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Autore: NiamhBlue    30/09/2010    4 recensioni
Come sarebbe continuata la vita di Bella se Edward non fosse tornato mai più?
E' la mia prima fan fiction! Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Eclipse
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nvu capitolo 1

*Bella*

 
Vuoto. Vuoto. Vuoto.

 
Non aveva senso vivere. Non aveva più senso da quando Lui, non riesco neanche a pensare il nome, mi aveva lasciata. E intanto passavano i giorni, i mesi.. ma lui non c’è. Ed è inutile, lui non c’è, e non ci sarà. Non lo vedrò mai più. Ed ecco una nuova ondata di dolore.

 La voragine che ho nel petto non migliorava, anzi, il contrario. Non si rimarginava. E provocava un intenso dolore.

Me ne stavo lì, rannicchiata su quella stupida sedia della cucina. Stupida sedia, su cui sedeva lui.

 Tutto mi faceva pensare a lui. Anche se aveva fatto sparire le foto, l’autoradio, i biglietti d’aereo regalati da.. i suoi genitori… Non c’era un attimo in cui non lo pensavo.

 
Le mie giornate, da quel maledetto 13 Settembre, erano tutte uguali. Monotone, come era tutta la mia vita d’altronde. Vuota.

 
Quella maledetta voglia di rivederti, di riabbracciarti e baciare le tue labbra fredde e dure come il marmo..

 DOLORE. Ero diventata una masochista. Più cercavo di non pensarlo, e più i ricordi riaffioravano.. Lame, affilatissime, che mi trafiggevano, Sempre.

 
Eppure lui era stato molto chiaro. Lui non mi voleva più. E…Edward non mi voleva più.  Che illusa. Come potevo pensare che un essere tanto… Perfetto volesse passare la vita con me?

Che stupida.

 Charlie sperava in un mio “risveglio”. E sperava invano. Perché un morto non può resuscitare. Ed io ero morta.

Io, una stupida che si rifiutava di mangiare e si faceva del male continuamente. Che non parlava con nessuno. Quasi come se avesse perso la parola, per sempre. Eppure non avevo voglia di fare nessuna di queste cose. Non avevo mai fame, e non mangiavo quasi mai, nonostante gli “incoraggiamenti” di Charlie. Non uscivo più. Che senso aveva uscire? Nessuno riusciva a farmi stare meglio. Non dormivo più. Ogni notte, lo stesso incubo. Quel maledetto giorno in cui mi disse: “Non sono la persona giusta per te. Non vado bene. Non ti voglio. “

 ALTRO DOLORE.

 E poi Vuoto. Vuoto. Vuoto.

---

 Charlie mi aiutò a scendere dal pick-up per non rischiare di cadere, con tutto quel ghiaccio per terra. Sapeva benissimo che senza di lui mi sarei schiantata a terra.  Era strano, pensieroso.

Ma non mi importava. Niente più mi importava. Sbatté la portiera con forza e disse:

«Bella, come va? Hai visto qualche tua amica?»
«No Papà. Non mi ci sono ancora messa.» Gli avevo promesso che sarei uscita con qualcuno per svagarmi un po’. Ma non avevo la minima voglia di farlo.
«La verità è che le mie amiche non sono disponibili. Mi sono troppo allontanata. Quasi non mi conoscono più. Non ho nessuno con cui uscire, papà.» continuai. Era la verità, probabilmente, ma non avevo chiesto a nessuno di uscire.
«Beh, non è un problema. C’è Jacob! E’ tanto che non lo vedi. » Disse Charlie.
«Lo so papà, ma non si è fatto sentire neanche lui. Non vedo il motivo perché dovrei farlo io» Risposi secca, e salii in camera mia. Sentii Charlie sbuffare.

 Avevo da studiare ma non mi andava. Così lasciai lo zaino, indossai la mia tuta preferita e scesi giù a preparare la cena. Mentre preparavo, squillò il telefono.

«Vado io!» Disse Charlie.

Sentivo che parlava animatamente. Non avevo la minima idea di chi fosse. E non mi importava. Ero concentrata sulla cena. Appena finì di parlare, ripose la cornetta; sembrava contento.

 
«Eheheh, Billy
 mi ha letto nel pensiero. » A quella frase rabbrividii. «Siamo invitati a cena domani, da lui.»  disse Charlie.  Oh, Billy. E Jacob. Che Bello. Proprio bello.Quel ragazzo che mi aveva raccontato delle leggende sui.. freddi, sui vampiri..E Billy, che continuava a farmi raccomandazioni, che mi diceva sempre che.. Edward non era affidabile, che dovevo stare attenta. Sarà felice quando saprà che non lo rivedrà mai più. Né lui, né la sua famiglia.

 Ed ecco la voragine aprirsi, anzi no, spalancarsi.

 ---

Il giorno seguente, dopo la scuola, tornai a casa..e feci una doccia, svogliatamente. Non avevo voglia di andare a quella cena, ma volevo fare felice Charlie per una volta, e così mi preparai, molto lentamente. Non avevo fretta perché aspettavo che Charlie tornasse da lavoro, quindi avevo molto tempo.

Quando fui pronta mi distesi sul letto e chiusi gli occhi. Me ne pentii all’istante. Quando chiudevo gli occhi vedevo un’unica immagine, un unico volto. Il suo. Edward.

Stranamente mi addormentai. E non sentii neanche la macchina di Charlie arrivare.

 Mi svegliò lui. Aprii immediatamente gli occhi, stordita.
«Ehi Bells.. Ricordi, la cena con Billy? Scusa per averti svegliata.. »
«No Papà, figurati. Andiamo.. Siamo in ritardo.. » dissi con voce roca.

 
Uscimmo di casa. Fuori pioveva, come al solito. Lungo il tragitto fissai per tutto il tempo il paesaggio di La Push. Era un luogo molto familiare. Piacevole. Il cielo era grigio scuro e il mare era bluastro. Mosso. Le spiagge erano affollate, nonostante la pioggia che sembrava non volesse finire mai.

 Arrivammo alla casa di Billy. Era una piccola casetta, molto accogliente. Charlie mi fece scendere per parcheggiare la sua auto e io corsi sotto la veranda. Pensai di suonare il campanello, ma la porta si aprì. Ad accogliermi in casa sua c’era Jacob.

 

  
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