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Autore: reb    28/09/2010    4 recensioni
Prima non ci aveva fatto caso per via del buio, ma era carina. Con quella pelle chiara e le lentiggini sul naso. Poi occhi così non ne aveva mai visti.
-Perché non togli il cappello?- chiese curioso il bambino – Hai le orecchie a punta? O magari come un gatto?-
-Hai i capelli rossi!-
[... ...]
Perché quella bambina conosciuta tanti anni prima, che per i primi mesi si era aggirata curiosa per il castello con la sola compagnia di Mocciosus, adesso era diventata non solo bellissima, ma anche popolare. E tutti, tutti dannazione, non facevano che girarle intorno.
Eppure avrebbero dovuto saperlo che Lily Evans era territorio proibito!
-Eeevaans?- esclamò ancora vicino alla carrozza.
-Esci con me, Evans?-
Era talmente presa dai suoi pensieri che nemmeno l’aveva visto avvicinarsi. -Quante volte devo dirti di no, Potter, prima di farti capire la mia risposta?-
-Tante quante io ne impiegherò per convincerti a darmi una possibilità.- rispose serio lui.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Ehi Jam, guarda.-

Sirius interruppe senza evidente rammarico un concitato Peter Minus tutto preso a pregare Remus Lupin di spiegargli il compito di Pozioni che avrebbe dovuto svolgere durante le vacanze estive e di cui non era riuscito a venire a capo. Compito che invece avrebbe svolto quella notte, costringendo gli amici a rimanere svegli con lui per un’assistenza attiva e continua.

-Cosa, Sir?-

James si sporse verso l’amico che indicava un angolo dello sportello della carrozza su cui viaggiavano, direzione Hogwarts. Dopo un attimo di perplessa ricerca il ragazzo trovò quello che aveva attirato l’interesse del moro.

Un graffito, o meglio un’incisione praticata nel legno scuro. Ricordava quell’incisione. Ricordava anche l’occasione in cui era stata fatta, perché l’autore gli sedeva davanti e portava il nome di Sirius Black.

Erano al secondo anno, appena scesi dal treno lui e gli altri tre ragazzi, già allora inseparabili, si erano fiondati sulla prima carrozza libera. Sirius portava sempre con sé un coltellino multiuso, pratico per aprire, o scassinare come gli ricordava ogni volta uno scontento Remus, ogni tipo di serratura.

Stavano discutendo su quanto fosse difficile ricordare tutti i passaggi segreti scoperti l’anno prima e le relative parole d’ordine quando Peter aveva ingenuamente proposto di disegnare una mappa. Dopotutto lui era bravo a disegnare e Sirius avrebbe potuto usare la sua bella calligrafia per completarla, tipo legenda. Che alla mappa fossero stati aggiunti nel corso del secondo e terzo anno per volontà di un testardo Remus, che non voleva finisse nelle mani dei professori o di qualche altro studente, incantesimi protettivi di ogni genere a opera di James era stato una misura necessaria per non essere scoperti durante i loro illeciti pellegrinaggi. E far tacere l’inopportuna coscienza di Remus.

Quel primo giorno in carrozza, in ogni caso, era nato il loro motto e Sirius aveva pensato bene, da perfetto delinquentello, di lasciare un segno del loro passaggio. E del loro credo.

E ora, a distanza di cinque anni, quella scritta spiccava ancora contro il legno lucido.

Giuro di non avere buone intenzioni.

Bei tempi quelli in cui erano ancora giovani e liberi di combinare disastri in ogni angolo di Hogwarts senza preoccupazioni!

Da quando Remus era stato nominato Prefetto prima e Caposcuola poi la loro pace interiore era finita. Cercava di far rigare dritto gli amici senza successo, ma questo non gli impediva di partire in paternali ogni volta che riteneva avessero passato il limite.

Praticamente ogni volta…

-Ehi ragazzi guardate qua!- esclamò entusiasta Sirius, orgoglioso del suo ritrovamento.

-Di buono auspicio, che dite? Abbiamo iniziato qua e qua ci ritroviamo all’ultimo anno. Probabilmente il destino vuole farci capire che questo sarà un grande anno…- continuò James sullo stesso tono.

Dallo sguardo scettico di Remus, capì, che il suo pensiero non era condiviso.

-Lo dici ogni anno, James.- infatti.

-E non ho sempre avuto ragione, Remmy?-

Quel soprannome era osceno, James lo riconosceva senza problemi, ma da quando Sirius lo aveva inventato la notte della sua prima sbronza aveva capito quanto fosse utile. Il giovane Lupin, infatti, si disgustava talmente tanto al solo sentirlo che ogni altro pensiero lasciava la sua mente. Alcune volte erano perfino riusciti a fermare le sue interminabili prediche solo pronunciandolo due o tre volte. Nei casi peggiori ci aggiungevano, sempre con successo, un tono in falsetto e occhi dolci che causavano in Peter un eccesso di risate e in Remus conati degni del peggiore festino alcolico.

Fu così anche quella volta. Ah, caro vecchio Remmy…

-Caposcuola eh, Remmy?- fece allusivo Sirius.

James sapeva che giocarsi la carta del soprannome-distrazione avrebbe scatenato Sirius che trovava oltremodo divertente irritare Remus. E non perdeva mai l’occasione per farlo, ma ormai il dado era stato tratto.

-Smettila Pad.- rispose scocciato l’altro. La mano sinistra che tamburellava nervosa sul finestrino della loro carrozza. Solo quello serviva a mostrarne lo stato d’animo, lui sempre calmo e pacato si accendeva come un petardo alle prime frecciate di Sirius.

Con un sorriso sulle labbra, ormai abituato ai loro pseudo litigi giornalieri, James si voltò per dare un’occhiata al paesaggio. Avevano passato i cancelli da alcuni minuti ormai, presto sarebbero potuti scendere.

E così un nuovo anno stava per iniziare. Il settimo, l’ultimo. Doveva giocarsi tutto quell’anno.

Caposcuola…

Chissà se anche…

-Ehi Rem chi è l’altro Caposcuola?- chiese fingendosi disinteressato.

-Perché vuoi saperlo Jamie?-

Il tono freddo gli fece capire che lo riteneva, a ragione, il responsabile per le frecciate che ancora facevano loro di sottofondo proveniente dal canide del gruppo. Ma che diventasse una serpe se avesse lasciato perdere.

-Dai, Rem. Chi è? Chi è? Chi è?- il modo migliore per convincere Lupin quando entrava in modalità scorbutico era prenderlo per sfinimento. E lui era dannatamente bravo nel farlo.

-… …- cercava di fare il sostenuto eh?

-Reem? Perché non vuoi dirmi chi è? Non sono uno dei tuoi migliori amici? Chi è? Mi basta anche solo il cognome, guarda magari nemmeno lo conosco…- balla, non c’era nessuno del settimo anno che lui non conoscesse. In realtà conosceva tutti a Grifondoro – chi è? Chiii èèè?-

-Lily, è Lily. Ma ora smettila!-

Fatta, come sempre. Le risatine di Sirius e Peter in sottofondo ne erano la conferma.

Ci avrebbe scommesso, in ogni caso. Era ovvio che l’irreprensibile e sempre Eccezionale Lily Evans sarebbe stata nominata Caposcuola.

Finalmente le luci di Hogwarts filtrarono dalle tendine e i quattro ragazzi capirono che era giunto il momento di scendere.

-Banchetto, aspettami!- sospirò estasiato Sirius. Il banchetto di inizio anno era l’unico momento in cui tutte le ragazze della scuola avrebbero potuto passargli nude davanti e lui non le avrebbe nemmeno intraviste.

Venerava quell’evento. E gli altri tre non facevano che prenderlo in giro per quello.

James però in quel momento aveva altro in mente.

L’aveva deciso quell’estate insieme a Sirius, quella era la sua ultima occasione.

Così quella sera era un uomo in missione. O meglio era un uomo a caccia.

E la sua preda vantava capelli rossi come le fiamme e occhi di giada.

Non ci mise niente a trovarla. Solo altre tre studentesse avevano i capelli rossi, ma nessun’altra li aveva di quel particolare colore. Così vivo, come lei.

La trovò poco lontano, circondata da amici come ogni anno. Come succedeva a lui.

Perché quella bambina conosciuta tanti anni prima, che per i primi mesi si era aggirata curiosa per il castello con la sola compagnia di Mocciosus, adesso era diventata non solo bellissima, ma anche popolare. E tutti, tutti dannazione, non facevano che girarle intorno.

Eppure avrebbero dovuto saperlo che Lily Evans era territorio proibito!

-Eeevaans?- esclamò ancora vicino alla carrozza.

Non era riuscito a intercettarla prima alla stazione per colpa di quei nanetti del primo che gli avevano sbarrato la strada e goffi come piccoli anatroccoli ubriachi avevano urtato l’altro unico studente di Hogwarts che considerava il terreno battuto più infido del ghiaccio. Peter.

Che infatti era caduto a gambe all’aria trascinando con se un incredulo Sirius e alcuni ragazzini sotto lo sguardo di un presto agonizzante Remus, che ancora rideva come un matto al ricordarlo.

Non che Sirius poi se le fosse presa eccessivamente considerato che si era ritrovato circondato da ragazze adoranti e prodighe di aiuti. Ma la scena era stata comunque esilarante.

La sua rossa, perché era ovviamente deciso che sua sarebbe diventata, si voltò verso di lui con la solita smorfia irritata di sempre quando si ritrovava davanti il giovane Potter. Sirius diceva che ormai le veniva in automatica al solo sentire la sua voce. Miscredente!

-Potter mi sembrava troppo bello una tua anche troppo rimandata espulsione. Stupido da parte mia credere nei miracoli…- rispose piccata.

Lily incassò con stoicismo la gomitata nello stomaco che Alice, la sua migliore amica, le rifilò.

Era troppo buona, tutti lo ripetevano sempre. Ma quel suo ostinato portare avanti una crociata a favore di Potter le faceva dubitare della veridicità delle parole.

La rossa le rifilò infatti un’occhiataccia volta a esprimere tutto il suo malcontento. Proprio non la capiva in quel caso. Perché le interessava tanto il modo in cui si relazionava col ragazzo? Se lo trovava insopportabile non poteva farci niente. Era un tronfio arrogante figlio di papà, lo aveva capito già al primo anno, ma solo dopo Natale. Era stata così stupida da considerarlo addirittura un amico prima, ma a ben guardare le cose anche con Severus era successa la stessa cosa.

-Esci con me, Evans?-

Era talmente presa dai suoi pensieri che nemmeno l’aveva visto avvicinarsi. Forse allora Alice non voleva intimarle di comportarsi meglio, ma solo avvertirla dei suoi spostamenti…

-Quante volte devo dirti di no, Potter, prima di farti capire la mia risposta?-

Erano anni che le chiedeva di uscire, eppure lui non demordeva. Che testone…       

-Tante quante io ne impiegherò per convincerti a darmi una possibilità.- rispose serio lui.

Non era ancora abituata a quella nuova versione di lui. Tanto che durante l’estate l’aveva quasi dimenticato.

Aveva notato quel cambiamento per la prima volta verso il secondo semestre dell’anno prima. Anzi erano state Alice e Julie a farlo e poi l’avevano fatto notare a lei.

Non che avesse smesso di fare lo sbruffone, quello probabilmente l’aveva nel sangue, ma non lanciava più incantesimi su chiunque passasse. Non colpiva nemmeno più Severus, anche se era convinta lo facesse ogni volta lei non fosse nei paraggi o anche solo quando aveva appena voltato le spalle.

Forse stava davvero crescendo.

E quello non poteva che essere un bene. Forse almeno quell’anno Grifondoro sarebbe riuscito a vincere la Coppa delle Case oltre a quella del Quidditch se lui e Black avessero smesso di fare gli idioti in giro.

Forse non si sarebbe sentita così abiettamente traditrice a togliere loro punti un giorno si e l’altro anche.

-Come sono andate le vacanze?- chiese senza reale interesse lei, sentendo il gomito di Alice troppo vicino alle sue costole.

Poteva anche essere gentile per una sera, almeno non avrebbe avuto lividi fin dal primo giorno.

-Magnificamente. Le tue?- chiese James tutto contento.

Era quello il motivo per cui non era mai gentile con lui, accidenti.

Ogni volta che succedeva lui sembrava brillare e gli ricordava nitidamente l’undicenne che la aiutava con i compiti di Incantesimi in cambio di un aiuto in Pozioni. Il primo che le avesse parlato, anni prima.

Scacciò quei ricordi lontani.

Era stata una scema ad affezionarsi tanto a lui e non avrebbe commesso due volte lo stesso errore anche se adesso sembrava un bambino davanti ai regali di Natale, nemmeno se sembrava tanto sincero.

-Al solito. Con i miei siamo stati in crociera in Egitto, ma non ho potuto visitare la parte magica.- si trovò comunque a rispondere nonostante la testa le urlasse oltraggiata “Smetti, sciocca. Mandalo al diavolo e vattene…”

-Esistono navi volanti anche tra i babbani? Forte!- fece lui.

-No, solo navi. Viaggiano a motore…un sostituto della magia insomma. Ma non volano.- di nuovo si ritrovò a rispondere senza nemmeno rendersene conto. Alla fine non era nemmeno tanto difficile parlare civilmente con lui, una volta dimenticata la logica.

-Ma Remus dice che i babbani volano e se non lo fanno con la navi come fanno? Non possono usare le scope mi pare…-

Ma alla logica venne in soccorso il peggiore degli alleati con suo immotivato disappunto. E, cavolo, non stava parlando di un razzista Serpeverde, ma di un Grifondoro appiccicoso che ci provava con  lei da un paio di anni a quella parte.

Da quando Lily, allora ingenua quindicenne non aveva avuto il cuore di negargli un appuntamento.

Mattew Clifford era abbastanza carino da avere ammiratrici in ogni Casa, niente di paragonabile al fan club di Sirius, fondato per dispetto da un quanto mai arrabbiato Remus Lupin anni prima (e che vantava come membri attivi ragazze di tutte le Case ed estrazioni sociali, troppe perfino per essere contate), o quelle che sospiravano dietro a James, ma comunque un traguardo invidiabile.

E fin qui niente di strano. Ma Matt non era solo un bel ragazzo. Era un bel ragazzo appiccicoso e inspiegabilmente geloso che si atteggiava a cavalier servente ogni volta che se ne presentava l’occasione con grande irritazione di Lily che avendo una bacchetta e sapendola usare aveva tutte le intenzioni di cavarsi dai guai da sola.

-Lily hai ricevuto le mie lettere? Sai il gufo di famiglia è parecchio vecchio e a volte non consegna la posta al giusto destinatario, ma mamma gli è troppo affezionata per cambiarlo…-

Cavolo, era entrato in modalità fidanzatino petulante. E nemmeno si erano mai messi insieme, accidenti! Quello era peggio di Potter quando ci si metteva. Almeno del moro riusciva a liberarsi.

Sentendosi giustamente braccata la ragazza si guardò intorno cercando Alice, nella speranza di un diversivo, ma la individuò parecchi metri più in la insieme a Franck, il suo ragazzo.

Non aveva mai odiato Franck come quel giorno. Addio piano di fuga.

-Evans, cerchi qualcuno?- chiese Potter vedendola guardare altrove.

-No, mi chiedevo solo dove fosse Alice.- sospirò scoraggiata.

-Allora Lily, come sono andate le vacanze?- tornò all’attacco l’uomo-piattola.

Incontrò di nuovo lo sguardo del ragazzo, cercando disperatamente di scovare nel suo vasto repertorio di incantesimi socialmente utili anche una fattura da rifilare a Matt senza essere vista, quando la persona meno probabile di tutte le trasse d’impaccio.

E mai come in quel momento fu grata alle buone maniere insegnate ai purosangue.

Sotto lo sguardo a metà tra l’allibito e il risentito di James e quello incredulo di Matt, infatti, Sirius Black l’aveva presa sotto braccio, tranquillo come una pasqua, e l’aveva trascinata via sulle note di uno sproloquio come “Cara Evans, quest’estate non ho fatto che pensare a…”.

Nessuno del piccolo e incredulo gruppetto seppe mai quello cui il ragazzo aveva pensato tutta l’estate perché si era dileguato nella folla dopo nemmeno dieci secondi al seguito della bella rossa.

Ma se James sembrava pronto a una retata nei confronti del migliore amico, geloso e indignato visto che gli aveva appena portato via da sotto il naso la sua futura ragazza ufficiale, Matt più pragmaticamente si ritirò con il morale a terra, i lacrimoni agli occhi e un senso di inadeguatezza grande quanto una casa.

-James, ma Sirius vuole provarci con la Evans?- chiese perplesso Peter.

Fu così che ancora prima del banchetto di inizio anno scoppiò l’apocalisse.

James Potter fu visto filare via come un treno, con un ringhio incastrato in gola e bacchetta alla mano, pronto a schiantare qualche serpe. Già Sirius si era portato via la donna dei suoi sogni, se ci si metteva anche Peter con le sue domande idiote…

In qualche modo doveva sfogare il nervoso, no?

 

***

 

 

-Sai cosa si dice in giro, Lily?- chiese Alice divertita alternando una parola a un morso alla fantastica torta di cioccolato glassato che aveva davanti.

-No, ma sono sicura che sopperirai a questa mia mancanza…- il tono della ragazza trasudava ironia da ogni poro.

A un osservatore esterno quelle due sarebbero potute sembrare due ragazze estremamente incompatibili, come lei e Potter in pratica, tanto erano diverse tra loro e invece erano amiche per la pelle.

Tanto Lily era pragmatica e indifferente al pettegolezzo, tanto Alice venerava il gossip e le fantasie a occhi aperti. Non per niente aveva catalogato Franck Paciock come l’uomo della sua vita a soli tredici anni dopo che lui le aveva cavallerescamente tenuto aperta la porta dell’aula di Difesa per farla passare.

-Si dice che Lily Evans e Sirius Black abbiano un’infuocata relazione clandestina.-

Il riso che traspariva dalla sua voce fece riflettere attentamente Lily sulle parole che aveva invece solo distrattamente ascoltato.

Infuocata relazione…Sirius Black…Lily Evans…

E se l’istinto perfezionato in tanti anni d’amicizia, fatto di tante chiacchiere e blando interesse ai pettegolezzi su tutto e tutti, l’avrebbero portata ad annuire, magari aggiungendo qualche commento di accordo e un assenso, quell’attenta analisi, benedetta attenta analisi, le fece quasi andare di traverso la torta al cioccolato che si stava placidamente gustando per mandarla al creatore.

Infuocata relazione…Sirius Black…Lily Evans…

Sarebbe stato sicuramente un epitaffio originale “Qui giace Lily Evans, tanto amata figlia, un po’ meno come sorella. Morta per soffocamento da torta dopo l’accusa di una relazione con Sirius Black”.

E la sua tomba sarebbe diventata meta di pellegrinaggio per tutte le fan oltraggiate che avrebbero pagato per essere al suo posto.

-Co-cosa?- chiese incredula tra un ansito soffocato e l’altro.

-Hai presente prima, sono andata in bagno no? Beh c’erano anche altre quattro ragazze e ne stavano parlando. Dicono che l’amica di un loro compagno della classe avanzata di Cura delle Creature Magiche vi aveva visto insieme nascosti nell’ingresso tutti intenti a salutarvi come si deve dopo una lunga assenza, non so se mi spiego…- commentò allusiva con un sorriso sulle labbra talmente grande da risultare irritante.

-Ma non è assolutamente vero! Non eravamo nascosti in alcun antro buio, ma sotto gli occhi di tutti, maledetti pettegoli…- rispose sdegnata Lily.

-Oh vuoi forse dirmi che davvero vi stavate amichevolmente salutando dopo una lunga assenza?- chiese ancora più divertita Alice.

-Ma che diavolo vai blaterando. Non crederai a queste cose, spero.-

-Sinceramente non credevo nemmeno che tu e Black steste chiacchierando, ma a quanto pare mi sbagliavo. Ora, vuoi darmi i particolari o devo tirarteli fuori a forza?-

Quando Alice puntava qualcosa non c’era verso di farle mollare l’osso. Non era un caso che fosse stata lei a chiedere a Franck di uscire l’anno prima, esasperata dalla timidezza di lui ma troppo presa per guardare altrove. E non c’era niente che la prendeva di più che estorcere informazioni a lei, la curiosità era una delle sue caratteristiche più inquietanti. Era come se riuscisse a sentire a naso le novità in arrivo e fino a che non aveva appreso anche le virgole continuava a tormentare il prossimo.

-Non ci sono particolari, sciacallo del cavolo. Matt mi aveva appena avvistata e tu non eri in giro per fornirmi una via di fuga. Stavo per cedere, cavolo. E Black mi ha trascinato via blaterando che per tutta l’estate non ha fatto altro che pensare alla mia intransigenza nei suoi confronti, dovuta probabilmente a una voglia matta di saltargli addosso a detta sua, che mi porta anche a snobbare un bel ragazzo come James. Parole sue non mie, sia chiaro. E se per saluto amichevole intendi che mi sono arpionata al suo braccio tentando di staccarglielo, allora si quello che dicevano nei bagni aveva una base di verità.-

Alice sembrava soddisfatta della risposta, almeno per il momento, e si limitò a ridacchiare immaginandosi la scena. Ma Lily avrebbe dovuto saperlo che non se la sarebbe cavata con così poco.

Infatti nemmeno un secondo dopo…

-Sai Lily cosa si dice nei bagni?-

Julie era appena spuntata dal nulla e aveva posto la domanda con un sogghigno pauroso e il tono allusivo. Oltre che abbastanza alto da farsi sentire da tutti i ragazzi vicini. Entro domattina tutti ne sarebbero stati a conoscenza.

Fantastico! Quella notte non solo sarebbe stata tartassata dalle amiche e le altre compagne di stanza per colpa di quel maledetto pettegolezzo, ma avrebbe anche dovuto sigillare la porta per evitare che una banda di isteriche gelose senza cervello entrassero di soppiatto cercando di soffocarla nel sonno.

Che bell’inizio anno! Ci mancava solo che il preside Silente unisse Serpeverde e Grifondoro in un’unica grande a pacifica Casa e l’apocalisse sarebbe scoppiata.

-Ehi Lily è vero che ti sei fidanzata con Sirius?- chiese ad alta voce stupefatto un ragazzo biondo appena entrato.

Tom Gordon, Grifondoro del quarto anno cui Lily faceva da tutor nei weekend o nel tempo libero del ragazzo, poco visto che giocava a Quidditch e faceva parte del club di scacchi. Se fino al giorno prima lo considerava un simpatico ragazzino, un amico anche, adesso era appena finito sulla lista nera.

Perché i suoi pronostici erano stati terribilmente e stupidamente ottimistici.

Tutti si erano appena convinti che Lily Evans e Sirius Black stessero insieme.

 

 

 

***

 

 

-Sirius sei morto.- sibilò isterico James.

Non era raro che Sirius irritasse qualcuno. Non era raro che qualcuno lo minacciasse, di morte anche. Non era raro nemmeno che qualcuno desiderasse lanciargli maledizioni a ripetizione.

Ma di solito di trattava di Remus, un Serpeverde o sua cugina Bellatrix che, pace all’anima sua, non era morta ma almeno si era diplomata quattro anni prima, rendendo il clima a Hogwarts decisamente più respirabile.

Ma che fosse James Potter a provare istinti omicidi verso l’amico non solo era raro. Era eccezionale.

I due ragazzi vantavano infatti al loro attivo solo due scazzottate una sul treno al primo anno, l’altra al quarto e di quella nessuno ne sapeva ancora il motivo, diretti interessati a parte. Nemmeno Remus o Minus ne erano a conoscenza. Ma sospettavano, almeno quello dotato di cervello, di qualcosa di grosso. Molto.

-Dai Jam, che sarà mai? Domani tutti se ne saranno dimenticati. Vuoi rovinarti così il rientro?- chiese l’altro tranquillo, del tutto ignaro delle vibrazioni negative a lui dirette o forse troppo abituato a esse per preoccuparsene, svaccandosi scompostamente sul letto.

Erano rientrati al dormitorio da un mezz’ora piena e James aveva già sentito una quindicina di ragazzi, dal terzo anno in poi, chiedere ammirati come avesse fatto ad accalappiarsi Evans, lui un malandrino, quando James non ce l’aveva fatta in anni di tentativi infruttuosi.

Non che si fossero azzardati ad esternare l’ultima parte della frase. Sapevano che non sarebbero arrivati vivi al giorno dopo altrimenti.

Quei deficienti l’avrebbero fatto dare in escandescenza anche senza aiuto, ma se si consideravano tutti gli altri che in Sala Grande commentavano più o meno velatamente le nuova e inimmaginabile coppia allora c’era solo da aspettarsi uno scoppio coi fiocchi.

E quella maledetta di Evans mica aveva fatto niente,per Morgana!

L’aveva vista quando i suoi amici l’avevano messa al corrente del pettegolezzo.

Prima era rimasta perplessa un attimo, poi diventata rossa in viso tanto da fare concorrenza con i capelli - e li avrebbe scommesso in una maledizione collettiva per esternare il malcontento – invece si era limitata a parlare concitata con la sua amica Alice probabilmente per spiegarle. Poi niente, niente.

Aveva ripreso a mangiare la sua torta al cioccolato senza prestare troppa attenzione a ciò che le accadeva intorno, anche quando quel ragazzino del quarto, Tom, lo aveva gridato a tutta la Sala.

Che poi com’è che c’era tanta confidenza tra quei due? Doveva informarsi al riguardo.

Non che considerasse uno più piccolo un vero problema ovviamente, ma era sempre meglio essere sicuri. Ed Evans era estremamente  imprevedibile a volte. Che si ostinasse così a non uscire con lui ne era la conferma, qualunque altra ragazza non solo sarebbe stata lusingata da quel plateale interesse, ma gli sarebbe caduta ai piedi da anni ormai..

Probabilmente era per quello che Evans gli interessava davvero. Non era come tutte le altre.

-Ehi Sirius, ma allora è vero che stai con la Evans?-

Peter era decisamente stupido. Come avesse fatto ad arrivare all’ultimo anno senza copiare da Remus, che non l’avrebbe permesso per nulla al mondo, era un mistero. Ma non credeva che fosse così tanto stupido.

Come se Sirius avesse mai potuto fargli una cosa del genere.

E poi non era il tipo da innamorarsi di una come Evans. Nemmeno da andarle dietro a dirla tutta.

Fortunatamente…

-Ma sei scemo? Non sono ancora pronto per tagliarmi le pa…-

-Sirius!- esclamò indignato Remus. Certe cose proprio non le accettava, e il parlare in quel modo delle ragazze era una di quelle. Soprattutto se la ragazza era Lily, con gli anni e complici le ronde insieme erano diventati amici, lo sapevano tutti.

-Ma che vuoi? Ora nemmeno posso parlare come mi pare?-

-Non ci sarebbe niente di male a parlare, ma tu ti limiti a dare aria alla bocca.-

-Cosa?- e su quei toni continuò il loro litigio e base di frecciatine e vecchie mancanze.

James sospirò. Dopotutto Sirius davvero non aveva fatto niente, anzi si era comportato bene con Evans, tirandola fuori dai guai, solo per lui.

Sapeva quanto fosse costato all’amico ammettere la profondità dei suoi sentimenti per Lily e ancora di più per accettarlo. Sapeva che l’aveva fatto solo per lui. Non è quello che si fa per un fratello? E James sperava che presto avrebbe potuto fare altrettanto per Sirius. L’avrebbe proprio voluto vedere innamorato, nessuno come lui si sarebbe meritato la felicità e l’amore.

Avrebbe dovuto fare di nuovo un discorsetto con quell’idiota di Matt, accidenti. Ma perché non si metteva in testa che lei era off limits?

Che poi se pensava che a lui, lui, quella maledetta aveva detto di si…

Ci era uscita insieme, cavoli! E a lui, James Potter, rifilava sempre un bel picche.

Ma ce l’avrebbe fatta, quell’anno Lily Evans sarebbe uscita con lui.

Se l’era promesso l’anno prima quando aveva capito che non continuava ad andarle dietro solo per orgoglio, per una scommessa fatta a se stesso, ma perché davvero le piaceva.

Ironia della sorte si era innamorato dell’unica ragazza che non lo voleva. Ma non poteva lasciar perdere.

Era quella giusta, lo sapeva...

 

 

 

***

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE.

Sono riuscita a pubblicare per tempo come avevo sperato. Ero indecisa se  aggiungere il prossimo paragrafo o meno, ma poi il capitolo sarebbe venuto fuori troppo lungo e ho lasciato perdere.

Di fatto ancora non succede niente, ma spero che potrete iniziare a capire il carattere che ho affibbiato ai miei personaggi. Inoltre volevo sottolineare che essendo una ragazza sto cercando di fare del mio meglio nel caratterizzare James e gli altri, ma a volte sono un po’ perplessa. Quindi fatemi sapere se trovati i ragazzi troppo strani. Con le altre mie fic non ho avuto questo problema, anche perché i personaggi erano particolarmente fuori di testa, Jamie primo fra tutti.

Come ho già scritto nel prologo penso di pubblicare settimanalmente, abbiate pazienza e non abbandonatemi!!

Grazie mille a chi ha letto e inserito le mie storie tra le preferite, le seguite o da ricordare.

Un grazie speciale, invece, a chi ha utilizzato un pochetto del loro tempo per inserire una recensione.

Margot90 ciao, felice di fare la tua conoscenza! Spero di non averti deluso con questo nuovo capitolo, visto le cose carine che hai scritto. Lily e James piacciono tanto anche a me e spero di riuscire a rendere loro giustizia. Se hai voglia di farmi sapere cosa ne pensi sono contenta e non posso che sperare che tu abbia voglia di dare un’occhiata anche alle mie storie e magari commentarle anche se sono concluse.

Mousse ciao, benvenuta anche a te! Quasi sono preoccupata di quello che penserai leggendo visto che sei una grande fan di Lily e James. Fammi sapere, allora!

Nashira91 ecco qua il nuovo capitolo. Cosa mi dici? Piaciuto? Ammetto che ridacchiavo mentre lo leggevo, speriamo di sortire lo stesso effetto anche su di te. Spero di sentirti ancora.

Raffaley94 ciao tesoro! Comincerò a considerarti una lettrice fissa e non può che farmi piacere. E non sai quanto sia contenta che questa sia la tua prima James/Lily! Mi sto gonfiando come un tacchino dalla soddisfazione! Purtroppo anche io sto soccombendo sotto i colpi della scuola e siamo solo alla terza settimana, ma la 5^si sta rivelando un massacro. Spero almeno che tu te la passi meglio! Aspetto con ansia un commento eh?

Baci baci Rebecca.

   
 
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