Hey. Come va lassù? Tutt'apposto?
Sai, oggi al tuo funerale guardando le lacrime che hanno pianto tutti, me compresa, non potevo fare altro che chiedere perchè.
Perchè ti sei messo quel cappio al collo?
Perchè ti sei buttato?
Perchè l'hai fatto?
Tutti quei "perchè" che sono leciti da chiedere o chiedersi quando succedono cose come questa.
Solo che io mentivo chiedendomeli.
Io lo sapevo perchè.

Ti avevo parlato sì e no un paio di volte. Ti conoscevo a malapena.
Mi eri familiare però.
Ti capivo e credo che anche tu mi capissi.
La paura di non essere mai abbastanza. Quella sensazione di inadeguatezza che ti prendeva lo stomaco. Che mi prende lo stomaco. La paura degli sguardi delle persone che giudicavano a prima vista chi era degno della loro attenzione e chi no. Io non lo ero mai. Tu sinceramente non ne ho idea.
Il prete oggi quando parlava di te, mi sembrava parlasse indirettamente pure di me: altruista, servizievole, per gli altri c'è sempre stato, sempre con il sorriso in faccia..
Ecco. Come me.
Ci sono sempre per tutti, ma "tutti" non ci sono mai per me.
Avrei voluto approfondire questa conoscenza. Magari avrei potuto aiutarti. Magari avresti potuto aiutarmi.
Poteva rafforzarci il fatto che non eravamo i soli in quella situazione.
Sempre con il sorriso in faccia. Spensierati.
Bella maschera che ci eravamo costruiti vero?
Ce la siamo scolpita bene con gli anni, ormai nessuno riesce più a capirmi veramente.
Nemmeno mia cugina. Lei che c'era sempre per me. Con lei ne ho fatte di ogni. I primi tempi non me li dimenticherò mai.
Adesso i due anni di differenza cominciano a sentirsi. Lei ha i suoi amici, le sue migliori amiche che si porta avanti dall'infanzia..
Io ho solo me ormai. Tanti conoscenti sì.
Magari si poteva evitare tutto questo.
Magari se ne parlavamo potevamo passarci sopra. Come fanno gli amici.
Noi però non eravamo amici. Timidezza del cazzo.
Passatemi il termine vi prego.
IO, che non sono buona di aprirmi.
IO, che quando mia cugina è con i suoi amici se non mi chiede qualcosa lei io mi renderei volentieri invisibile.
IO, che faccio fatica a salutare persone con cui ho parlato una o due volte.
Vaffanculo, se permetti.
Forse però, sto facendo troppi giri. Forse sto divagando troppo.
Oggi mentre il prete parlava, avrei voluto prendere e salire su quel cazzo di leggio e dare a tutti una fottuta e probabile risposta a qualcuno dei "perchè" che si vedevano negli occhi pieni di lacrime. Volevo provarci. Dire che non è colpa della famiglia, la mia è quasi perfetta, dire che è stata una scelta sua di smettere di soffrire per qualcosa che non conoscerò mai, dire qualcosa per tutti. Cercare di consolare qualcuno con le mie inutili parole.

Fottuto mondo.
Fottuta crescita.
Fottuti "amici".
La devo a loro la mia situazione.

Qualcuno potrà anche pensare che sei stato codardo a farla finita così.
Io penso che tu sia stato coraggioso invece. Non sappiamo cosa c'è dopo e non lo sapremo fino a che non sarà il momento.
Tu hai avuto il coraggio di scegliere di finirla lì.
Io questo coraggio non ce l'ho. Dire basta a tutte queste parole dette dietro la schiena,  basta a tutte quelle occhiate che ti squadrano dall'alto al basso.
Dire che non ci ho mai pensato anche io è dire una bugia. Io ho cinque anni in meno però. Chissà se a venti anni sarò ancora qui.
Chissà se qualcuno non mi avrà fatto fuori.
Ogni tanto ci penso. Penso al mio funerale, chissà se ci sarà tanta gente quanto il tuo.
Chissà se quelli che ci saranno, saranno lì perchè mi volevano davvero bene o solo perchè devono fare "figura"?
Chissà se mancherò a qualcuno che non sarà la mia famiglia.
Chissà se piangerà qualcuno anche dopo il mio funerale.

Quando è entrata la bara credevo di soffocare dalle lacrime. Non volevo mettermi a singhiozzare ma, gli scossoni che ogni tanto colpivano il mio corpo erano inevitabili.
I fazzoletti nella borsa, non riuscivo a prenderli, c'era talmente tanta gente che faticavo a muovermi di un solo centimetro.
Poi quando la voce rotta del prete ha cominciato a parlare sono stata tentata di uscire dalla chiesa. Le lacrime, questa volta silenziose, lasciavano scie che non volevo cancellare sulla pelle, volevo ricordarmi ogni singola lacrima.

E poi, quelle canzoni, Dio, quelle melodie.
Mi facevano piangere ancora come una bambina. Mi facevano pensare alla mia situazione. Erano lacrime di dolore miste ad amarezza per la situazione in cui eravamo tu ed io.

E mi fa rabbia vedere persone nella mia stessa situazione e persone il cui problema più grave è cosa indossare il primo giorno di scuola o quale paio di scarpe sarà il prossimo a essere comprato.
Io mi sono fatta le ossa ormai, tanto è sempre la solita storia.
Però non è giusto.
Ma tante cose non sono giuste quindi possiamo anche chiuderla qui.


28/09/2010
Un giorno che ricorderò sempre come quello della morte di una persona fantastica a detta di tutti.
Un giorno che ha visto una persona uccisa dentro dal dolore farla finita.
Un giorno che ha cambiato la vita a tante persone ma, soprattutto l'ha cambiata a lui.
Spero che adesso avrai finito di soffrire.
R.I.P


BC





Grazie a chi arriva a leggere fino in fondo.
Grazie anche a chi comincia a leggere ma si ferma prima.
Grazie a chi recensirà.
Grazie a tutti.
Spero che non capiti qualcosa del genere anche a voi e, soprattutto, spero che non ve la passiate come me, chiunque voi siate nella realtà, qui, per me, siete solo persone normali.

PS: prometto che cercherò di aggiornare "Words Get Trapped In My Mind" il prima possibile. Solo che questo non è un gran periodo..