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Autore: Archangel 06     02/10/2010    3 recensioni
Virginia ed Ellen, di Helsinki, hanno ottenuto una borsa di studio per terminare il loro corso di studi con le lezioni di un luminare di Storia Vichinga in California, negli stati uniti. sono migliori amiche, ma nella vita di Ellen c'è un segretuccio da nulla che Virginia non sa, ovvero che Ellen conosce da vicino, molto da vicino i Children of Bodom, la sua band preferita... e che cosa succederà quando la band si troverà nei pasticci necessitando di un batterista? le aspetta un tour di completa follia... scritta a quattro mani da me e da Dark Dancer^^
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Children of Bodom'
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“Uffa, ma quanto ci mettono??” sbottò Virginia guardando l’orologio. Come al solito quei cinque scioperati erano gli ultimi a scendere dalla camera, perché si erano presi all’ultimo minuto per fare le valigie.

“Sono ritardatari cronici” sbuffò Ellen, constatando che il ritardo aveva abbondantemente superato la mezz’ora.

“Ellen… quei due, è da un po’ che ci fissano…” sussurrò Virginia, abbassando improvvisamente la voce e lanciando una furtiva occhiata alla sua destra. In effetti era da un pezzo che due uomini le stavano fissando, scambiandosi ogni tanto qualche parola. Quando si accorsero che le due ragazze li avevano notati, si avvicinarono.

“Salve, aspettate qualcuno per caso?” chiese il più basso dei due. Sembrava cortese, ma qualcosa nel suo tono di voce mise subito le due sul chi vive.

“Si, stiamo aspettando i nostri fidanzati” rispose pronta Ellen, facendo correre lo sguardo verso la scala.

“Ah si? E vi lasciano qui sole solette? Che razza di maleducati” sghignazzò il secondo, notevolmente più alto.

“Su, che ne dite di venire con noi? Vi teniamo compagnia…”

“No” lo interruppe Virginia nervosamente “preferiamo aspettarli qui, grazie…”

“E, per curiosità, chi sarebbero?” sghignazzò quello basso.

“Siamo noi, brutto stronzo!! Tieni giù le mani da loro!!” la voce di Alexi fece girare i due molestatori, che si trovarono davanti lui ed Henkka notevolmente alterati e prossimi ad esplodere. Gli altri dovevano essere ancora per le scale.
“Oh, ma guarda! Alexi Gay- o” rise quello alto, riconoscendolo.
“Ci avete detto una balla allora, lo sanno tutti che lui è gay…”

Quello basso si ritrovò la testa girata di lato da un gancio destro di Alexi. L’altro dopo pochi istanti si trovò a dover schivare un montante di Henkka, e in pochi attimi la hall dell’albergo divenne un ring da boxe, dato che alla rissa si unirono alcuni amici dei due molestatori e dopo pochi istanti Janne e Roope, seguiti quasi subito da Ellen.

***

“Ahia!!”

“Accidenti, Alexi, sta’ fermo, o non riuscirò a disinfettarti!”

“Ma brucia!!” si lagnò il frontman, con la testa reclinata all’indietro.

“Oh, piagnucolone, sii uomo! È solo un po’ di acqua ossigenata!” lo rimbrottò Ellen versandogli il disinfettante sul taglio che aveva sulla fronte in modo che non gli finisse sugli occhi. Quando l’acqua ossigenata ebbe finito di sfrigolare e ribollire, gli mise un tampone di garza sterile sul taglio e lo fermò con dei cerotti.
“Ecco qui, scemo… ci voleva tanto?” ridacchiò dandogli un bacio sulle labbra prima di passare l’acqua ossigenata a Virginia.

“Dovevate proprio scatenare la rissa?” commentò per l’ennesima volta Virginia, apprestandosi a pulire le ferite del suo cavaliere.

“Oh avanti, le risse sono divertenti… anche Ellen si è divertita, sono pronto a scommetterci una mano” sghignazzò Janne premendosi il ghiaccio sul livido che gli si stava formando sulla guancia.

“Spero tu non mi voglia picchiare come l’altra volta…” disse Alexi facendo gli occhi dolci da cane bastonato.
“Te lo meriteresti… ma non lo farò” replicò lei baciandolo di nuovo.

“Questa se non sbaglio è la rissa numero 20, giusto? Peccato non averci potuto partecipare” disse Jaska pensieroso, prima di mandar giù un copioso sorso di birra. “Uffa, ma perché la birra finisce sempre…” borbottò accorgendosi di averla finita tutta in scivolata.

“La birra è una cosa bella della vita, e le cose belle durano poco” replicò Roope, filosofico. “Vi ricordate quando abbiamo bevuto assieme ai Korpiklaani, al Wacken? Loro si che sono Bevitori con la B maiuscola! Ci sono voluti quasi due litri di birra e mezzo litro di vodka a stendere Jonne**, quella volta!”

“Io mi sono fermata a un litro e mezzo di birra e a mezzo litro di Jack Daniel’s” ridacchiò Ellen.

“Vodka, vodka, vodka!” esclamò Henkka, citando l’omonima canzone dei Korpiklaani.

“Dai, Alexi, canta! Noi ti facciamo da seconda voce!!” esclamò Jaska improvvisamente ispirato, e il frontman non si fece pregare, mettendosi a cavallo dello schienale del sedile di fronte al suo.

“Ok!! Allora, al mio via Henkka da l’attacco, e poi iniziamo a cantare!! Tre, due, uno, via!”

“Vodka, Vodka, Vodka! Yeah!”
“Vodka!”
“You’re feeling stronger!”
“Vodka!”
“No more feeling bad!”
“Vodka!”
“Your eyes are shining!”
“Vodka!”
“You’re the real man!”
“Vodka!”
“Wipes away your tears!”
“Vodka!”
“Removes your fears!”
“Vodka!”
“Everyone is gorgeous!”
“Vodka!”
“Yeah VODKA!”

Naturalmente la canzone finì con una colossale bevuta. Come di cosa? Di vodka, di che cosa sennò??

***

Durante una sosta, mentre gli altri erano tutti addormentati per il troppo alcool, Ellen e Virginia scesero dal bus per sgranchirsi le gambe, e Ellen si rollò una cicca.

“Ellen, posso chiederti una cosa?”

“Dimmi pure…”

“Com’è che hai conosciuto Alexi, e gli altri?”

“Ah” replicò sorridendo Ellen. “Beh… è stato quando Henkka è entrato nei Children. È stato il mio momento di gloria, diciamo.” Ellen era un po’ alticcia, a sufficienza da lasciarsi andare alle confidenze.
“Al provino in cui lo hanno preso c’ero anche io, mi aveva chiesto di accompagnarlo… dopo l’audizione, i ragazzi ci hanno offerto della birra, però Alexi per provocarmi me l’ha strappata di mano dicendo che i minorenni non devono bere…” si ricordava quello che era successo come se fosse stato ieri.

***

“Fanculo!! Restituiscimi quella cazzo di birra tu, o giuro che te ne penti!”

“Ma come sei volgare e sboccata” aveva ridacchiato il frontman. “È la tua ragazza?” aveva chiesto poi a Henkka.
“Veramente… sarebbe mia cugina…”
“Non te lo ripeterò un’altra volta, ridammi la birra…” ringhiò Ellen fissandolo truce. “Cantante dei miei anfibi!”
“Come mi hai chiamato??”
“Sei sordo?? Cantante dei miei anfibi, anzi, cantante dei poveri!” quell’offesa era veramente troppo bruciante, e Alexi rimase per qualche secondo muto dalla rabbia. Ellen ne approfittò per strappargli di mano la birra, con un ringraziamento che era una presa in giro.

“Sei… sei…” ringhiò Alexi.

“Sette, otto, nove e dieci… non sai contare, frega birra?” lo canzonò Ellen. Jaska, Alexander e Jani (ex membri dei Children, all’epoca Janne e Roope ancora non c’erano) stavano ad ascoltare quel battibecco assolutamente attoniti. Nessuna ragazza aveva mai parlato così ad Alexi, di solito gli cadevano tutte ai piedi! Il wildchild non sapeva più cosa dire, perciò se ne uscì con un “oh, fanculo!” e se ne andò indispettito dal fatto che una ragazzina gli avesse tenuto testa.

“A quanto pare mi sono fatta un nemico” commentò la ragazzina in questione, con un’alzata di spalle e un lungo sorso di birra.



e arriviamo al capitolo 13. spero vi piaccia^^ ascoltando Vodka dei Korpiklaani e pensando a quei cinque ubriaconi... bhe, far cantare Vodka ad Alexi ci stava troppo xD buon divertimento^^
** non è un errore di battitura, JONNE, non JANNE, è il cantante dei Korpiklaani ;)
   
 
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