Harry
credeva di essere
un bravo ragazzo. Anzi no. Harry sapeva di essere un bravo ragazzo. Ne
era
fermamente convinto. Andava discretamente a scuola, sapeva cosa fare
dopo i
M.A.G.O: l’Auror. Più in là avrebbe
voluto una moglie e
anche degli adorabili mocciosi che
gridavano e saltavano da tutte le parti della casa.
Rispettava
i professori, forse Piton non tanto,
però gli altri sì.
Non
diceva mai parolacce. Okay. Qualche volta le
diceva; e va bene un più spesso di qualche volta, ma era un
ragazzo di
diciassette anni. Chi non diceva parolacce a
quell’età?
Trattava
abbastanza bene le ragazze con cui
faceva della sana attività fisica. O perlomeno le scaricava
gentilmente. Però
questo non era tutta colpa sua. Un ragazzo vuole fare sesso. Si cerca
una
ragazza, fanno quello che devono fare e poi la donna non ti vuole
più lasciare.
Per fortuna non sono tutte così. Comunque.
Tornando
al discorso di prima, aveva dimenticato
il piccolo dettaglio di aver sconfitto Lord Voldemort un paio di
settimane
prima e aveva salvato il culo a tutti i maghi e babbani presenti a
Londra.
Insomma era un bravo ragazzo e anche un bravo mago. Non aveva fatto
niente di
male, se non si contavano le volte che aveva fatto uno scherzo a Malfoy
e i
suoi Serpeverde. Doveva ammetterlo, un paio di quelli scherzi erano
stati
pesantucci. Ma Malfoy era Malfoy, se le meritava tutte. Lui gli faceva
prudere
le mani e venir voglia di chiudere la sua boccaccia sputasentenze a
suon di
pugni e…okay concentriamoci.
Per
arrivare alla conclusione, lui era bravo; e
non sapeva cosa aveva fatto di male per meritarsi un idiota del genere,
davanti
a lui, che cercava di fargli capire che loro due erano fatti per stare
insieme,
partendo dall’odio reciproco che provavano l’uno
per l’altro.
‒
Senti Jones…- cominciò Harry. Quel
venerdì non
poteva andare peggio.
‒
Mi chiamo Jimmy!- lo corresse con un sorriso
che gli faceva venir voglia di vomitare.
‒
Certo Johnny.- il moro prese un bel respiro
–Che vuoi da me?- concluse esasperato.
‒
Ma te l’ho ripetuto tre volte.- si lamentò
sembrando un bambino, l’altezza era più o meno la
stessa.
‒
E io non ho capito tre volte.- gli fece eco
–Ascolta. Facciamo così. Adesso, tu ti giri e
prendi quella strada che vedi
davanti a te. Così tornerai nella tua casa Tassorosso e
sbatterai la testa su
qualcosa, quello che vuoi, basta che sia qualcosa di duro. Tutto
chiaro?-
chiese sperando che se ne andasse.
‒
Certo- rispose lui e restò esattamente
dov’era.
Harry
sbuffò per la cinquantesima volta quella
mattina e quasi si mise a piangere.
‒
Tu mi odi vero?- chiese Jimmy sempre
sorridendo
‒
Non hai idea di quanto.- Potter si massaggiò
le tempie con un movimento circolare delle dita.
‒
Visto? Quindi avevo ragione. Sai c’è una
sottile linea fra odio e amore, e noi due ne siamo la conferma. Ci
odiamo e
quindi ci amiamo.- prese fiato e poi continuò -Sono la
persona che odi di più
vero? Quindi quella che ami di più-
‒
Veramente non sei la persona che odio di più.-
Harry esultò, forse si sarebbe liberato di lui.
‒
Non vale dire Colui-che-non-deve…Voldemort, mi
scordo sempre che l’hai ucciso e quindi posso pronunciare il
suo nome.-
‒
Intendevo dire Malfoy.- Per una volta quel
biondino inutile era servito a qualcosa. Anche se nel ragionamento di
Jack
quello implicava che lui amava Draco Malfoy e quella era assolutamente
un’idiozia.
‒
Cosa?- la sua voce era stridula – Odi
quell’inutile Serpeverde più di me?- chiese
sconvolto. Borbottò un po’ fra se e
poi disse:
‒
Allora devi provarmelo.-
‒
Come? Vado a dire a Malfoy ti odio? Va bene.-
Che bello liberarsi di quest’idiota e dire a Malfoy che lo
odiava, la mattinata
non poteva andare meglio.
‒
No.- ecco il suo entusiasmo era finito nel
cesso. –Voglio vedervi insieme. Secondo la mia teoria, visto
che odi così tanto
Malfoy, dovresti amarlo. Quindi vi devo vedere insieme felici.-
Oh
certo. Essere felice in compagnia di Malfoy,
niente di più facile.
‒
Okay, allora vai.-
Finalmente.
Sentiva il coro dell’alleluia.
Adesso
c’era solo un piccolo problema: come
cavolo faceva a far credere a Cooper o come diavolo si chiamava che
“amava”
Malfoy? Come faceva a fasi vedere felice con Malfoy.
Stava
pensando questo, quando andò a sbattere
proprio contro il serpeverde che lo aveva messo in quella situazione.
Va bene
forse non era stato proprio lui, ma comunque centrava sempre.
‒
E sta attento Sfregiato.- disse con la sua
bocca incurvata in quel modo irritante che gli faceva venir voglia di
buttarlo
a terra e ammazzarlo di botte. Prese un respiro profondo, se doveva
fare quella
cosa, era meglio trattare bene Malfoy.
‒
Scusa.- sputò tra i denti –Non volevo.-
Draco
lo guardò strano e fece per andarsene.
‒
Aspetta Malfoy!- gli corse dietro dopo un
attimo di esitazione fino a raggiungerlo e prendergli il braccio
facendolo
voltare.
‒
Sai..ehm… c’è questo
Tassorosso…- venne
interrotto dal biondo
‒
Tassorosso? Che razza di gente frequenti?-
disse chiaramente disgustato
Potter
fece un respiro profondo prima di
rispondere
‒
Non lo frequento, è solo che lui mi tormenta:
non fa altro che dirmi che siamo fatti per stare insieme, solo
perché ci
odiamo. Io non lo capisco proprio perché non vuole lasciarmi
in pace, mi da sui
nervi e non riesco a liberarmi di lui!- sbuffò e
alzò lo sguardo che aveva
abbassato mentre parlava.
‒
Mi hai scambiato per uno dei tuoi stupidi
amichetti che ti stanno ad ascoltare mentre ti sfoghi?- Malfoy
alzò un
sopracciglio – Perché se è
così è meglio che ti cambi gli occhiali.- Si
girò
sbuffando qualcosa che somigliava a patetico Griffondoro.
Harry
cercò di calmarsi contando fino a dieci e
non funzionò, quindi decise di correre ancora piazzandosi
davanti al Serpeverde
e ignorando il suo sbuffo.
‒
Senti Malfoy…- venne subito interrotto
‒-No!
Senti tu Potter. Io non ho tempo da
perdere; non sono te che devi solo fare l’eroe anche quando
ormai Voldemort è
morto. Quindi adesso gira i tacchi e vattene perché vedere
la tua faccia per
più di cinque secondi al giorno mi irrita. Tutto chiaro?-
concluse con un finto
sorriso che, Harry notò, gli si addiceva molto.
Comunque
restò fermo a guardare la schiena di
Malfoy mentre andava via.
Bene!
Si disse sarcastico. Sembrava essere
andata bene, almeno non si erano picchiati. Sbuffando si diresse verso
l’aula
di Divinazione in cui sicuramente la Cooman gli avrebbe predetto la sua
morte, che
sarebbe avvenuta nei prossimi dieci minuti.
Per
tutto il giorno,
quel Tassorosso lo aveva assillato, comparendo dal nulla mentre
mangiava,
parlava con i suoi amici, cercava un po’ di
tranquillità e credette di vederlo
anche quando era andato in bagno.
‒
Basta non ne posso più.- piagnucolò
all’ora di
cena, seduto al suo tavolo con i suoi amici che se la ridevano. Che
begli
amici!
‒
Scusa Harry ma gli hai detto che non hai quei
gusti sessuali?- gli chiese Hermione, l’unica che non rideva.
Immediatamente,
come se lo avesse sentito, si mise a ridere.
‒
Intendi dire se gli ho detto che non me la
faccio con i ragazzi. Ah perché non ci ho pensato io. Certo
che l’ho detto
Hermione.- disse alzando un po’ la voce.
‒
Scusa, scusa.- ghignò
‒
Amico mio, mi dispiace per te. Come si chiama?
Magari possiamo provare a farlo smettere.- cercò di
consolarlo Seamus mentre il
moro giocava con il cibo nel piatto depresso
‒
Credo Johnny o Jimmy. Ma chi se lo ricorda.-
sbuffò ancora. Alzò lo sguardo e vide parecchia
gente che guardava nella loro
direzione, anche il maledetto Tassorosso che sorrideva ebete. Sbuffando
e
roteando gli occhi vide che lo stavano guardando anche molti Serpeverde
tra cui
Malfoy che non si decideva ad abbassare lo sguardo. Allora Harry
alzò un po’ il
mento e lo guardò apertamente in segno di sfida. Per quasi
un minuto si
fissarono poi la ragazza seduta vicino al biondo, di cui non ricordava
il nome,
gli prese il volto fra le mani e lo girò dalla sua parte per
baciarlo. Malfoy
rispose al bacio per un po’, poi prendendola per i fianchi la
fece sedere sulle
sue ginocchia, così da essere tra lui e il tavolo. Sempre
continuando a
baciarla aprì lentamente gli occhi e vide Potter fissarlo.
Aveva la testa un
po’ inclinata verso sinistra e lo guardava, sembrava curioso.
‒
Siamo a tavola per favore un po’ di contegno.-
disse Blaise Zabini schifato
‒
Come se tu non facessi di peggio.- ribatté la
ragazza tornando al suo posto.
Per
fortuna che i loro tavoli non erano tanto
distanti, quindi Harry riusciva a sentire quasi tutto. I due
continuavano a
fissarsi; fu Harry però a distogliere lo sguardo,
perché Ron gli aveva tirato
una gomitata.
‒
Ahi Ron!- si lamentò
‒
Tu non stai a sentirci.- si giustificò
‒
Che c’è?- chiese portando ancora lo sguardo
verso il tavolo del Serpeverde che però ormai aveva distolto
lo sguardo. Decise
di concentrarsi sui suoi amici
‒
Perché non provi a farti vedere con una
ragazza, magari ti lascerà stare.- suggerì
Neville.
‒
No. Dovrei cercare una ragazza che odio più di
lui e di Malfoy, ma credo che non sia ancora nata.- scherzò.
Vide
di striscio una figura biondissima uscire
dalla Sala Grande e decise di seguirla per ritentare.
‒
Torno subito.- dichiarò e prima che qualcuno
si offrisse di accompagnarlo, uscì di corsa. Si
fermò quando vide i tre
corridoi che portavano ognuno in un posto del castello, e si
sentì come in quei
film babbani in cui i protagonisti devono scegliere da che parte andare
e
sceglievano la strada sbagliata. Poi si ricordò che era a
Hogwarts e quindi
chiese a un quadro dove fosse andato Malfoy.
‒
Senti ragazzo, non sono qua per bellezza o per
fare favori.- Harry ci pensò due volte prima di dire che in
effetti lui era là
per bellezza –Comunque farò un’eccezione
per te, perché sei Harry Potter. Ho
visto che è andato verso le scale, non so altro.-
ringraziandolo corse verso le
scale e visto la sfiga che si portava dietro da quando aveva un anno,
cambiarono direzione proprio quando lui le stava percorrendo ed era
arrivato
quasi alla fine. Imprecò e calcolò la distanza,
era poca, si e no un metro o
poco più.
Sono
un idiota! Pensò mentre si stava lanciando.
Sono davvero un idiota! Rimarcò quando si trovò
appeso con le mani al pavimento
che però lo stavano tradendo lasciandolo cadere.
‒
Potter non pensare che non ti voglia vedere
morire…- gli prese un colpo sentendo la voce di Draco
-… ma non credi che
questa sia una fine indignitosa anche per te? Insomma, pensa i titoli
sui
giornali ”Harry Potter, Salvatore del Mondo Magico, morto per
essere caduto
dalle malefiche scale della scuola di Hogwarts” oppure
“Harry Potter sconfitto
il Signore Oscuro più potente di tutti i tempi, è
stato sconfitto dalle scale
che cambiano posizione”- Malfoy da tutta la sua altezza lo
guardava ghignando
con le braccia incrociate.
‒
Tu si che potresti scrivere per il giornale,
magari la cronaca rosa.- Harry si chiedeva come faceva a fare il
sarcastico
anche in quella situazione? Era davvero, davvero un idiota!
‒
Che diavolo è la cronaca rosa?- chiese
perplesso
–Hai
intenzione di aiutarmi?- gli chiese
ignorandolo
Ahm…non
so. Fammi pensare un momento.- si mise
in posizione di riflessione
‒
Malfoy!- ringhiò Harry
‒
Okay!- lo prese per una mano e cercò di
tirarlo su
‒
Dammi anche l’altra mano.- Harry tentennò
–Non
ti fidi?- chiese sarcastico
‒
No!- rispose come se l’avesse preso sul serio,
però gli diede lo stesso la mano e pensò che
Malfoy, nonostante il suo fisico
dicesse diversamente, era molto forte.
Per
un momento pensò di ringraziarlo, però
subito si ricordò chi fosse e lui non avrebbe mai detto
grazie a Malfoy.
‒
Mi devi un favore Potter. Mai pensato di
metterti a dieta?-
‒
Guarda che questi sono tutti muscoli.- si tirò
su la maglietta e scoprì la pancia e l’addome si
diede un paio di colpetti.
Malfoy si avvicinò e gli toccò la parte scoperta
e sentì i muscoli tendersi li
dove stava toccando. Percependo il disagio dell’altro, si
tolse.
‒
Mi dispiace deluderti ma… in realtà non mi
dispiace affatto, comunque questi sono muscoli.- tirò su la
manica della camicia
e si toccò il braccio –Questi che ti hanno tirato
su.-
Per
qualche secondo ci fu silenzio poi Malfoy
parlo:
‒
Io vado.- informò e si girò
‒
Malfoy!- lo chiamò Potter e lui si volse –Ti
dovrei chiedere un favore.- Harry si sorprese di come il biondo
sopracciglio
del Serpeverde scattò velocemente in su.
‒
Un altro?- il moro si indignò
‒
Io non ti ho mai chiesto favori.-
‒
Ti ho tirato su. Questo per me è un favore.-
spiegò
‒
Allora io ti ho salvato la vita da Voldemort,
questo vale più di dieci favori non credi?-
‒
Come osi! La mia vita vale di più di un
milione di favori. Cazzo!- imprecò accorgendosi
dell’errore.
‒
Aha. Quindi me ne devi più di un milione.-
sorrise vittorioso il Griffondoro.
‒
Ho bisogno che tu faccia finta di essere ecco…
naturalmente per finta… diciamo –
cominciò a balbettare e a mangiarsi le parole
‒
Potter ti vuoi muovere non ho tutto il
giorno.- si spazientì
Harry
fece un respiro profondo
‒
Io vorrei che tu – si bloccò rendendosi conto
dell’assurdità della cosa. Che doveva chiedere a
Malfoy? Non lo sapeva. Come
faceva a fare credere a Jason, cioè Jimmy, che amava Draco
Malfoy? Insomma
quella cosa era così assurda che era impossibile da fare.
Magari dovevano
camminare mano alla mano, o sorridersi a vicenda e fare cose
sdolcinate, per
esempio un bacio piccolo, piccolo. Però quello era Malfoy,
non solo un ragazzo
ma anche un Malfoy. Non sapeva proprio come uscire da quella situazione.
Alzò
lo sguardo e restò imbambolato, Malfoy non
c’era più. Guardò più avanti
e lo vide andare via.
‒
Ehi!- si indignò. L’altro non si prese nemmeno
la briga di girarsi.
‒
Chiamami quando sarai capace di parlare
correttamente.- detto questo girò l’angolo
Sbuffando,
guardò l’ora e si mise a correre
verso la sua stanza. Sicuramente i suoi amici si stavano chiedendo dove
fosse
andato a finire, era passata mezz’ora.
Il
giorno seguente,
dopo aver avuto due ore di trasfigurazione con i Corvonero, Harry aveva
un’ora
buca, al contrario di Hermione che invece aveva una materia che Potter
non sapeva
nemmeno esistesse. Ron invece era nella sala comune a giocare a scacchi
magici
con Dean.
Quindi
aveva deciso di fare una passeggiata nel
cortile dove, a quell’ora non c’era mai nessuno.
Come
si dice? Le ultime parole famose?
Gli
si piazzò davanti Jimmy con la sua faccia
sorridente che lui avrebbe tanto voluto prendere a pugni.
‒
Allora?- chiese
‒
Allora cosa?- fece finta di non capire per
perdere tempo
‒
Voglio vedere te e Malfoy insieme.- storse il
naso quando pronunciò il nome del biondo
‒
Okay, allora io, è vero che odio Malfoy, ma
questo non significa che lo ami.- cercò di spiegargli.
‒
Ma secondo la mia teoria dovresti.-
Mi
dispiace ma la tua teoria fa acqua da tutte
le parti. Avrebbe voluto dirgli.
‒
Quindi vuol dire che ami me?- chiese
speranzoso
‒
No!- fece brusco –Quello che voglio dire è
che…-
Non
finì la frase poiché un braccio lo aveva
preso dalla vita e attaccato al corpo posto dietro di lui.
Guardò il braccio
poi girò la testa e l’alzò visto che
era più in alto della sua e riconobbe
Malfoy.
‒
Che diavolo stai facendo?- chiese stranito
‒
Si. Che diavolo stai facendo?- fece eco Jimmy.
Malfoy alzò un sopracciglio e si rivolse a Potter
‒
E tu ti fai abbindolare da questo?- storse la
bocca nel suo tipico modo che riusciva bene solo a lui.
Jimmy
stava per ribattere indignato, me si
bloccò a bocca aperta.
Malfoy,
stanco di tutta questa situazione decise
di passare all’azione, prese Potter, lo girò verso
di lui e si abbasso per
quella poca distanza che lo divideva dalle labbra del moro che fermo,
aveva gli
occhi spalancati; capendo poi il gioco del Serpeverde, gli mise le
braccia
intorno al collo e chiuse gli occhi rispondendo al bacio. Non era un
bacio come
quello a cui aveva pensato il giorno prima. Infatti non era per niente
piccolo,
ma era anche con tanto di lingua. Le labbra di Malfoy, lui le aveva
notate
tante volte, con tutte quelle smorfie che faceva Malfoy; erano rosa e
sottili,
me mai avrebbe pensato che il loro sapore fosse così buono,
non riusciva a
classificarlo, ma era il sapore molto diverso da quello delle ragazze,
era il
sapore di uomo, di Malfoy. E lui decise che l’adorava.
Quando
la sua lingua toccò quella del biondo,
Harry sentì la terra mancare sotto i piedi. O Mio Dio.
Malfoy
baciava da Dio, lui… era indescrivibile.
Non Malfoy, ovviamente.
Avrebbe
voluto stare
cosi tutto il giorno. Chiaramente non c’entrava nulla la
persona in questione.
Non
era un bacio dolce,
anzi tutt’altro, però alla fine l’altro
ragazzo si allontanò leggermente e poi
gli diede un bacio a fior di labbra.
Harry
prese un bel respiro, prima di girarsi.
Jimmy
sembrava sul punto di piangere ed era
imbronciato; due secondi dopo stava ridendo.
‒
Okay. A quanto pare ami Malfoy. So accettare
un rifiuto… credo.- si girò e se ne
andò.
‒
Come hai fatto a sapere…?- cominciò Potter
‒
Come ho fatto a sapere quello che cercavi di
chiedermi ieri, analfabeta?- sarcasticò il biondo mentre il
moro annuiva – diciamo
che ti ho sentito parlare con i tuoi amici e ti ho sentito lamentarti
con
praticamente tutti.‒
‒
Ehm..graz…‒ si rifiutò di continuare, era
troppo strano – pessima idea.‒ disse fra sé
‒
Già.‒ concordò Draco ‒ Allora… pensi
che lo
dirà a qualcuno?‒
‒
Ehm… no non credo, anche se è un idiota, penso
che anche lui abbia un po’ di orgoglio.- rispose
guardando Malfoy negli occhi e volendo baciarlo ancora. Ovviamente, non
perché
fosse Malfoy, piuttosto perché lui… ecco, quella
parte doveva ancora
ripassarla.
‒
E poi, anche se lo dicesse a qualcuno, chi ci
crederebbe?‒
‒
Già. Insomma Potter e Malfoy che si baciano?
Assurdo. ‒ Il biondo annuì.
‒
Io…vado.- quella situazione era imbarazzante
per tutti
‒
Ok!- rispose Harry – Ci vediamo in giro.-
‒
Speriamo di no Potter.‒ ecco, era tornato il
solito stronzo.
I
due andarono per la propria strada, Potter
verso Hagrid, mentre Malfoy verso il suo dormitorio; ma prima che
Malfoy
girasse l’anglo, si girò di poco e vide Potter
fare lo stesso. Si guardarono
per un solo secondo e poi fecero entrambi la loro faccia schifata, che
usavano
sempre quando si incontravano, ma pensarono entrambi la stessa cosa.
Per
fortuna niente è cambiato!