Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: LisaAngius    03/10/2010    2 recensioni
Ciao Regà finalmente cambio genere XD questa è una cosuccia su un personaggio di crimimal minds che adoro: il mitico dottor Spencer Read. Vi chiedo di lasciarmi numerosi commenti perchè sinceramente non sono del tutto soddisfatta di questa storia quindi sarò felice di ricevere i vostri consigli
Baci :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 7: Liti e appuntamenti

 

 Autrice: Snif snif * si asciuga una lacrima* ehy gente mi avete abbandonataaaaaaaaaaa ma perchè è così brutta la storia:(

 

 

Correndo alla centrale a una velocità molto superiore a quella consentita, Spencer sentiva di odiare più che mai il maledetto che lo stava tormentando. Alla sede lo accolse Morgan imbufalito

“Che diavolo vuoi nell’unica domenica libera che avevamo Reid?”. Ringhiò

“Senti Morgan con la donna con cui senz’altro stavi  puoi riprendere un’altra volta, ora c’è qualcosa di più urgente”. Sbuffò Reid

Morgan lo guardò perplesso. Reid non gli aveva mai risposto così

“Che ti succede ragazzino?”

Spencer si diede dell’idiota. Ma perché aveva risposto così a Morgan? In fondo aveva ragione a seccarsi per essere stato chiamato in ufficio di domenica sera. Mah forse la storia con l’SI gli stava logorando i nervi. No, dovette ammettere, non era quello. La verità era che quel giorno non sopportava quelli che avevano successo con le donne senza fare nessuno sforzo….un po’ come l’idiota che c’era a casa di Amelie….

Oh ma perché continuava  pensare a lei? Maledizione aveva cose molto più urgenti in quel momento!

“Scusa Morgan è che….”

La necessità di spiegare gli fu risparmiata dall’arrivo di Hotch e JJ

“Che succede Spencer?”. Chiese JJ

Spencer mostrò loro la foto e il biglietto

“A quanto pare ha colpito ancora”

Morgan guardò Hotch con aria preoccupata

“ Che dobbiamo fare? È chiaro che sta giocando con Reid, dobbiamo estrometterlo dalle indagini?”

Spencer rabbrividì. No! Non voleva che lo estromettessero dalle indagini. Voleva farla pagare a quel pazzo, voleva essere lui ad arrestarlo….ormai tra loro era una questione personale!

Hotch scosse la testa facendogli tirare un sospiro di sollievo

“No, se lo estromettiamo rischiamo che quello tenti cose estreme per costringerci a farlo tornare in gioco”

Riuscirono in fretta a rintracciare la ragazza che era nella foto ma, quando la trovarono era già morta. Spencer provò il bisogno di urlare di frustrazione davanti al corpo di quella ragazzina. Ancora una volta la ragazza era già morta quando lui aveva ricevuto il messaggio e, ancora una volta la sua ragione gli diceva che non avrebbe potuto fare nulla ma qualcosa in lui continuava a farlo sentire colpevole. Quando tornò a casa sua sentì fin dal pianerottolo le urla provenienti dal piano di sopra. Una delle due voci era senz’altro quella di un uomo e l’altra era quella dai toni di solito caldi e controllati della sua vicina

“Mi sono sempre arrangiata da sola papà ma questo non posso farlo da me, per una volta permettimi di ricordarmi che ho un padre”. Stava urlando la ragazza

“Per l’amor del cielo Amelie! Lavoro dodici ore al giorno, se mi va bene, non ho tempo per essere assillato con queste sciocchezze”

“NON E’ UNA SCIOCCHEZZA POSSIBILE CHE NON  LO CAPISCI???”

Quando sentì quell’urlo assurdo Spencer cominciò a salire i gradini a tre a tre. Doveva intervenire, era chiaro che, qualsiasi cosa stesse succedendo, Amelie stava rapidamente perdendo il controllo e suo padre non sembrava per niente in grado di calmarla, anzi.

Non fece neanche in tempo a finire la rampa di scale che un fulmine coi capelli neri lo sorpassò correndo nella parte opposta. Le andò subito dietro temendo che volesse andare in giro chissà dove per sbollire, non era assolutamente il caso che andasse in giro sola per la città e in quello stato emotivo. Ma quando uscì dal portone la trovò sulla panchina che piangeva

“Ehy bimba che succede?”. Chiese sedendoglisi accanto

Una parte del suo cervello visualizzò la scena del giorno prima. Non avrebbe dovuto chiamarla di nuovo bimba, rischiava che si arrabbiasse anche con lui

“Nulla”. Fece la giovane asciugando con rabbia una lacrima

“Amelie, punto primo sono un profiler e  sono addestrato a capire le bugie…e poi se vuoi che creda che non sta succedendo nulla la prossima volta evita di raggiungere certe tonalità”

“Oh mi hai sentita”

Lui le sorrise

“Beh mettiamola così.. se avessi alzato un po’ di più la voce io di sicuro non ti avrei sentita…ma tutti i cani e i pipistrelli dei paraggi avrebbero urlato di dolore”

Lei abbassò il viso e rimase in silenzio

“Amelie che succede?”

“E’ una cosa stupida”

“Tu dimmelo lo stesso”

“Mio padre si rifiuta di darmi lezioni di guida perché non ha tempo…insomma lo so, dovrei capirlo…ma tutti i padri insegnano alle figlie a guidare e io…”

“Ho capito”

Capiva perfettamente che il punto non erano le lezioni di guida, il punto era che quella sarebbe stata l’ennesima cosa che tutti fanno col proprio padre mentre Amelie avrebbe dovuto arrangiarsi. Come si era sempre arrangiato lui del resto

“Uff scusami Spencer tu avrai già i tuoi problemi e io ti starò rompendo le scatole piangendoti sulla spalla…oltretutto domani ho l’interrogazione di matematica, devo impegnarmi per non beccare un’insufficenza”

“Ti do una mano”

Normalmente non agiva così d’istinto….ma con quella ragazzina sembrava che il suo cervello si scollegasse

Lei arrossì dì botto

“Grazie Spencer ma non voglio disturbarti”

“Amelie vuoi davvero farmi credere che riusciresti a studiare a casa tua adesso?”

La sua espressione cambiò

“D’accordo”. Sospirò dopo un momento

Si aspettava di trovarsi a dare spiegazioni di matematica a una persona distratta e insofferente, invece Amelie fu attenta e si dimostrò molto veloce nell’apprendere

“Amelie per me tu non hai nessun problema con la materia, è il tuo professore che non sa spiegare”

Lei sorrise e lui si sentì estremamente fiero di essere riuscito a rasserenarla

“Lo prendo per un complimento”

I loro sguardi si incrociarono. Cavolo quella ragazzina aveva degli occhi davvero stupendi…

L’incanto fu rotto dal suono del campanello

“Vado ad aprire”. Sussurrò lui imbarazzato

Quando aprì si trovò davanti un uomo con un’espressione molto infastidita

“Si?”

“Lei è il dottor Reid?”

“Si…e lei è?”

“Il padre di Amelie e gradirei che mia figlia tornasse a casa”

“Si, stava appunto per rientrare, la stavo aiutando in matematica per l’interrogazione di domani…”. Balbettò arrossendo

“Dottor Reid quanti anni ha?”

Eh? Che razza di domanda era?

“Ventitre”

“Mia figlia ne ha diciassette…significa che è minorenne..”

L’imbarazzo fu sostituito da un’ondata di rabbia. Ma guarda adesso ricordava di avere una figlia!

“Signore….vedo che sa l’età di sua figlia…”

L’uomo lo fissò confuso

“Certo che la so, è mia figlia”

“E sa anche quali materie preferisce a scuola?”

“Io…credo…la letteratura…insomma ha sempre amato leggere..”

“E come va in matematica?”

“Io….credo bene…non ho mai ricevuto comunicazioni dunque…”

“Oh lei crede bene….signore le consiglio di fare due chiacchiere con sua figlia minorenne prima di venire a fare le scenate a me”

Lui parve alterarsi

“Come si permette! Io parlo con mia figlia!”

“Davvero? E come mai non sa che ha un professore pessimo che le ha fatto odiare la materia?...se è una persona intelligente si metterà qualche problema per il fatto che conosco più cose di sua figlia di lei e sono quasi un estraneo”

Amelie comparve alle sue spalle

“Papà che c’è?”

“Beh era tardi e mi stavo preoccupando…”

“Adesso torno a casa” – “Si voltò verso di lui – “Grazie Spencer per l’aiuto”

“Di nulla Amelie…poi fammi sapere come va l’interrogazione”

Il giorno dopo, Spencer passò la mattina a osservare le foto delle ragazze uccise dall’SI a cui davano la caccia. Per quanto si sforzasse di concentrarsi sul caso in se, continuava a rimuginare sul fatto che quelle ragazze somigliavano molto, troppo, ad Amelie…e lei gli aveva detto che quella sera sarebbe stata al palazzetto del ghiaccio tutta la sera fino alle otto. Non gli piaceva manco un po’ che tornasse da sola. Ma cosa poteva farci, non poteva mica fargli da scorta.

“Tutto bene ragazzino?”

Alzò lo sguardo trovandosi davanti Morgan

“Si, tutto ok”. Rispose distrattamente

“Stai pensando alle ragazze uccise?”

“Io…”. Il suo cellulare squillò segnalando l’arrivo di un messaggio

Era di Amelie, la sera prima si erano scambiati i numeri di cellulare per qualsiasi evenienza

 

Ciao vicino, ho preso A+…grazie davvero…è tutto merito tuo

 

Spencer meditò un istante mentre un’idea folle, almeno per lui, quanto interessante si faceva strada nella sua mente. Non aveva mai osato tanto con una donna ma del resto c’era in ballo la sicurezza di quella ragazza…e quello era l’unico modo che gli veniva in mente per assicurarsi che non tornasse sola

 

Splendido! Ma non è stato merito mio…è tutto merito della tua bravura…senti visto che sei al palazzetto vicino al mio ufficio ti va se quando stacco andiamo a bere qualcosa per festeggiare?

 

Lei rispose immediatamente

 

Certo! Allora dopo l’allenamento mi avvicino da te

 

Bene…ah Amelie aspettami dentro!...e ti avverto che a te è concessa solo aranciata! Se no tuo padre mi uccide…

 

“ Sbaglio o leggo che hai appena invitato una donna a bere qualcosa?”

Oh cavolo! Doveva immaginare che Morgan non avrebbe resistito alla tentazione di sbirciare!

“E’ solo la mia vicina…corrisponde al tipo dell’SI e voglio assicurarmi che non torni a casa  da sola..”

 “Certo come no…”

Morgan si allontanò pensando che certo una che aveva preso un A+ in matematica e andava d’accordo con Reid doveva essere una secchiona magari anche bruttina…

Cinque ore dopo una ragazza alta, con lunghi capelli scuri e occhi verdi entrò nell’ufficio della BAU. Morgan notò subito quella bellezza dai tratti orientali e le si avvicinò col chiaro sguardo del predatore

“Ciao bellezza…sei una nuova assunta?”

“Ehm veramente no…cercavo qualcuno…”

“Beh mi hai trovato”

“Parlava di me Morgan”. Fece una voce seccata alle spalle del profiler

Spencer aveva riconosciuto subito Amelie…come aveva riconosciuto l’inconfondibile atteggiamento di Morgan quando cercava di abbordare una ragazza. E di solito ci riusciva…il che lo rendeva stranamente nervoso, molto nervoso

Amelie si illuminò all’istante riconoscendolo

“Ciao Spencer”

“Ciao Amelie”

Morgan si voltò verso il collega più giovane

“Quella sarebbe la tua vicina?”. Gli bisbigliò per non farsi sentire da lei

“Si”

“Che botta di fortuna ragazzino..non fartela scappare!”

“Morgan ha diciassette anni”

“Eh  beh? E’ una gran bella diciassettenne e…”

“E ha quindici anni in meno di te” - sibilò Reid a denti stretti – “Andiamo Amelie?”. Proseguì rivolto alla ragazza

“Si certo”

Quando salirono in macchina Spencer ebbe un’ispirazione improvvisa

“Dai Amelie ti faccio provare a guidare”

“M-ma sei sicuro?”

“Si certo”. Affermò convinto, spostandosi per lasciarle il posto di guida

Dopo una rapida spiegazione le diede il permesso di partire

“Hai visto? Sono partita bene!”. Esclamò la ragazza felice

“Amelie quale parte non ti è chiara di “non accelerare troppo”?”.  Boccheggiò Spencer pallido come un cadavere

 

 

 

Per Kessi: grazie mia unica lettrice meno male che ci sei tu a tenermi alto il morale..eh temo di dover dire che si Amelie se la vedrà brutta...ma staremo a vedere....alla prossima:)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: LisaAngius