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Autore: kamomilla    02/11/2005    12 recensioni
Draco ed Hermione affronteranno un viaggio inaspettato, forse da soli, forse insieme, che condurrà entrambi verso il loro destino. Destino che non sarà quello che i due avevano progettato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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LE NOTTI DEL FALÒ

LE NOTTI DEI FALÒ

 

 

 

 

 

-Julien! Ho detto che oggi ci vai tu a fare la spesa!-

La perforante voce di Céline raggiunse il divano sul quale erano accoccolati Draco ed Hermione, distraendoli un attimo dalle loro effusioni.

-Oh, no, ora ricominciano a litigare.- sbottò il ragazzo sbuffando.

-Mi sa tanto di sì.- mormorò la mora appoggiando il capo sul torace di lui.

-Merlino salvaci. Passi che hai bisogno di avere compagnia, che ti piace stare anche con altre persone, ma… dimmi, perché diavolo ti sei trovata questi due?-

Hermione alzò lo sguardo per poterlo fissare negli occhi.

-Non me li sono trovata io, casomai te ne fossi dimenticato. Tu hai fatto una sciocchezza e per colpa tua io mi sono arrabbiata ed ho detto una sciocchezza. E loro ci hanno sentiti e tutto quanto. Per colpa tua.-

Draco le lanciò un’occhiataccia e le tirò una ciocca di capelli che sfiorava delicatamente la sua maglietta all’altezza dell’ombelico.

-Perché quando parlo con te, qualsiasi cosa dica, è colpa mia?-

-Perché è effettivamente colpa tua, tesoro.-

Il ragazzo aprì la bocca per replicare, ma fu interrotto dai padroni di casa, che piombarono in salotto con la grazia di quattro elefanti.

-Sei insopportabile, Julien, insopportabile! Avere te per fratello è come avere un… un… un topo! Sei assolutamente inutile!- sbottò Céline camminando su e giù per la sala e poi fermandosi davanti al divano sul quale stavano Draco ed Hermione, i quali si ritrovarono a fissare le sue gambe abbronzate che fremevano dal nervosismo.

-Sei tu quella insopportabile, Céline! Ti piace fare la gran donna e allora… vai a fare la spesa!-

-Cosa?!- esclamò la ragazza indignata. –Non sono il tuo elfo domestico, sai?!-

-No, infatti, sei mia sorella!-

-E questo cosa vorrebbe dire questo? Cosa c’entra che sono tua sorella?!-

-Sei una femmina!- disse Julien puntandole contro un dito. –Vai tu a fare la spesa, è una cosa da femmine!-

-Brutto maschilista!- ruggì Céline, mentre Hermione annuiva con fervore, indignata quanto l’altra ragazza. Si alzò, lanciando uno sguardo a Draco che, indifferente a tutto, non appena la mora si era tolta dal suo grembo si era girato con il viso verso lo schienale con il preciso intento di farsi una bella dormita.

-Sapete cosa penso?- chiese Hermione ghignando. –Penso…

-E già qui è una cosa strana.- mormorò la voce strascicata di Draco. La mora lo ignorò del tutto, riprendendo a parlare agli altri coinquilini.

-Penso che ci dovrebbero andare i ragazzi a fare la spesa, oggi. Io e Céline, le femmine, non faremo niente. Per tutto il giorno. D’accordo?-

-Come no!- esclamarono in coro i due ragazzi.

-Te lo sogni!- rincarò Julien, mentre Draco si alzava dal divano e abbracciava Hermione con un sospiro.

-Lasciamo perdere tutta questa storia. Oggi andiamo io ed Hermione a fare la spesa, va bene?-

La mora lo guardò con tanto d’occhi.

-Cosa hai detto?-

-Hai capito benissimo. Potresti spiegarmi perché tu mi dici di fare una cosa, io ti dico che la faccio e tu mi guardi come se fosse una cosa strana?-

-Perché è una cosa strana. Solitamente non ascolti mai quel che dico io.-

-Sì, ma se per una volta faccio quello che mi dici non dovresti…

-Fermi, fermi!- disse Céline correndo alla credenza e tirando fuori un fogliettino, che mise in mano ad Hermione. –Uscite da questa casa prima che iniziate a litigare e decidiate di non andare più a fare la spesa.-

 

 

 

 

 

-Non ti senti leggermente sbattuta fuori?- domandò Draco sentendo il tonfo della porta di casa che si chiudeva dietro di loro.

-Leggermente. Però sono stata sbattuta fuori con te, quindi non mi lamento.- rispose Hermione con un sorriso, mentre il ragazzo le metteva un braccio sulle spalle.

-Ci mancherebbe.- sospirò, perdendosi a guardare il cielo. –Mi piace essere qui con te, sai ‘Mione?- disse dopo un attimo in tono dolce, senza però guardarla.

Hermione arrossì. Quelle frasi di Draco venivano sempre all’improvviso e la spiazzavano ogni volta. Quando meno se lo aspettava lui le diceva qualcosa di incredibilmente tenero e lei si ritrovava ad arrossire come se fosse una ragazzina al suo primo appuntamento.

-Sì?-

-Sì, tanto. Pensa che ho perfino accettato di andare a fare la spesa tra i babbani.-

-Che sacrificio.- lo prese in giro la ragazza con un sorriso.

-Certo che è un sacrificio. Un sacrificio enorme, che neanche immagini.-

-Secondo me non è vero, Draco. Da come ti mostravi a scuola pensavo che per te avere a che fare così da vicino con i babbani sarebbe stato terribile. Invece, ti sei adattato piuttosto bene.-

-Priorità, ‘Mione. Necessità e priorità. Dovevo fare ricerche anche nell’ambiente babbano, quindi mi sono abbassato ad avere a che fare con loro.-

-Per te tutto si risolve con priorità e necessità, vero Draco?- domandò lentamente Hermione, cercando il suo sguardo, che lui le negò.

-Che vuoi dire?-

-Che fai le scelte in base a quello che ti serve.-

-Naturalmente. Non fai anche tu così?-

-Dipende dalle situazioni. Alle volte non agisco solo in base alle mie necessità.-

-Pensi anche agli altri?-

-Esattamente.-

-Ti sembrerà incredibile, ma alle volte lo faccio anche io, sai? Pensare agli altri.- deglutì. –A te. Infatti ho accettato di stare con i due pazzi francesi, no?-

Hermione sorrise.

-Sì. Ma penserai a me anche quando… mancano quattro mesi alla fine del tuo anno.-

Draco annuì brevemente, il suo sguardo che si oscurava appena.

-Quattro mesi e mezzo.-

-È lo stesso. Cosa farai, quando finiranno i quattro mesi e mezzo? Cosa succederà a… noi?-

-Te l’ho detto come ragiono, no? Priorità e necessità. La mia priorità è di riuscire a finire le ricerche e la mia necessità sei tu. Non tornerò a casa prima di aver trovato la Profezia dei Luoghi. Ed io quella Profezia la troverò con te. Staremo insieme a cercare quella benedetta Profezia, anche se il mio anno sarà finito.-

-Sì, ma se finissimo prima le ricerche? Allora cosa sarebbe la tua priorità?-

-La mia priorità sarebbe soddisfare le mie necessità e, come ho detto un attimo fa, la mia necessità sei tu.-

Hermione si alzò sulle punte per depositargli un piccolo bacio sul collo.

-Allora non mi lascerai?-

-Oh, no. No, non lo farò, questo è sicuro.- disse Draco deciso.

-Ma sarà difficile stare assieme. Tuo padre… lui vuole che tu diventi un Mangiamorte, non è vero?-

Il ragazzo si scostò un poco da lei.

-Non posso parlarti di questo, ‘Mione. È complicato ed è una cosa che non posso dire in giro.-

-Non lo direi mai a nessuno, Draco.-

-Lo so. Ma non posso parlartene lo stesso. Per prima cosa perché non è un argomento che mi piace affrontare con te. E poi…

-Perché non è un argomento che ti piace affrontare con me?-

-Perché con te ho sempre fatto cose belle, non voglio far entrare tra noi una… una cosa del genere. Inoltre nemmeno io so niente di preciso. Manca ancora tanto tempo, Hermione. Per ancora quattro mesi non ci dobbiamo preoccupare di niente, se non di trovare i Luoghi. Quindi per ora lasciamo stare, d’accordo?-

Lei annuì.

-Va bene. Prima, però, dimmi una cosa. Tu non vuoi diventare Mangiamorte, vero Draco?-

-Puoi rispondere anche da sola a questa domanda.-

Hermione lo guardò in viso, indugiando con lo sguardo sui suoi lineamenti. Le stava sorridendo, ma i suoi occhi azzurri erano velati da una patina di tristezza e rancore nei confronti di qualsiasi cosa si fosse permessa di intaccare il rapporto che si era creato tra loro due.

-Siamo arrivati al supermercato, Draco.- disse la ragazza indicando con il capo l’edificio davanti a loro. –Sei sicuro di voler entrare?- gli domandò dopo con espressione di scherno.

Lui le lanciò un’occhiata penetrante ed aumentò il passo, fermandosi proprio in mezzo all’entrata.

-Certo che sono sicuro. Sono un uomo, io!- esclamò gonfiandosi d’orgoglio, spostandosi poi con un balzo, l’espressione spaventata, quando le porte automatiche fecero per chiudersi.

Hermione scoppiò a ridere e lo raggiunse, alzandosi sulle punte e baciandolo sulle labbra.

-Alle volte sei buffo, Draco Malfoy.-

Lui le cinse la vita con le braccia.

-In realtà mi rendo ridicolo solo per farti sorridere.-

-Ma davvero? Quindi immagino ti meriti una ricompensa.-

-Direi di sì.- la baciò di nuovo. –Stasera?-

-Appena arriviamo a casa.- rispose Hermione sorridendo e prendendolo per mano. –Ma adesso non pensiamoci, altrimenti finisce che ci deconcentriamo e prendiamo le cose sbagliate. E poi chi la sente Céline?-

-Quella parla sia che prendiamo le cose sbagliate sia che prendiamo quelle giuste. Quella ragazza parla sempre.-

-Dai, Draco, che infondo ti sta simpatica!-

-Come no, proprio come potrebbe starmi simpatico Potter. O peggio, la Donnola.-

Hermione gli lanciò un’occhiataccia ma non replicò.

Girarono per un’oretta nel supermercato, correndo e giocando tra le corsie, beccandosi anche parecchi rimproveri e qualche insulto. Ma non gli importava. Era la prima volta che si sentivano così liberi e soprattutto che Draco si lasciava andare a quel modo davanti ad altre persone.

Alla fine, quando uscirono nuovamente in strada, due borse tra le mani del ragazzo, si guardarono sorridendo.

-Non riesco a capire come tu riesca sempre ad indurmi a fare il ragazzino.-

La mora gli sorrise dolcemente.

-Sei così carino quando fai il ragazzino, sai. Sembri così spontaneo.-

Draco scrollò le spalle, senza guardarla.

-Adesso piantala di farmi i complimenti, altrimenti mi farai arrossire.-

-Oh, no, non credo proprio. Tu non arrossisci mai. Casomai le tue guance prendono il colore di quelle di tutte le altre presone.-

Il ragazzo inarcò un sopracciglio.

-Stai forse dicendo che sono pallido? Non ti vado bene così? Vuoi che mi faccia una… com’è che la chiamano i babbani? Una lampadina?-

Hermione scoppiò a ridere.

-Una lampada! E comunque no, lascia stare. Si rovinerebbe la tua immagine di ragazzo di ghiaccio.-

Il biondo le lanciò un’occhiata e ghignò maliziosamente.

-Con te la mia immagine di ragazzo di ghiaccio si è già rovinata. Con te sono sempre stato molto… caldo.-

La ragazza rispose allo sguardo spostandosi languidamente una ciocca di riccioli castani dietro all’orecchio.

-Ah sì?-

-Sì. Con te sono sempre stato un fuoco di passione.-

-Già…

-Il fuoco!- esclamò una voce dietro di loro. –Questi due ragazzi cercano il fuoco!-

Draco ed Hermione si girarono di scatto, ritrovandosi davanti una strana donna di una ventina d’anni al massimo.

Lui si fece avanti, scrutandola sospettoso.

-Cosa diavolo vuoi?- sbottò fulminandola.

-Non essere così scortese, caro ragazzo. Voi cercate il fuoco, non è vero? Voglio solo mostrarvi la via del fuoco.-

I due ragazzi si scambiarono un’occhiata.

-Cosa vuol dire?- domandò Hermione guardandola seriamente. Le sembrava alquanto strano che una persona estranea fosse a conoscenza di quello che cercavano, ma qualsiasi aiuto era gradito e soprattutto utile. In quei giorni le ricerche non erano andate affatto avanti, tra il fatto che spesso e volentieri erano stati in giro per la città accompagnati da Julien e Céline, e che per quel poco che avevano cercato non avevano trovato praticamente niente.

-Voglio dire che posso mostrarvi la via del fuoco.- ripeté la donna passando lo sguardo da uno all’altro.

-Quale fuoco?- chiese Draco mordendosi il labbro inferiore. Non gli piaceva mostrarsi interessato davanti ad un estraneo, quello poteva approfittarsi della sua condizione di bisogno per fregarlo, ma in quel momento non avevano altre piste da seguire.

-Il fuoco. Il fuoco di Barcellona.- prese a frugare freneticamente nella borsa rossa e azzurra che portava a tracolla e ne estrasse un volantino spiegazzato. –Ecco a voi, ragazzi. Vi aspettiamo!- e scomparve prima che loro potessero dire qualsiasi altra cosa.

Draco ed Hermione si scambiarono uno sguardo perplesso, poi spiegarono il volantino.

-“Le notti dei Falò”- lesse la ragazza a voce alta. –“Cercate con noi il fuoco!” Accidenti, utile fare un volantino del genere!-

-Babbani!- sbottò Draco scrollando le spalle e riprendendo a camminare. –Buttalo via, ‘Mione. È spazzatura.-

-No, non lo butto via. Forse Julien e Céline sanno di cosa si tratta. Dopotutto questo è meglio di niente, no? Appena arriviamo a casa chiediamo, va bene?-

Lui sbuffò e si chinò per darle un bacio sulla guancia.

-Ma io pensavo che appena arrivati a casa avresti dedicato un po’ di tempo a me.-

-Io invece pensavo che concludere le ricerche fosse la tua priorità.- sorrise Hermione aumentando il passo.

Draco la osservò allontanarsi, il suo sguardo che si posava sul fondoschiena fasciato dai jeans della ragazza e che poi si spostava teneramente sui riccioli che ondeggiavano avanti ed indietro sulla sua schiena.

-Lo pensavo anche io.- sussurrò sottovoce, senza che lei lo potesse sentire. –Ma alle volte non ne sono poi così sicuro.-

 

 

 

 

 

-Ma quanto ci avete messo?- fu la frase stizzita di Céline che li accolse non appena misero piede in casa.

Draco le lanciò un’occhiata di fuoco ed appoggiò le borse sul piano della cucina.

-Fosse stato per te e tuo fratello a quest’ora bisognerebbe ancora partire.- borbottò scuotendo la testa e andando a spaparanzarsi poco elegantemente sul divano.

-Questo è anche vero.- si dichiarò d’accordo la ragazza scrollando le spalle e mettendo le cose nel frigorifero. Dopodiché tornò in salotto, ammiccando ad Hermione, che si era seduta accanto ai piedi di Draco e lo contemplava con espressione estasiata mentre questo si esibiva in uno sbadiglio da orso.

-Perché ci avete messo tanto, Herm?- domandò, il naso all’insù che fremette appena.

La mora fu bruscamente risvegliata dai sogni ad occhi aperti che stava facendo sulle labbra del proprio ragazzo ed estrasse il volantino spiegazzato dalla tasca posteriore dei jeans.

-Una tipa vagamente strana ci ha fermato e ci ha messo in mano questo. Tu o Julien sapete di cosa si tratta?-

Céline prese il foglietto, mentre anche suo fratello accorreva a vedere cosa fosse.

-Ah, le Notti dei Falò!- esclamò quest’ultimo annuendo con fervore. –Sì, io lo so cos’è!-

-Davvero? Cioè?- chiese Draco riprendendosi dal suo stato di assopimento post spesa.

-È una festa che dura tre giorni ed ogni sera si svolge in un luogo diverso. La organizzano dei pazzi babbani invasati, è una sorta di celebrazione di fine inverno.-

-E perché si chiamano Notti dei Falò?- domandò Hermione. –Quella donna ci ha chiesto se cercassimo il fuoco.-

-Sì, il fuoco. Barcellona viene chiamata la Città del Fuoco, sapete. Perché gli spagnoli, si dice in giro, sono persone particolarmente passionali. Queste persone, quelli che organizzano le Notti, hanno preso alla lettera la definizione. Cercano un Fuoco Eterno, che si dice solo alcune persone possano vedere e che si accenda solamente per questi tre giorni. Da anni si organizza questa cosa ed il Fuoco non è mai stato trovato. All’inizio era una cosa seria, si chiamava Notte del Fuoco, c’erano parecchi ricercatori che partecipavano alle Notti, ma da quando alcuni tizi hanno avuto la grande idea di accendere dei falò, giusto per prendere in giro quei creduloni, da allora è diventato un pretesto per fare baldoria e per festeggiare la fine dell’inverno.- spiegò Julien facendo una smorfia. –La cosa strana è che scelgono con cura i partecipanti. Vi possono accedere solamente le persone in possesso di quel volantino ed i loro amici. Un massimo di cinque persone. E trovare il volantino è praticamente impossibile. Quella tizia deve avervi scambiato per persone alquanto strane.-

Draco ed Hermione si scambiarono un’occhiata, pensando entrambi la stessa cosa: gli stavano servendo l’ultimo Luogo su un piatto d’argento.

-E voi cosa ne pensate di questa cosa? Voglio dire, è davvero una grande baggianata o forse qualcosa di vero ci può essere?- domandò la mora estremamente interessata.

-Immagino che almeno una minima base di verità ci sia, dopotutto all’inizio si erano interessati anche uomini di scienza.- rispose Céline scrollando le spalle.

-Uomini di scienza!- esclamò Julien ridacchiando. –Figuratevi! Io dico che semplicemente non esiste alcun Fuoco Eterno. Dicono che cercano questa roba e non è altro che una scusa qualunque per festeggiare in mezzo a qualche bosco o qualcosa del genere.-

-Ma ci deve essere un fondo di verità, Jule!- sbottò la sorella fulminandolo con lo sguardo.

-Non vedo perché mai. Qualcuno ha mai visto questo fuoco?-

-No, nessuno, ma lo cercano!- Céline si volse verso Draco ed Hermione. –Vi abbiamo detto che è un pretesto per fare una festa, però c’è anche da dire che qualcuno ci va ancora per cercare il fuoco. Solo che, come vi ho già detto, da qualche anno si accendono anche altri falò, dato che la sera fa già piuttosto freddino, e questo non fa altro che confondere le idee. Se si vuole sapere realmente qualcosa sul Fuoco, bisogna trovare le persone giuste con cui parlare. Immagino che la donna che vi ha dato il volantino sia una di quelli.-

Draco lanciò un’occhiata ad Hermione, che rispose con un cenno del capo.

-Allora stasera ci andiamo?- chiese la mora. –Tanto abbiamo già gli inviti, no?-

Julien scrollò le spalle.

-Secondo me questa è la cavolata del secolo, però per andare ad una festa non mi tiro mai indietro!-

-Anche a me farebbe piacere una serata per divertirti.- commentò Céline con un sorriso.

-Quindi siamo d’accordo?-

-Certamente!-

 

 

 

 

 

-Fa freddo qui!- esclamò Hermione stringendosi di più nel suo golf marrone scuro. Draco le passò un braccio attorno alle spalle, coinvolgendola nel calore del suo corpo.

-Non fai altro che lamentarti!- la riprese bonariamente.

-Non mi lamento sempre.- protestò lei mettendo il broncio.

-Invece sì, tu…

-Oh, dai, non iniziate a litigare!- disse Céline sorridendo. –Godetevi il posto, piuttosto! Non è una bellezza?-

Hermione si guardò intorno, inspirando l’aria fresca di quella notte di fine inverno. La primavera era alle porte e, sebbene il fresco pungente dell’inverno non era ancora scomparso del tutto, ne si poteva respirare l’odore.

-È una bellezza davvero!- esclamò sorridendo.

Il luogo della festa era uno sterminato campo di verde erbetta, in un luogo piuttosto isolato della periferia di Barcellona. Si trovavano al limitare di una foresta e le altissime fronde degli alberi giocavano con le fiamme che si alzavano dai falò, creando una stranissima atmosfera tra lo spettrale ed il festoso.

-Scelgono sempre posti spettacolari per questo avvenimento.- aggiunse Julien facendo girare lo sguardo per tutto il perimetro del campo. –Dicono che il Fuoco Eterno che vanno tanto cercando sia una cosa bellissima e che meriti uno scenario altrettanto bello. Naturalmente la verità è che più il posto è bello, più gente smanierà per venire a queste strambe feste. È tutta pubblicità.-

-Oh, dai, Jules, non dire così.- mugugnò la sorella. –Perché devi sempre vedere un secondo fine in tutto? Se fosse realmente come dici ci sarebbe molta più gente di quel che c’è.- si rivolse ad Hermione e Draco. –Si riconosce subito che crede nelle Notti dei Falò e chi no. Guardatevi in giro: le persone che vagano con i mano una bottiglia di birra e che si strusciano contro chiunque gli capiti sotto tiro sono qui solamente per festeggiare, come se fosse una festa qualunque. Ma le altre persone, quelle che potranno sembrarvi “strane”, state sicuri che sono qua per un motivo ben preciso, quello appunto per cui sono nate queste notti.-

Draco ridusse gli occhi a due fessure, scrutando tra la folla per vedere di individuare qualcuno che gli sarebbe potuto essere utile per scoprire qualcosa di più.

-Risponderebbero di buon grado a delle domande sulle Notti dei Falò?- domandò dopo aver individuato un tipo con una lucente cresta rosso fuoco e tanti piccoli falò tatuati sulle braccia.

-Come no! Non aspettano altro di avere qualcuno che li ascolti a cui raccontare le loro baggianate!- sbuffò Julien con una scrollata di spalle. –Sentite, io vado a vedere se trovo qualcosa da bere e magari anche una ragazza. Ci vediamo dopo, va bene?-

Il ragazzo se ne andò e ci mise poco a dileguarsi anche Céline, che decise che civettare con un ragazzo carino era senz’altro più divertente che stare con i coinquilini, che si fermavano a baciarsi praticamente ogni tre passi.

Draco ed Hermione presero ad aggirarsi per la folla, scrutando la gente.

-Cerchiamo qualcuno con cui parlare del fantomatico Fuoco Eterno, ‘Mione?-

La ragazza gli sorrise, stringendosi al suo fianco.

-Sì, certo. Secondo te si tratta del quarto Luogo?-

-Non lo so, ma lo spero. Pensare che siamo così vicini ad averli tutti… è una cosa incredibile! Ti rendi conto che è probabile che tra poco possiamo avere in mano la Profezia?-

-Sì, me ne rendo conto. Ed anch’io spero che questo sia realmente il quarto Luogo. Dopotutto il ragionamento fila, no? Sono tutti babbani che cercano il Fuoco, l’elemento che stiamo cercando anche noi.-

-Però mi sembra tutto così… semplice, ‘Mione. Inoltre la storia che tutte queste persone, o almeno una buona parte, cercano il Fuoco proprio non mi piace. Voglio dire, gli altri elementi li abbiamo sempre trovati in posti non accessibili ai babbani: la montagna, la grotta sottomarina ed addirittura il cielo. Chi ci dice che il Fuoco si possa trovare in un luogo tanto ovvio?-

-Nessuno ed infatti non è stato mai trovato.- rispose Hermione corrugando la fronte. –E dobbiamo sempre tenere in considerazione che a cercarli sono sempre stati dei babbani e che loro non lo possono vedere, se si trattasse veramente del Fuoco che stiamo cercando noi potrebbe darsi che l’abbiano già trovato, ma che non l’abbiano potuto vedere.- sospirò. –Comunque è inutile che stiamo qui a discutere tra noi. Troviamo qualcuno di strano, come ha detto Céline, e chiediamo di spiegarci meglio la storia. A questo punto nessuna informazione sarebbe inutile, non credi?-

-Assolutamente. Va bene, allora, guardiamoci in giro.-

Continuarono a girare, zigzagando tra la moltitudine di falò accesi, cercando qualcuno che andasse bene a chiarire i loro dubbi e a rispondere alle loro domande. Ma sembrava che tutte le persone presenti pensassero solamente a bere e a divertirsi.

Avevano quasi deciso di rinunciare, quando li raggiunse una voce bassa e sommessa.

-Oh, bene, vedo che avete accettato il mio invito.-

La coppia di ragazzi si girò di scatto, ritrovandosi davanti la stessa donna che gli aveva dato il volantino quella mattina.

-Non siamo qui per te.- proruppe Draco duramente. Era ancora del parere che fosse meglio non dare troppa corda a babbani sconosciuti che cercavano cose come un Fuoco Eterno.

-Questo non è vero, ragazzo. Siete venuti proprio per me e per il Fuoco. Forza, ditemi, cosa volete?-

Il biondo fece dire qualcos’altro, ma Hermione lo precedette.

-Informazioni. Vogliamo solo informazioni. Puoi spiegarci la storia del Fuoco più nei dettagli?-

La donna le sorrise, mettendo in mostra una dentatura alquanto lasciata andare.

-Potrei farlo, ma dubito che vi aiuterei. Però c’è mia madre che può farlo. Venite con me, ragazzi.-

Si avventurò verso una parte meno affollata del campo e Draco ed Hermione la seguirono in silenzio. Arrivarono al limitare della foresta, dove un falò decisamente più piccolo degli altri illuminava due donne sedute su una coperta che bisbigliavano tra loro.

-Mia madre e mia nonna.- spiegò la donna facendo un cenno con il capo. –Chiedete a loro, sono sicura che avranno risposte a tutte le vostre domande.-

I due ragazzi si avvicinarono circospetti, non sapendo bene cosa fare. Quando furono a meno di qualche passo dalle donne, Hermione diede un colpetto di tosse, richiamando su di loro l’attenzione.

-Buonasera.- disse sorridendo appena. –Potremmo… parlare un momento con voi?-

Passò qualche attimo di silenzio prima che la donna più giovane facesse loro cenno di accomodarsi. Si sedettero sulla coperta, indugiando con lo sguardo sul viso delle persone che avevano davanti: la donna più giovane sembrava sulla cinquantina, mentre l’altra doveva avere all’incirca settant’anni o qualcuno in più. Si vedeva che erano madre e figlia, i lineamenti erano molto simili ed il colore di occhi e capelli era il medesimo.

-Allora…- proruppe la donna più giovane. –Io sono Amalia e lei è mia madre Sibilla. Ditemi, cari ragazzi, cosa cercate?-

-Informazioni sul Fuoco.- disse Draco in tono sbrigativo. –Vogliamo solo sapere qualcosa su questo Fuoco che andate cercando.-

-Il Fuoco…- ripeté lentamente Sibilla. –C’è così tanto da dire sul Fuoco!-

-Iniziamo, allora.- sbottò il ragazzo. –Non abbiamo tutta la sera.-

Hermione gli lanciò un’occhiataccia e le due donne lo percorsero con uno sguardo penetrante.

-So chi sei, ragazzo.- disse molto lentamente la donna più anziana.

-Non credo proprio.- rispose lui inarcando un sopracciglio. –E comunque siamo qui per parlare del fuoco, non di me.-

-Il Fuoco è parte di te e della tua famiglia.-

-Tu non sia niente della mia famiglia!- sbottò Draco fulminandola. Odiava parlare della sua famiglia ed odiava soprattutto che qualcuno la conoscesse. Perché chiunque conoscesse la sua famiglia lo giudicava a priori, e non certo in modo buono.

-So più di quanto immagini, ragazzo. I tratti… i tuoi tratti sono i suoi. Sono tratti che conosco… giovane Malfoy.- sorrise Sibilla.

Hermione spostò lo sguardo su Draco, preoccupata. Sapeva quanto desse fastidio al ragazzo essere riconosciuto. Notò con profondo dispiacere che gli occhi azzurri di lui avevano perso ogni espressione ed ora erano scuri, quasi grigi.

-Come… come fai a conoscermi? Conosci mio padre? Cosa sai? Che è cattivo, crudele, un Mangiamorte, un… assassino. Questo sai, non è vero?-

-No… oh, no, non è questo che so. Non so niente di assassini e Mangiamorte… non so niente di queste cose. Io sono una… com’era la parola?- strinse le labbra, come se stesse frugando in una memoria che ormai non era più così buona. –Una babbana, ecco!- esclamò alla fine battendo le mani. –Però conosco tuo padre, sì. Lo conosco da prima che diventasse tutto quello che è diventato.-

-Che vuol dire?- chiese, piano, Draco.

-Ho passato tanto tempo con lui, sai. Tanto tempo. L’ho conosciuto quando era in fasce e l’ho visto crescere. L’ho accudito, come se… come se fosse stato figlio mio. Chiedigli se si ricorda di me. Chiedigli se si ricorda della tata Sibilla.-

Il ragazzo spalancò la bocca e poi la richiuse. Deglutì, l’espressione incredula.

-Sei stata la… “tata” di mio padre?-

-Anche, ma non solo. Sono stata l’amante di tuo nonno. Ho… amato Lucifer Malfoy.-

Draco spostò lo sguardo su Hermione, ricordandosi all’improvviso di non essere da solo assieme a quella pazza invasata che sosteneva di avere avuto una relazione adultera con suo nonno.

-‘Mione…- mormorò soltanto. Lei si mordicchiò il labbro inferiore, non sapendo cosa dire. Non voleva entrare negli affari privati della famiglia Malfoy.

-Draco…

-No, non parlare!- sbottò lui. –Non dire niente, ‘Mione, tanto questa donna sta mentendo!- tornò a guardare Sibilla. –Tu stai mentendo. Nessun Malfoy sarebbe mai andato con una babbana!-

La donna anziana sorrise, sospirando pesantemente.

-Come siete simili, giovane Malfoy. Tu e tuo nonno. Le stesse credenze, le stesse convinzioni così sbagliate. Lucifer è stato con me e mi ha amato. Ricorda… l’amore è la cosa più importante e può vincere qualsiasi convinzione, qualsiasi giuramento, qualsiasi obbligo.- spostò lo sguardo su Hermione, che era diventata rossa sulle guance. –Sei d’accordo con me, signorina? I Malfoy non sono tutti brutti e cattivi, concordi con me?-

-Concordo.- disse sottovoce la ragazza, arrossendo ulteriormente e lanciando uno sguardo dolce a Draco.

-Non è questo il punto.- sibilò duramente il ragazzo. –Cosa c’entra tutto questo con il Fuoco? Noi siamo venuti qui per questo e non mi importa se a darmi informazioni sarà l’amante di mio nonno o l’amante del Signore Oscuro in persona! Io e la mia ragazza siamo qui per sapere qualcosa sul Fuoco e nient’altro, tutto il resto non ha importanza.-

-Avrai tutte le informazioni che vuoi, Draco.- disse Amalia, la donna più giovane, parlando per la prima volta. –Abbiamo tutte le informazioni che vuoi.-

-Datemele, allora!-

Le due donne si scambiarono uno sguardo. Poi Sibilla aprì una borsa rossa lasciata accanto al falò e tirò fuori un taccuino nero. Lo sfiorò con un dito e nei suoi occhi si poté scorgere una nota di triste malinconia.

-Ho aiutato tuo nonno nelle ricerche dei Luoghi, so cosa state cercando.-

Draco si alzò di scatto, prendendo a camminare intorno al falò.

-Non ci sto capendo più niente! Parlavamo di un Fuoco Eterno, poi viene fuori che sei stata l’amante di mio nonno, poi stiamo parlando dei Cinque Luoghi della Magia… non ci capisco più niente!-

-Mia madre e tuo nonno hanno trovato solamente i primi tre Luoghi prima che tuo nonno morisse.- spiegò con calma Amalia. –Noi abbiamo continuato a cercare, ma non siamo streghe e, come sai, non possiamo vedere le rappresentazioni degli elementi. Così abbiamo organizzato tutta questa cosa del Fuoco Eterno, pensando che se fosse mai capitato da queste parti un mago avrebbe potuto vedere il Fuoco. Però è diventata tutta una messinscena. Fino ad oggi, quando siete arrivati voi.-

-Allora siete inutili.- mormorò Draco. –Perché noi possiamo vedere il Fuoco, ma se non lo troviamo…

-C’è un modo per trovarlo.- disse Sibilla, lo sguardo che si illuminava. –Noi abbiamo un altro aiuto.-

-Quale aiuto?- chiese Hermione interessata. –Qualunque aiuto voi abbiate, se ce lo volete dare, sarà bene accetto. Barcellona è l’ultimo Luogo, li altri tre li abbiamo già trovati.-

Sibilla annuì, sorridendole, e tirò fuori una catenina da sotto la camicia bianca.

-Questo è un medaglione che, secondo Lucifer, può condurre ai Luoghi, rivelandone gli elementi. Purtroppo per noi, non avendo poteri magici, è sempre stato inutile.- lo porse ad Hermione. –Ma a voi servirà.-

La ragazza lo passò a Draco, che lo esaminò minuziosamente. Dopo qualche attimo sospirò.

-Va bene, ci potrà essere utile. Ma prima di prenderlo voglio una spiegazione: cosa volete da noi?-

La due donne si scambiarono uno sguardo.

-Niente.- rispose Amalia.

Draco scosse la testa, riducendo gli occhi a due fessure.

-Non è possibile. Sicuramente volete qualcosa. Non sono uno stupido e mi rendo conto che è impossibile che ci abbiate trovati per caso. Questo vuol dire che ci stavate tenendo d’occhio. E quando si tengono d’occhio delle persone, quasi sempre si vuole qualcosa. Soprattutto se si propone di aiutarle. Cosa vi dobbiamo dare in cambio?-

Sibilla si alzò, fronteggiandolo.

-Posso giurare su quello che vuoi che non ti ho mai tenuto d’occhio. Mia nipote ha incontrato per caso te e la tua ragazza questa mattina; vi ha invitati alle Notti semplicemente perché ha pensato che poteva interessarvi. Dopo me ne ha parlato, ti ha descritto nei minimi dettagli ed io ho pensato che… potevi essere veramente tu, il figlio di Lucius, quel piccolo fagottino che tante volte ho accolto tra le mie braccia, nipote del mio amore Lucifer. Le ho chiesto di portarti da me, se mai fossi venuto. Ora eccoti qui. Sono contentissima di vederti, di poter rivedere in te quei tratti che conosco tanto bene, ma… ti assicuro che non c’era niente di premeditato.- sospirò, sorridendogli. –Non voglio niente in cambio del mio aiuto. Stai portando avanti le ricerche che hanno unito me e tuo nonno, ti aiuto per questo, lo giuro. So bene che voi maghi, la tua famiglia soprattutto, non tiene grande considerazione della gente senza poteri magici. Però ti prego di fidarti, questa volta. Fidati di me, va bene? Dopotutto, non sono altro che una vecchia.-

Draco la scrutò, restando in silenzio.

-Davvero non mi chiedete niente?-

-Niente. Se non una cosa, che però non ha niente a che vedere con il Fuoco, i vari Luoghi della Magia o cose del genere. Ti chiedo solo, giovane Malfoy, di condurre le ricerche fino in fondo. Tuo nonno ci teneva.-

Il ragazzo guardò Hermione, che gli sorrideva incoraggiante.

-Va bene.- disse lentamente. –Finire le ricerche è anche il mio obiettivo, quindi va bene.- strinse, seppur ancora vagamente riluttante, la mano che la donna anziana gli porgeva. –Però abbiamo bisogno di altre informazioni. Per trovare l’elemento del Fuoco siamo un po’ in difficoltà.-

-Ti aiuterò volentieri.- assicurò Sibilla annuendo. –Ti darò tutto quello che io e tuo nonno abbiamo raccolto.-

 

 

 

 

 

Chiedo perdono per l’enorme ritardo. Purtroppo il mio computer ha avuto dei problemi e abbiamo dovuto mandarlo via a farlo riparare. Grazie al cielo ho potuto continuare ad andare su EFP e leggere qualcosa dallo studio di mia madre, altrimenti senza poter scrivere al mio computer e senza nemmeno poter leggere cadevo in depressione…

Comunque, piccolo sondaggio: chi ha letto il sesto libro? Mi stanno vedendo alcune idee per finire questa storia con uno spoiler, ma se c’è qualcuno che non ha letto il libro lascio perdere e trovo un’altra strada, alla quale sto lo stesso già lavorando. Ditemi voi!

Passiamo ai ringraziamenti:

ylenia, minako-chan, super gaia, JessicaMalfoy, savannah (ciao, carissima! Grazie!), Ayko (ma sei l’Ayko del forum di July, vero?), Alisea (ciao, “nuova”! =)… comunque, sicuramente Ron ed Harry incontreranno Draco, anche se non ho ancora deciso quando ed in quali circostanze…), JulyChan (ciao, tesora!), bimba88 (per quanto riguarda Blaise, ancora non lo so. Però me lo tengo per buono casomai mi dovesse servire un amico-consigliere-angelo custode per Draco. Per Parigi… sorpresa! ^^), drachetta’91, lydia, MissBecker

   
 
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