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Autore: Burdock 95    29/09/2010    1 recensioni
Non riesco più ad aspettare Brotherhood. Così ho deciso di scrivere la mia versione. Spero sia gradita.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Desmond Miles , Ezio Auditore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RISE OF THE BROTHERHOOD


Prologo

Il furgone dei quattro correva rapido sulla piccola strada. Al suo interno, Rebecca Crane, assistita da Lucy Stillman, armeggiava col quadro comandi dell’Animus V.2 (affettuosamente chiamato Baby), con all’interno Desmond Miles, mentre lo storico Shaun Hastings guidava la vettura.
Desmond stava vivendo un ricordo …
Ezio si svegliò di soprassalto, nel letto che stava in quel momento condividendo con la bella Caterina Sforza. A risvegliarlo così bruscamente erano stati dei colpi di cannone: Monteriggioni era sotto attacco.
“Devo trovare Mario, dobiamo schierare le truppe. Stai all’interno, Caterina.” disse alla compagna.
Ezio scattò giù dal letto, impugnando la spada. Uscì dalla villa, passando per il tetto, ma un colpo di cannone fin troppo vicino gli fece perdere l’equilibrio e precipitò. A terra, Mario Auditore lo aiutò ad alzarsi.
“È Borgia. Dobbiamo abbattere le torri d’assedio e salvare quanta più gente possibile!” gli disse.
La balconata sotto la quale erano crollò e i due Assassini riuscirono a scostarsi appena in tempo.
“Io distrarrò il Borgia, tu porta in salvo i civili.” disse Mario a Ezio, aggiungendo poi “Insieme per la vittoria.” e gli tese la mano.
“Insieme.” rispose Ezio, stringendola “Sii prudente, zio.”
“Lo sarò, Ezio.” rispose, e corse via.
Ezio scattò oltre l’arena di allenamento, e con un salto strepitoso si gettò sul suo cavallo bianco, che spronò a correre mentre gli edifici di Monteriggioni cadevano a pezzi. Percorse un po’ di vie, ma all’improvviso un pezzo di un palazzo colpì il cavallo, che lo disarcionò. Ezio subito si aggrappò ad un’asta e iniziò una corsa acrobatica che lo portò ad una scala che conduceva alle mura cittadine.
L’Assassino salì sulla scala, ma un colpo di cannone sbriciolò quel pezzo di muro e Ezio cadde su un tetto. Scattò in piedi e si arrampicò senza scala su quanto restava di quel pezzo delle mura, riuscendo a raggiungere le mura cittadine.
Correndo tra le mura che cadevano in pezzi, Ezio riuscì a raggiungere un cannone e con esso fece fuoco sulla torre d’assedio a destra, distruggendola. Con un ultimo colpo di cannone distrusse una batterai d’armi dei Templari, per poi abbandonare l’arma. Si recò ad un altro cannone e ripetè la cosa di prima: distrusse la torre e una batteria d’armi, per poi abbandonare anche quell’arma.
All’improvviso una torre d’assedio riuscì a raggiungere le mura e un gruppo di soldati nemici si sparse sulle mura.
Ezio scattò verso i nemici, pronto a combattere. La porta del posto di guardia che collegava i due tratti delle mura era distrutta, pertanto l’Assassino vi passò sopra. Dall’alto si buttò giù, su un soldato nemico che uccise utilizzando la lama celata. Subito tre soldati nemici gli furono addosso, e lui sguainò la spada. Mollò un fendente, abilmente parato, ma subitò affondò, uccidendo un avversario. Il secondo tentò di colpirlo, ma Ezio parò il colpo e rispose con un micidiale affondo che uccise il nemico. L’ultimo soldato vibrò un fendente, ma Ezio lo schivò e finì anch’esso con un affondo. Si girò e si vide addosso altri due nemici. Vibrò tre fendenti: i primi due furono bloccati, ma il terzo uccise un nemico.
L’altro soldato tentò un affondo, abilmente schivato da Ezio. Mentre l’Assassino si preparava a finire il nemico, altri tre soldati gli piombarono addosso e fu costretto ad evitare ben quattro fendenti. Con un velocissimo affondo si sbarazzò di uno dei nuovi arrivati e ne uccise un altro vibrando un micidiale fendente. Mentre si accingeva a colpire i due rimanenti, ne sbucarono altri due. Parò un colpo, e poi diede un calcio nello stomaco a uno dei nemici, finendolo poi con un colpo di spada. Ne uccise un altro con un affondo, ma ecco arrivare un altro nemico. Vibrò un fendente e i nemici rimasero in due. Schivò un affondo e con la lama celata uccise uno dei suoi avversari. L’ultimo tentò di sorprenderlo con una finta, ma Ezio no nsi feece ingannare e, con un abile mossa disarmò il nemico, fiendolo poi con la lama celata. Ripose la spada, e si incamminò sulle mura. Non fece in tempo a fare molta strada, perché subito un colosso armato di ascia gli si parò davanti. Il nemico tentò di colpirlo con l’enorme arma, ma Ezio gli bloccò le braccia, lo colpì con un calcio nel punto debole maschile e gli strappò l’ascia dalle mani, usandola per finirlo.
Si incamminò con l’enorme ascia ancora tra le mani, e subito un altro colosso sbucò davanti a lui. Mentre esso si avvicinava, Ezio fece roteare l’arma e gliela tirò addosso, uccidendolo prima ancora di ingaggiare battaglia.
L’Assassino si sporse dalle mura, e vide Mario Auditore cadere a terra, ferito dal figlio di Rodrigo Borgia, Cesare Borgia.
“So che sei qui, Ezio! So tutto di te, e del tuo piccolo gruppo di Assassini!” gridò il Templare.
Ezio scattò su un tetto, lasciando le mura, e in quel momento Cesare esibì qualcosa che teneva tra le mani: un Frutto dell’Eden, la Mela. Ezio si avvicinava rapidamente, ma Cesare estrasse un fucile e con esso fece fuoco su Mario, spezzando la sua vita.
Ezio aveva quasi raggiunto il Borgia, ma nello stesso momento in cui Cesare fece fuoco su Mario, un fuciliere nemico fece fuoco su Ezio, il quale cadde a terra sanguinante.
Desmond vide tutto divenire opaco, per poi risvegliarsi nel furgone. Non si sentiva più la spalla destra, ma con sollievo notò che, sebbene il dolore lo provasse, la ferita di Ezio non l’aveva ricevuta anche lui.
“Che succede?” chiese a Lucy, ma l’Assassina bionda lo ignorò, continuando ad armeggiare col suo portatile.
A rispondere fu invece Rebecca “Ho spento Baby. Siamo arrivati.”
“Arrivati? Arrivati dove?” replicò Desmond.
“Nell’ultimo Covo degli Assassini.” intervenne Shaun.


  
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