Anime & Manga > Vocaloid
Ricorda la storia  |      
Autore: glendower    24/09/2010    5 recensioni
L'ennesimo corpo violato. Il solito piacere rubato.
Le urla rompono la notte nei sotteranei della fortezza del Mostro.

Il Duca si fregò da solo.
Era riuscito a fare tutto in vita sua tranne che a dirle quella manciata d'insulse parole.
[Dedicata a ladygiucchan]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gakupo Kamui, Gumi, Kaito Shion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

The thousand sighs of Venomania's Duke

 


Now, Shall We Dance?

S'alza, s'abbassa il petto. Rivoli di sudore scivolano sulle guance, lavando via il trucco adombrato dai soffici fili di luna che penetrano a stento dalle tende scarlatte.
Un soffio spegne la candela. L'ultima luce verso la libertà, muore.
Vi è un buio malato intorno dove l'unica via di fuga è la perdizione nascosta in esso.
Un mondo celato all'interno. Un posto da evitare se la parte sana della mente si vuole salvare.
La veste sporca di cenere scivola a terra come una piuma, arricciandosi contro i piedi che graffiano il pavimento.
Il corpo - già mandido di vecchi segni - rimane nudo e trema, davanti allo sguardo voglioso della Bestia.
Le grandi mani affondano tra le gambe, stringendo le dita contro le cosce dell'ennesima Vergine sventrata.

Respiri.
Gemiti.
Sospiri.
[ Il divertimento più smanioso. ]

L'ennesimo corpo violato. Il solito piacere rubato.
Le urla rompono la notte nei sotteranei della fortezza del Mostro.
Nomi. Giovinezze sparite. Mestieri.
Madri. Figlie. Figlie. Madri.
La cantilena è sempre quella.

Libido.
Piacere.
Desiderio.
[ Un Harem è come un puzzle, pieno di tasselli. ]

Now, Shall We Dance?

Corde azzurre si spalmano sopra petali di rosa blu lasciando annegare gli occhi del Diavolo in un mare profondo.
Le dita della Bella infilate tra le labbra torturano quel respiro che viene fuori in atroci sibili.
Fuori dalla portata della vista di altri, la Bestia gioca di nuovo.
E' bella questa nuova bambola, nei suoi occhi scintilla il cielo estivo macchiato d'inverno.
La lingua raggiunge posti celati da veli leggeri, oltreppassa barriere fatte di ossa e carne. Il calore scivola e sgocciola attraverso uno dei tanti corpi molestati lasciandolo solo con la forza per dire 'ancora'.
Chiede di più, riempiendosi di ossessione spasmodica di cui non può fare a meno.


Sangue e sudore.

Veleno, elisir.


Vecchi quadri bruciano in fiamme d'Inferno.
Le risate, le prese in giro non si sentono più.
Rimbombano voci diverse, rimbalzano contro porte socchiuse.
L'occhio non scappa oltre la serratura.
Il peccato non va visto, va vissuto.

Now, Shall We Dance?

 

Indica la patina morbida del rossetto.
Ride, denotando i danni che esso ha fatto sul petto dell'Uomo.
Strisce rosse che percorrono una pelle perfetta, un bacino a chiazze.
Si regge al suo collo avvolgendo le braccia per spingersi oltre la muraglia di corpi avvinghiati.
La testa castana cade all'indietro e la sua anima se ne esce a fiotti.
Ride questa vittima. Piange questa donna. Piena di sè, piena dell'altro.
Graffia, morde. E' violento il suo modo di esprimersi, i lividi si delineano alla perfezione sulla corazza di entrambi.
Alla ricerca di una ferocia inesistente rimane comunque una delle tante accontentate per forza.

 

D e p r a v a z i o n i le chiamano.
Alla faccia di quel Dio che si rode, guardandole.


Now, Shall We Dance?


Cade in terra sbattuta con violenza, non per sbaglio ma per un secondo fine. Colta di sorpresa da un attacco alle spalle se ne rimane immobile sul pavimento di marmo, dietro il camino getta scintille sulla sua schiena. Il Duca la sovrasta, piegandosi sopra di Lei con l'eterea nonchalance di un infante.
Il Lupo ha fame della bella pastorella, dopo che si è cibato delle sue caprette, tocca accontentarsi con quel dessert.
Impaurita la bimba ha gli stessi occhi di tutte le altre.
Solo voglia impressa in essi, il potere del Duca supera le barriere del normale.
Incanta. Fa amare. Prende i corpi.
Le sue labbra si fondono con quelle dell'altra. E' un valzer di lingue, di parole non dette, immaginate tra un bacio ed una carezza.
E s' inarca più del possibile, essendo già certa di aver raggiunto un paradiso travestito.


Uno. Due. Cento. Cinquecento. Mille.
Tira dentro, riempi i polmoni.
Lascia andare tutto di colpo.


Spingi. Muovi. Penetra.
[ Non trattenere nulla, quello che sentono non è male. ]

 


Una parrucca di capelli biondi rivela il volto di quella donna che poi tanto donna non è. 
Il Duca di Venomia credeva fosse una della sua schiera e così ha aperto a Lei la porta.
FREGATO. FREGATO. TI HANNO FREGATO.
Il coltello scorre lento, scivola e preme, danzando nel buco.
La fine. La fine di tutto.
Viene rigirato lesto nella piaga ed alla fine cade in terra, agonizzante.
Niente più sfregarsi, niente più solo sesso.


Tutte le catene si rompono.

Tutte le chiavi girano nella toppe.

Un giubilio di donne di ogni età corre fuori dal palazzo in fiamme.
L'incanto è spezzato, nessuna si guarda indietro.
Non vi sono lacrime, rimpianti o ricordi.
Hanno solo l'opportunità di usare i loro templi di pelle per tornare dalle vite che hanno abbandonato.
Nessuno pensa al Duca morente, nemmeno il suo assassino.


E chi ha tempo per Lui dopotutto?


Piedi guantati da scarpette bianche si fermano all'ingresso. Due occhi velati si guardano alle spalle, distratti.
E' la pastorella.
L'amica d'infanzia.
Dubbiosa e frastornata gioca convulsamente con le pieghe del vestito mentre pensa a qualcosa che ha scordato.


Torna indietro, non ti ho detto che ti amo.


Alzando le fragili spalle decide di non badare a quella sensazione che le preme nel cuore, è meglio andare davvero.


E' così morì solo.

 

 

 

 

 

[ Note dell'autrice; Premetto di aver inserito del mio, sia fra le righe che nell'intera interpretazione.
Consiglio a chi non l'ha visto di vedere il video, mi piace un sacco, sia come ambientazione che come disegni.
L'ho visto qualche settimana fa e mi son detta: devo farci sopra qualcosa, non una song-fic, qualcosa del genere.
E così ho partorito questo. Non mi convince molto, però devo ammettere che mi piace. Spero almeno di aver resto l'atmosfera libidinosa e cupa come mi ero proposta all'inizio  perché se è no son già partita col piede sbagliato gnegne.
Okkei, è con questa 2° fanfiction sui Vocaloid ritorno ufficialmente sui vostri schermi a rompere - e dire che ho l'esame quest'anno - l'ispirazione arriva sempre quando non ti serve. ò_o
Aimèh, spero che sia piaciuta almeno di un insulso briciolo, anche se bèh... l'interessamento di questa 'creazione' e il lavoro lungo e tirato che vi è stato dietro è tutto per la ladygiucchan ; non ti conosco e la malsana voglia di dedicartela è nata dal tuo commento su faccialibro, spero comunque che... sia di tuo gradimento ( la mia normalità scarseggia ma abbi fede u_ù ) e non ti chiedere perché proprio tu, io sono fatta così purtroppo, me ne esco con ste' cose dedicate a sconosciuti.
Bacibà, la smetto o la tiro per le lunghe. ]

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: glendower