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Autore: elyl    03/10/2010    12 recensioni
Severus Piton ricorda ciò che stava facendo mentre Lily Evans veniva uccisa dal Signore Oscuro.
Avevo paura.
Pochi istanti dopo, davanti ai miei occhi si materializzò una fenice argentea che con la voce di Silente mi annunciò la tua morte e quella di tuo marito mentre vostro figlio, Harry, era inspiegabilmente sopravvissuto ed il Signore Oscuro scomparso.
Sapevo che era vero, ma non volevo crederci, non potevo. Era stato tutto inutile.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Sono alquanto sconsiderata, lo so. Ho da scrivere 3 storie per 3 contest e che faccio? Scrivo una one shot così a caso. Ma che volete farci? L'ispirazione è una brutta bestia! Chi sono io per non assecondarla? Nessuno! Questa che vi apprestate a leggere, è una one shot che mi è venuta in mente questa notte alle 4.10. Ero pronta a dormire e spegnere la luce, ma sapevo che non sei riuscita a dormire finché non l'avrei scritta. Così ho preso carta e matita e mi sono messa a scrivere. Che altro dire? Sì, amo Severus Snape.

Beh, questo è il risultato :)



The Day When You Died


Era un sabato. Come tanti altri per me, speciale per molti dato che era Halloween.

Halloween. Una festa che ho sempre odiato e reputato stupida, fin da quando ero bambino. Mi appoggiavo al davanzale della finestra di camera mia e spiavo tutti coloro che erano mascherati, ridevano, scherzavano e scorrazzavano felici per il quartiere, accompagnati dai genitori, mentre dalla cucina sentivo arrivare le urla di mio padre e i piatti che mia madre lanciava infrangersi contro le pareti.

Ho sempre odiato Halloween.

Come tutti gli anni, era stato organizzato un banchetto a cui ero obbligato a partecipare facendo parte del corpo docenti.

Arrivai in Sala Grande, la osservai velocemente ed andai a sedermi. Ti ricordi dove sedeva Lumacorno? Quello divenne il mio posto, essendo diventato professore di Pozioni e capo della Casa di Serpeverde. Sai, non avrei mai creduto che sarebbe successo. Insegnante, io! Eppure era successo, ero di nuovo lì, a Hogwarts, l'unico posto che abbia mai potuto chiamare “casa”.

Gli schiamazzi erano assordanti, tutti quei ragazzini tra gli undici e i diciotto anni che urlavano mi provocavano mal di testa, mi veniva voglia di lanciare un incantesimo ammutolente. Come se non bastasse, anche i miei colleghi partecipavano a creare confusione. Solo per quella sera, Silente aveva dato disposizioni che il vino non mancasse mai. Hagrid era ubriaco e continuava a raccontare barzellette che nessuno ascoltava, tutti troppo impegnati ad assecondare il proprio ego e la voglia di divertimento..

Sembrava che fossi l'unico consapevole che fuori dalle mura del castello si stava combattendo una guerra.

Guardai fuori da una delle grandi vetrate e vidi il cielo notturno venir squarciato da un lampo. Rimasi qualche istante ad osservare la notte perso nei miei pensieri, quando quella pazza della Cooman mi riportò alla dura realtà chiedendomi se desiderassi del vino. Rifiutai bruscamente.

Ogni volta che la guardavo ricordavo la notte in cui udii parte della Profezia e la rivelai al Signore Oscuro, condannandoti. Condannando te e quello stupido di tuo marito.

Mi sono sempre chiesto cosa ci trovassi in lui. Era il tipico belloccio, arrogante ed irritante bullo, pronto a vantarsi e a giocare con quel maledetto Boccino che si portava sempre dietro, esaltato da quel branco di idioti che lo seguivano. Fra tutti i maghi possibili, dovevi proprio innamorarti di lui?


Dopo quella che mi parve un'eternità, Silente si alzò ed annunciò che era ora di rientrare nelle proprie Sale Comuni. Quando la folla di studenti si fu diradata, abbandonai la Sala, desideroso di rientrare nei miei alloggi per assaporare la pace di un buon Whiskey Incendiario, il calore del camino ed un buon libro.

Il Preside, però, non era d'accordo. Mi chiamò poco prima che arrivassi alle scale che portano ai sotterranei. Mi fermai, aspettai che mi raggiungesse e gli chiesi scontrosamente cosa volesse. Mi sorrise come sempre, scrutandomi con i suoi occhi azzurri, e mi domandò informazioni sui piani del Signore Oscuro. Riferii tutto ciò che sapevo.

Non immaginavo neanche lontanamente che il vostro nascondiglio era stato rivelato, che quella notte sarebbe venuto a cercarti. Nessuno lo immaginava.

Mi congedò e raggiunsi le mie stanze. Mi liberai del pesante mantello, mi servii da bere ed afferrai il libro che stavo leggendo per l'ennesima volta, “Il giovane Holden”. Un libro Babbano. Il tuo libro preferito che, dal momento stesso in cui me lo consigliasti, divenne anche il mio.

Senza che me ne rendessi conto scivolai in un sonno profondo ma agitato, da cui mi svegliai poche ore dopo urlando. Afferrai subito l'avambraccio sinistro, stringendolo. Sentivo il Marchio Nero bruciare, ustionarmi la pelle. Fui costretto a mordermi la lingua per non urlare nuovamente mentre sentivo il mio stomaco chiudersi. Lentamente, arrotolai la manica e tra le lacrime lo vidi. Era ben definito, quasi pulsava. Lo coprii con la mano, tremante, appoggiandomi allo schienale, buttando la testa all'indietro. Sapevo che ti aveva trovata, che non ti aveva risparmiata.

Così come era arrivato, il dolore svanì improvvisamente, lasciandomi senza parole.

Respiravo a fatica, sudavo, stringevo così tanto l'avambraccio che conficcai le unghie nella pelle, graffiandomi.

Avevo paura.

Pochi istanti dopo, davanti ai miei occhi si materializzò una fenice argentea che con la voce di Silente mi annunciò la tua morte e quella di tuo marito mentre vostro figlio, Harry, era inspiegabilmente sopravvissuto ed il Signore Oscuro scomparso.

Sapevo che era vero, ma non volevo crederci, non potevo. Era stato tutto inutile.

Negli ultimi mesi avevo rischiato la vita in cambio della tua protezione e tu sei morta lo stesso.

Ben presto, al dolore sordo che mi opprimeva impedendomi quasi di respirare, si unì la rabbia nei confronti di Silente che non ti aveva protetta.

Sfogai su di lui tutta la mia frustrazione, la mia sofferenza, la mia agonia e, soprattutto, l'odio che provavo per me stesso.

Disse che eri morta per proteggere tuo figlio, per impedire che venisse ucciso. Non lo avevo mai visto, ma già lo detestavo: ti aveva portata via da me.

Promisi che lo avrei protetto, per non lasciare che fossi morta invano, per dargli il futuro che desideravi per lui, nonostante sapessi che non l'avrei mai sopportato. Sarei stato il suo angelo custode, ma avrei sempre agito nell'ombra. Non volevo che nessuno lo sapesse.

Il giorno in cui sei morta, morii anche io: il mio cuore morì, quella parte che ti aveva sempre amata.


Ed ora che sto morendo, ti vedo nei suoi occhi. Verdi smeraldo, esattamente come i tuoi. In tutti questi anni non ho mai tollerato la loro visione, costante ricordo delle mie colpe, di ciò che ho perso per la mia stupidità.

Ho passati gli ultimi anni della mia vita a proteggerlo ed ora gli lascio i miei ricordi dolorosi, testimonianza della mia fedeltà a te, Lily. Lo lascio solo, gli passo l'incarico di uccidere il Signore Oscuro. Lo lascio morire.

Mi dispiace non aver potuto salvarlo dal suo destino.

Avrei voluto fare di più.

Guar....da....mi...”

   
 
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