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Autore: Phoenix_cry    02/10/2010    3 recensioni
Seguito di Star Trek: Extinction. Sei mesi dopo, a dispetto del suo miglior giudizio, Spock sta ancora mantenendo il segreto di Kirk riguardo il suo patto con i Romulani. Quando una serie di eventi porta tutti a pensare ad una spia fra le fila della Flotta Stellare Spock comincia a pensare che il prezzo da pagare per il suo silenzio sia troppo caro.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Series'
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Capitolo 2

Il Dottor McCoy alzò lo sguardo per guardare l’ora e cominciò ad imprecare sottovoce. Sembrava che ogni volta che il suo turno era a pochi minuti dalla fine arrivassero i casi d’emergenza. Il giovane ingegnere sul tavolo aveva un aspetto miserabile con un esteso livido che incominciava a formarsi sotto l’occhio e sangue che gli colava da un taglio alla base del naso. Scotty stava camminando avanti e indietro lì vicino imprecando rumorosamente.

“Scotty…”

“Ti avevo detto di piegarti!” Sibilò Scotty all’uomo ferito.

“Scotty, a meno che non sia ferito anche lei, se ne vada dalla mia Infermeria.”

“Gli avevo detto di abbassarsi.”

“Ne sono certo, ora vada.”

Scotty mormorò ancora per un po’ prima che sul volto gli apparisse uno sguardo dispiaciuto. Si avvicinò e mise una mano sulla spalla del giovane ingegnere. Il ragazzo si ritirò, come se si aspettasse di essere sgridato di nuovo.

“Starai bene, ragazzo, vero?”

“Sto bene, Signore.”

“Ha il naso rotto.” Disse McCoy. “Niente che non possa aggiustare.”

“Bene.” Scotty forzò un sorriso. “Mi dispiace, ragazzo.”

“Sarò più veloce la prossima volta, Signore.”

“Sarà meglio.”

Sapendo che Scotty non se ne sarebbe andato da solo McCoy gli diede una leggera spinta. Tornando all’ingegnere Bones osservò di nuovo la situazione e poi mise a posto il naso rotto. Il ragazzo quasi svenne così Bones ordinò che passasse la notte in Infermeria. Subentrò l’Infermiera Chapel, che pulì il sangue dalla faccia del ragazzo e gli mostrò il suo letto per la notte.

McCoy controllò rapidamente che l’Infermeria fosse a posto per la notte prima di andarsene. Anche se era già in ritardo camminò con calma fino al turbo ascensore. Salendo al livello più alto si diresse verso la principale sala delle osservazioni. Kirk era già lì. Seduto in una delle quattro sedie rivolte verso l’immensa parete finestra che dava sullo spazio aveva già incominciato a bere. McCoy gli si sedette vicino. Un piccolo tavolino alla sua destra aveva sopra qualche bicchiere vuoto e una bottiglia contenente un liquido ambrato

“Stavo cominciando a sentirmi solo.” Scherzò Kirk. “Capisci di avere un serio problema con l’alcol quando cominci a bere da solo.”

“Mi spiace, Jim.” Si scusò Bones. “Scotty ha rotto il naso di qualcuno.”

“Di proposito?”

“Lo sai, non ne sono certo.”

“Mi domando dove sia Spock.” Kirk lanciò un’occhiata alla porta. “Ha detto che sarebbe venuto.”

“Non è da Vulcaniano infrangere la parola data.”

“O essere in ritardo.”

Kirk aveva appena finito con le sue osservazioni che la porta si aprì. Spock entrò con l’aria di qualcuno che si è appena svegliato. Anche se non si stava appoggiando pesantemente sul suo bastone da passeggio a McCoy sembrava che lo stesse usando per mantenersi in equilibrio. Era preoccupato che ci fosse qualche danno permanente, ma cercare di attirare il Vulcaniano in Infermeria non era una battaglia che voleva incominciare in quel momento.

“Beh, parli del Diavolo…” Ridacchiò Kirk.

“Mi scuso per il ritardo, Capitano.”

“Non è niente di che.” Kirk scrollò le spalle. “Siediti.”

Spock annuì e si avvicinò per unirsi ai suoi amici. Piuttosto che semplicemente sedersi Spock si assicurò con una mano di avere la sedia dietro di lui mentre si sedeva. Bones sapeva perfettamente che quello era un segno di qualcuno che si sente insicuro del proprio equilibrio. Cercando di spegnere la sua parte da medico Bones versò un bicchiere a Spock e glielo porse.

“Grazie, Dottore.”

“Hai intenzione di berlo questa volta? O hai intenzione di tenerlo in mano e basta?”

“Non ho ancora deciso.” Replicò Spock seriamente.

“Che ne dite di un brindisi per facilitare quel primo sorso?” Offrì Kirk sollevando il suo bicchiere. “All’Enterprise e al suo equipaggio, che possano continuare a navigare per sempre.”

“Questa non è una proposta molto logica. Tuttavia, dovrò…come dite? ‘Brindare ad essa’.”

“Esatto, Spock.”

Kirk si sporse e toccò il suo bicchiere con quello di McCoy. Spock corrugò leggermente le sopracciglia e seguendo l’iniziativa del Capitano toccò il bicchiere di entrambi con il suo. Con metà della cerimonia completata tutti presero un sorso, alcuni bevendo più di altri. Bones sorrise quando notò Spock che schioccava le labbra ovviamente disgustato.

“Questo è il miglior Whiskey del Tennesee, Spock.” Puntualizzò Bones.

“Le crederò sulla parola, Dottore.”

“La prossima volta berremo della birra Romulana.” Disse Kirk. “Non riesci nemmeno a renderti conto di che gusto abbia quella roba prima che faccia effetto.”

“Potresti stare bevendo diluente per la pittura.” Discutè Bones.

Spock non sembrava avere un’opinione a riguardo e fissò semplicemente fuori dalla finestra. Kirk e Bones notarono immediatamente il modo in cui il loro amico divenne intrappolato nei suoi pensieri. Si scambiarono uno sguardo d’intesa e lo fissarono silenziosamente per vedere quanto ci metteva Spock ad accorgersene. Dopo dieci minuti Kirk non riuscì più a resistere.

“È inutile, Bones, è ad anni luce da qui.”

“Mi stavo godendo questo raro momento di silenzio, Capitano.”

“Godendo?” Ripeté Bones sollevando un sopracciglio. “Pensavo che quella fosse un’emozione umana.”

Spock si irrigidì visibilmente e con un movimento improvviso bevette il resto del suo drink. Mettendo giù il bicchiere sollevò le mani così che le punte delle dite di ciascuna si toccassero gentilmente. Questa volta quando Kirk e McCoy rimasero zitti era perché non sapevano cosa dire. Quando Spock sospirò pesantemente i due si guardarono nervosamente.

“Spock?” Chiese Kirk. “Che c’è?”

“Non so se sono autorizzato a discuterne.”

“Che vuoi dire?” Chiese Bones. “Non ti stai ammalando di nuovo, vero?”

“No, Dottore.”

“Allora che sta succedendo?” Pressò Kirk.

“Mi promettete entrambi che questa conversazione non lascerà mai questa sala?” Chiese Spock.

“Certo.”

“Assolutamente.”

Spock non continuò subito. Ancora una volta il suo sguardo fu catturato dalla nebbia blu fuori dalla finestra. Kirk e McCoy attesero in un teso silenzio, i loro drink dimenticati. Alla fine Spock riportò il suo intenso sguardo nero privo di emozioni sui due. Chiuse brevemente gli occhi prima di aprirli di nuovo e spiegare.

“Non è ancora stato annunciato, tuttavia, l’Ammiraglio Pike sta andando in pensione.”

“In pensione?” Ripeté Kirk scioccato. “È troppo giovane, per non dire che è il miglior Ammiraglio della Flotta. Perché va in pensione adesso?”

“Da quanto ho capito è stato forzato a prendere tale decisione.” Chiarì Spock. “Se non se ne andrà di sua volontà…verrà congedato con disonore.”

“È una follia!” Disse Kirk. “Cosa ha fatto?”

“Non mi ha rivelato tale informazione.”

“Spock,” disse Bones “non credi che sia per quello che ha fatto per te, vero?”

“Tale possibilità grava pesantemente sulla mia mente.” Ammise Spock.

“È stato mesi fa.” Protestò Kirk. “E poi, stava coprendo il mio culo, non il tuo. Sono io che ho deciso di fare un breve viaggetto verso Romulus su una nave rubata.”

“Ci sono cambiamenti nel Consiglio della Federazione.” Disse Spock. “Ci sono nuovi membri, e se bisogna dar retta alle voci che corrono potrebbe esserci addirittura un cambiamento nella catena di comando.”

“Perché nessuno mi dice queste cose?” Ringhiò Kirk.

“Ho dato il rapporto dalla Flotta Stellare sui recenti cambiamenti a lei personalmente.” Puntualizzò Spock.

“Era di questo che parlava quel file?” Kirk sorrise con aria mortificata. “Quella roba sarà  stata lunga un centinaio di pagine.”

“Centocinquantadue.” Corresse Spock.

“Esattamente, non puoi aspettarti che legga una roba del genere.”

“È per questo che ho fatto un riassunto verbale del rapporto.”

“Che stavo facendo?”

“Non lo so. In quel momento credevo che stesse ascoltando. Devo essermi sbagliato.”

“La prossima volta assicurati che stia prestando attenzione.” Scherzò Kirk.

“Sì, Capitano.”

“Non posso credere che si stiano liberando dell’Ammiraglio Pike.”  Sospirò Bones. “Dovrebbe essere a capo del Consiglio, non cacciato via.”

“Non è giusto.” Concordò Kirk. “Dev’esserci qualcosa che possiamo fare.”

“Capitano, la prego, non può far sapere che ne ho discusso con voi. L’Ammiraglio Pike me lo ha detto in confidenza.”

“Di certo non voglio che tu venga scoperto a sparlare dei tuoi segreti.”

Il tono cupo nella voce di Kirk sorprese Bones. C’era una nuova tensione fra i due che non aveva mai notato prima. Kirk si grattò il palmo per un momento prima di nasconderlo incrociando le braccia sul petto. L’espressione impassibile di Spock non cambiò mai.

“Capitano, le ho rivelato questa informazione solo perché sarebbe stato informato lo stesso molto presto.”

“È solo che non posso credere che la Flotta Stellare gli faccia una cosa del genere.” Ridiresse la conversazione Kirk.

“Jim,” disse Bones “potrebbe non avere niente a che fare con te o Spock. L’Ammiraglio Pike non si è mai interessato di politica. È sempre stato parecchio bravo a farsi nemici nei piani alti.”

“Anche io.” Ringhiò Kirk. “Significa che sono il prossimo?”

“L’Ammiraglio Pike non mi ha detto niente a riguardo.” Disse onestamente Spock.

“Quella è una di quelle domande retoriche, Spock.” Kirk si premette la base del naso. “Quello che volevo dire è che se la Flotta Stellare e il Consiglio non riconoscono un eccezionale Ammiraglio quando ne vedono uno forse allora non sono così meritevoli della nostra lealtà come abbiamo sempre creduto.”

“Non ho ragione di mettere in dubbio la mia lealtà alla Flotta Stellare.” Disse Spock.

“Forse ce l’avresti se fossi un po’ più emotivo,” scatto Kirk arrabbiato “un po’ più umano.”

“Jim!” Ammonì Bones.

Kirk non diede segno di rimpiangere le sue parole. Mandando giù il suo a lungo dimenticato drink si alzò e se ne andò. McCoy rimase senza parole per un momento. Guardò Spock, ma lui aveva ripreso a guardare fuori dalla finestra. Sentendo di averne bisogno McCoy bevette il resto del suo drink.

“Spock, non diceva sul serio…”

“Non si preoccupi per me, Dottore. Non ho ‘sentimenti’ da ferire. Non avrei dovuto discutere la situazione dell’Ammiraglio Pike con il Capitano.”

“Allora perché lo hai fatto?”

“Non lo so.”

“Invece io credo di sì.”

Spock puntò il suo intenso sguardo su Bones. Per un momento McCoy giurò di aver visto uno sguardo alla ‘non osare diagnosticare il mio problema’ saettare attraverso i lineamenti quasi immobili di Spock. Per nulla impressionato McCoy si sporse leggermente in avanti per rispondere alla silenziosa sfida che aveva visto negli occhi di Spock.

“Credo che tu avessi bisogno di parlarne con qualcuno, qualcuno che avrebbe capito.” Speculò Bones. “Se non altro per avere qualcuno che ti aiutasse a sorreggerne il peso.”

“Non capisco.”

“I segreti hanno un modo tutto loro di mangiarci dall’interno, Spock.”

“Lo sto scoprendo.”

Senza ulteriori spiegazioni Spock raccolse il suo bastone da passeggio e si alzò. McCoy lo guardò andarsene senza tentare di fermarlo. Quando si ritrovò di nuovo da solo si allungò e prese la bottiglia di Whiskey. Riempitosi il bicchiere lo bevve velocemente. Appoggiandosi allo schienale della sedia guardò imbronciato fuori dalla finestra.

“Perché sento che sono l’unica persona a non sapere cosa sta succedendo?”

 

Ecco il secondo capitolo! Non so voi ma quando Kirk ha detto a Spock di non essere abbastanza umano mi sono sentita male T_T. Il nostro caro Spock a quanto pare sta incominciando a pentirsi di aver mantenuto il segreto di Jim e il povero Bones, all’oscuro di tutto, non sa che fare per aiutare i suoi amici. Che succederà? Come sempre ringrazio per i commenti e per coloro che leggono senza commentare^^

  
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