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Autore: Isyde    24/09/2010    1 recensioni
"Storia Partecipante al Concorso Malfoy Family Contest indetto da NarcissaM."
-Solo l'alba poté illuminare ciò che era rimasto, gettando su quell'abbraccio sensuale e intimo, un timido raggio di sole.-
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Raggio di Sole.




Inutile.
Era inutile fingere anche quel giorno.
Fingere di essere un uomo migliore, un uomo mosso da sentimenti profondi.
Fingere.
La pioggia batteva contro le grandi vetrate del suo soggiorno. Un luogo che l'aveva visto prima ingenuo come i bambini possono esserlo. Impavido come solo l'adolescenza era in grado di farti sentire e poi semplicemente vigliacco.
La sua maschera era caduta, spezzandosi in migliaia di pezzi quando vide quegli occhi azzurri fissarlo con tristezza.
Non compassione o pietà.
Solo tristezza.
Aveva a lungo ignorato i suoi sguardi assenti, le sue mute domande e la sua ritrosia a farsi vedere accanto a lui.
Nonostante i suoi sforzi, aveva fallito laddove suo padre ottenne complimenti e riconoscimenti.
In lui non c'era quell'aria affabile, non possedeva la capacità di girare a suo favore ogni situazione.
Strinse istintivamente le dita attorno al bicchiere di liquore scuro che scolò poco dopo in pochi sorsi.
Un fulmine squarciò il silenzio e illuminò per pochi millesimi di secondo lo spazio intorno a sé, seguito da un tuono spaventosamente vicino e che sembrò squarciare i vetri delle antiche finestre.
Il silenzio che seguì durò fin troppo poco, dilaniato da un urlo.
-Astoria!- gridò gettandosi dalla comoda poltrona, corse e salì le ripide scalinate finché non raggiunse l'ala riservata a lei, sua moglie.
Aprì le porte di più sale, finché non la ritrovò seduta a terra, mentre lottava contro qualcosa.
Fu solo avvicinandosi che notò il suo braccio coperto dalle liane di una pianta dai colori accesi.
-Che ci fa una pianta carnivora a casa mia?- domandò inginocchiandosi accanto a lei e cercando di capire quanto fosse grave quella situazione.
Astoria sbuffò e continuò in silenzio quella lotta. -Se tu la smettessi di essere così egocentrico ed egoista, sapresti che sono tre settimane che frequento il corso di laurea in Erbolo...Ahi!- la pianta aumentò la stretta, un rivolo di sangue comparve fra le verdi braccia e scivolò a terra macchiando il pavimento in legno. -Chiama Paciok, al numero 8 di George Main Street, Cardiff.- sussurrò prima di mugolare ancora di dolore.
Draco si voltò verso il camino e velocemente infilò la sua testa, chiamando a gran voce il suo ex compagno di studi.
Un volto paffuto comparve nella sua visuale. Gli anni passati gli avevano dato un'aria più severa e seria di quella giovale che ricordava.
-Ma...Malfoy?- chiese sconcertato il giovane Professore di Erbologia. -Che..Che ci fai qui?-
-Paciok, cosa hai dato a mia moglie?- gridò, tentando inutilmente di penetrare in quella casa e spaccargli la faccia perplessa che aveva.
-Oh, no!- esclamò solamente. -Astoria non doveva potarla stanotte!Arrivo subito!.-
Draco tolse il viso infiammato dalla Metropolvere e raggiunse nuovamente sua moglie.
-Sta arrivando.- tentò inutilmente di sciogliere la morsa delle braccia della pianta ma essa rispose serrandosi ancora di più intorno all'avambraccio della moglie.
-Perché non mi hai detto nulla?-
Astoria con le lacrime agli occhi si girò verso di lui, sconcertata dal tono rattristato del marito.
-Perché non ti sarebbe interessato. Perché noi due non ci parliamo mai, Draco.- bisbigliò la donna.
A interrompere la risposta dell'uomo, fu l'arrivo di un goffo Neville Paciok che trasportava strane forbici giganti.
Si inginocchiò accanto alla ragazza. -Astoria, c...Come stai?- balbettò mentre cercava con tocco esperto di sciogliere la ferrea presa.
-Come pensi che stia?- rispose gridando Draco.
-Neville, ignora Malfoy.- balbettò lei, rivolgendosi all'ex Grifondoro. I suoi occhi s'illuminarono per un secondo e  un mesto sorriso le increspò le labbra, colpendo come un pugno d'acciaio la naturale gelosia di Draco.

- A parte qualche ferita lieve, non mi ha ancora amputato nulla, siamo ancora nel bel mezzo della fase due.- aggiunse lei.
Per il resto del tempo si limitò ad osservare Paciok lavorare duramente, spezzando lentamente quelle liane verdi.

-Attenta Astoria, manca l'ultima.- disse infine e poco dopo, Draco vide il braccio della moglie staccarsi definitivamente dalla bocca di quella pianta. Alcuni tagli squarciavano la maglia, facendo intravedere la carne martoriata dalle spine da quei steli verdi. Il sangue secco non era altro che una macchia scura sul pavimento.

Neville consegnò alla donna una piccola fiaschetta di vetro e con molta cautela trasportò la pianta carnivora fino al camino dove, dopo un breve e timoroso saluto, si tuffò.

Nessuno dei due ebbe il coraggio di parlare, a lungo.

Astoria si alzò da terra e ritrovando la bacchetta a terra, la usò per medicarsi le ferite sotto lo sguardo intenso e rattristato di Draco.

-Perché...ci facciamo questo, Malfoy?- domandò infine. -Basterebbe mollare, dividersi e tu potresti divertirti in qualunque locale, in qualunque letto caldo senza cercare di inventare scuse plausibili. Io potrei essere...-

-Libera?- terminò Draco avvicinandosi a lei.

-Anche.- rispose fissando le assi di legno del pavimento. -In fon...-

Non finì la frase perché le labbra fredde di suo marito, così estranee per lei, ma familiari per i suoi sensi, la bloccarono.

Sentì chiaramente la sua schiena contro il muro, il suo corpo reagire premendo contro il suo, le sue labbra aprirsi al suo tocco.

La razionalità fu dimenticata ed abbandonata, sepolta sotto il calore dei corpi, i gemiti di piacere e di dolore, le ferite mai rimarginate che sanguinavano copiose e scavavano piccoli fiumiciattoli intorno al loro cuori amputati dalle conseguenze della guerra.

Solo l'alba poté illuminare ciò che era rimasto, gettando su quell'abbraccio sensuale e intimo, un timido raggio di sole.

 

 

 

 

 

________________________

 

 

 

 

Un ringraziamento speciale va a Confettina, una grande fan di questa coppia.

Buona Merenda.

Isi.

   
 
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