Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: ClaryMorgenstern    02/10/2010    4 recensioni
«Senti, Jace. » lo rimproverò con dolcezza. «Non lo sai che non bisogna giocare con i vetri rotti?»
Soffocò la risata che sentiva salire. Lei lo aveva salvato. In ogni modo in cui una persona può essere salvata. Lo aveva reso ciò che era adesso, lo aveva reso felice, per qualche strano motivo. Le gettò le braccia al collo, la strinse forte a sé e ripeté ancora il suo nome. Una, dieci, cento volte. All'infinito se possibile, come se quella lenta e dolce litania potesse salvarlo dal dolore per la perdita del primo vero amore della sua vita.
 
La città di Ossa, Vista dagli occhi di Jace. Hope you like it!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Mortal instruments; La città di ossa - Jace Wayland.
 

Capitolo II; Segreti e bugie (Parte I)


L'istituto si ergeva davanti a loro, l'immensa cattedrale con le sue finestre rotte e le porte sigillate col nastro giallo della polizia. Ma ovviamente, era un illusione. La vera facciata dell'istituto era fatta di pinnacoli svettanti della cattedrale, il bagliore spento delle finestre istoriate, la targa d'ottone fissata alla parete di pietra accanto al portone, il nome dell'Istituto inciso su di essa. Ed era casa loro.
Jace viveva in quell'istituto da quando aveva 10 anni, dopo che…
Bloccò il pensiero, non voleva ricordare, non così, non in quel momento. Dei capelli chiari apparsero nei suoi ricordi, dentro la biblioteca della tenuta ad Idris. 'Scosse la testa. Dobbiamo parlare con Hodge.'
Quando uscirono dall'ascensore Church gli corse incontro, Il gatto peloso si strofinò contro gli stivali sporchi di fango di Jace e miagolò.
Jace si abbassò ad accarezzare la testa del gatto «Dov'è Hodge?»
Il gatto si voltò verso la biblioteca «mrauuuf» si acciambellò davanti alla porta russando come un treno.
Jace, Alec ed Isabelle entrarono nell'enorme biblioteca dell'istituto, Hodge Starkweather stava dormendo sbracato sulla scrivania di legno, con un libro come cuscino, i 3 ragazzi risero nel vedere il loro tutore, quando dormiva aveva quasi un aria da ragazzino contento. Se non fosse per la cicatrice che gli deturpava il viso.
Fecero lavoro di squadra e portarono Hodge nella sua stanza, poi ognuno si diresse verso la sua stanza.
Jace chiuse la porta a chiave e si diresse verso la doccia.
Clary, questo nome lo aveva già sentito nelle lezioni sull'erboristeria di base, ma proprio non ricordava cosa diavolo fosse.
Jace uscì dalla doccia in una nuvola di vapore, optò per un pigiama qualunque e si gettò alla ricerca del volume di sull'erboristeria di base, gettò il pesante libro sul letto e aprì la pagina sull'indice.
Jace trovò ciò che stava cercando.
Clary Sage. Anche chiamata 'salvia sclarea'. La leggenda dice che mangiando i semi di quell'erba si potessero vedere le fate.
Forse c'era un collegamento. Ma Clary non aveva visto delle fate, Aveva visto gli Shadowhunters, 'I paladini dell'oscurità' qualcuno li definiva, ma Jace sapeva che erano soltanto stronzate. Gli Shadowhunters erano i figli dell'angelo costretti a salvare i mondani dai demoni e amministrare i Nascosti 'vivaci'. Insomma erano sempre quelli in mezzo.
E Jace, era un ottimo cacciatore, quello che aveva ucciso più demoni alla sua età, il più veloce, il più furbo, il più forte, ma se era davvero tutte queste cose, come mai quella sera si era quasi fatto uccidere da uno stupido demone mutaforma?
La risposta era chiara come il sole, si era fatto distrarre da lei.
Da quella mondana.
Da Clary.
Si addormentò Così, con il libro sul letto e con Clary in mente.

«Dimmi l'ultima cosa che ti aspetteresti di vedere.» Jace stava pigramente giocando con un cordone della tenda della biblioteca, erano le cinque del pomeriggio ed era appena ritornato dal giro d'ispezione.
Hodge, per tutta risposta, trasalì. «Che succede, Jace?»
«Ieri sera ho visto una mondana.»
Hodge alzò gli occhi al cielo. «Per l'angelo, che notizia.»
Jace si alzò. «E lei ha visto me.»
Ad Hodge cadde il libro dalle mani, si girò verso Jace con il viso sconvolto, ma non disse nulla.
Invece, fu Jace a parlare. «E' la stessa faccia che ho fatto io» scoppiò a ridere nel vedere la faccia di Hodge.
«Jace pensa sia una Nephilim» disse Alec dal divano, Hodge non sembrava voler dire nulla.
«potrebbe essere, no?»
Hodge sembrò tornare in se. «Non credo, Al conclave nessuno ha annunciato cacciatori rinnegati, né scomparsi.»
«Ma lei è una ragazza» rispose Jace «Magari non sa nulla del conclave. Magari un orfana.»
«Non credo, se no sarebbe in un orfanotrofio di Idris.»
«Forse sarebbe meglio andare a cercarla, e portarla qui. Così tu potrai farci due chiacchiere.» Jace usò il tono di chi la sa lunga, come per dire 'Ti prego Manda me a cercarla' ma mai in vita sua Jace avrebbe detto Ti prego, mai.
«Non so, è pur sempre una mondana.»
«Forse no.»
«Ma comunque sia è cresciuta come tale. Chi dice che non andrà in giro a raccontare tutto su di noi?»
«Mi prendo la responsabilità assoluta delle sue azioni.» Disse Jace a sorpresa di tutti.
«Non lo so, Jace.»
«Lo prendo come un si.» si diresse verso la porta con un gran sorriso sulle labbra, alzando una mano a mò di saluto. «Tornerò con Clary»
Quando richiuse la porta dietro di se, Alec e Hodge si scambiarono un occhiata sconvolta. : «Ha anche imparato il suo nome» disse Hodge.


Jace era davvero bravo in questo genere di cose, cose che nel mondo dei mondani sarebbero reati - piccole sciocchezze, come uccisioni e spionaggio - ma, per l'angelo se era bravo. Era riuscito a trovare Clary, la sua casa era nella parte ricca della città, in quello chiamato 'Il viale degli artisti.' Lei era in casa, lo sapeva. Ma non voleva entrare, non così. Cosa avrebbe detto ai genitori di dannatamente intelligente?
"Salve sono Un Nephilim e volevo sapere se per caso lo siete anche voi e vostra figlia, ma solo per una mia curiosità morbosa." Ovviamente avrebbe avuto la faccia tosta di fare una cosa del genere, ma non voleva dare troppa spiegazione a dei mondani, voleva sapere solo di lei.
Vide il Mondano che aveva visto quella sera al Pandemonium, il ragazzo che l'aveva chiamata per nome, La mente di Jace collegò la sua immagine a quella di un topo da biblioteca che passava tutto il suo tempo o a studiare o a leggere fumetti. Jace sorrise.
Comunque sia, il mondano stava entrando in casa e pochi minuti dopo eccolo di nuovo lì, con Clary, Jace uscì dal suo nascondiglio tra le rose e li seguì, facendo molta più attenzione del dovuto per non farsi sentire/vedere da lei, percorsero un breve tratto di strada e arrivarono in caffè dall'aria orribile chiamato Java Jones.
I mondani entrarono e Jace si soffermò qualche minuto fuori per controllare il sensore, dopo essersi assicurato dell'assenza di demoni (un po' triste in realtà) entrò anche lui. Sul palco un mondano dall'aria idiota stava recitando una poesia orrenda che parlava di lombi che dovevano venire e tormenti turgidi. Certo che i mondani erano proprio strani.
E alla fine la vide, Seduta in un divanetto di un orribile verde che rideva con il suo amico, aveva l'aria allegra e appagata, stava bene.
Jace provò un piccolo moto di tristezza, scosse la testa e si sedette nel divanetto dietro quello di Clary. A quanto pare non l'aveva ancora visto.
Questa era un'altra cosa da aggiungere alla lista del 'Non si fa' ma Jace si mise a origliare.
«C'è una cosa di cui ti volevo parlare.» Fece il mondano
«Le Talpe Furiose non mi sembra un buon nome per la band» disse Clary in tutta risposta.
«Non era questo, Riguarda la cosa di cui stavamo parlan-do prima. Il fatto che io non ho una ragazza.» 'Le opzioni sono due' pensò Jace sghignazzando 'Ho ha magicamente scoperto di essere gay o si è finalmente accorto di essere innamorato di lei'.
«Be', non saprei. Prova a chiedere di uscire a Jaida Jones. E' simpatica e tu le piaci.» Povera ragazza, deve avere qualche problema.
«Non voglio uscire con Jaida Jones.» Jace vagliava ancora l'ipotesi Gay. Magari avrebbe potuto presentargli il nascosto che la settimana prima lo aveva invitato a casa per 'Discutere sugli accordi'. Sorrise.
«Perché no?» chiese Clary «Non ti piacciono le ragazze intelligenti? Vuoi una con un corpo da paura, come dici tu?»
«No» Il mondano era nervoso. Cominciava a diventare più interessante. «Non voglio chiederle di usci-re perché non sarebbe giusto nei suoi confronti.»
«Perché no?» Era proprio testarda, non si rende conto che quello stupido modano se la mangia con gli occhi.
Jace distolse lo sguardo da lei, lo stava facendo anche lui, d'altro canto.
«Perché mi piace un'altra persona» rispose lui dopo una pausa. Aveva assunto un colorito strano, verdognolo. Oh per l'angelo, questi mondani!
Ahi, una ragazza. 'Chissà poi chi è.' Jace alzò gli occhi al cielo.
«Non sei gay, vero?»
«Se lo fossi mi vestirei meglio.» a quel punto Jace dovette fare una specie di verso rauco per coprire le sue risate, e fu in quel momento che lei si voltò verso di lui. Lo stava sondando con lo sguardo da capo a piede, ma fu interrotta dalla voce del mondano, che adesso stava guardano nella sua direzione con uno sguardo perplesso. «Cosa c'è?»
Ancora con l'aria divertita, Jace alzò la mano e la salutò, poi con calma si alzò e uscì dalla porta, sicuro che lei l'avrebbe seguito.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: ClaryMorgenstern