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Autore: Lue    28/09/2010    7 recensioni
-Però mi sa che tu, Jamie, hai preso solo la parte buona di loro due!- sorrise Harry dolcemente, non sapendo che con quella frase stava commettendo il più grande errore della sua vita.
-In che senso?- chiese James sospettoso.
-Nel senso che tu sei un bambino bravissimo che non combina mai guai!
Le sopracciglia di James si inarcarono tanto che non fu più possibile vederle sotto la frangetta castana.
-Ah, sì?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Omnia!'
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James Sirius Potter era sempre stato un bravo bambino.

Un angioletto, a sentire la madre e le maestre dell’asilo.

Ma con due nomi così.. Quanto pensavate sarebbe durata?

Quella sera di settembre, Jamie, che aveva da poco compiuto cinque anni, se ne stava contento tra le braccia del padre, che era tutto intento a leggere un libro in una posizione assai scomoda, per non disturbare il bambino.

James alzò lo sguardo.

-Papà!- esclamò ad alta voce.

Harry distolse lo sguardo dal libro e fissò sorpreso suo figlio.

-Che c’è, James?

-Ma io, io mi chiamo solo James?

Harry lo guardò con dolcezza.

-No, perché, perché Al ha detto che anche se lui ha due nomi che fanno schifo, almeno lui ne ha due, mentre io ne ho solo uno..

La faccia di James era triste e pensierosa, e Harry non poté non sorridere alla vista del figlio così preoccupato.

-Per prima cosa, Jamie, i nomi di Albus non fanno “schifo”, anzi- aggiunse notando l’espressione scettica del bambino –sono due nomi molto belli e importanti.. Seconda cosa, certo che anche tu hai due nomi!

-Ah, sì?! E come mi chiamo?

-Ti chiami James Sirius Potter.

-Uaaao- James spalancò gli occhi, ma poi un’altra ombra di dubbio si fece strada sul suo viso –Ma perché?

-Perché erano due persone mooolto speciali.. Vuoi che ti racconti la loro storia?

James annuì vigorosamente e si sistemò meglio sulle ginocchia del padre.

-James era il mio papà..

-E dov’è adesso?

Harry si mordicchiò il labbro.

-Non c’è più.. Nemmeno Sirius.. Sono andati in un posto dal quale non possono tornare..

-Come lo zio Fred?

-Sì- Harry gli sorrise triste –come zio Fred..

-Oh..- James abbassò lo sguardo.

-La vuoi sentire comunque la loro storia?

-Sì! Sì che la voglio sentire!

-Bene, allora, James e Sirius erano molto amici, erano come fratelli.. Una cosa che li univa tantissimo era la passione per gli scherzi. Li organizzavano insieme al loro amico Remus..

-Il papà di Teddy?!- esclamò James.

-Sì, Jamie, il papà di Teddy!

-Ma erano solo in tre, a fare gli scherzi? Come facevano?!- James pareva davvero meravigliato.

Ed era così bello vederlo interessato alle imprese dei suoi omonimi e dell’amico licantropo, che Harry non volle rovinare tutto parlando anche di Peter.

-Sì, Jamie, erano solo loro tre.. Ma erano molto bravi a inventarsi scherzi di ogni genere.. Guadagnandosi un sacco di punizioni!

James rise, dandosi una manina sulla fronte, come a dire, ma che tonti questi tre, che si facevano beccare!

-Però mi sa che tu, Jamie, hai preso solo la parte buona di loro due!- sorrise Harry dolcemente, non sapendo che con quella frase stava commettendo il più grande errore della sua vita.

-In che senso?- chiese James sospettoso.

-Nel senso che tu sei un bambino bravissimo che non combina mai guai!

Le sopracciglia di James si inarcarono tanto che non fu più possibile vederle sotto la frangetta castana.

-Ah, sì?

-Certo!- Harry gli sorrise incoraggiante.

James scoccò un ultimo sguardo a suo padre, poi con un poff saltò giù dalle sue ginocchia sul tappeto.

Si picchiettò il mento con il piccolo dito paffutello, la smorfia pensierosa ancora impressa in volto.

Poi spalancò gli occhi e un’espressione che non gli apparteneva (ma che presto sarebbe diventata parte di lui) gli percorreva il viso. Un’espressione decisamente birbante.

James si diresse velocemente in cucina.

Ne uscì una decina di minuti dopo, con in mano un bicchiere d’acqua e in faccia un’aria molto soddisfatta.

-Tieni, papà, ti ho portato dell’acqua!

-Grazie, Jamie!- Harry lo abbracciò e poi si portò il bicchiere alla bocca.

Le labbra di James si incurvarono in un sorrisetto a dir poco malefico, mentre il padre sputacchiava l’acqua dappertutto.

-Ma che diavolo..?!

I suoi occhi si posarono interrogativi su James, che ancora sorrideva furbo.

Il bambino si sfilò dalla tasca una piccola saliera.

-Ci hai messo dentro il sale?!

-Sì.. Ma non ti arrabbiare!- gli si aggrappò alle ginocchia, implorante.

Harry lo guardò. Aveva sempre saputo che dietro il viso angelico del figlioletto si nascondeva una peste.

Lo prese in braccio e lo cullò finché non si fu addormentato.

James Sirius Potter era destinato a diventare un degno erede dei suoi omonimi, ma ne aveva di strada da fare, da quella sera di settembre.

 

 

Che ne dite di questo piccolo James? :)

Fatemi sapere!

Un bacio :)

Lu.

   
 
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