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Autore: a Game of Shadows    28/09/2010    6 recensioni
Permisi ad una sola lacrima di scendermi lungo il viso, senza staccare mai gli occhi da lui, senza perdermi mai un suo respiro, con la consapevolezza che ognuno di quelli avrebbe potuto essere l'ultimo.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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1. My Mind Rebels At Stagnation.
Bussai alla porta con insistenza, ma non ricevetti nessuna risposta, come al solito.
Sbuffai, entrando, per trovarmi immerso nell'oscurità.
Camminai piano e a tentoni fino a raggiungere la finestra, che spalancai. Non mi arrivò nessun lamento alle orecchie, tanto che pensai che Holmes avesse dormito nella stanza sopra al ring di boxe. Stavo già per andarmene quando lo vidi rannicchiato sulla poltrona, con il cappotto a coprirgli il viso.
Mi avvicinai, maledicendo la sua attitudine a testare i suoi esperimenti su se stesso, da quando Gladstone era venuto via con me.
Mi inginocchiai vicino alla sua poltrona e abbassai il cappotto fino a poggiarglielo sulle spalle. Non era pallido, non aveva segni di un'intossicazione chimica, il battito cardiaco era regolare. Stava solo dormendo. Quel pensiero mi addolcì un po', facendomi dimenticare, sul momento, che comunque testava i suoi esperimenti su di se in altri momenti.
Era facile vederlo febbricitante o avvelenato da qualche sostanza, ma raramente avevo avuto occasione di vederlo semplicemente dormire.
Una mia mano si alzò fuori dal mio controllo per andare ad affondare tra i suoi capelli scuri. Nel sonno, emise un mugolio molto simile alle fusa di un gatto e provai una strana soddisfazione nel constatare che era stata una mia azione a fargli emettere un simile suono soddisfatto.
"SIGNOR HOLMES!"
Quell'urlo improvviso mi fece scattare in piedi, con sonora protesta delle mie vecchie ferite. Holmes quasi rischio di cadere dalla poltrona, per poi mettersi velocemente in piedi e fissare la porta.
Se non fossi a conoscenza del suo incredibile spirito d'osservazione, avrei detto che non aveva neanche notato la mia presenza.
Sentii un certo imbarazzo per la mia azione di prima, ma cercai di mantenere un certo contegno quando Clarkie entrò nella stanza, visibilmente preso dal panico, pallido, con gli occhi sgranati, come se avesse visto la cosa piùorribile di questo mondo. Questo spiegherebbe il suo urlo urgente di poco prima.
Come al solito, ignorò la mia presenza, rivolgendosi solo al mio ex collega.
"L'ispettore Lestrade vuole vederla subito, signore!" disse, appena varcata la porta.
Holmes, in risposta, sospirò. Raccolse il cappotto da terra e si accese la pipa, per poi lasciarsi cadere malamente sulla poltrona.
"Cos'è successo, stavolta?"
"Un omicidio, signore. Brutale ed insostenibile allo sguardo. Sono state asportate parti del corpo e -" Si bloccò. Era visibilmente sconvolto. "Non ci sono impronte, signore." concluse, su un piano diverso.
Il caso sembrava comunque aver catturato l'attenzione di Holmes.
"Se Lestrade non ha visto impronte, non significa che non ci siano. A meno che l'assassino non sia una persona in grado di volare, ma ne dubito. E' scentificamente impossibile che non ci siano tracce."
Si mise il cappotto.
"Arrivo subito."
Dopo queste parole ricevute da Holmes, Clarkie scese ad aspettarelo in carrozza.
"Asportate parti del corpo?!" ripetei, allibito.
"E' un caso interessante." rispose Holmes, vagando per la stanza in cerca dei suoi oggetti del mestiere.
"Che cosa ci fa lei qui?" chiese ancora, con un tono chiaramente noncurante.
Sussultai alla sua domanda. In realtà, non lo sapevo neanche io. Semplicemente mi ero svegliato, ero uscito di casa e mi ero diretto a Baker Street.
"Volevo assicurarmi che non si fosse avvelenato." risposi.
Non sapevo perchè fossi li nè, tantomeno, perchè avessi sentito il bisogno di toccare i suoi capelli.
Non ricevetti nessuna risposta da parte sua, comunque. Lo guardai sistemarsi il cappello sulla testa per poi dirigersi verso la porta.
"Sono pronto, possiamo andare.
Possiamo?!
"Holmes, io non lavoro più con lei!" sbottai, per l'ennesima volta.
Si voltò verso di me, per un secondo con lo sguardo confuso.
"Non mi risulta che lei abbia di meglio da fare, oggi. Il mercoledì è il giorno in cui il suo ambulatorio è chiuso."
Come al solito, non riuscii a capire come sapesse. Non gli avevo mai parlato del mio lavoro, quelle poche volte che l'avevo visto dopo il mio trasferimento.
"Come fa a saperlo?" chiesi, curioso, nonostante sapessi che questa era un'altra vittoria per lui. Infatti sorrise.
"E' ovvio, Watson. Oggi è un giorno lavorativo e lei è qui quando, a quest'ora, dovrebbe essere già al lavoro. Non è neppure considerabile l'ipotesi che abbia deciso di aprire più tardi, perchè quando le ho proposto di seguirmi, non mi ha detto che doveva andare dai suoi pazienti, come ogni dottore farebbe."
Lo odiavo. Lo odiavo, quando faceva così. Cioè sempre.
"Andiamo!" ripetè, avviandosi per le scale.

Ero in carrozza. Non so come, Holmes era riuscito a convincermi ancora una volta a seguirlo.
"Dettagli, Clarkie?" chiese Holmes.
Il poliziotto sembrò imbarazzato a quella domanda.
"Speravamo potesse darceli lei..." ammise.
Ormai eravamo tanto abituati all'incompetenza di Scotland Yard che anche la delusione era diventata assente.
"Quindi? Niente da dire?" insistette Holmes.
"La vittima era una prostituta. Le è stata tagliata la gola e, successivamente, asportato l'utero. Non sono state rilevate tracce o impronte nelle immediate vicinanze al corpo."
Clarkie era ancora sconvolto e si notava bene quanto anche solo parlare dell'argomento lo disgustasse ancora.
Mi spaventai al solo pensiero di quello che ci accingevamo a vedere, osservando la reazione del poliziotto. Tuttavia, Holmes sembrava del tutto indifferente, come suo solito.
"E' un periodo piovoso, è impossibile che non ci sia nessuna traccia vicino al cadavere."
"Nessuna se non le nostre, signore. Vedrà lei stesso."
Scendemmo dalla carrozza in Bucks Row e lo spettacolo che si parò davanti ai nostri occhi era qualcosa di tanto orribile che non avevo mai visto niente del genere neppure in guerra, tanto osceno che perfino Holmes sembrò esserne disturbato.
"L'assassino ci ha lasciato un biglietto." annunciò Lestrade, venendoci incontro, visibilmente nauseato. "Si firma 'Jack the Ripper'."

[NdA]
Ma che accoglienza calorosa a questa nuova long! E pensare che sul quaderno l'ho già finita... Curiose, eh? xD Sono 9 capitoli!
Accidenti... Questa la devo solo trascrivere, Just an Office è quasi finita... Meno male mi resta Taking Care of You ( i quali lettori prego di perdonarmi, ho appena iniziato il capitolo)!

barbydowney: mi sto massacrando! xD 3 long e una serie di one shot! Non sopravviverò! Ma quando l'ispirazione prende, devo scrivere per forza o mi sento male! O.o
Non saprai cosa è successo a Holmes fino al capitolo 8! xD

aXce: si, domanda decisamente stupida! xD
Non spoilero! u.u

Sweet Bee: non dirò se ci sarà un bad ending u.u Però mi piaceva l'idea di iniziare male una fanfic *-*

NonnaPapera: sono tornata, si! *-* Era un po' che non mettevo piede nel fandom! Grazie mille anche per le recensioni lasciate alla raccolta, non ho più avuto occasione di ringraziarti!
Non sapevo neanche che le leggessi, le fanfic su Rob e Jude! xD

Willy Wonka: Fino al capitolo 8, rimarrete nella più totale ombra! Bwahahahahahahah! xD

FrancYeah:  Ogni tanto anche io lascio il fluff e mi do un po' all'angst... Ogni tanto ci vuole! xD

Miss Adler: Waaaaaaa! Davvero è stata la prima cosa che hai fatto? *-* Sono lusingata! *--------------*

Oltre queste carissime sette persone che hanno recensito, ringrazio anche
aXce

barbydowney
BlackCobra
dodo
[Contatta]
Elena Malfoy
FrancYeah
ginnyx
SeptemberRain
sery221B
Che già seguono!

Alla prossima!
   
 
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