Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Naife    01/11/2005    5 recensioni
Chissà chi aveva ragione, eh, Luca? Sai cosa ti dico? Scrivimi un'altra lettera, Lu, tanto l’hai fatto prima di morire, lo potrai fare da morto? Scrivimi un'altra lettera, Lu. Rispondimi a tutti i miei ‘chissà’ e ad un mio perché. Perché ti sei sentito autorizzato a togliere una cosa così potente come la vita? Non era solo tua. Era anche mia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Roma, 3 Aprile

Roma, 3 Aprile

 

Prima di tutto lasciami spiegare una cosa.

 

Non so perché sto scrivendo. E’ perché ne sento il bisogno. Vedi, mi sono risposto.

 

Non so a chi destinerò questa lettera, quindi non è nulla di personale, con chi legge.

 

E’ un mio sfogo personale.

 

Mi sento agonizzante.

 

Ho un malessere dentro che non riesco a spiegare.

 

Forse, perché so che è solo un malessere.

Magari è qualcos’ altro.

 

Ti prego di continuare a leggere. Anche se ti sembra un attacco di egocentrismo…non lo sai che gli egocentrici vanno sempre ascoltati?

 

Il loro è un bisogno di esprimersi attraverso la loro anima, perché non hanno altro…

 

Così mi sento…mi sento incapace, perché so fare qualsiasi cosa, ma non eccello in niente.

 

E’ brutto.

 

So scrivere, ma non sono bravissimo.

 

So parlare in inglese, ma non come un vero inglese.

 

So suonare il pianoforte, ma non come chi di competenza.

 

So parlare, ma non come chi di mestiere.

 

Sono strano, ma non al punto di sembrare eccentrico.

 

Sono accettabile ma non bello.

 

Sono discreto a disegnare ma non bravo.

 

Questa mia inettitudine a non essere eccellente in ciò che so fare discretamente, mi soffoca. Mi avvelena.

 

Non fare parte della realtà che mi schiavizza mi ammala.

 

A volte penso che anche io devo essere eccellente in qualcosa.

 

Non cerco complimenti.

Non ci credo.

 

La gente estranea fa solo complimenti ipocriti, e coloro che ti amano veramente non saranno mai tanto ipocriti da farti solo complimenti.

 

Eppure anche io eccello. O eccellerò

 

Grazie per avermi ascoltato. Chiunque io abbia scelto per leggere.

 

 

Luca Demarco

 

 

E così, aveva deciso di suicidarsi un Venerdì.

Stinsi la le lettera che trovai due giorni prima nel diario.

Mi sono sentito vuoto dopo aver letto quelle parole.

Sapevo che Luca stava male interiormente, ma non avrei mai pensato che fosse capace di un gesto simile.

Si era suicidato.

Il mio amico Luca si era buttato giù dal quinto piano.

Che morte orribile.

Lui aveva scritto quelle parole, quelle sue ultime parole, con la consapevolezza che erano le sue ULTIME parole.

Quelle parole che lui amava tanto, con cui lui giocava spesso.

Così, il vecchio Luca aveva optato per un Venerdì.

Tra l’altro, un Venerdì molto soleggiato.

Chissà..

Chissà cos’ hai provato Lu?

Chissà se hai avuto paura, sul cornicione.

Chissà se hai chiesto scusa per i tuoi peccati o chissà se ti sei pentito, se hai cambiato idea…?

Chissà se hai pianto.

Questo mi piacerebbe saperlo.

Mi piacerebbe sapere se nella tua testa da egoista hai pensato a me e agli altri.

Se hai pensato a tua madre che li che si dispera vicino alla tua bara, piena dei tuoi pezzi scomposti, per quello che eri tu..

Un bel ragazzo..

Neanche il tuo cadavere è sopravvissuto al tuo odio..

Sorrido..

Vedi, Lu?

Sto giocando anche io con le parole.

Neanche il tuo cadavere è sopravvissuto.

Non hai avuto il tempo di innamorarti.

Solo di odiare..di odiare la vita, quella che va amata e protetta..

Mi chiedo se non ci sia qualcosa di profondamente malato in tutto questo…io che sorrido in chiesa, al tuo funerale ricordandoti..ricordando quella tua vita che consideravi amara, che io consideravo una vita normale.

Chissà chi aveva ragione, eh, Luca?

Sai cosa ti dico?
Scrivimi un'altra lettera, Lu, tanto l’hai fatto prima di morire, lo potrai fare da morto?

Scrivimi un'altra lettera, Lu.

Rispondimi a tutti i miei ‘chissà’ e ad un mio perché.

Perché ti sei sentito autorizzato a togliere una cosa così potente come la vita?

Non era solo tua.

Era anche mia.

E di tua madre.

E di tuo padre, e di tuo fratello.

Era di Erys come di Gian e di Ro, di Cla come di Fabia..

Sei un egoista malato.

Eri l’amico più caro che avessi.

E tu me l’hai tolto.

Chissà se ti sentirai in colpa…

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Naife