Harry era sdraiato sul letto e guardava il soffitto bianco in modo vacuo e assente.
Aveva ancora gli occhiali addosso, e non aveva alcuna intenzione di prendere sonno.
La sua mente iniziò a vagare, mentre lo sguardo cominciava a seguire le crepe nell'intonaco.
Sirius...
Il volto del padrino si stagliò davanti a lui, con una forza tale da stringergli la bocca dello stomaco.
Grimmauld Place. Sirius gli mette una mano sulla spalla, sorridendo.
“Sai, sono sorpreso.” dice. “Pensavo che appena arrivato avresti cominciato a fare domande su Voldemort.”
Harry chiuse gli occhi, mettendoci un braccio sopra.
L'immagine cambiò.
Sono nella stanza dell'arazzo. Sirius posa le mani sulle spalle di Harry.
“Le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente...” dice, sorridendo a Harry. “E puoi sempre trovarle...” sposta la mano sul petto di Harry, proprio vicino al cuore. “Qui dentro.”
Harry picchiò più volte sulla fronte, gli occhi ancora chiusi, tentando di ricacciare indietro le lacrime.
Sirius e Bellatrix stanno ancora duellando.
Sirius schiva un fiotto di luce di Bella e la deride.
“Avanti! Puoi fare di meglio!”
Il fiotto successivo lo colpisce in pieno petto.
Harry riaprì gli occhi.
“BASTA!” disse, un po' ad alta voce. “Basta Harry.” ripeté, sussurrando e dandosi ancora qualche colpetto sulla fronte. “Sirius non lo vorrebbe, ricordalo.”
Ma le lacrime riuscirono ad avere il sopravvento.
Lui e Luna sono davanti alla bacheca, mentre osservano l'avviso che la ragazza ha affisso.
“Si, è stato terribile” dice Luna, parlando della morte della madre. “A volte pensarci mi fa sentire molto triste. Però ho sempre papà. E in fondo non è come se non dovessi rivederla mai più, no?”
“Le persone che amiamo non se ne vanno mai veramente.” disse Harry, mettendosi seduto e asciugandosi gli occhi.
“Mi stai guardando, vero Sirius?” continuò, alzando gli occhi al cielo. “Lo so che sei lì. Lo so che mi ascolti. Non me ne starò qui a piangere. Lo so che non lo vorresti.”
E con questa promessa, si tolse gli occhiali e si addormentò.