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Autore: Romen Evans    02/11/2005    20 recensioni
“ebbene, mi vergogno ad ammetterlo, ma… qualche anno fa smistai una ragazza. Solo ora mi rendo conto di aver sbagliato. Ho sbagliato la sua casa.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era un normalissimo primo giorno di scuola ad Hogwarts

Era un normalissimo primo giorno di scuola ad Hogwarts. Gli alunni erano giunti al castello e si preparavano ad ascoltare la cerimonia dello smistamento. Come sempre la professoressa McGranitt entrò insieme ad uno sgabello a tre gambe, un vecchio cappello da mago rattoppato e, ovviamente, i ragazzini che dovevano essere smistati. Tutti sapevano che, come ogni volta, il cappello avrebbe recitato la sua solita filastrocca di inizio anno. Quando questo aprì la “bocca”, infatti, nessuno si meravigliò, ma quando invece della classica canzone iniziò a scusarsi, tutti restarono sconvolti…

Ci vollero perlomeno dieci minuti prima che il cappello iniziasse a spiegare il motivo per il quale si scusava. “ebbene, mi vergogno ad ammetterlo, ma… qualche anno fa smistai una ragazza. Solo ora mi rendo conto di aver sbagliato. Ho sbagliato la sua casa.” La Sala Grande si riempì di sussurri tesi e preoccupati. “Adesso devo assolutamente rimediare” continuò lui con enfasi “perciò, informerei la signorina Ginny Weasley che la sua reale casa è Serpeverde e che deve spostarsi subito. Concluse tutto d’un fiato. Ginny stava per svenire. Immediatamente le immagini del suo smistamento le affollarono la mente. La professoressa McGranitt che la chiamava, lei che si avviava verso il cappello parlante, lo prendeva in mano e lo indossava. “uhm, molto difficile” aveva cominciato lui “dove posso metterti?? Hai le qualità per essere smistata in ognuna delle case, quale scelgo??” e lei aveva cominciato a sperare con tutta se stessa di essere smistata a Grifondoro “sei sicura di voler andare proprio a Grifondoro?” aveva ripreso il cappello “vabè… io non ne sono molto sicuro, ma… GRIFONDORO!!” aveva urlato alla fine, per la gioia della ragazza e dei suoi fratelli e tra le urla di benvenuto degli altri Grifondoro.

Ma il mormorio incredulo che proveniva dalla sala grande di quel momento l’aveva riportata alla realtà. “non è possibile” esclamò quasi sull’orlo di una crisi di pianto “non è vero. Ho sentito male. Non sono io, vero?” domandò ad Harry che era seduto di fianco a lei “si è sbagliato, no? Voleva dire un altro nome. Non posso essere io” concluse ora rivolta più a se stessa che a Harry. Nel frattempo il professor Silente si era alzato e aveva raggiunto il tavolo di Grifondoro. “signorina Weasley mi dispiace moltissimo per l’equivoco. Ma ora la prego di seguirmi.” Ginny si alzò come in sogno. “si, sto sognando” si rassicurò mentre attraversava la Sala “ma se sto sognando come mai gli sguardi di tutti sono così reali?”. Si sedette ad un posto vuoto. Nessuno parlò. Erano troppo sconvolti per farlo… lo smistamento continuò senza ulteriori sorprese. I piatti si riempirono come al solito, ma Ginny non riuscì a toccare nulla. Il suo stomaco era chiuso, come anche la sua bocca. Non riusciva a dire una parola. Sentiva Malfoy dall’altro lato del tavolo domandare come fosse stato possibile che lei, una Weasley, fosse stata spostata a Serpeverde… era davvero una cosa fuori dall’ordinario, persino per Hogwarts. Appena tutti finirono di mangiare, il preside si alzò e, come ogni anno diede il benvenuto, e il bentornato, a tutti, poi li spedì al letto. Appena furono liberi di alzarsi, Ron si diresse di corsa verso sua sorella. “Ginny, ma… cosa??” Hermione, che era ormai era la sua ragazza da un anno, lo zittì con uno sguardo fulminante. “oh, Ginny, tesoro, sono sicura che si tratta solo di uno stupido sbaglio. Troveremo il modo per farti tornare… te lo giuro!!”. Ma lei non stava ascoltando. Era in uno stato di trance e sul suo viso era dipinta un’espressione di puro terrore. Restò così, in mezzo alla Sala fino a quando il professor Silente le si avvicinò e, con un cenno, intimò a Harry, Ron e Hermione di andare nella propria torre. Nel frattempo lui si incamminò, inisieme a Ginny verso la Sala comune dei Serpeverde. “signorina Weasley, so che non è affatto facile, ma deve abituarsi all’idea. Lei ora è una Serpeverde.” Iniziò il preside. “ma… signore, come è possibile??” scoppiò lei “come è possibile che io lo sia?” “non lo so. Al cappello non era mai capitato di sbagliare. Non me lo spiego neanche io… mi dispiace…” erano ormai giunti ai sotterranei dei Serpeverde. Ginny era praticamente in lacrime, aveva paura: come l’avrebbero presa i suoi? E soprattutto, come l’avrebbero accolta gli altri Serpeverde? Dopotutto era sempre una Weasley… preceduta da Silente entrò nella sala comune. Erano ancora tutti lì a discutere, ad aspettarla… appena lei e il preside entrarono il mormorio cessò. Lei si sentì addosso un milione di sguardi, e la sua paura aumentò vertiginosamente. Un conto era vederli da Grifondoro, ma vederli da loro futura compagna era tutta un’altra cosa… “bene” esclamò Silente “come avrete sicuramente sentito, da oggi la signorina Weasley sarà una di voi… mi raccomando trattatela bene…” stava per uscire quando si girò di nuovo ed esclamò “ah, dimenticavo. Signor Malfoy, le affido la signorina Weasley, lei sarà il suo responsabile, deve farla trovare bene… e se questo non succederà, beh… ne riparleremo nel mio ufficio. Buona notte” e uscì.

"cosa? Io dovrei fare da tutore a quella specie di... Di..." esclamò Draco Malfoy appena entrato nel suo dormitorio."Non ho parole..." terminò poi buttandosi sul suo letto. "Eddai Draco, non farla così tragica... Devi solo stare attento che non la trattino male..." gli rispose Blaise Zabini "solo" pensò il ragazzo poi... "ma se sono io quello ke voleva trattarla male! E poi ci odiamo! Come faccio a cercare di aiutarla se io odio lei e lei odia me?" concluse il biondino in tono disperato.

Nel frattempo la situazione di Ginny era pressappoco la stessa. Era sdraiata sul letto che le era stato assegnato e guardava le tendine verdi che la circondavano. Il suo umore era passato da disperato a arrabbiato e, infine, a rassegnato. Ma se si era rassegnata a dover essere una Serpeverde, di certo ancora non riusciva ad accettare l'idea che avrebbe dovuto seguire Malfoy come un cagnolino... Come aveva potuto Silente essere così insensibile? La ragazza si addormentò con un senso di inquietudine addosso e un po’ di paura per il giorno seguente.

Ed ecco la mia seconda ff!!! spero vi piaccia!! Vi prego recensite recensite recensite!! It’s very important!!!

  
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