con il sorriso di chi, quella mattina, si era svegliato con un’idea particolarmente brillante. Rose occhieggiò infastidita il nodo sbagliata della cravatta verde ed argento al collo del cugino, allungando poi una mano per poterlo sistemare alla bell’e meglio. Dopo anni che lo insegnava a James, pensava che Al avesse imparato qualcosa, ma evidentemente si sbagliava.

«Rosie, ho deciso di presentarti il mio migliore amico!» canticchiò il secondogenito Potter, gli occhi verdi che brillavano particolarmente eccitati per quell’occasione.

Rose fece per aprire bocca, pronta a scommettere che nessun Serpeverde avrebbe potuto rientrare nei suoi interessi, ma boccheggiò a vuoto quando nel suo raggio visivo entrarono dei lisci capelli biondo platino ed un sorriso ammiccante che, come aveva detto Vic qualche giorno prima, non si addiceva per nulla ad un undicenne.

Sul volto di Scorpius Hyperion Malfoy, inoltre, quel sorriso appariva più come un ghigno di scherno; un ghigno di scherno che si accentuò di fronte alle gote arrossate di Rose.

«Weasley,» disse senza un particolare accento nella voce, e Rose inarcò un sopracciglio rosso fuoco, chiedendosi se Al non si ricordasse quello che suo padre aveva detto loro il primo settembre, a King’s Cross. Era stato abbastanza chiaro: niente Malfoy in casa.

«Malfoy,» non lo guardò nemmeno negli occhi, si girò nuovamente verso Al e gli chiese delle materie che avrebbero avuto quella mattina. Stava giusto per elencare la perfezione con cui aveva steso il suo tema di Trasfigurazione, quando uno Scorpius irrisorio li interruppe – e Rose iniziò a credere che suo padre avesse ragione quando diceva che i Malfoy moglie esclusa fossero da ignorare.

«Ehi, Weasley, non hai altro di cui parlare all’infuori dei compiti?»

Tutta l’attenzione della Weasley si concentrò sul biondo, il ghigno ancora più marcato del solito. Per la prima volta in undici anni – beh, se non si contava quando aveva buttato a terra James, due anni prima – sentì le mani prudere, unitamente alla voglia di eclissare quel sorrisetto spavaldo.

«A differenza tua, io farò qualcosa di utile in futuro!»

Ebbe la sicurezza di averlo zittito, ma non durò che un attimo. Scorpius scoppiò a ridere, mentre Al iniziava a credere che l’idea di presentarli non fosse stata particolarmente brillante.

«Qualsiasi cosa tu voglia fare, Weasley, io la farò sempre meglio; ricordamelo: chi ha preso i voti più alti in Pozioni e Difesa Contro le Arti Oscure?»

E la lasciò boccheggiante e rossa di rabbia, mentre una risata gli saliva spontanea alle labbra: Malfoy uno, Weasley zero.

 

 

#2. V per Vendetta

Scorpius ignorò per l’ennesima volta gli ammonimenti di Rose Weasley, alle sue spalle, che elencava tutti e cento motivi per i quali stare fuori dal dormitorio alle undici di sera fosse sbagliato.

Certo, trascinarla nel corridoio di fronte all’entrata del dormitorio dei Corvonero non era stata una spiegazione plausibile, quindi appurò che forse avesse almeno in parte ragione.

Si assicurò che non ci fosse nessuno nel corridoio, e portò i suoi occhi grigi in quelli nocciola della dodicenne. Vide i suoi sopraccigli rossi inarcarsi soddisfatti, forse perché finalmente aveva ricevuto l’attenzione che richiedeva da ben dieci minuti.

«Voglio farla pagare alla Thompson,» spiegò pratico e conciso, convinto che il barlume di eccitazione nei suoi occhi bastasse a Rose. Invece, quest’ultima incrociò le braccia al petto, guardandolo con estrema eloquenza.

«Quello che fa scherzi alla gente è James, non io. Nel caso non te ne fossi accorto, io sono Rose! Pensavo che su certe cose potessi arrivarci, Malfoy,» disse con tono divertito e scocciato allo stesso tempo, osservando la bocca di Scorpius aprirsi, pronta probabilmente a ribattere.

«Anche se sei piatta come una tavola, Weasley, so riconoscere la persona più adatta per una vendetta,» spiegò come se quella confessione gli costasse molto. Ringraziò il fatto che Rose lasciasse correre l’insulto, più interessata alla vendetta.

«Cosa diavolo vuoi farle? Anzi, perché?! La Thompson è un’idiota, infatti non ho ancora capito perché diavolo si trovi tra i Corvonero,» sbottò acida, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.

Scorpius sorrise divertito, osservando le gote di Rose rosse per la rabbia. Facevano a pugni con i suoi capelli, ma non per questo la trovava meno...no, non stava di certo pensando che la Weasley fosse graziosa, vero? Con tutte quelle efelidi non poteva piacergli, assolutamente.

«Quell’idiota,» iniziò cercando di dimenticare i pensieri di poco prima, «oggi ha rubato i compiti di Al – prima che tu me lo chieda, sì, è stata lei. Ne parlava con le sue amiche in corridoio,» continuò bloccando sul nascere le possibili proteste di Rose, che si limitò ad assottigliare gli occhi. Accidenti, quanto non sopportava quel suo fare da saputello! «Fatto sta, che Al ora sta pulendo tutti i vasi da notte dell’Infermeria, mentre lei si gode i suoi sogni in santa pace»

Scorpius capì di averla convinta nel momento esatto in cui una luce maligna si era riflessa negli occhi della giovane; osservò la mano bianca di Rose legare i capelli in uno chignon con una matita e si ritrovò a pensare che fosse graziosa. Dio, che pappamolle.

«Avevi in mente qualcosa?» gli domandò con già qualche idea nella testa, mentre Scorpius scrollava le spalle: «Pensavo di lasciare fare all’esperta,» ammiccò e osservò compiaciuto le sue guance arrossire.

«Io non sono un’esperta,» cercò di dire la rossa, ma Scorpius bloccò le proteste sul nascere: «Sbaglio o sei stata tu a far cadere Zabini dalla scopa, due settimane fa, durante il nostro allenamento?»

Rose boccheggiò; sembrava che in presenza di quel ragazzo non potesse fare altro. Fu con uno sbuffo, però, che lo oltrepassò e si diresse verso il ritratto che li avrebbe condotti all’interno della torre di Corvonero.

«L’ho fatto perché aveva colpito James,» mormorò, prima di ascoltare l’indovinello, «Comunque, che ne dici di un nuovo taglio di capelli?»

E Scorpius sorrise divertito, immaginandosi Priscilla Thompson come Rose stava dettagliatamente descrivendo.

 

 

#3. Palle al balzo

Scorpius batté una pacca sulla spalla del suo migliore amico, osservando seccato la squadra dai colori rosso ed oro festeggiare, i giocatori stretti in un abbraccio stritolatorio.

Tra la massa, non fece fatica a riconoscere dei voluminosi capelli rosso fuoco, bagnati a causa della pioggia di venti minuti prima; era la più piccola della squadra, ma era stata proprio lei a portare i Grifoni in vantaggio, segnando per tre volte di seguito dopo aver abilmente aggirato Nott e Carter.

Mentre ripensava al modo in cui Rose scartava agilmente i due, lei si districò dall’abbraccio e si guardò intorno; osservò i giocatori Serpeverde, facendo un cenno ad Al, fino a quando i suoi occhi si posarono su Scorpius.

Non vi era nessun sorriso di scherno sul viso, solo gioia intensa. Una risata nello sguardo caldo, nonostante il vento che faceva venire la pelle d’oca, nonostante le spesse divise.

«Bella partita!» gli gridò sincera, sollevando il pugno.

Chiunque altro, avrebbe commentato acidamente, magari alzando il dito medio. Anche lui l’avrebbe fatto, se il suo cervello non si fosse sconnesso nel momento in cui Rose gli aveva sorriso; sollevò una mano, piegando le labbra nel solito ghigno: «Preparati, l’anno prossimo non avrai scampo!»

 

 

#4. Le cose che odio di te

Rose inarcò un sopracciglio scettica, osservando la figura di Scorpius Malfoy appiccicata al corpo di Margaret Smith, Tassorosso del sesto anno. Una bella ragazza, con le gambe più sinuose che chiunque ad Hogwarts avesse mai visto.

Si schiarì la voce, ed ignorò il calore che le era salito inevitabilmente alle gote: doveva per forza richiamarli all’ordine, non solo perché le bloccavano il passaggio, ma anche perché si trattava di atteggiamenti che avrebbero potuto sconvolgere i più piccoli – e tra loro, c’era anche suo fratello Hugo; non voleva certo che crescesse allupato e maniaco come Scorpius!

«Oh, Weasley, serve qualcosa?» domandò Scorpius staccandosi solo di un centimetro dalla bocca di Margaret, piegando le labbra in un ghigno; ghigno che, con il tempo, era diventato sempre più ammiccante e misterioso al tempo stesso.

Rose roteò gli occhi, scocciata. «Mi state impedendo il passaggio; inoltre, vi converrebbe trovare un altro luogo per fare...questo, da qui potrebbero passare i primini!» sbottò stanca di ripetergli sempre le stesse cose; era capitato la settimana prima, quando l’aveva beccato con Sylvia Richards seduta sulle ginocchia e la gonna della divisa slacciata; o proprio due giorni prima, con Lara McGregor e la sua lingua nelle tonsille. Odiava il modo in cui lui fingeva di non ascoltarla, odiava il fatto che sorridesse sempre innocentemente ma, soprattutto, odiava sentire il suo sguardo divertito su di sé.

«I bimbi sanno come gira il mondo meglio di te, Weasley,» disse mettendosi eretto, ed allungando una mano fino a scostarle un boccolo rosso dal viso. Rose schiaffeggiò l’arto violentemente, arrossendo.

«Stai zitto, Malfoy,» sibilò irritata, mentre le gote si coloravano e Margaret si riallacciava la camicia della divisa. La osservava con un’espressione impietosita sul viso, mentre con una mano richiamava Scorpius.

«Ce ne andiamo?» domandò con voce liquida di piacere, sbattendo le lunghe ciglia.

«Ovviamente; tutta questa frigidità mi ha fatto venire un prurito,» disse ridacchiando Scorpius, ammiccando in direzione di Rose. Odiava quando lui la derideva di fronte a tutti.

«Non è che con tutte le sgualdrine che ti porti a letto, il prurito sia dovuto ad una malattia venerea?» domandò acidamente la rossa, stringendo il libro di Aritmanzia al petto. Vide per un attimo la sicurezza di Scorpius vacillare, e la considerò una vittoria personale.

«Divertente, Weasley; ora sai anche fare battute!»

Un sorriso mefistofelico si aprì sul viso di Rose, prima di sorpassare a grandi passi la coppia: «Chi ha parlato di battute, Malfoy?»

Oh, adorava vederlo spaventato; senza contare che non l’avrebbe più trovato a pomiciare contro la porta della biblioteca, finalmente.

 

 

#5. Il cavaliere oscuro

Rose lisciò il vestito per l’ennesima volta, mentre Victoire, al suo fianco, sollevava gli occhi al cielo: «Quante volte ti devo dire che sei bellissima e perfetta, Rosellina?» domandò per quella che era la decima volta, mentre Teddy accanto a loro ridacchiava divertito.

Rose osservò la cugina mollargli una gomitata tra le costole, seguita da un bacio leggero che bastò a lasciare il segno del rossetto sulla bocca del giovane; sorrise intenerita, constatando ancora una volta quanto quei due fossero belli, insieme.

«Ancora mi chiedo perché mi abbiate obbligato a prendere parte a questa festa di Natale; sarei potuta rimanere ad Hogwarts con Lily,» disse piattamente, mentre Teddy si allontanava e Vic sbuffava.

Si girò con gli occhi azzurri fiammeggianti verso Rose, mettendole poi le mani sulle spalle. Strinse forte, osservando soddisfatta la smorfia di dolore sul volto della cugina.

«Punto primo: hai potuto indossare un bellissimo abito confezionato da me,» spiegò sorridendo orgogliosa, mentre Rose annuiva, «punto secondo: ci sono un sacco di ragazzi carini,» continuò imperterrita, prima di sollevare lo sguardo, «punto terzo: uno di loro sta arrivando proprio ora. Guai a te se lo rifiuti!» e Rose si chiese come, si era eclissata con un battito di ciglia.

Sbuffò sconfitta, mentre si voltava richiamata da un picchiettare sulla spalla destra; quando incontrò gli occhi grigi di Scorpius inspirò ed espirò più volte, inarcando poi un sopracciglio rosso fuoco.

«Oddio, che schifo, proprio tu,» esclamò senza pudore, ormai dimentica delle buone maniere. Malfoy conosceva tutti i suoi lati peggiori, quindi non era importante risultare come la perfetta ed educata Rose Weasley descritta da Hermione Granger dall’altro lato della sala.

Sentì la risata calda del giovane scaturire dalle sue labbra, ed ignorò come sempre lo sfarfallio nello stomaco. «Che cosa vuoi, Malfoy? Mi sto già annoiando anche senza le tue battute prive di gusto quindi, ti prego, eclissati prima che mi venga voglia di Avada Kedravizzarti sul posto!»

«Per caso il tuo corpetto è troppo stretto?» domandò lanciando così un’occhiata al seno di Rose particolarmente prosperoso, grazie al modo in cui Vic le aveva stretto, appunto, il corpetto. «Beh, devo dire che ti dona. Se chiudessi la bocca, potresti passare per una donna di gran classe,» continuò ignorando la scarpetta della giovane che aveva iniziato a battere a terra.

«Oppure, ricomincerei ad essere una signora se tu ti eclissassi con una delle tue tante oche, no? Eclissati, sotterrati, abbattiti, ma ti prego, vedi di sparire!» supplicò con voce piatta, nessun sentimento d’astio tipico di quando lo vedeva, negli ultimi tempi.

Si trattenne dal tirargli un pugno sul viso quando lui sorrise di nuovo e, contro ogni logica, le afferrò la mano e strinse un fianco.

«Cosa diavolo fai?!»

«Ballo con te, Weasley. La tua ironia pungente inizia quasi ad attrarmi; peccato tu non abbia il fisico di Grace Bryant, ma per questa sera mi posso accontentare,» le disse con un sorriso sghembo – un sorriso, ora Rose ne aveva viste di ogni! – e stringendola saldamente a sé.

La ragazza schioccò la lingua sul palato, prima di sorridere maliziosa: «Allora perché non vai a ballare con lei? Sbaglio, o è quella vicino a Nott e Zabini?»

Scorpius ricambiò il sorriso con l’ennesima malizia, chinandosi sulle sue labbra; la sentì trattenere il fiato, e niente gli fece più piacere.

«Preferisco rimanere ad infastidire te; con lei andrò più tardi,» sussurrò sentendo il fiato caldo di Rose contro la bocca; il gorgoglio allo stomaco tornò prepotente a farsi sentire, e ringraziò il fatto che Ronald Weasley non li potesse vedere quando la baciò improvvisamente, stupendosi delle dita della rossa che affondavano nei suoi capelli.

 

 

 

#6. Tutte pazze per Scorpius!

Rose aveva un vago ricordo di un giorno di metà aprile di due anni prima, quando aveva inveito contro Scorpius ed una ragazza che, incuranti del pudore, pomiciavano tranquillamente contro la porta della biblioteca.

Chiuse gli occhi e trattenne un sorriso, leccando le labbra sottili di Malfoy e aggrappandosi saldamente alle sue spalle. La schiena le doleva a causa degli scaffali della biblioteca, e probabilmente la divisa si era sporcata di polvere, ma quando le dita di Scorpius le slacciarono un bottone della camicia dimenticò quei futili particolari.

«Allora Rosie, come è andata la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure?» domandò mordicchiandole il lobo dell’orecchio, la mano che risaliva lentamente lungo la sua coscia. Ghignò udendo il gemito che sfuggì dalle labbra della ragazza, scendendo con una scia infuocata di baci lungo il collo, marchiandola.

«Bene,» riuscì a sillabare, trattenendo a stento un singulto. Le dita di Scorpius stuzzicarono l’elastico delle sue mutande, e Rose si domandò come mai nessuno arrivasse ad interrompere quel momento, come in tutti i film.

«Ho sentito che hai schiantato Grace Bryant,» continuò imperterrito, sorridendo contro la mandibola di Rose. Questa singhiozzò, trattenendo a stento una risata di scherno: «Se l’è cercata; come tutte le galline di Hogwarts, non ha ancora capito che sei di mia proprietà. Persino tua madre mi apprezza,» spiegò come se fosse ovvio, godendo poi il suono roco della risata di Scorpius.

Sbatté le ciglia innocentemente, prima di porgli la domanda che da un po’ le premeva: «Non hai schiantato Lucas perché mi ha chiesto di andare con lui ad Hogsmeade, vero?»

Scorpius sollevò lo sguardo su di lei, dimentico per un secondo delle dita sotto la gonna e di ciò che avrebbe raggiunto di lì a qualche secondo.

Sorrise sadico, appoggiando una mano sugli scaffali, accanto all’orecchio destro di Rose.

«Credi davvero che potrei fare una cosa simile, Rosie?»

 

 

 

#7. Quel mostro di suocero

Ron Weasley si trattenne dall’inveire contro Draco Malfoy, in piedi accanto a lui, le mani affondate nel cappotto elegante. Si chiese come mai, negli ultimi tempi, si vestisse sempre con stile babbano, dimentico di tutte quelle storie sui maghi purosangue che l’avevano sempre contraddistinto. Forse, il merito era della donna allacciata al suo braccio, che sbatteva le ciglia alla ricerca del figlio tra la calca di studenti in arrivo.

Lo strillo eccitato di Astoria Malfoy gli fece capire che l’aveva avvistato, e sospirò pesantemente quando, mano nella mano della sua bellissima bambina, intravide il rampollo di casa Malfoy, ancora più biondo di quanto ricordasse.

Fece un passo avanti, ma Draco lo precedette, stringendo con un sorriso cortese la mano di Rose: «Scorpius ci ha scritto di te, sono lieto di conoscerti,» disse con voce strascicata ma gentile, mentre Astoria al loro fianco stringeva un imbarazzato Scorpius in un abbraccio soffocante.

Dopo che ebbe fatto la stessa cosa con Rose, si voltò verso Ronald e sorrise luminosa e felice: «Nostro figlio sarà un marito impeccabile!» squittì sorridendo anche ad Hermione dietro di loro insieme ad Harry Potter; Ron trattenne a stento un gemito alla parola marito, mentre Scorpius allungava una mano verso di lui.

«Piacere di conoscerla, signor Weasley,» si presentò con un sorriso garbato, mentre Rose tratteneva il fiato eccitata.

Probabilmente, se Draco Lucius Malfoy fosse stato zitto, non avrebbe iniziato a torturare Scorpius nei mesi precedenti al matrimonio di sua figlia.

Invece, l’aitante Malfoy aveva sorriso malvagio, guardando la moglie e parlando ad alta voce: «Fortunatamente, Rose sembra non aver preso nulla dal padre».

 

 

 

 

 

 

 

N/a

Una Rose/Scorpius perché mi sento cattiva e malefica. Occhei, non è una motivazione, ma fa nulla. Questa mini-raccolta è interamente dedicata ad HeRmIoNe LuNa la regina indiscussa delle Rose/Scorpius.

Dedica speciale a Cì, che è stata anche la musaH ispiratrice; sì, è un modo carino per dirvi di prenderla con lei – ossia, Lilin. <3

Penso di essermi abbastanza trattenuta, questo credo sia un rating giallo tendente all’arancio; la verità, è che Scorpius è sempre da censurare, ma mai come quando si trova nella stessa stanza di Al...

Ogni titolo delle flash è ovviamente ispirato ad un film; una cosa un po’ diversa, ma variare è il pepe della vita.

Grazie a chi farà qualsiasi cosa.

Mì.

 

   
 
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