Un Anno fa le
mie dita digitarono per scherzo, per sfida, per disperazione, forse per Destino
quelle parole…Come dimenticarle...Non potrei mai,
perché è da loro che è iniziato tutto ed ho scoperto EFP…E ora che è trascorso
un anno voglio regalare ad EFP e a tutti voi questa piccola creazione, che spero
possa piacervi e donarvi delle emozioni…Regalarvi un colore, un’emozione, anche
solo un pensiero…Un qualcosa originato dall’amore fra cuore e
penna…
PS: se posso un
consiglio…Sentite la canzone^^ Da’ “carica e ambiente” alla storia!
Buona
Lettura!
Tira su
il Volume
Il
freddo penetra nelle ossa come un pugnale dalla lama affilata, dilaniando la
carne stanca ed inerme che non tenta neanche di
sottrarsi a questo Supplizio Eterno. Cammini con passo lento e sinistro,
gettando sprazzi del tuo immenso dolore sulla sventurata terra che calpesti e
sull’aria che ha il Castigo di entrarti nel corpo e prolungare il tuo
Tormento.
Perché sarebbe meglio che la vita ti scivolasse via dal
corpo, almeno non saresti costretto ad udire le voci e
le parole prive di colore del Mondo, ed i falsi raggi del Sole diverrebbero solo
un fastidioso ricordo.
Invece no, la pioggia cade, s’infrange su di te come un
pianto, come lacrime di compassione e pietà, che ti scivolano lungo il corpo
privo di calore e cuore.
Ma
non senti l’acqua…No, perché non avverti ciò che sfiora il tuo corpo, sei
incapace di provare persino il fastidio ed il freddo.
Ed è questo il problema principale; se sentissi il Male
almeno sapresti di poter provare qualcosa…Ma non riesci ad odiare, a voler male,
non riesci neanche ad urlare…Sei Inutile, Inerme e
Impotente.
Solo attraversi queste strade bagnate dalla pioggia,
senza soffermarti su nulla, guardando con occhi assenti e vuoti tutto quello che
distratto ti passa accanto. Niente ti provoca una sensazione, nulla ti
sfiora…Solo sei e solo resti.
Ad uno dei
tanti incroci l’immagine di un vecchio dal viso incavato, segnato da rughe e
stanchezza ti si avvicina, ma non ti tocca più di molto. Camminate di pari passo
senza parlarvi, seguendo ognuno il filo dei propri pensieri fino a quando l’uomo
non si ferma davanti all’edificio sinistro e piangente di una chiesa, sulla cui
sommità la statua del Cristo accerchiato da un insieme accalcato di Angeli ti
scruta con aria di rimprovero. Quella mano destra tesa verso di te sembra volerti indicare
il Castigo, la pena da scontare, e gli Angeli partecipano con entusiasmo al
giudizio del loro Signore riversando su di te sguardi di pietà e compassione…Ed
è questo che odi…
Quella mano
destra protesa come a volerti giudicare ti attira per qualche istante. Il dito è
puntato verso di te e sembra come se anche dall’Alto dei Cieli tutti sapessero
che hai un’anima da Peccatore ed una colpa da scontare.
E te lo dice anche Lui, il Misericordioso…
Sorpassi rapidamente la chiesa come se volessi
allontanarti anche dall’Immagine del Giudice oltre che da te stesso; cammini,
passo dopo passo, respiro dopo respiro, dolore dopo
dolore. Ed è infinito senza possibilità di scampo…Una
lenta ed Eterna discesa verso l’Inferno che però non viene mai raggiunto con
A volte sembra che
anche Dio ti abbia abbandonato
e non hai voce per gridare
che hai sbagliato
quando
ti convinci
che sarebbe meglio andare via
Ma tu non ti
opponi al Castigo, continui a camminare senza un pensiero preciso in mente, solo
con un’immagine sfocata e tanto rimorso. L’acqua continua a bagnare i tuoi
capelli argentei che a causa della pioggia sono diventati color piombo ed i tuoi occhi ametista indifferenti continuano a scrutare
assenti le varie insegne dei locali di una delle peggiori strade della
città.
E’
notte fonda, la città tenta di riposare cullata dal sonno, ma tu non ci riesci.
Non dormi, non puoi dormire, non ti è concesso, perché ogni volta che solo provi
a riposare il rimorso ed il dolore ti piombano addosso
con cattiveria fino a che ti alzi ed esci a mischiarti con la massa generale.
Quante notti sono che la Luna non bacia il tuo viso
addormentato prigioniero di Morfeo? Tante, troppe, non ricordi neanche tu il
numero…
Un
altro passo e poi ancora un altro, senza fermati mai, senza poter mai dire
“Sono arrivato”. Non c’è più una casa, non più un luogo
sicuro in cui far ritorno, perché in qualsiasi posto
vai, le pareti, gli oggetti, i volti ti sussurrano parole di accusa, di colpa e
tu non puoi far altro che uscire.
A volte resti
immobile
col vuoto nella mente
non hai più la voglia
e non hai più niente
quando tutto tace
e ti resta solo la tua voce
I
tuoi piedi si arrestano quando poco davanti a te, nascoste dalla pioggia e
dall’umidità, alcune luci rosse richiamano l’attenzione dei tuoi occhi
indifferenti. Probabilmente in un’altra vita avresti riconosciuto immediatamente
il luogo e l’avresti evitato, preferendo un campo di beyblade o l’ombra di un
albero a quel locale, in questo momento la tua mente è vuota, priva di volontà e
retta solo dai sensi. Ti ritrovi a camminare senza sapere il motivo verso quella
luce, come se il canto che proviene da quell’antro potesse rappresentare il tuo
rifugio dalle preoccupazioni o semplicemente riparo dalla pioggia.
Perché sei vuoto, privo di un’utilità, di uno scopo, di
una forza di volontà…Tutto. Tutto si è rivoltato contro di te, i tuoi amici, il
tuo beyblade…La tua vita.
Non
hai mai pensato di dover avere molto per essere felice, ad essere sinceri non hai mai pensato di poter raggiungere la
felicità…Forse è sempre stato un obiettivo troppo irreale per poter essere
raggiunto con i soli passi. Perché la felicità non esiste, non può essere
permanente, può durare attimi, ma non sempre. Hai avuto
momenti felici, ma ora loro, esattamente come il resto ti hanno abbandonato e ciò che ti resta è solo questo misero
corpo bagnato, con segnati dentro i ricordi di quello che sei stato e la tua
voce.
Voce che vuole solo poter urlare, uscire come il grido
di un’Aquila tenuta alla catena, per poter gridare,
solo gridare…Alzare la voce per farsi sentire per farsi udire…Per spargere uno
sprazzo di dolore anche nel Cielo.
Ti
avvicini alla porta di lacca scura del locale avvertendo immediatamente l’odore
di un mix di fumi, alcool e tanta musica…Di certo non ci saresti mai entrato
prima…Ma ora non sei più certo di nulla.
L’interno ti lascia del tutto indifferente, come se
ancora stessi realizzando. Una lampada luccicante troneggia sulla pista da
ballo, dove centinaia di persone compresse si muovono come tanti Diavoli che si
agitano tra le braci dell’Inferno. Non ne distingui i volti, un po’ per il fumo,
un po’ perché sono troppo mescolati per poterne
inquadrare anche uno solo.
Sulla sinistra, tra i fumi colorati, un bancone di legno
laccato di nero su cui ci sono posate bottiglie dai colori e dalle forme più
varie. C’è tanta gente che fatichi a camminare, ma tra
mille spinte riesci ad arrivare al banco dove il barman senza neanche guardarti
ti porta sotto gli occhi un bicchiere con uno strano liquido biancastro. Sono i
tuoi sensi a fermare la tua mano, evidentemente ancora qualche segno di
reattività l’hai. Ti appoggi stancamente al bancone sollevandoti il cappuccio
della felpa per non farti vedere in viso. Osservi tutte quelle persone che si
muovono tra di loro senza seguire un ordine, un ritmo, ognuno semplicemente
prigioniero del proprio istinto.
Ad un tratto
ti fissi ad osservare l’uomo affianco a te, che con un bicchiere colmo in mano
sta leggendo quello che sembra un giornale.
“Tragica
morte per l’assistente tecnica dei BBA Hilary Tachibana, trovata priva di vita
con i polsi legati e tre colpi di pistola all’altezza di fronte, cuore e ventre.
Gli inquirenti indagano”
Chiudi di colpo gli occhi afferrando il bicchiere e
vuotandolo in un solo sorso; il liquido ti scende liscio per la gola,
infiammandoti le carni, ma non ti curi di spegnerle, anzi le alimenti mandando giù un altro bicchiere.
Vai
avanti così, mandi giù bicchieri senza neanche sapere che cosa contengano,
oramai anche i tuoi umani sensi sono stati annientati, ora nulla può preservarti
dalla più attraente ma più letale delle Pene…La Perdizione,
l’Oblio.
Perché è colpa tua, lo ripeti incessantemente con forza
nella tua mente, mentre dentro di te le ultime vivide immagini del tuo tormento
di susseguono sempre più confuse e
sfocate…
“ - Vuoi
battere Takao? Vuoi essere tu il migliore? Vuoi il Potere? Solo io
posso darti quello che cerchi e che tanto brami Kai…Io e
te abbiamo lo stesso sangue non dimenticarlo. Io so ciò che la tua anima
brama più di ogni altra cosa – Gli occhi di Hito lo squadravano sicuri e seducenti, ma Kai doveva resistere, non poteva cedere ancora
una volta davanti al fascino del Male. Non avrebbe mai più tradito ciò che era,
non avrebbe perso i suoi compagni…Non poteva.
Eppure la sua
vita era ruotata attorno a questo perno per tanti anni. Aveva fatto tutto per
raggiungere questo obiettivo, e forse la continua
sensazione di insoddisfazione che provava derivava proprio dal fatto di non
riuscire a raggiungere la felicità…E forse la sua felicità era diventare il
numero Uno.
Ma troppe
volte aveva sbagliato, troppe volte aveva ferito Takao,
Rei e Max per questo…
“Non
posso”
- Nipote mio, io lo vedo che non sei
soddisfatto di te stesso. E’ evidente e del tutto normale che non ti bastino
quei ragazzi e quella Hilary per essere felice. Loro
non ti daranno mai ciò di cui hai bisogno per essere
felice. La felicità Eterna Kai, è qui devi solo afferrarla –
Non l’ho detto
prima che la felicità Eterna non esiste? Solo che lui doveva ancora capirlo,
come anche doveva ancora capire che la vera Felicità
l’aveva già.
- Accetto. Dammi quel bey e fammi entrare
nella Vasca Omega –
Tira su il volume
in un mondo infame
conta più l’andare
che
la direzione
tira su il volume
che ti sentano di più
altrimenti hai
perso tu
e intanto piove sulle parole
e intanto
piove sulle parole
Ti
trovi in mezzo alla confusione totale, in mezzo ai
Diavoli danzatori dell’Inferno. I loro respiri mischiati ti arrivano alla bocca,
ed il sudore ti si intacca ai vestiti, ma non ci pensi
più…E’ come se non fossi più padrone del tuo corpo, ed il Dolore e l’Alcool ti
conducono a scendere nell’Inferno ed unirti alla Danza dei
Diavoli…
Il
volume della musica si alza e tu ti muovi, ti agiti seguendo il ritmo della tua
Colpa, scendi sempre più in basso, lì dove anche Dio dall’alto di quella Chiesa
ti aveva mandato e dove il rumore della musica si fa più alto.
E
la tua voce, unica compagna che ti rimane, viene
liberata nella confusione generale, si disperde come un grido di disperazione
fra tutti, ma nessuno lo sente poiché coperto dal volume della musica che si fa
sempre più alto.
E
fuori piove, il Cielo piange lacrime amare per lo stato di sofferenza in cui è
costretto a vederti, ma sa che non può fare nulla per te…Perché nessuno può
aiutarti a vivere. Piove su quelle ultime parole che ricordi di lei, sulle
ultime note della sua voce che ti implorava di tornare
indietro.
“ – Avanti Kai
non diciamo sciocchezze…Che significa basta G-Revolution? – gli occhi
castano scuro di una giovane ragazza lo osservano sconcertati ma ben decisi a risolvere al più presto questa
situazione. Kai si avvicinò alla ragazza che non si mosse davanti a quegli occhi
tanto diversi da quelli del ragazzo che amava. Perché non bastano due parole
messe in croce per far cambiare idea ad Hilary. Lei
amava Kai e lo amava anche per il suo carattere
scontroso e introverso, e non avrebbe cambiato idea.
- Esattamente quello che ho detto.
Mi sono unito alla nuova squadra della Hito Hiwatari
Corporation – la sua voce non accenna ad una variazione di tono, rimane fredda
come la sua anima.
- Ma che diavolo
dici? Ti ha dato di volta il cervello? Kai non ci credo, tu non puoi pensarlo
davvero! Hito ti vuole usare, esattamente come ha fatto in passato! – la sua
voce ora sta cambiando, non è più tanto sicura, ma non vuole lasciarsi
intimorire da lui. Lo prendere per le braccia
perforandolo con quegli stessi occhi che l’hanno legato a lei. Perché le basta
guardarlo per far sì che l’anima indifferente e schiva di Kai Hiwatari si agiti
ed entrambi sanno quanto sia importate la vicinanza
l’una dell’altro.
E anche lui
l’ama, le vuole bene, un amore immenso e sconfinato che
però crede di rendere ancor più perfetto solo diventando il migliore una volta
per tutte…Come se questo lo stesse facendo per lei. – Non cambio idea Hilary…Tra
noi non cambierà niente – glielo sussurrò da vicino,
assaporando l’odore fresco della pelle di quella creatura che con un gesto
rapido lo scostò via.
- Come fai a
dire che non cambierà nulla! Volti le spalle alla squadra del BBA, a Takao, Max,
Rei, Yuri…A tutti i tuoi amici! E a me… - non lascia i suoi occhi, neanche
quando pronuncia le ultime parole.
- Ma tu puoi venire con me –
Hilary scuote
la testa decisa – No Kai. Io non ho alcuna intenzione di seguirti. Non lo faccio
perché non ti amo, ma proprio perché ti amo non posso
permetterti di distruggerti – stringe fra le mani il beyblade color acquamarina
e lilla che le ha regalato il suo ragazzo al suo compleanno di qualche anno
prima e grazie al quale è diventata un’eccellente blaider.
Kai sorrise
amaramente a quella vista. Potere, lui bramava il potere e una volta ottenuto quello, sarebbe stato totalmente
Felice…Con Hilary.
- Lo faccio
per noi –
- No! Tu non
lo fai per noi. Torna sui tuoi passi Kai o…O questa sarà l’ultima volta che mi
vedrai –
Quando gli altri dicono
che hai torto
se hai ragione
mordi rabbia
fino quasi a
soffocare
quando la tua vita
sembra che ti cada tra le
dita
E
l’avevi mandata via…Come tanti anni prima avevi gettato Dranzer ai piedi di un Takao adolescente, così ora avevi consegnato
il tuo fidato bey nelle mani della tua donna per poi andartene, pronto a usare
il nuovo beyblade forgiato dalla Hito Corporation. Avresti raggiunto la Felicità
solo con la Vittoria su tutti i blaider e allora Hilary sarebbe tornata da te…Ne
eri certo vero? Povero illuso…La Felicità Eterna non esiste, puoi ricercare
sprazzi di felicità da vivere all’ennesima potenza con chi hai nel cuore, ma non
puoi pensare che questo sia per sempre. Vivi ogni attimo come il più prezioso
con chi hai di prezioso…Ma avevi bisogno di
capirlo…
Continui a
ballare mischiando il tuo fiato con quello di persone di cui non vedi neanche il
viso, ma non è certo l’espressione di un volto che sta cercando. Sfogo, cerchi
uno sfogo da scontrare con il tuo. Ed intanto il volume assordante della musica
sale…
Corpi sconosciuti si strusciano contro il tuo e tu li
segui, privo di controllo, fuori dalla tua razionalità, sciolto da un orgoglio
annegato nell’alcool e prigioniero dell’euforia di quella musica che
sale.
Perché tu credevi di essere nel giusto e sebbene tutti
avessero provato a farti cambiare idea tu eri stato irremovibile.
E
ora i tuoi denti azzannano la carne delle labbra dalla rabbia, perché hai
perso…Ma non la Felicità o il Potere…No, ma la tua vita.
Tira su il volume
che per farti un nome
conta più gridare
delle tue parole
tira su
il volume
che ti sentano di più
altrimenti hai
perso tu
e intanto piove sulle parole
e intanto
piove sulle parole
E
tu gridi in mezzo alla folla, la tua voce si espande e si mescola con quelle
degli altri, mentre tra le tue braccia passano corpi di donne che mai conoscerai
e che non ti interessa conoscere. Devi solo sfogare la
tua ira ed il tuo rimorso…E’ questo ora il tuo
obiettivo primario.
Al
diavolo sentimenti e sciocchezze varie. Solo tu, la Rabbia e il Volume della
musica.
Non
hanno senso tutte quelle parole cariche di emozioni o di buone intenzioni, solo aria calda per chi non sa come riempire le proprie
giornate…Sgrani gli occhi a quel pensiero, irrigidendoti di colpo, come se fossi
diventato di pietra. Nei tuoi occhi ametista compare una luce che li fa
nuovamente accendere. La Ragione? La Follia? Non lo sai, non lo sapremo mai…Forse è solo l’ultima traccia perduta di quel
ricordo che ha tentato di salvarti dall’Oblio della Colpa.
- A me piace
la musica…Ti emoziona, ti carica, ti dona sensazioni irripetibili e uniche. Sentire la musica e lasciarsi
trasportare da essa è un po’ come lanciare un beyblade per te – il vento le
scompiglia dolcemente i capelli ma a lei non sembra dar fastidio; lo osserva
divertita mentre i lembi della sciarpa danzano vivaci attorno al viso niveo del
suo ragazzo sottraendolo alla sua vista. La ragazza stringe la sua mano con
forza mentre si scioglie dalla sua presa e insinua il viso dietro il candido
tessuto danzante.
- Ti lascia
andare e ti riempie di vita. Può portarti malinconia o gioia, non fa differenza.
Sono le parole ad essere cariche di emozioni e
sensazioni – le sussurra lei a due centimetri dalle labbra. Sorride. Si sente
strano ogni volta che sorride, come se quel leggero dispiegarsi di labbra
valesse per lui quanto una di quelle sue canzoni…
Mentre gli occhi
tuoi si accendono
Ma
dura un attimo, il tempo di quel breve ricordo e la luce della Ragione, se mai
era lei, scompare, viene inghiottita nelle viscere
della Follia che rapida prende il pieno controllo di te. La musica si impossessa del tuo corpo comandando i tuoi gesti a suo
piacimento. E’ una mano nera, ti usa, ti manipola e tu non puoi fare nulla per
combatterla…Perché non ne hai la forza o non trovi un valido motivo per farlo.
In fondo ora stai camminando in uno stadio di pura ilarità, ti senti leggero e
privo di preoccupazioni. Forse anche loro sono annegate nell’alcool insieme ai
tuoi sensi di colpa.
Ti
muovi con malsana scioltezza, lasciando ondeggiare il capo stordito e negando ai
tuoi occhi di vedere il tuo nuovo mondo, il tuo nuovo io…
Tra
le tue carni sudate si fanno strada corpi di arpie
dalle fattezze di donna che ti tentano e cercano di trascinarti con loro, e tu
non le fermi. Avverti sulle labbra il sapore aspro delle loro bocche e un odore
soffocante ti prende alla gola, ma non avverti il fastidio, o se lo avverti
lo lasci correre perdendoti sempre di più nella tua
Follia.
Tira su il volume
in un mondo infame
conta più l’andare
che
la direzione
tira su il volume
che ti sentano di più
ora che hai
ragione tu
e intanto piove sulle parole
e
intanto piove sulle parole
E
sì, basta con i pensieri senza fine e i sensi di colpa! A chi diavolo interessa del passato? Quello che è stato è
stato, nulla lo può cambiare…E ci pensi davvero che il presente sia qualcosa di
meglio, non è vero Kai?
Precipiti sempre più a fondo, perdi la tua identità e la
tua anima…Perché potrai credere di stare meglio, di
sentirti esaltato, appagato, assaggerai l’ebbrezza del potere…Ma poi non ti
basterà, anzi ti corroderà da dentro, capirai che tutto quello che credevi di
possedere altro non è che fumo…Lo stesso fumo denso di arrendevolezza e
cedimento che stai respirando ora.
Il
tuo corpo intrappolato negli abiti scuri e sudati si uniscono a quelli di una ragazza di cui non riconosci neppure
il viso, non che ti interessi più di tanto…L’importante per te è sfogare,
possedere la sicurezza di essere ancora Invincibile e Vivo…Ma questa non è vita,
è macabra illusione.
Tira su il volume
in un mondo infame
conta più gridare
delle tue parole
tira su il
volume
che ti sentano di più
altrimenti hai
perso
Sei
perduto, annegato e divorato dalle fiamme, eppure gridi ancora, la tua voce si
fa strada faticosamente elevandosi più in alto di tutto
e tutti, cerca disperatamente di salire al Cielo per farsi sentire da tutti…No
per farsi sentire da lei. Non ci sono parole in quel grido, solo uno straziante
rumore di chi ha perso non una sfida a beyblade, non un campionato mondiale, non
una casa o una macchina, ma la persona che amavi e con essa una
vita…
Vita che mai più tornerà come
prima.
Vita che potrà ricrescere solo all’ombra della tua
Colpa.
Vita che portata avanti sarà il tuo
Castigo.
E
dall’alto non posso far altro che continuare ad
osservare questo ragazzo distruggersi con le proprie mani senza fare niente. Lo
osservo e lo curo nonostante lui creda che io sia lontana, forse mi disprezza
per questo o forse mi dà ragione, non lo so…Ma non lo lascerò mai solo.
Non
lo faccio per qualcosa di speciale, lo faccio per una promessa che decisi di
mantenere e che sono tutt’ora intenzionata a
continuare. Lui non tirerà mai più un beyblade, ne sono certa…E come potrebbe
visto che non si ritroverebbe neppure un Bit-Power?
Comunque sia lui non giocherà più, ma io gli starò vicino…Sempre.
Lo vide
allontanarsi facendo oscillare la sciarpa bianca che ancora le nascondeva i
crini del suo ragazzo, oramai divenuto un minuscolo puntino all’orizzonte. Una
lacrima scende dai suoi occhi finendo su di me che sono riposta fra le sue mani
tremanti. Lei mi stringe forte, tanto che sulla pelle le rimangono i segni del
disco d’attacco, ma non le importa.
Mi porta alle
sue labbra con cui sfiora il freddo metallo blu scuro che mi custodisce. Avverto
la sua paura e la sua tristezza e mi sento come se mi avessero privato di ogni
energia.
- Ti prego
stagli sempre vicino Dranzer…-
Glielo promisi sul prato accanto al fiume, lì dove Kai e
Hilary si conobbero e dove tante volte mi sono trovata a combattere, un luogo
che ha segnato l’inizio e la fine per tutti noi.
Rimasi al suo fianco per tutti i giorni a seguire fino a
quando Hilary non prese quella decisione…Che sapevo l’avrebbe condannata.
- Hilary si
può sapere dove vai? -
- Vado da Kai
–
Lui scuote
la testa sconsolato guardandola con i suoi soliti occhi
apatici, ma in realtà è davvero preoccupato per la ragazza, ma non lo darebbe
mai a vedere.
- Non
otterresti nulla – la ferisce con quelle parole, è il suo intento dopotutto,
così rinuncerà a quel proposito che equivale ad una
condanna.
- Non cercare
di fermarmi Yuri, ci andrò lo stesso. Lo riporterò qui,
lo sfiderò a bey se sarò costretta, ma non lascerò che suo nonno lo sfrutti o
faccia esperimenti su di lui –
Gli occhi di
Yuri sembrano una patina di cristallo opaca, triste e vuota; non è più il freddo
Lupo della Steppa, è cambiato come tutti. Ma lei non ci
sta, lei vuole riavere Kai e ridonare il sorriso a tutti i suoi amici…E a se
stessa.
- Avevi detto
che avrebbe dovuto capire da solo il suo sbaglio -
Hilary china
il capo afflitta. E’ vero, vuole che capisca da solo…Ma non riesce a sopportare
la vista in televisione di quegli occhi cattivi e privi di luce. Sente che si
trova in uno stadio da cui non può uscire da solo, suo nonno non gli permetterà
mai di lasciare la società…No, tocca a lei salvarlo questa volta.
- Voglio
parlare con lui un’altra volta. Non fermarmi Yuri – lo supplica portandosi alla
porta del dojo e aprendola in silenzio.
- Sta attenta
– Due parole e poi la notte, la Luna sotto di lei e la sua grande corsa verso
l’edificio della Hito S.p.a e
la sua Morte.
Cerca di
parlare con lui, ma non la fanno neanche avvicinare. La freddano con tre colpi
di pistola e la legano così da far sembrare il tutto un atto di giustizia tipico
di una delle tante sette estremiste che popolano queste
zone.
Ma io ho visto
tutto, ho sentito il suo dolore ed ho urlato la mia disperazione quando
quell’esile corpo si accasciò a terra privo di vita,
stringendo fra le dita ciò che un tempo era stato l’essere più caro del suo
Kai…Me, Dranzer.
Siamo arrivati
alla fine^^ Non so se alla fine si sia capito molto della trama…Ma spero di sì
xD
E’ la prima
volta che provo questo tipo di narrazione, perché a differenza delle altre
storie musicate non ho reso come narratore interno Kai o un altro personaggio
“umano” ma la nostra cara Dranzer. Esperimento curioso che ho voluto provare in questo regalo per voi carissimi lettori
ed EFP, un regno, un mondo, una famiglia che mi ha donato tanto e che continua a
farlo.
Spero di
ricevere i vostri pareri, mi piacerebbe molto sapere cosa ne
pensate!
Grazie di
tutto
Only for
you my Friends,
Avly