A
Sacchan.
Se lei vuole
dedicata una fic su questa coppia,
lei avrà una fic su
questa coppia.
La
missione era stata portata
a termine. Solo un piccolo inconveniente rovinava la perfezione che
avrebbero
potuto ottenere: i due terzi dei chuunin che l’Hokage aveva
mandato erano
tornati a Konoha in stato comatoso e alloggiavano da almeno un paio di
giorni
nelle stanze dell’ospedale.
I team 10 e 8 erano stati
mandati al completo per la cattura di un prigioniero fuggito dalle loro
carceri
con a capo, per la prima volta, il neo promosso Kiba Inuzuka.
Hinata aveva passato tutto il
tempo prima della partenza a cercare di calmarlo visto che passava da
stati di
incontrollabile esuberanza a momenti depressivi in cui abbracciava
Akamaru
piagnucolando di non sentirsi all’altezza e che in sua presenza avrebbe fatto solo la
figura dell’idiota. Sembrava che
anche il cane ne avesse abbastanza di avere il suo padrone in quelle
condizioni.
Lei non aveva la certezza di
chi parlasse ma sapeva che durante quella missione avrebbe compreso
molte cose.
Alla
fine delle giornate che
avevano passato tutti e sei insieme lei aveva captato tutte quelle
strane
tensioni tra il suo compagno e un certo chuunin dell’altro
team ed era stata previdente
nel metterli in stanza insieme una volta portati di peso
all’ospedale.
Da quando erano tornati andava
spesso a trovarli e si divertiva a guardarli mentre arrossivano, con
lei c’era
spesso il migliore amico di Shikamaru. Choji era l’unico che
come lei era
tornato senza troppi danni e sembrava essere fin troppo al corrente di
quello
che lei aveva fatto fatica a comprendere in quei giorni.
Non l’avrebbe mai detto ma era
un ragazzo intelligente.
«
Senti, Shikamaru io volevo
solo provare a proteggerti! »
« E così ci hai messo tutti nei
casini. »
« Ma io… »
Gli
occhi neri dell’Akimichi
quel giorno fissarono complici quelli della ragazzina e gli dissero in
silenzio
di togliere il disturbo. Uscirono insieme in silenzio e i due non si
accorsero
neanche della loro fuga, troppo impegnati nell’ennesima
discussione su quella
missione.
Quando la porta fu chiusa alle
loro spalle si sorrisero e lei arrossì violentemente sotto
lo sguardo dolce del
ragazzo.
«
Vuoi una patatina? »
Choji
aveva un braccio teso
verso di lei e le porgeva il grande pacchetto di patatine che aveva
sempre tra
lei mani.
«
No, grazie. »
« Non ti piacciono le
patatine?! »
« N-no, cioè… Sì. Mi
piacciono, ma visto che ti piacciono tanto non voglio togliertene
neanche una.
»
Rimase
interdetto per qualche
istante guardandola mentre si sedeva su una delle sedie che
affiancavano tutto
il muro del reparto. Avevano passato tutti gli anni
dell’accademia nella stessa
classe, avevano fatto gli esami insieme, eppure non erano mai entrati
in
contatto veramente.
Era una brava ragazza, pensò.
Soprattutto se non voleva togliergli la sua merenda anche se era lui a
offrirla.
Allungò una mano nel sacchetto
e raccolse una lamina croccante di patata e si avvicinò alla
ragazza che era
rimasta seduta a fissare le sue mani appoggiate sulle ginocchia.
«
Hinata-chan? »
« Sì? »
« Fai aaaah!»
Fine.
Ebbene sì, ho scritto una
ChojiHinata con l’intenzione
di
scrivere una ChojiHinata. E c’ho ficcato in mezzo un
po’ di ShikaKiba perché
non fa mai male.
Io la trovo tenerissima ed è
totalmente, completamente, dedicata alla mia Sacchan. Questa
è solo la prima di
questo mese visto che tra ben cinque giorni ne avrà
un’altra che mi piace un
casino *per ora*. Lo faccio per un motivo sempre, per guadagnarmi il
suo eterno
amore U.U
Ti voglio bene e tra meno di un mese ci vediamo
<3