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Autore: Willy Wonka    27/09/2010    1 recensioni
Londra, ottocento. Fra gli abitanti della sofferente e debole città si fa strada un nuovo killer, definito "l'ammazza-notte", che sembra sorprendentemente sfuggire alla polizia londinese, che ormai si ritrova sempre di più impotente. Sulle tracce dell'assassino è il nuovo ispettore A. Dwight, inviato da York, ultima speranza per la polizia, un inutile inetto per la popolazione. Le sue indagini verranno messe a dura prova dai continui sospetti del suo superiore, l'agente J. Barrett.
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo



Il giorno seguente la via che aveva visto solo l'indifferenza da parte di tutti fu invasa da una dozzina di agenti di polizia.
Faceva freddissimo ed il calore del sole mattutino non osava comparire.
Nemmeno un curioso osava avvicinarsi, sapevano tutti cos'era accaduto.
Gli agenti stavano esaminando il cadavere, ancora con il petto inzuppato di un orrendo sangue.
Il coltello era rimasto conficcato nella donna, ma non erano presenti impronte digitali.
-Che Dio lo maledica- esclamò l'agente Barrett.
-Lo pescheremo prima o poi- rispose un'altro poliziotto.
-Non abbiamo mai trovato finora una minima prova, una misera impronta, ma non ce l'ha una casa? Una caverna, una tana, una baracca?- disse tra sé e sé il nuovo investigatore, dato che tutti quelli che lo avevano preceduto erano misteriosamente scomparsi, quasi fosse una presa in giro della nostra assassina.
-Questo dovete scoprirlo voi ispettore...comunque quel' uomo è più veloce del tempo- disse di nuovo l'agente Barrett.
Il nuovo investigatore si chiamava Andrew Dwight, era un uomo sulla quarantina dai capelli biondo scuro, dal volto squadrato e pallido quanto basta con due occhi blu come la notte; il fatto di indagare su un tizio killer mai scoperto, lo affascinava parecchio e non temeva la strana scomparsa dei suoi predecessori.
A Londra le persone si erano abituate a chiamare la killer con il nomignolo “l'ammazza-notte”, una sorta di gioco di parole dato che la donna colpiva tra le undici e mezzo e la mezzanotte, ma oltre, mai.
Tra la gente londinese oramai si era diffuso il panico, sia tra i nobili sia tra i poveri, perché l'ammazza-notte non faceva distinzioni o preferenze su nessuno, per lei le persone erano tutti uguali, le poneva tutte su uno stesso e perfetto piano.
La gente appena passava davanti a quella via, affrettava il passo o stringeva i propri figli al petto o semplicemente distoglievano lo sguardo, ed avevano tutte le ragioni del mondo; ovviamente quello spettacolo non piaceva a nessuno, tranne ad una persona, l'artefice di quell'orrido crimine.
-Non abbiamo prove... sappiamo solamente che è famoso per la sua atrocità, questa donna deve aver visto un particolare nell'assassino che l'ha indotta a pensare all' ammazza-notte, dah odio questo soprannome- s'interruppe l'investigatore facendo una smorfia- così la donna ha cominciato a scappare, vedete ci sono delle impronte ed i tacchi delle sue scarpe sono rovinati, deve aver patito molto- continuò rivolto all'agente Barrett. -Non si può continuare così agente-.
-Invece lo faremo finché non dimenticherà qualche minima prova sulla scena del delitto, un brandello di vestito,un capello...-.
-Non lo farebbe mai- disse l'ispettore con una voce bassa ed asciutta,- osservate: l'arma è stata conficcata nel petto della donna con un colpo deciso, senza esitazioni o tentazioni di estraimento, deve avere uno scopo ben preciso che lo induca ad uccidere così facilmente”.
-Infanzia difficile? Traumi vissuti o semplicemente pazzia?- chiese sarcastico l'agente.
-Non lo so, ma è qualcosa di interessante- rispose l'ispettore Dwight osservando e sfiorando il coltello, affascinato da tanta maestria.
-Incredibile non c'è che dire...- ma i pensieri di Dwight vennero rotti da un rumore di voci e passi.
Era inginocchiato vicino al corpo, quindi si sporse quanto bastava per scorgere un gruppo di bambini che avevano tutta l'aria di non sapere cosa stesse succedendo.
-Non dovrebbero permettere a simili creature di avvicinarsi alla scena del delitto...- disse con un ghigno l'ispettore.
-Suvvia, non abbia il cuore così tenero,vengono da West Street, i maestri li hanno fatti uscire da scuola prima del dovuto, un'insegnante mancava. Lei sa cosa intendo.-
-Certo sir Barrett.- ammise Dwight alzandosi da terra, con gli occhi avvolti improvvisamente da un'aria cupa e triste.
Quindi fece quello che doveva fare: prese un lenzuolo logoro e coprì così, INFINE, il corpo senza vita della malcapitata insegnante di West Street.

   
 
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