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Autore: Principessa Purosangue    02/10/2010    2 recensioni
Con Hao e lo Spirit King scomparsi, Yoh e i suoi compagni shamani non possono che tornare alla loro vita di tutti giorni e aspettare. Ma chi? Che cosa?
E poi arrivò Lei, un Angelo dalle sembianze umane.

Cosa c'entra in tutto questo la nuova arrivata in città? E perché Anna si sente così inferiore in sua presenza? Chi, divertendosi, li osserva da lontano giorno dopo giorno? Ma soprattutto: chi è la Dea della Vittoria che muove le fila dei burattini?
Signore e Signori, benvenuti al Teatro dei Tradimenti.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Nuovo personaggio, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel sabato mattina Anna si svegliò abbastanza tardi, stanca per tutti gli avvenimenti successi durante la settimana

Hello everyone! :D

Inizio dicendo che sono super emozionata perché ho letto più di una recensione, il che mi ha commosso e mi ha fatto venire più idee per la fan fiction. *O* Mi scuso già da ora se il capitolo è più corto rispetto agli altri ma comprenderete che spiegare tutto il weekend nei dettagli avrebbe portato la storia fuori dalla trama, quindi accontentatevi del poco di oggi che poi il quarto sarà più pieno ed emozionante, I promise. ^.-
Ekiyo: grazie mille, mi fa piacere che ti piaccia e in particolare perché, lol. Non credo poter dire di odiare Anna in quanto è un PG molto importante nel corso della storia e della mia fan fiction, però diciamo pure che anche a me piace vederla ricevere delle batoste belle forti. *^* Quindi credo noi due andremo molto d’accordo in quanto pure Io amo Hao! *w* Mmh, dici che Kyrie sta’ con Hao? Forse, non ti saprei dire. Potrebbe essere anche un altro PG, chi lo sa. :O

MingFu2: I’m so sorry! >.> E’ che mi stavo dedicando in anima e corpo ad un’altra FF e poi siccome non vedevo questa molto seguita l’ho lasciata da parte ma prometto che d’ora in avanti Il Teatro dei Tradimenti sarà la mia priorità. ;)

kyo250: grazie mille! (: La loro rivalità è solo agli inizi, in questo e nei prossimi capitoli purtroppo (?) la futura signora Asakura ne passerà delle belle! Riguardo al commento figurati, piacere mio averla letta. ;)

Ma ora bando alle ciance ed eccovi qui l’ultima parte del Primo Atto.

See ya!

 

Prinny.

 

 

 

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Quel sabato mattina Anna si svegliò abbastanza tardi, stanca per tutti gli avvenimenti successi durante la settimana. Prima di tutto la comparsa improvvisa di Hao; scoprire che lo stupido si era fatto fregare lo Spirit King e, ancora più scioccante, scoprire che anche Kyrie era una shamana e faceva parte del nuovo caos creatosi; ciò non solo significava che doveva vederla quasi tutti i giorni a scuola ma anche che, con molta probabilità, l’avrebbe incontrata numerose volte nella vita quotidiana.

E proprio quando credeva che niente potesse andare peggio, annunciarono un viaggio vacanza di cinque giorni al mare. Fortunata com’era, chi era stata sorteggiata come sua unica compagna di stanza? Kyrie Kurohime. Sospirò fortemente rigirandosi sul letto e guardando fuori dalla finestra.

Che cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo?

 

 

 

Il Teatro dei Tradimenti.

Atto primo: Novità.

- Tormento -

 

 

 

Lunedì mattina arrivò più veloce di quanto avesse potuto mai immaginare e nel peggior modo che poteva iniziare.

Yoh si era svegliato tardi e l’auto di Manta si era gustata neanche a metà strada, obbligandoli a correre con i bagagli per tutta la città in quanto nessun autobus quel giorno sembrava voler passare nelle fermate vicine. Anna e i due ragazzi arrivarono tutti sudati e stanchi a scuola dove gli autobus, tra l’altro, stavano già per partire.

- Kyoyama, Asakura, Oyamada. - La voce severa del professore li richiamò, scrivendo i loro nomi sulla lista. - La prossima volta partiamo senza di voi. – Comunicò mentre questi mettevano i loro bagagli nel compartimento apposta. Anna tirò segretamente un sospiro di sollievo mentre saliva sull’autobus che ritirò non appena vide gli unici tre posti liberi: due nella fila a destra e uno a sinistra di fianco a chi? A Kyrie Kurohime, certamente! S’incamminò lenta verso gli ultimi posti, decidendo come agire; incontrando lo sguardo della compagna la salutò con un sussurro, prendendo quindi posto nel lato opposto. Fortunatamente almeno la disposizione che presero il fidanzato e il tappo fu come da lei prevista, ritrovandosi affiancata da Yoh per le prossime ore di viaggio.

Arrivarono al resort circa alle 18:30, giusto in tempo per lasciare le valigie nelle loro camere e scendere per la cena. L’itako sentì che il mondo stava cercando di scusarsi con lei per tutte le cose successe ultimamente e lei avrebbe accettato le sue scuse di buona voglia.

Il resort era un luogo bellissimo, con tanto di piscina e camera extra lusso, un paradiso terreno. La sua stanza almeno era la migliore di tutte, ultimo piano con una bellissima visione del mare. I professori si erano proprio dati da fare. Fortunatamente non troppo lontani dal centro città dove presto si sarebbe recata in quanto le era parso di aver visto un bel negozio di portachiavi.

Vide Kyrie prendere posto nel letto più vicino alle grandi finestre, sedendosi e appoggiando la valigia vicino. Lo voleva lei quel letto, dannazione.

- Kyoyama-san siccome ti ho vista immobile di fronte a quel letto e ci hai messo su la tua valigia, ho pensato avessi scelto quello. - Spiegò la moretta iniziando a tirare fuori le sue appartenenze. Anna si maledì mentalmente ma non rispose, mordendosi la lingua per evitare di parlare.

- Non mi faccio problemi del genere. - Chiarì qualche minuto dopo, ormai distesa sul letto e accendendo la televisione. La cena era prevista per le 20:00 quindi aveva tempo per rilassarsi. La compagna invece ne approfittò per farsi una doccia e cambiarsi d’abito; la Kyoyama allora diede una sbirciata dentro la borsa che aveva lasciato aperta comprendendo finalmente perché quelle enormi dimensioni: si era portata dietro tutto il suo armadio molto probabilmente! Chiuse gli occhi, guardando il tetto color crema e sospirando. Aveva bisogno di riposare, anche per solo cinque minuti...

- Kyoyama-san. Kyoyama-san! - Sentì una voce delicata pronunciare il suo nome ma non riusciva a comprendere chi fosse. - Kyoyama-san, dobbiamo andare, ci attendono per cenare.

- Mmh? - Anna finalmente aprì gli occhi, trovando Kyrie in piedi di fronte al suo letto con i lunghi capelli umidi raccolti in due codini medio - alti, canottiera nera attillata, minigonna scozzese, scaldamuscoli neri e delle DC nere e rosse ai piedi. Sembrava una bambolina, uno di quei personaggi super kawaii degli anime.

Si portò una mano alle tempie, cercando di ricapitolare il tutto.

Kyrie. Camera extra lusso. Kyrie. Mare. Kyrie. Cena. Kyrie. Scuola. Kyrie. Vacanze. Kyrie.

Kyrie.

La ragazza la guardò abbastanza sorpresa, cercando di capire cosa stesse vagando in quel momento per la mente della bionda. Finalmente l’itako si alzò, sistemandosi i lunghi capelli con le mani; per fortuna che era liscia.

- Pronta? - Le domandò sorridente Kyrie dirigendosi alla porta dalla quale uscì, lasciandola spalancata. Anna la seguì, chiudendo la porta dietro di se.

- Hey, Anna! - La voce del suo fidanzato richiamò la sua attenzione, facendola guardarsi attorno. - Puntuale come sei credevo di trovarti giù, invece sei ancora qui! - Optando per non rispondere, gli diede le spalle dirigendosi verso l’ascensore. Sicuramente Yoh si era addormentato e Manta aveva dovuto urlargli nelle orecchie per svegliarlo, non aveva bisogno di una spiegazione.

 

 

 

Di tutto avrebbe potuto immaginare ma non che Hao decidesse di seguirla pure quando andava in viaggio con la scuola. Da una parte si sentiva felice, realizzata del fatto di aver conquistato così tanto il Re degli Shamani da essere seguita pure in un’occasione del genere. D’altro canto sapeva che era rischioso e... Non era del tutto sicura che fosse lì per lei quanto per la questione dello Spirit King.

La ragazza si muoveva con disinvoltura per le strade della città; aveva precedentemente memorizzato i nomi delle vie e la foto della casa dove il giovane l’attendeva desideroso di lei. Avanzò il passo quando ormai mancavano pochi metri, immaginando cosa sarebbe successo non appena avesse varcato la soglia.

Hao lo sapeva che per lei tutto questo era rischioso abbastanza da farle perdere ogni cosa? Sì, e anche lei lo sapeva, eppure aveva accettato nel momento stesso in cui la fece sua quella sera di... Quanti anni fa, due, forse anche tre? Senza rendersene conto ormai si ritrovava sull’ultimo scalino, pronta a entrare in quella camera dove molto presto amore e sesso si sarebbero riscontati in un unico e piacevole momento. Entrò, sentendo il calore della stanza avvolgerla.

Notò subito i suoi lunghi capelli legati in una coda altra mentre il suo palestrato torso nudo era fievolmente illuminato dalla luce di una lampadina sul comodino vicino. Stava in piedi davanti alla finestra, contemplava l’orizzonte con un sorrisetto stampato sulle labbra.

- Era ora. - Le rimproverò il ragazzo, seppur non in tono severo. Lei non rispose, semplicemente si tolse il mantello che gettò a terra per poi buttarsi sul letto. Vide Hao voltarsi completamente, dandole le spalle che si limitò ad osservare e percorre con la fantasia. Poi si rigirò sul letto, dandogli così anche lei la schiena.

- Scoperto qualcosa? - Domandò quindi. La giovane strinse i denti e i pugni, certa che lui non potesse vederla. Perché doveva essere sempre così? Perché doveva sempre chiedere prima d’altro che qualcosa riguardo a lei? Dannazione, non chiedeva un “Come stai?” o “Cos’hai fatto oggi.” ma che almeno, per una volta, solo si avvicinasse e le facesse l’amore senza discutere d’altro.

Perché solamente così, solo quando entrava in lei per prenderla e segnarne il territorio, lei era capace di leggerne i pensieri come per magia; ne comprendeva i sentimenti, ne sentiva le emozioni, costatava l’importanza che avesse lei per lui. Solamente facendo l’amore era capace di sentirsi amata dall’uomo per cui stava rischiando tutto, solo raggiungendo le vette più alte del piacere, lui si lasciava esplorare l’anima.

Capendo che non avrebbe risposto, Hao la raggiunse e strafottente le sorrise, stendendosi di fianco a lei e stringendola a se.

- Ho capito. Però questa sera non voglio sentirti urlare il mio nome. - Le disse, spostandole i lunghi capelli dal collo, baciandoglielo. La ragazza in automatico si spinse contro di lui, desiderosa di venir amata. - Questa notte voglio sentirtelo gridare. - Tirandola dal braccio per spostarla sotto di lui la fece sussultare, iniziando a macchiarle il suo corpo di Peccato.

   
 
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