…la bambina,convinta che fosse proprio lui il principe,quel giorno,
ricevette la sua risposta…e…
Il sole cominciava ad illuminare i monti,quella
mattina.
Nessuna nube,nemmeno un po’ di
nebbia era presente nel paesaggio.
Una giornata bella…se così si può definire.
Come ogni mattina,e ormai lo
sapevano,la porta si spalancò,e l’orco fece capolino
nella stanza. Sempre con
quell’espressione ironica e crudele.
I gemelli,quasi per istinto,si
alzarono e lo salutarono con educazione.
Un'altra bella giornata…del cavolo.
Nella stanza aleggiava la tensione: una sola parola di Gero,e i bambini erano costretti ad obbedire. Qualsiasi fosse.
La paura di un ordine pericoloso c’era sempre.
L’orco quindi si avvicinò ai due,e
carezzò le teste graziose con il suo solito fare.
Un fare velenoso e per nulla dolce.
Una presa in giro.
“Allora bimbi…è mattino.” iniziò
con tono tranquillo,non smettendo di carezzare la testa bionda di 18.
“D…dobbiamo andare ad allenarci…?” chiese la bambina.
Ormai era un’abitudine.
Era risaputo che quando l’orco ti si avvicinava con un
sorriso,voleva qualcosa.
In questo caso,pareva dirti “Vai
a correre,moccioso!”
17 e 18 se l’aspettavano,quindi
senza dire altro,fecero per cambiarsi.
Sorprendentemente,stavolta,l’orco
cattivo li fermò.
“Ehi,calma. Oggi non correrete.”.
I due non poterono non restare sorpresi.
Gero allora gli accompagnò fuori dalla
camera,e fuori vi era l’androide 6 ad attenderli.
Sempre con calma,Gero continuò a
parlare.
“Io ho un paio di cose da fare,oggi.
Devo uscire per delle commissioni. Quindi vi lascio
qui con 6 fino al mio ritorno.Siamo intesi?” domandò,mentre
si infilava il giaccone.Un guizzo di felicità apparve negli occhi dei bimbi.
L’orco se ne andava?
Anche se per poco,se ne andava?
Così,in pochi attimi,il dottore
salì in sella alla motojet,e partì.
In breve la sua figura sparì all’orizzonte.
E nel laboratorio rimasero solo 17,18,e
6.
“6!Non è bellissimo?Quel uomo
cattivo è andato via!!!”
urlò contenta la bimba,strattonandolo
per i pantaloni.
Erano soli con il suo principe.
Con il principe tanto atteso.
Era una cosa stupenda!
Forse ora li avrebbe portati via…!
6 di tutta risposta sorrise,e
carezzò sulla testa la bimba,e diede un buffetto al fratellino. Il suo volto
stavolta pareva davvero contento.
“Sì. Ora siamo da soli,bambini.
Siete con me. E lo sapete che ho in mente?”
domandò,con l’aria di uno che fa una
domanda importante.
I bambini capirono solo in parte,quindi
negarono.
“No. Che vuoi fare,zietto?”
domandò 17,curioso.
L’occhio dell’androide prese a luccicare.
Una luce che rimase nella mente di 18.
Una luce che si sarebbe ricordata…per sempre.
Così,l’androide si chinò verso i
bambini,e pronunciò lentamente
“Oggi…noi potremo approfittare del momento…per fuggire!!!”.
La parola “Fuggire” rimbombò nel cervello dei due.
Forte come un tuono,ma non per
questo maligna.
Anzi,l’effetto della parola fu
quello di farli piangere di gioia.
“D…davvero,6? Non ci prendi in
giro?Scappiamo?!” domandò la bimba,con voce tremante
per l’emozione.
Lo sguardo magnetico e sincero di 6 si posò su di lei.
“Certo. Non te l’ho promesso? Fuggiamo oggi stesso!!!”
Così dicendo,l’androide si
alzò,lasciando ancora di stucco i bimbi.
Assumendo uno sguardo serio e determinato ,poi,volse lo sguardo verso una porta
di acciaio,che stava davanti a lui.
La camera dell’orco.
“Finalmente è giunta l’ora…” pensò tra se e se,mentre lentamente si apprestava a
giungere verso di essa.
Gero aveva l’abitudine di chiudere a chiave la stanza.
Aveva paura che qualcuno entrasse. Ma
perché?
“Che mi frega…ora devo solo pensare a fuggire!” mormorò 6
mentre posava
una mano sul chiavistello.
In pochi attimi la sua mano prese la forma di una
mitragliatrice. La stessa arma che aveva ucciso tante vite.
17 e 18 stavano a guardarlo
sorpresi. 18 un po’ meno,a dire la verità.
Poi,6 rivolse lo sguardo a loro,e
sorrise.
“State lontani,piccoli. E
rimanete li,intesi?”.
Bastò un cenno da parte dei gemelli,e
la mitragliatrice iniziò a scaricare colpi
a raffica sulla porta,forandola in
più punti.
Mentre i bambini si tenevano le orecchie tra le mani,6 finì il caricatore.
Dalla canna dell’arma usciva un fumo,e bossoli vuoti
giacevano un po’ ovunque al
suolo. La porta blindata ora si era sbloccata del tutto.
“Bene,entriamo…” pensò 6,e con un
calcio sfondò la porta,che cadde a terra con un tonfo sordo.
L’interno della stanza era quasi normale.
Oltre a un letto piuttosto comodo
al vedersi,vi era una postazione per il computer,
una stampante e uno scanner.
Sulle mensole vi erano strani marchingegni,riproduzioni di macchine da guerra,
fogli pieni di formule chimiche e
quanto altro.
Sull’armadio,perfettamente lucido
e integro,vi era una foto ritraente Gero con il suo amico,il ragazzo dai
capelli bianchi.
Questi era sorridente,e indossava
una casacca del Red Ribbon.
Una stanza così…perché chiuderla a chiave?
6 si avvicinò al computer.
Lo screensaver,raffigurante lo
stemma del RR,dominava al centro di uno sfondo nero.
Fu allora che 6 pensò al microchip donatogli da Ghiller.
E se lo avesse usato nel computer?
Senza troppi preamboli,l’androide
lo tirò fuori.
La forma di questo chip era compatibile con il lettore
floppy,quindi non avrebbe dovuto aver problemi ad
usarlo.
E pensare che Gero gli aveva
insegnato anche a piratare i computer.
Che ironia…in quel momento 6 parve
ringraziare sarcasticamente il dottore.
Ma non c’era tempo da perdere.
Sedutosi sulla sedia del creatore,inizializzò
il computer,e inserì il fatidico chip.
“Bene,Ghiller,vediamo cosa mi hai
preparato…”.
Finito il caricamento,apparve una
schermata di pirateria.
Oltre a dei file protetti da
password,vi era anche un video disponibile.
Allora 6 decise di vederlo.
Nel video apparve di nuovo Ghiller,stavolta
con la casacca del RR,e con un paio di occhiali addosso. Il video pareva esser
stato girato in quella stanza…
“Salve,numero 6.” disse la registrazione,lasciandolo di stucco.
“Se guardi questo video,significa
che finalmente ti sei deciso di fuggire.
Devo dire che ce ne hai messo di tempo…”
“Tsz…ma parla per te…” borbottò 6,stizzito.
La registrazione continuò.
“So quanto ci tieni a quei due bimbi. All’inizio non
sapevo se aiutarti o meno,ma visto la vita che fanno,ho
deciso di darti una possibilità.
Tuttavia,sai che io sono del Red
Ribbon,e che quindi di me non ci si deve fidar molto,giusto? Allora devo farti
una domanda…
Per quei due faresti davvero di tutto,sì
o no?”.
6 riteneva sciocco rispondere ad un video,comunque lo fece.
“Certo che lo farei!”
“Sapevo che avresti risposto così…” rispose la
registrazione.
“Allora non ti dispiacerà se per liberare i piccoli dagli
orecchini,dovrai veder un altro video,vero? No? Allora
clicca sulla cartella soprastante.”
L’androide obbedì,e tramite i
suoi metodi,raggirò la password.
Il momento prima che il secondo video iniziasse,il
video di Ghiller terminò con la frase ironica:
“Buona visione…”
Il video iniziò. In esso era
presente l’inquadratura di un corridoio d’ospedale.
Qualcuno camminava con la telecamera in mano.
6 all’inizio non capiva,ma poi quando
sentì quella voce,gli uscì istintivamente un
“Oh dio…”
La voce era di Gero.
Non si capiva bene cosa stesse
dicendo,ma il fatto che l’ospedale fosse buio,
questo era inquietante.
Ad un certo punto,il video si
postò in un reparto: “Terapia intensiva”.
Il video inquadrò una persona su un lettino,e altre due vicino.
Sul letto vi era un bambino,tutto
collegato a dei tubi,e pieno di ingessature.
L’occhio di 6 si chiuse
istintivamente.
“Quello…sono io?!!” mormorò,iniziando
a tremare.
Sul lettino,addormentati,giacevano
due adulti. La donna aveva gli occhi arrossati,
come se avesse pianto da poco. L’uomo
era posato con la testa tra le coperte.
La voce di Gero iniziò a parlare,con
tono inquietante.
“Questo bambino mi sarà utile…a voi non
servirà più…”.
E in quel momento,dal nulla,in
mezzo all’inquadratura,apparve una pistola con silenziatore.
6,alla vista di quell’arma,sentì
il cuore mancargli.
Voleva togliere lo sguardo da quel video.
Ma gli occhi,sia quello
elettronico che quello organico,non volevano distogliersi
da quell’orrenda visione.
In pochissimi istanti,la pistola
sparò un paio di colpi secchi,appena udibili.
La donna venne colpita alla
fronte,e sul muro si sparse una scia di sangue.
L’uomo venne centrato alla
tempia,sporcando le coperte bianche di rosso.
Ma entrambi parevano ancora
dormienti,sebbene con un buco in testa…
6 lanciò un urlo disumano,alla
vista di tutto ciò.
“NOOOOOOO!!!!!”
L’urlo fece accorrere i bambini verso di lui. Entrati
nella stanza,lo trovarono seduto sulla sedia con la
testa tra le mani.
“6,che succede?Che hai visto”
domandò la bimba spaventata.
6 non rispose. I suoi occhi erano sconvolti.
---Mamma!Papà!!!Gli ha uccisi lui!!!---
---Mi aveva sempre detto che erano
morti per un incidente---
Un altro urlo scosse i timpani dei due.
“MALEDETTOOOO!!!!!!!!!!!!”.
6 si morse il labbro,fino a farlo
sanguinare,trattenendo a stento le lacrime.
Il video in quel momento finì,rivelando
un messaggio in bianco sullo sfondo nero:
“AiHWxNc01718”
In un attimo 6 capì. Era quella la password!!!
Per ottenerla,era necessario
visionare il video…
Senza perdere tempo,digitò la
password.
Alle sue spalle si udì un “Bip”.
Gli orecchini dei bimbi si allentarono,cadendo
a terra in un rumore sordo.
ERA FATTA!!!
17 e 18 si palparono le orecchie un poco
doloranti,increduli.
6 si alzò lentamente dalla sedia.
La sua mente era sconvolta da quella verità.
Gero…aveva ucciso i suoi genitori.
E gli aveva mentito.
Così come aveva mentito ai gemelli,dicendo
che i loro genitori sarebbero tornati.
Quel sfottuto bastardo…
In un incredibile rialzo di rabbia,il
pugno metallico di 6 si abbatté sullo schermo del pc,frantumandolo in mille
pezzi.
I gemelli sussultarono spaventati,ma
poi 18 gli si avvicinò,carezzandogli la mano
“Grazie mille 6!!!Ci hai
liberati!!!”
L’espressione felice di 18 lo fece per un attimo
tranquillizzare.
Ora era libera.
E senza orecchini,Gero non poteva
più trovarli.
Potevano fuggire tutti assieme!!!
Un triste sorriso apparve sul suo volto.
“Non devi ringraziarmi,bimba…io…”
Prima che potesse dir altro,18
pronunciò una frase che sarebbe rimasta per sempre nella sua mente…
“Tu sei il mio Principe!!!Non so
come ringraziarti!!!”.
6 venne sconvolto da questa
frase.
Il suo volto assunse un espressione
confusa.
“C…Cosa?Che Principe?”
La bimba smise di ridere,e iniziò
a spiegare preoccupata.
“Ma…come?Tu sei il principe,quello
che ci tirerà fuori da qui!!!Il Principe!!!”
A 6 si strinse il cuore.
Aveva capito. 18 lo considerava
il “Principe azzurro” o qualcosa del genere.
Una stupida favoletta per bambini.
E il bello era che ci credeva forte!!!
Lui,che aveva ucciso i suoi
genitori…il principe?
NO!!!
Non voleva nemmeno pensarci.
Così,senza riflettere,lanciò un
urlo verso 18,pur di scappare da quella falsa idea.
“NO!!!!IO NON SONO IL TUO
PRINCIPE!!!!!”
Ci fu un silenzio di tomba.
Questa frase fece sussultare 18,che
iniziò a lacrimare,singhiozzando disperatamente.
Questa frase,così brusca e reale,l’aveva
sconvolta nel profondo.
Iniziò a piangere disperatamente,alternando
gemiti a singhiozzi.
Sia 17 che 6 ne erano rimasti
sconvolti.
“Oh,dio…cosa ho fatto!” urlò 6
nella mente.
Voleva dirglielo con gentilezza,invece
gli era uscito tutto violentemente.
E ora lei piangeva.
Lui non avrebbe mai voluto farla piangere. Mai e poi mai.
Ma con una sola frase ci era
riuscito meglio dell’orco.
Che sensazione schifosa…
Il suo cuore stava male.
Avrebbe dato qualsiasi cosa,pur
di farla smettere.
Così,piegatosi sulle
ginocchia,posò una mano sulla sua guancia.
Come meglio poteva cercò di
consolarla.
“No,18. Io non sono il tuo
principe…ma…io…
mi prenderò lo stesso cura di voi…e
vi farò uscire da qui…”
Questa frase funzionò.
Sugli occhi della bimba sparirono le lacrime,e apparve un sorriso stentato.
“D…davvero,6…?”
“Davvero…”.
Il volto di 18 piano piano si rasserenò,e
il suo sorriso riapparve.
17 sorrise di riflesso.
“Allora ci porterai fuori di qui,vero?”
L’androide,di tutta risposta,
prese per mani i fratelli e si diresse verso l’uscita del
laboratorio.
“Forza,andiamocene!”.
…
Non era 6 il principe.
Eppure lui,come il principe,li
avrebbe portati via.
Allora,chi intendeva la mamma,per
il Principe?
Chi,oltre a 6,sarebbe potuto
esserlo?
18 credeva sempre in lui.
Avrebbe sempre atteso il suo arrivo.
L’arrivo del Principe puro di cuore,che
l’avrebbe portata via
e le avrebbe fatto scoprire le
meraviglie del mondo…