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Autore: Hachico91    23/09/2010    1 recensioni
I tokio hotel vanno a vivere nell'appartamento accanto ad una loro fan...direte voi "banale ecco la solita storia!"...ma cosa succede se la coinquilina della ragazza nonchè sua migliore amica gli odia a morte?! tra amori, litigi e momenti divertenti, la storia di una ragazza e il suo sogno che si avvera Fanfiction divertente sul mio gruppo preferito adatta a tutti sia hai fan che ha quelli a cui non piacciono
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

Capitolo 7

 

Il giorno seguente Georg trovò Kathe e Andy per le scale, le salutò proprio come faceva tutte le mattine ma quella volta ebbe una risposta solo da Andy. Entrato in casa trovò gli altri del gruppo nel salotto a guardare la televisione.

-“ Ehm…ragazzi sapete cos’ha Kathe?! Primo l’ho incontrata per le scale e…”-

Tom appena sentì quel nome si alzò di scatto, diede un pugno sul tavolo di fronte a lui e si chiuse in camera.

-“ Ma che cazzo ha quel ragazzo?!”-

-“ Diciamo che da ieri è diventato ancora più scontroso”-

 

[FLASHBACK]

-“ Kathe pensi che facendo astinenza dal mangiare si possa risolvere qualcosa?”-

-“ Non ho fame…ecco tutto!”-

-“ Oh si! Certo. Come no le ultime parole famose”-

-“ Senti, adesso non ricominciare ad analizzarmi ok?! Stasera non ce la faccio proprio”-

Nella stanza cadde un profondo silenzio. Tanto profondo da riuscire a metterle in imbarazzo a vicenda, fino a quando non suonò il campanello.

-“ Bill, che ci fai qui?”- disse Andy stupita di vederlo così presto. Kathe non si voltò nemmeno continuò a fissare la televisione, anche se non sapeva nemmeno lei cosa stava guardando.

-“ Scusa...io non riesco a guardarti Bill. Non è colpa tua credimi. E’ solo che…”-

-“ Che siamo gemelli…”- rispose concludendogli la frase.

-“ Sapevo che avresti capito. Sei un buon amico, ma ora, al solo pensiero di guardarti. Di guardare il tuo viso e i tuoi occhi così uguali a lui mi fa venire un colpo al cuore..perdonami”-

-“ Come sta?”- disse Bill sottovoce tentando si farsi sentire il meno possibile.

-“ Bene.”- gli rispose lei seccamente.

-“ Ascoltami bene!..lo so che non mi puoi vedere e che ti sto antipatico, ma ora, in questo momento devi aiutarmi. Fallo per il bene di Kathe. Ora come ora non vuole vedermi, come posso aiutarla io se non mi vuole neanche guardare in viso?”-

Andy ci penso un attimo, forse per quell’unico secondo, Bill poteva aver avuto ragione.

-“ Solo per lei! Esclusivamente per lei…una volta finito tutto questo io ritornerò ad essere quella di sempre”-

-“ Bene allora..”- disse con un accenno di sorriso –“ Ho un piano!”-

 

-“ Scontroso?! Ma scontroso lo è sempre stato Bill”-

-“ Georg, ha litigato con Kathe”- con quest’ultima spiegazione riuscì a capire come mai Kathe non lo avesse salutato -“ Ma non preoccuparti tutto si sistemerà presto..molto presto”-

-“ Ma scusa tu come fai a saperlo?! Che sei diventato anche veggente adesso?”- risatina di sottofondo con sguardo malefico di Bill.

-“ Lo so, Georg. Perché li farò tornare insieme io! Sono o non sono Bill Kaulitz?!”-

-“ Ma certo che lo sei..che domande fai?”-

-“ Gustav la mia era una domanda retorica…”- Gustav fece una faccia spaesata, di certo non l’aveva capita quella frase.

-“ E quale sarebbe questo misterioso piano?”-

-“ Lo scoprirai presto mio caro…tutto a tempo debito. Lasciami lavorare con calma, tutti i migliori artisti hanno avuto bisogno di tempo per realizzare le loro opere migliori..”- Il sorrisetto sulla faccia di Bill di certo non prometteva niente di buono. Anzi la maggior parte delle volte, Bill riusciva a complicare la situazione. Ma il tempo stringeva e i ragazzi dovevano prepararsi all’arrivo di Carl che se gli avessi visti in quelle condizioni, di certo una bella ramanzina ai quattro dell’apocalisse non gliel’avrebbe tolta nessuno.

 

[Poche ore prima in case di Kathe e Andy]

-“ No dico, non sarebbe l’ora di alzarsi Kathe? Di solito sei tu quella che viene a svegliarmi la mattina. Che facciamo oggi ci scambiamo i ruoli? Non so se ti conviene farmi cucinare però..eheh”-

La ragazza mugugnò qualcosa di incomprensibile che forse nemmeno lei aveva capito per poi voltarsi verso Andy, ancora con gli occhi chiusi ed esclamare.

-“ Scusa ma oggi non mi sento tanto bene. Preferisco rimanere a letto.- Andy non accettava di certo una risposta del genere e senza pensarci 2 volte illuminò la stanza da cui non riusciva a filtrare neppure il più piccolo raggio di luce. Stupita da cosa i suoi occhi vedevano esclamò senza neanche pensarci.

-“ Kathe ma cosa hai fatto?”- Tutti i suoi poster. Gli amati poster dei Tokio Hotel per cui aveva passato un’intera giornata in bilico su una scala in modo da posizionarli nell’esatto ordine che aveva prestabilito. Ora erano distribuiti in malo modo sul pavimento della stanza.

-“Avevo deciso di rimettere a nuovo questa camera. Cominciando dai muri.-

-“ No no no. Così proprio non va ora tu ti alzi, e anche in fretta poiché io non ho nessuna intenzione di lasciarti marcire qui. A costo di portarti fuori di peso. O preferisci che chiami i tuoi genitori in Italia? Sarebbero felicissimi di riaverti a casa con loro…”-

-“ Assolutamente No!!..mi alzo mi alzo…”-

-“ Ecco brava ragazza..e pronta tra mezz’ora”-

-“ Si si..pallosa”-

 

-“ Buon giorno miei piccoli soldi facili…”- Carl aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza. –“ Bene, avete tenuto tutto in ordine. Non me lo sarei mai aspettato anzi ero già preparato psicologicamente ad entrare in una discarica…eheh”-

-“ Bill rammentami perché lo abbiamo assunto…”- disse Gustav a bassa voce.

-“Stai zitto! Potrebbe sentirti.-

-“ Ragazzi ma dov’è Tom? Non ditemi che non viene a provare!?”-

-“ Sono qui Carl, sono qui. Ero solamente andato al bagno.-

-“ Ah meno male! Ma che cosa hai fatto?!”-

-“Come che cosa ho fatto? Non ho fatto proprio niente.”- “Oddio è così visibile?”

-“ Mmm, non lo so. Hai per caso tagliato i capelli?”-

-“ Ma se è da una vita che porto i rasta!”-

-“ Se lo dici tu! Comunque qualcosa di diverso c’è.- L’uomo prese a scrutarlo da capo a piedi, ma non essendo una persona molto perspicace in questa materia non riuscì a trovare quello che lo interessava.

-“ Ma non sarebbe ora di cominciare?”-

-“ Assolutamente! Altrimenti ci mettiamo una vita a finire tutte le canzoni.- Cominciarono con “Durch den monsun”, la loro canzone di apertura, ma Tom non era proprio al massimo delle sue capacità, anzi se vogliamo dirla tutta quella volta stava proprio provando male. Sbagliava canzoni. Sbagliava note. Gli si ruppe perfino una corda!

-“ Fermi fermi fermi. Tom ma che cosa stai facendo? Perfino un procione saprebbe suonare meglio di te oggi!”-

-“ Scusa. Il fatto è che oggi non ci sono proprio con la testa…”-

-“ Lo vedo ragazzo, lo vedo. Via per oggi finiamola qua tanto è inutile. Andate tutti a fare le vostre cose, però tu Tom rimani qua un secondo”- Il ragazzo sbuffo. Non aveva proprio voglia di sentire la ramanzina del giorno. Si sedette su una sedia guardando nel vuoto.

-“ Spero che tu non voglio fare il concerto in queste condizioni. Ti ricordo che ormai non manca molto e poi…”-

-“ No! Non preoccuparti e ora ciao”-

-“ Tom spero per te che…”-

-“ Ciao Carllll!!!”-

L’uomo uscì dalla stanza un po’ adirato. Proprio come quando lo aveva visto quella mattina, penso che c’era qualcosa che non andava. Intanto nell’altra stanza, Bill, si stava preparando ad uscire. (che per lui voleva dire passare come minimo 2 ore davanti allo specchio! xD)

-“ Bill?!”-

-“ Dimmi Carl.”- rispose mentre era ancora intento a mettersi la matita nera sugli occhi cercando, inutilmente di muoversi il meno possibile.

-“ Prenditi cura di tuo fratello. Ciò che è diventato non mi piace per nulla…”-

-“ Carl non…”-

-“ Non sei tenuto a dirmi nulla Bill. Fai solo che sia pronto per il concerto. O questa volta ve la vedrete voi con il presidente.-

Bill annuì capendo subito la situazione e Carl lasciò la stanza e uscì di casa.

 

La giornata proseguì bene. O almeno proseguì. Tom non si fece sentire molto, anzi si chiuse del tutto in camera, ma tutto sommato non era stata poi una così cattiva giornata.

Poi ci fu la svolta…

DrinDrinDrin.. il campanello della loro casa suonava insistentemente, senza che nessuno andasse ad aprire. Alla sesta volta Tom si alzò e si avviò verso la porta.

-“ Ma si può sapere chi è il deficiente che viene a rompere a quest’ora!?!- Nel frattempo uscirono anche gli altri ragazzi.

-“ Tom ma che sta succedendo? Non vai ad aprire?”-

-“ No guarda sto solo camminando per casa senza una metà. Dove pensavi stessi andando scusa eh?!”-

DrinDrin

-“ ARRIVO! Un secondo sto arrivando”- cominciò ad aprire la porta. Come sempre Bill e le sue fobie avevano esagerato. Aveva chiuso la porta con 4 mandate, ed era anche una porta blindata.

-“A-Andy?! Ma si può sapere cosa vuoi a quest’ora?

-“ Kathe non è tornata stasera. A lei piace far tardi ma stasera non ha neppure chiamato per dirle di lasciarle la chiave sotto il tappetino. Dovete aiutarmi a trovarla!”-

-“ Dacci 5 minuti e saremo pronti!”- Tom tutto preoccupato corse nella stanza. Non sapeva nemmeno cosa si stava mettendo addosso, l’unica cosa che gli importava era uscire velocemente da lì dentro.

 

“Che ore sono? Devo aver perso la cognizione del tempo…accidenti sono già le 04:30! Speriamo che Andy non se ne sia accorta. No sicuramente se né accorta. Ma io non avevo voglia di tornare a casa, volevo stare da sola e poi Berlino è così bella di notte. Però dove sono finita? Ho camminato così tanto senza pensarci che non so nemmeno dove i miei piedi mi hanno portata…e ora come torno a casa? Non ho nemmeno il cellulare con me cavoli! Forse dovrei cercare una cabina telefonica e chiamare Andy…ma dove le dico di venire?

Era già da un pezzo che i 5 ragazzi stavano girando lì intorno e stavano esaurendo tutte le idee su dove lei si trovasse. Poi il telefono di Andy squillo.

-“ Pronto? Chi è?”-

-“ Andy sono io Kathe..”-

-“ O mio dio! Meno male tesoro mi hai fatto prendere uno spavento enorme. Ma dove sei?”-

-“ Non lo so…non mi sono resa conto di dove stavo andando quando camminavo. Vienimi a prendere, per favore”-

-“ Ma certo che vengo a prenderti! Solo che devi dirmi dove sei, almeno quello che c’è intorno…”-

-“ C’è una specie di grande condominio blu davanti a me e sotto c’è un ristorante giapponese. Mi sembra di averlo già visto questo posto, ma ora non ne ho ricordanza”-

-“ Allora…ristorante cinese. Condominio blu. Sicuramente non è qui in periferia. Ma quanto puoi aver camminato? Uhm…aspetta ci sono! Kathe non muoverti da lì sto arrivando”- Riattaccò velocemente il telefono e prese a parlare con Bill.

-“ Ho capito dove si trova! È alla nostra vecchia casa in centro. Presto Bill gira da questa parte ora so con certezza dove dobbiamo andare.”-

-“ Allora? Come sta? Perché si trova lì?”- Chiese Tom alla ragazza in preda al panico.

-“ Calmati ora. Sta bene, ma quando arriviamo vedi di andare a parlarle ok? Non voglio passare un’altra nottata come questa”- Poco più di 10 minuti dopo furono arrivati a destinazione.

-“ Finalmente…TERRA!...Bill avevi forse intenzione di ucciderci tutti?”-

-“ Suvvia Gustav non fare il melodrammatico. Non andavo poi così forte…”-

-“ Noooo ma certo che no…stavi solo per arrotare un gatto e per giunta nero! Ma ti rendi conto do quello che stavi per fare?”-

-“ Forza muovetevi e cominciate a cercarla: dovrebbe essere da queste parti.”-

-“ ANDY! Sono qui”- Quella sentendosi chiamare si avvicinò subito al luogo da dove proveniva la voce.

-“ Non ti riazzardare a farlo mai più ragazza hai capito?! Mi hai fatto prendere un colpo”-

-“ Scusa non era mia intenzione farti preoccupare. Ma…Bill? Ci sei anche tu!”- “Quindi c’è anche Tom…chissà quanto ha riso quando ha saputo che non ero tornata”

-“ Eravamo tutti molto preoccupati Kathe. Soprattutto Tom”- Lei si stupì di quelle parole, ed era tentata a non crederci, ma poi quando da dietro Georg spuntarono i suoi rasta sciolti che gli cadevano sulle spalle, capì che forse era veramente preoccupato. Lui non sarebbe mai uscito di casa senza averli prima legati. Quando i loro occhi si incrociarono, entrambi furono subito abbassati per la vergogna che provavano in quel momento. Tom tentò subito di avvicinarsi e di poterle dire qualcosa più da vicino. Ma lei lo fermò.

-“ Non dirmi niente ora, per favore…portami solo a casa”- Durante il tragitto non volò una sola mosca in quella macchina. Solo la musica messa a basso volume osava far rumore.

Dopo essersi salutati con un buon giorno (erano già le 05:30) Andy e gli altri tre ragazzi entrarono nelle rispettive case. Anche Tom voleva salutare Kathe, soprattutto per non metterla troppo a disagio a rimanere sola lì con lui e poi perché naturalmente anche lui era, diciamo turbato da quella situazione.

-“ Tom…”-

-“ Dimmi Kathy”-

-“ Rimani a dormire da me questa sera? Non voglio proprio stare da sola..”- vedendo i suoi occhioni dolci che quasi lo imploravano non ci pensò due volte e entrarono in casa. Lei proprio come una bambina si fece spogliare e mettere il pigiama. Non riusciva quasi più a tenere gli occhi aperti dal sonno che c’aveva. Tom la coprì dolcemente con le coperte, e per quella sera e credo che fosse stata la prima per il ragazzo, riuscì a dormire con una ragazza l’intera notte senza per forza concluderci nulla. L’unica cosa che fece fu accarezzare dolcemente i suoi capelli e osservare il suo viso mentre si addormentava. Mentre lei proprio come una bambina cercava il suo contatto fisico…

  
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