Serie TV > Tutti pazzi per amore
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Autore: LadyRobyne    28/09/2010    1 recensioni
Adoro "Tutti pazzi per amore" ma non mi do pace per la morte di Michele e visto che almeno nella fantasia posso rifarmi, ho deciso di riscrivermi un finale più gradito.
Tutti i personaggi citati sono di proprietà della pubblispei, io li ho solo presi un po' in prestito. Li tratterò bene e li metterò a posto appena finito. Grazie.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La Promessa

- Monica?!? Monica guardami!!!!

Monica distolse lo sguardo dal nulla in cui era sprofondata e guardò l’amica che certa di avere la sua attenzione continuò

– Monica tu vuoi sempre avere il bambino vero?

 nessuna risposta

– MONICA?

 alzo la voce Laura

- Io…Io... ho paura Laura.- rispose Monica con la voce singhiozzante tipica del pianto.

– anzi sono terrorizzata! Ma quale madre sana di mente metterebbe al mondo un figlio con queste premesse? Come posso crescere un bambino senza un padre? E se sbaglio con lui come ho sempre sbagliato nella mia vita? E. .. E se metto al mondo il bambino e poi muoio anche io? Che  farà da solo? Chi lo crescera? Se ci ho pensato? Ah! Se ci ho pensato! È da quando Michele era steso a terra in chiesa che ci penso!

Laura era senza parole. La situazione qui era veramente grave. Monica, la direttrice di una delle riviste femminili più importanti, la donna che aveva lottato per la sua carriera e fiera sostenitrice del suo “essersi fatta da sola”, che aveva sempre una parola per tutti e che per poco non perdeva il suo amato lavoro per non far torto ai suoi amici, ora era allo stremo. Completamente annientata dal dolore da non riuscire a reagire e a ragionare.

Laura prese la mano dell’amica, la strinse affettuosamente e poi lentamente la adagiò sulla sua pancia. Monica istintivamente iniziò ad accarezzare quello che era al momento il caldo riparo per il suo bambino.

- Hai finito di dire stronzate?

-Laura… 

- no Monica fammi parlare, hai ragione, crescere un figlio da sola è difficile, ma non impossibile, tu non saresti la prima mamma single a crescere un bambino, in questo momento sei spaventata e tutto sembra complicato, ma passerà! Passerà Monica e sarai una splendida madre e se ora ti sfiora solo l’idea di fare la più grossa cazzata della tua vita, dopo te pentirai amaramente! Soprattutto non saprai mai come sarebbe stato il figlio tuo e di Michele.

Nel sentire il nome del suo fidanzato Monica sobbalzò

- michele?!

- si esatto Michele!

- Oddio Laura avevi ragione tu! Glielo dovevo dire! Glielo dovevo dire. Non saprà mai che stava per diventare padre… e ora lui non c’è più! Non c’è più!

- esatto non lui non c’è più. Ma non potevi sapere quello che sarebbe successo, ma il bambino c’è ancora Monica, hai la possibilità di avere ancora una parte di Michele! Lo crescerai e sarà un bambino sereno e felice perché avrà, HA una madre fantastica! Su una cosa però hai ragione e se tu sei d’accordo, “io Laura Del Fiore giuro solennemente di prendermi cura e crescere, come se fosse mio, il bambino o bambina della qui presente Monica Liverani, nel caso muoia o fosse comunque impossibilitata a prendersene cura”. Se vuoi andiamo da un notaio e lo mettiamo nero su bianco. E non sto scherzando sono serissima, tu devi pensare solo al bambino e nient’altro.

Monica ricominciò a piangere di nuovo ma questa volta abbraccio lei l’amica con affetto.

– Ti voglio bene Laura-

- Anch’io Monica, andrà tutto bene e vedrai passerà Tesoro, passerà!

Laura rimase vicino alla sua amica finché non si addormentò sulla manona. Solo allora si sdraiò sul divano e pian piano prese sonno anche lei.

Monica, si risvegliò comunque presto, gli incubi non le davano tregua, continuava a rivivere quel maledetto momento in chiesa, quando cioè la sua vita era stata squarciata in due come il cuore del suo adorato Michele.

Incapace di rimettersi a dormire, si alzò stando attenta a non svegliare Laura,  guardò l’amica con affetto, la coprì con una coperta e iniziò a girovagare senza motivo per casa finché mentre tornava sulla sua manona lo sguardo andò su uno degli scatoloni che Michele aveva già portato, dentro c’erano parte dei suoi ricordi e Monica vide emergere un piccolo trenino. Lo prese tra le mani, lo accarezzò delicatamente, se lo portò al petto e sorrise per la prima volta in due giorni.

Aveva preso la sua decisione.

Il bambino emise un tenero vagito, Monica distolse la mente dai suoi ricordi. Si sentiva un po’ in colpa per aver avuto anche se solo per una frazione di secondo di rinunciare a quel miracolo. Suo figlio, il figlio di Michele.

Non avrebbe mai ringraziato Laura abbastanza.

Ad un tratto sentì bussare alla porta della sua camera in ospedale. Rimase piacevolmente sorpresa per quella visita, anche se in fondo se l’aspettava.

- Ehi pensavo proprio a te!

 

  
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