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Autore: Ulissae    24/09/2010    2 recensioni
[Paul ♥ Rachel Black]
Paul Simor aveva mal di testa, ed era il 27 aprile e questo non andava bene, non andava affatto bene.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Ululati vari'
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ahe Sproloqui: oh.my.God. Che succede? Ebbene sì, avevo promesso che sarei tornata con una raccolta sulla coppia Rachel/Paul, così eccomi qui. Ho sfruttato l'occasione per cimentarmi in una challenge sulla piattafomra del LJ, e ho buttato questa schifezzuola <3
Piccolissime annotazioni.
La storia partecipa alla communiti sul LJ [info]24ore
La community propone una serie di set da 24 prompt ciascuno e bisogna scrivere 24 storie ambientate nelle differenti 24 ore del giorno.


The Date


9:00 - La notizia del giorno,
Quando un fratello maschio si trasforma magicamente in Miss. Boxchatting



Il giorno 27 Aprile dell'anno 2009 Paul Simor si svegliò con il mal di testa.
Alzandosi pesantemente dal letto della sua minuscola cameretta rimase per più minuti imbambolato a fissare il poster della sua squadra di football preferita con sguardo vacuo. Poi, nuovamente, si lasciò ricadere all'indietro emettendo un mugugno scocciato.
Si passò una mano sul viso, cercando di riprendersi, ma sentiva quel martellio costante sulle tempie.
Dannazione a Sam, glielo aveva detto che non poteva fare tardi, che era un giorno importante, quello.
Invece niente: “è il tuo dovere, Paul. Devi eseguire il tuo dovere.” E altre stupidaggini del genere.
Imprecò tra i denti, trattenendo maledizioni ancora più pesanti e afferrò il cuscino frustrato, lo premette sul volto e urlò furioso.
Tremava, cazzo. Iniziò a respirare più piano, doveva assolutamente calmarsi, ma all'idea del giorno che si preannunciava davanti a lui tutta la sua tranquillità sembrò svanire.
Non poteva trasformarsi in camera, neanche ci sarebbe entrato!
Inspirò. Espirò. E si calmò.
Fissò il soffitto.
-Bene, magnifico, che bella giornata che si preannuncia!-
Paul Simor aveva mal di testa, ed era il 27 aprile e questo non andava bene, non andava affatto bene.

Il giorno 27 Aprile dell'anno 2009 Rachel Black si svegliò spalancando gli occhi e rimanendo immobile, ben avvolta tra le sue coperte. Dopo un poco, si girò di lato e sospirò a fondo, stiracchiandosi.
La sera prima si era imbottita di valeriana e camomilla e ora aveva solo bisogno di andare al bagno. Si alzò e corse velocemente verso il bagno, superando rapida il fratello che si stava per fiondare dentro a sua volta.
-Rachel, no!- protestò, la porta già chiusa sul suo naso.
-Jake, sì!- ribatté lei tranquilla, liberando la sua vescica e potendo dare finalmente il benvenuto alla nuova giornata come si doveva.
Non era una giornata comune: era la giornata.
Si sciacquò il viso con vigorosi gesti e si lavò i denti rapida. Non aveva intenzione di fare colazione, agitata come era avrebbe vomitato tutto ancor prima che i cornflakes fossero arrivati alla bocca dello stomaco.
Quando uscì sorrise a Jake, spensierata e allegra.
Jacob la fissò stranito, non riconoscendo quasi l'acidissima sorella, per un attimo la studiò attento e infine la costrinse a fermarsi, inchiodandola al muro.
-Tu mi nascondi qualcosa- mugugnò sospettoso, inchiodandola con gli occhi scuri.
Lei rimase immobile, ancora quel sorriso pre confezionato sulle labbra.
-Esci da questo corpo!- riprese Jake, scuotendola un poco, con fare sarcastico.
Non gliela raccontava giusta, per niente.
Rachel rise perfino, poi gli baciò la punta del naso in una spinta di affetto che non avrebbe avuto neanche in punto di morte, lasciando a bocca aperta il fratello.
-Nulla, sono solo felice- rispose, allegra, sgusciando via dalle braccia del ragazzo.
Questo la fermò nuovamente e la fissò intensamente.
-No, tu quando sei felice sei normale. Vedi, acidume, più allegria, uguale normalità. Invece tu sembri al settimo cielo... mi sembri l'amica mora di Barbie!- sbottò alla fine, non riuscendo a capacitarsene.
La sorella sospirò e lo studiò attentamente a lungo. Saggiando tutti gli avvenimenti passati, si rese conto che Jake non era poi un pettegolo e che, eccezione fatta per quella volta che aveva detto al padre del ragazzo segreto di Rebecca, era sempre riuscito a mantenere un segreto.
Prendendo fiato, sospirò e finalmente si decise a confessare.
-Io e Paul abbiamo deciso di sposarci- lo disse tutto d'un fiato, incrinando per un poco il suo magnifico sorriso.
Il fratello rimase sconvolto. Aprì la bocca e balbettò qualcosa, senza un vero senso. Ormai aveva lasciato la presa sul polso della sorella, accontentandosi di fissarla con fare ebete.
Rachel sospirò e si avvicinò al fratello, stringendolo con forza, un po' impacciata. La sua figura gigantesca le ricordava quella di Paul e si ricordò dell'appuntamento che aveva con il suo fidanzato.
-Ti... ti sposi?- balbettò Jacob, ancora imbambolato, le braccia protese in avanti, nonostante la sorella si fosse già staccata e girata, iniziando ad andare in camera sua.
Si voltò di scatto e lo fulminò: -shhh! Non alzare la voce- borbottò, avvicinandosi nuovamente e posando un dito sulle sue labbra. -Dobbiamo ancora dirglielo a papà, e vorremmo farlo noi- sottolineò eloquente.
-Noi, capito? Io e Paul. Rachel e Paul- ripeté, sottolineando l'importanza del dover rimanere muto.
-Sì, sì, capito- mugugnò ancora inebetito e incredulo Jake. -Non aprirò bocca con nessuno- la rassicurò, vedendola sparire dietro la porta bianca.
Erano le ore 8 e Jake rimase per cinque minuti abbondanti immobile nel corridoio di casa, cercando di realizzare e di figurarsi la sua zitellissima sorella camminare adagio verso l'altare.
Incredibile. Veramente incredibile.

Quando alle ore 9 della stessa giornata Paul Simor e Rachel Black varcarono la porta di casa, dentro l'abitazione sembrava regnare il caos primordiale.
Rachel si sistemò gli occhiali, superando un affaccendata Sue, intenta a bagnare una pezza di stoffa, fino a raggiungere il vecchio Ataera, seduto comodamente su una sedia, di fronte al divano.
-Non... non mi convince questa situazione- mormorò a mezza bocca Paul, chinandosi sull'orecchio della ragazza.
Camminarono lentamente verso il salotto, notando che c'erano tantissime altre persone ad affollare la minuscola casa.
I signori Call, Charlie, dal piano di sopra le sembrò perfino di sentire la voce del Dottor Cullen -l'espressione schifata di Paul glielo confermò.
Cosa diamine stava succedendo?
Insomma, le nove di mattina di un normale sabato non dovrebbero essere fatte per riparare i propri barbecue e curare i giardini del retro?
Sue uscì dalla cucina e li incrociò, regalando ad entrambi un sorriso sgargiante.
-Complimenti, ragazzi! Sono così felice per voi- trillò, abbracciandoli calorosamente.
Rachel sorrise a disagio e guardò inquisitoria Paul, mimando con la bocca: “cosa.sta.succedendo?”
Lui, per risposta, alzò le spalle.
Quando la donna si staccò da loro, non fecero in tempo a chiedere delucidazioni che era già scomparsa. Entrarono nel salotto e la testa di ogni singolo presente si girò nella loro direzione.
C'era Leah, che la guardava con un gigantesco sorriso entusiasta, mentre chiudeva il telefonino; Jake, al contrario, stava nell'angolino più remoto, silenzioso e preoccupato.
Oh, per l'amor di Dio, cosa stava succedendo?!
Nella testa dei due futuri sposi questa domanda pulsava, senza potergli dare tregua.
La folla si aprì e sul divano c'era Billy, stesso e moribondo, intento a maledire non si sapeva bene chi né cosa.
Voltò la testa lentamente, quasi non accorgendosi che le pietre dello scandalo erano arrivate.
Lanciò un urlo potente, molto simile a un ringhio e per un attimo sembrò quasi in procinto di alzarsi e iniziare a strozzare Paul con le sue stesse mani.
-Tu, brutto... dovevi chiedermelo!- provò a ribattere, mettendosi seduto con l'aiuto di Quil Senior.
Paul spalancò gli occhi e cercò sostegno nello sguardo di Rachel, che si era ormai fermato da tempo sulla figura timidamente nascosta di Jake.
-Bi...Signor Black- esordì impacciato il ragazzo -non... mi....sembrava necessario- provò a giustificarsi, ma, nuovamente, Billy reagì con un urlo furioso.
-Non ti sembrava necessario?!-
Leah guardava la scena come se si fosse trattata di una sit-com,un po' come tutti. Si sapeva già infatti, che Billy era semplicemente sconvolto, ma non arrabbiato, e che stava facendo un po' di scena.
Paul provò a balbettare qualcosa, a disagio, cercando di ammorbidire quell'espressione lapidaria che si era andata a creare sul volto del futuro suocero.
Questi, però, ascoltando le sue strampalate giustificazioni, poco alla volta si sciolse, per poi scoppiare, insieme a tutti gli altri, in una sonora risata.
Rachel e Paul si guardarono attorno confusi.
Cosa stava succedendo, di nuovo?

Dopo una lunga ora passata a cercare di capire cosa fosse successo si arrivò alla conclusione.
Metà della riserva -se non tutta- ormai sapeva che i due si sarebbero sposati.
Jake, infatti, per andare a casa Cullen, come suo solito, per salutare la piccola Nessie si era trasformato, trasmettendo le notizie a Quil, che ancora gironzolava per la foresta.
Questo, arrivato a casa, lo aveva detto noncurante al nonno, che, a sua volta, lo aveva detto alla figlia, che lo aveva detto a tutte le altre persone presenti nel piccolo café che gestiva.
Inoltre, il vecchio Ataera, non soddisfatto, aveva chiamato Billy per congratularsi, rischiando di farlo rimanere stecchito sul momento.
Una volta appresa la notizia del giorno, il signor Black si era ritrovato tutti i conoscenti -intimi e non- che aveva all'interno della sua casa, con torte, fiori e altri regali di sorta.
Quando si concluse la narrazione, Rachel impietrì il fratello con una singola occhiata e sospirò.
Stretta al suo Paul, vedendo tutto il resto della sala ridere e scherzare, si rese conto che forse la Riserva, dopo tutto, poteva essere il suo nuovo nido.
Anzi, il loro nuovo nido.



Angolo autrice:
ed eccomi di nuovo qui ;) Se vi state chiedendo con chi stesse parlando Leah, ebbene sì ù_ù anche lei ha un fidanzato.
Gli eventi di Breaking Dawn si concludono nel 2007 (timeline) per questo ho deciso di ambientarla due anni dopo la fine di tutto.
Non ho molto da dire tranne che questa sarà una raccolta che avrà una tempistica di aggiornamento molto varia e irregolare. Di sicuro non sarà inconclusa, ma, conoscendomi, non voglio illudere nessuno dicendo: oh, aggiornerò presto!
Spero che vi piaccia e che vogliate continure a seguirmi con questa coppia, come avete fatto per la precedente raccolta.
Vi amo tutti
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Finito




Se avete un livejournal, questo è il mio: [info]ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae anobii
 

Se invece volete farmi una qualsivoglia domanda, ecco il mio formspring: Ulissae
   
 
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