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Autore: Tanuki    29/09/2010    8 recensioni
Finalmente è nata la piccola Rocìo, e la vita dell'intera ciurma di Kidd, in primis quella di Kidd e di Eos, cambierà del tutto...vedremo come se la caveranno tra pappe, ciucci e pannolini!!
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui l'ennesimo parto della mia mente...spero vi piaccia!
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno!




Eustass Kidd sedeva sul ponte, in apprensione.

Stava in attesa da circa tre ore, da quando le acque della sua donna, Eos, si erano rotte cogliendo tutti alla sprovvista.

Da sottocoperta si sentivano distintamente le grida acute della ragazza, in preda ai dolori atroci delle contrazioni e all’ansia più totale, e anche Kidd stesso, affacciato alla balaustra della nave a fissare il vuoto, si sentiva terribilmente irrequieto.

Credeva di essersi abituato al pancione della sua donna, credeva d’essere ormai pronto per affrontare la paternità in modo sereno, ma ora si rendeva conto d’avere ancora paura.

Sarebbe diventato un buon padre?

Sarebbe stato in grado di crescere ed educare un figlio, lui che era il più spietato e zoticone tra i pirati? Sarebbe stato in grado di proteggerlo? Di insegnargli la vita da pirata?

Erano queste la domande che incessantemente gli rimbombavano nella testa, da più tre fottutissime ore.

All’ennesimo grido di dolore di Eos, il pirata si mise le mani tra i capelli rosso fuoco, sperando ardentemente che il parto non subisse alcuna complicazione.

Fortunatamente dopo qualche minuto le urla cessarono, e un pesante silenzio calò sulla nave. Qualche secondo interminabile, e dei gemiti sempre più forti iniziarono a levarsi in aria.

Kidd scattò fulmineamente in piedi e la porta dell’infermeria si aprì, rivelando l’alta ed allampanata figura del il medico della ciurma con un fagottino bianco tra le braccia.

 “Guarda, capitano!” esclamò il dottore sorridendogli appena, porgendogli il piccolo neonato intento a piangere e dimenarsi energicamente.

“E’ una bambina! Ed è sana come un pesce!” fece ancora, attirando l’attenzione di tutta la ciurma.

Con le mani che gli tremavano Kidd prese in mano la piccola, nella paura folle di farla cadere; appena si trovò tra le braccia del padre, la bimba smise di urlare, e per un attimo spalancò i piccoli occhi scuri, come se si fosse accorta solo in quel momento di essere venuta al mondo.

 “E’... è... così piccola…” fu tutto ciò che Eustass fu in grado di dire.

Non aveva mai visto un neonato in vita sua, e trovarsi tra le mani un essere umano così indifeso lo impressionava un po’.

Tutta la ciurma si precipitò dal suo capitano, primo fra tutti Killer, che si mise davanti al rosso a guardare la bambina.

“Kidd, guarda com’è bella! Ha il tuo naso! E la bocca di Eos! E ha anche i tuoi capelli!” gridò felice, osservando la peluria rossastra sulla testa della piccola.

Eustass abbozzò un sorriso e rimase a fissare la neonata a lungo, con un’espressione intenerita in volto e una grande felicità crescente dentro di sé.

Quello scricciolo era davvero stupendo, e pur non avendo mai visto altri neonati in vita sua, Kidd fu sicuro che fosse anche il più bello del mondo.

Dopo qualche istante, il medico riprese la bambina:

 “Ora la devo pulire un po’, và da Eos, capitano…”

Kidd non se lo fece ripetere due volte, e si precipitò velocemente in infermeria.

Trovò la sua donna distesa sul lettino dell’ambulatorio, sudata, sfinita e ancora ansimante.

Appena lo vide, lei gli sorrise e chiese con voce flebile:

“Hai visto la nostra piccolina? Hai visto com’è bella, Eustass?”

Lui annuì e si chinò per baciarle la fronte:

“E tu come stai, Costina?” le chiese dolcemente.

“Come se mi fosse passato sopra un treno.” rispose lei “Ma ne è valsa la pena… è bella la nostra bambina, vero?”

Kidd le carezzò una guancia:

“Sì, è bellissima.”

Eos gli prese una mano:

“Come vogliamo chiamarla?”

Il rosso ci pensò un po’ su:

“Che nome ti piacerebbe?”

Lei sospirò e chiuse gli occhi per un istante:

“Vorrei chiamarla Rocìo, mi è sempre piaciuto questo nome…”

Kidd le sorrise:

“Ehi, piace anche a me…”

Rimasero a lungo a guardarsi negli occhi, lei stanca e affaticata, coi lunghi capelli bruni sciolti abbandonati sul cuscino, lui chino a accarezzarle la mano, ancora incredulo del miracolo che era appena avvenuto.

Era appena nata Eustass Rocìo, il sangue del suo sangue: non si era mai sentito così felice in vita sua.

 

 

Dopo qualche minuto, il medico di bordo entrò nell’ambulatorio per portare la piccola ai suoi genitori:

“E’ proprio una bella bimba.” asserì soddisfatto “Pesa quattro chili ed è in perfetta salute.”

Così dicendo, posò la neonata tra le braccia della madre, che cominciò a guardarla in adorazione.

“Stai attenta al cordone ombelicale, Eos.” continuò poi “Quando la cambi, devi cambiare anche la fasciatura, si staccherà da solo tra un po’di tempo… la puoi allattare tra qualche ora, e se entro stasera non sarà andata di corpo, le daremo un leggerissimo lassativo...”

Kidd, in assoluto silenzio, stette ad ascoltare ogni singola raccomandazione del dottore.

“Possibile che per un neonato bisogna fare così tante cose?” pensò.

 

 

Il medico non fece neanche in tempo ad andarsene che subito Killer si precipitò nella stanza al posto suo.

Appena entrato, guardò subito il fagottino: “Ma guarda che carina!” esclamò.

“Killer!” sbottò Kidd, allontanandolo “Se ti fai vedere subito così le disturbi la crescita!” come tutti i neopapà, era subito diventato estremamente protettivo.

Eos, intanto, teneva la piccolina stretta tra le braccia cullandola dolcemente:

“La vogliamo chiamare Rocìo, Killer… ti piace?”

“Certo che mi piace!” annuì vigorosamente il massacratore, sempre più euforico; nonostante l’aspetto grottesco e la malsana abitudine di voler squartare la gente di tanto in tanto, Killer adorava i bambini e non aveva mai torto loro un capello durante le sue scorribande.

Kidd stesso, pur essendo un pericoloso pirata con terribili malefatte alle spalle, non aveva mai fatto male ad un bambino. Li considerava esserini innocui, non meritevoli di dolore, e non li aveva mai considerati più di tanto.

Ora, trovandosi quella piccolina tra le braccia, si sentiva felice, completo, come mai lo era stato. Come poteva un fagottino così piccolo portare così tanta gioia?

 

“Vuoi prenderla in braccio, Kidd?” gli chiese Eos, porgendogli la bimba.

Eustass non disse nulla, protese solo le grandi braccia in avanti; la ragazza posò la piccola tra le mani del suo uomo.

“Porca miseria!” disse lui “Ho paura di romperla, come se fosse un bambolotto.”

“Non avere paura, Eustass…” gli sussurrò conciliante lei “Non la farai cadere, sei un papà adesso… e un papà non fa mai male al suo bambino, nemmeno involontariamente…”

Killer sorrise da sotto la maschera, felice: era proprio vero che i bambini erano un bagaglio di felicità. Non se lo sarebbe mai aspettato, però, che Kidd diventasse padre.

 

 

 

La piccola si guardava intorno, muovendosi appena; Kidd prese delicatamente una delle sue piccole mani tra le dita, sentendo al tocco la pelle incredibilmente morbida e vellutata, ancor più di quella di Eos.

Ad un certo punto, però, una smorfia comparve sul visino della neonata, che cominciò a piangere con quanto fiato aveva in gola.

“Oh, cazzo, lo sapevo!” gridò Kidd, preso dal panico “Le ho fatto male!”

“Ma che dici, cretino…” lo rimproverò Eos bonariamente “Avrà fame, dammela qua un attimo…”

Appena ebbe la piccina tra le braccia la giovane si scoprì un seno, e istantaneamente Eustass fulminò con lo sguardo Killer, che capì l’antifona e uscì velocemente dalla stanza.

La bimba cominciò a suggere, acquietandosi subito, e Kidd rimase a osservare la scena, intenerito.

Quando la poppata fu conclusa, Eos porse nuovamente la neonata al suo uomo:

“Vuoi farle fare il ruttino?” gli chiese.

E come si fa?”

“Prima di tutto togliti la pelliccia, con quelle borchie rischi di farle male.” ordinò lei, ed Eustass obbedì. “Prendila e poggiala sulla spalla.” Kidd eseguì gli ordini un po’impacciato “Ed ora dalle dei leggerissimi colpetti sulla schiena”.

Un tantino timoroso, il pirata prese a fare quanto indicatogli, cercando di essere più delicato possibile.

Ad un certo punto sentì un piccolo rutto, e una cosa viscida e calda prese a colargli giù per la schiena.

“Oh, merda, oh merda!” urlò lui, terrorizzato “Non dirmi che è sangue, le ho dato i colpetti troppo forti!”

Eos cominciò a ridacchiare, coprendosi la bocca con una mano:

“Ma no, Kidd…ha semplicemente rigurgitato, è normalissimo, il suo sistema digestivo non è ancora sviluppato del tutto! E’ stato il suo primo pasto, dopotutto…dammela e vai a pulirti, dai…”

Il rosso porse Rocìo alla ragazza e andò in bagno, imbarazzato. Si sentiva totalmente disorientato, così tante cose da sapere in così poco tempo…

Entrò nella doccia e per qualche minuto fece scorrere l’acqua tiepida sul suo viso, tenendo gli occhi sgranati.

Che strana sensazione stava provando, era un sentimento nuovo, non riusciva ancora a crederci, era diventato padre!

Ora quella lattante così piccola e indifesa dipendeva in tutto e per tutto da lui, e dalla sua compagna.

Aveva un po’paura a dir la verità, non aveva mai avuto a che fare con un neonato e già il primo approccio con il ruttino era stato abbastanza traumatico.

Quello sarebbe stato l’inizio di un percorso bellissimo, anche se probabilmente più complicato di una lotta con un ammiraglio.

 



Nota dell'autrice


E sì, ho dato a Kidd una femminuccia, adesso vediamo come se la caverà con una dolce bimba tra le braccia!


 

 

 

  
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