Mine

Rose Weasley

Scorpius Malfoy

Porco merlino mi sembra impossibile come siano passati in fretta questi anni ad Hogwarts. Mi ricordo ancora perfettamente il primo giorno in cui ho posato lo sguardo sulla locomotiva che mi avrebbe condotto in quella che poi, sarebbe stata la mia casa. Quanti ricordi…

La prima E in Trasfigurazione (sembrerà strano ma è uno dei momenti che mi piacciono di più!), diamine che emozione, lo sguardo della Mcgrannit carico di ammirazione. Era contenta che avessi ripreso l’intelligenza di mia madre e non quella di suo marito.

Ma da Ron Weasley ne ho riprese di cose: la mia fame insaziabile, gli occhi celesti, le lentiggini e, immancabilmente, l’umorismo e la simpatia. Sebbene sia sempre stata considerata una secchiona, tutti adoravano stare con me anche perché li facevo ridere. La parola “anche” è dovuta al fatto che ci sono vari motivi per cui le ragazze (già, soprattutto le ragazze) parlano con me. Una ragione è mio cugino. Sembrerà insensata e molto superficiale come cosa ma molte ragazze facevano le simpatiche con me solo perché così, io, le avrei presentate a mio cugino: James Potter.

Uno dei ragazzi più richiesti di Hogwarts.

Ma i momenti che ricordo di più in assoluto solo quelli trascorsi con te.

Ancora mi sembra impossibile come una Weasley si sia messa con un Malfoy! ( e che Malfoy!).

E’ stata bellissima la prima volta che mi hai abbracciato, lì sulla riva del Lago Nero e poi da un gesto di amicizia ne è seguito uno di amore. Forse non lo sai ma mi hai cambiato quel giorno. Sono diventata una ragazza diversa, ho seguito le orme di mio padre per così dire. Beh la fama che aveva Ron Weasley è risaputa… Propensione innata nel cacciarsi nei guai. E così ho cominciato a conoscerti veramente e ad apprezzare quasi tutti gli scherzi che facevi ai primini (diventando anche tua complice ogni tanto!).

Il bacio più bello della mia vita, sotto la nostra vecchia quercia, sotto le fronde di quell’albero maestoso dove adesso sono incise le nostre iniziali. S+R.

Che dire.

E contro tutti i pronostici delle ragazze della scuola che dicevano che non saremmo durati, ormai è da 3 anni che stiamo insieme. Dal quarto.

Mi ricordo una cosa in particolare, Natale del sesto anno. Le vacanze natalizie si avvicinavano ad Hogwarts e nonostante avessimo ripetutamente tentato di passarle insieme non ci eravamo riusciti. Tu dovevi andare con i tuoi e io avevo in programma i soliti cenoni made-in-Potter-and-Weasley. E così ci siamo separati con le lacrime agli occhi. Ma il giorno della vigilia è stato bellissimo. Mentre cenavo con i miei genitori e tutta la famiglia ho sentito picchiettare sulla finestra, volto la testa, e vidi Hernie: la tua civetta. Mi sono letteralmente lanciata a prendere il messaggio che era legato alla sua zampetta, due parole, fantastiche: Esci fuori . Arrivata fuori dalla porta ho voltato la testa a destra e a sinistra, immaginando di vederti sbucare da dietro il gigantesco abete di fronte alla
Tana. E dopo un po’ che aspettavo, ormai con i capelli bagnati dai fiocchi di neve che cadevano dal cielo come una spolverata di zucchero a velo, mi sono voltata rassegnata all’idea di aver interpretato male il biglietto. Proprio mentre stavo rientrando in casa sento uno scoppiettare, mi volsi, e sulla neve c’era scritto con il fuoco “Ti amo Rose. Dal tuo Scorpius”. Con gli occhi pieni di lacrime sono rimasta impalata lì davanti per dei minuti, i più belli della mia vita.

E adesso la prospettiva dell’ultimo anno, del dover lasciare tutti i luoghi che narrano la nostra storia, la storia dei nostri litigi, è traumatizzante.

Diamine una volta abbiamo rischiato di mandare tutto a quel paese. Me la ricordo benissimo quella litigata, partita per un motivo futile però ricca di verità. E poi, proprio mentre io me ne andavo via in lacrime urlando imprecazioni a destra e a manca tu mi hai seguita e mi hai detto che non avresti mai lasciata da sola.

Sono spaventata e so che lo sei anche te però non lo vuoi dare a vedere. Ma infondo ne abbiamo di progetti per il futuro, il NOSTRO di futuro. Quello che ci vede protagonisti come coppia, e chi lo sa poi quello che accadrà dopo… E seduta sul divano della Stanza delle necessità, mentre tu mi parli con la testa appoggiata alle mie gambe, non posso che non dirti una cosa

You’re the best thing that’s ever been mine