Ten
little things that make me love (hate) you ♥
Infatti, Ivanov quando
dormiva si agitava sempre e, spesso,
Kei doveva stringerlo a sé per calmare i movimenti violenti e pericolosi che scuotevano il corpo del
giovane.
Alle volte, delle
imprecazioni biascicate si sollevavano nel silenzio della notte, anche
accompagnate
dai lamenti del ragazzo, dai suoi gemiti o, addirittura, dalle sue lacrime.
Kei,però, aveva più o meno
imparato in quali circostanze Yurij si ritrovasse in balia dei suoi
brutti
sogni…
Quando era stressato.
Quando era preoccupato.
Quando era triste.
E nessuna delle tre opzioni
era particolarmente gradita al giapponese, poiché pur essendo
consapevole del
malessere del proprio ragazzo, non aveva mai
alcuna idea sul perché e sul per come di quell’angoscia o, soprattutto,
sul
modo con cui risolvere l’eventuale problema.
Se ne stava lì, sdraiato
nell’oscurità a stringerlo forte e si sentiva piuttosto inutile.
Quegli incubi, quei dolori,
erano una barriera che si poneva nella loro quotidianità con violenza bestiale.
E Kei era decisamente una
frana –solo una frana? Molto di più! Una vera e propria catastrofe!-
a gestire quel genere di cose –faceva già a pugni coi
propri sentimenti… Come maneggiare o calmare
anche le angosce di Yurij?!
Oh, Hiwatari non poteva
entrare in quella testa rossa e sconfiggerne i demoni.
Quindi, continuando a
stringere da dietro il russo, si limitava a posare una mano sul petto
caldo e
pulsante del ragazzo, aspettando che il frenetico battito cardiaco si
calmasse…
E non riusciva mai a scorgerla, l’espressione
rilassata
che Yurij assumeva al dissiparsi delle ombre dai suoi sogni: sfinito e
dormiente, Kei continuava semplicemente a tenerlo stretto contro il
proprio torace…
Quindi, si limitavano a
vivere semplicemente di quei gesti belli e sinceri, ben più profondi di
parole
scagliate nel vento…
Sì, tutto sommato gli incubi
di Yurij erano una scusante in più per Kei per toccare, stringere,
baciare e
possedere anche spiritualmente il suo
ragazzo.
Questo, dunque, non poteva
che renderlo -segretamente- felice.
E, forse, anche molto più
innamorato di quanto
credesse.
So how do we begin?*
La scelta di non fare nomi è
stata dettata dal fatto che non credevo che io e Sybelle avessimo
ancora bisogno di EFP per comunicare, visto e
considerato il nostro rapporto –che la
stessa Sybelle
ha sottolineato nella sua recensione.
Se ci fosse stato qualcosa
che non mi andava in quello che aveva detto, o se avessi voluto
delucidazioni
l’avrei contattata io in privato come è stato sempre fatto, anche
perché
mettere a conoscenza EFP di discussioni private non è una cosa né
bella, né
sana.
Non l’ho fatto; quindi vuol dire che la cosa l’ho
accettata tranquillamente e che non mi ha toccato più di tanto.
Con Kaifan la situazione è risultata un tantino
diversa, visto che con
lei non ho lo stesso rapporto che ho con Sybelle,
quindi comunicare attraverso EFP mi è risultato più comodo –non
trovandola su
msn e scartando facebook per contattarla: le mail per le notifiche mi
infastidiscono XD.
Quindi mi sembrava chiaro, da
questo punto di vista –sempre
sottolineando il rapporto tra me e Sybelle
che non avrebbe dovuto necessitare di EFP.- che la risposta fosse
rivolta a
Kaifan.
Dunque, lezione del giorno, devo iniziare a dare per
scontato meno cose.
Errore mio, okay.
Con lei -Kaifan.-, infatti, si è risolto tutto, visto
che alla fine la cosa
era un semplice malinteso.
Il mio “campato in aria” è
stata un maniera sbagliata di esprimermi, poiché non riuscivo a
spiegare
precisamente la sensazione di stranezza e perplessità che mi aveva
comunicato
la recensione di Kaifan.
Intendevo dire, con quello,
che il suo commento mi è parso strano ed improvviso, rispetto a quanto
detto precedentemente
e mi spiace averla offesa.
Lei, appunto, nella
recensione al capitolo sette mi ha scritto che aveva trovato Yurij
effeminato
un po’ come le era sembrato nel capitolo sei.
Però, nel capitolo sei non mi
aveva fatto questa osservazione, quindi ritrovarmela così, d’improvviso
“campata in aria” -notare le virgolette.-
mi ha reso un attimo perplessa.
Da lì, quindi, la mia
risposta che a quanto pare non è stata chiara ha generato la sua
ribattuta, ma poi il tutto è stato risolto
privatamente.
Fare nomi in internet è una
cosa che mi infastidisce enormemente, perché essendo pubblica la cosa
tutti
possono venire immediatamente a sapere gli affari degli altri e ad una
persona
riservata come me urta terribilmente.
Credevo che si sarebbe mosso
solo il diretto interessato –Kaifan-
e non Sybelle come invece è accaduto.
Ho sbagliato a non essere
stata chiara fin dall’inizio, lo ammetto tranquillamente.
Spero, quindi, che ora sia
tutto più definito, che si sia capito che Sybelle
non ha alcun rapporto con l’affermazione nel precedente capitolo, e
pregherei a
chiunque voglia parlarmi al riguardo di non scrivermi nelle recensioni,
ma di clickare
sul tasto “Contatta” nel mio profilo.
Non mangio chi mi manda mail,
anzi, mi fa piacere =).
Iria.
Sybelle
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