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Autore: Shark Attack    03/10/2010    4 recensioni
In fondo, Sakura aveva rotto la promessa dichiarandogli il suo amore per lui, prima falsamente, poi con sincerità. L'aveva spiazzato.
Da allora non era quasi più riuscito a pensare a nessun altro, se non a lei.
E a Sasuke.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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Ehm. Dovrebbero tagliarmi le mani, o almeno impedirmi di arrivare così facilmente alla tastiera.
Non so da dove è uscita questa mer... cioè, questa cosa che si atteggia a fanfiction, non lo so.
Se volete ho dei sacchettini per il vomito.
E, se vi va, potete insultarmi pesantemente nei commenti.
Vi prego, non siate gentili. So che questa fic fa schifo, l'ho scritta di getto e non ho alcuna aspettativa.
Andiamo in pace. U_U



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-Naruto? Ehi, fermati, dai!
-Scusami, devo and...
-Torni dall'Hokage, uh? Guarda che non ha altre piste per te.
-Beh, se non vado non lo scopro, no? -sorrise. Un sorriso spento e stanco, creato apposta per lei. Sakura scosse la testa e provò profonda tristezza nel vedere quella maschera. -Naruto, fermati, ti prego. Smettila di cercarlo, ormai sono anni che non abbiamo sue notizie e... oh insomma, fermati!
-...
-Non ti darai mai pace, vero?
-No.
Sbuffò divertita. -Sei... non sei normale, sai? E non sono l'unica a pensarlo, anche Kakashi e Yamato sono preoccupati.
-Per cosa?
-Tsk, possibile che non te ne sia ancora accorto?
-Non capisco... di che stai parlando?
-Del fatto che non riesci a pensare ad altro che non sia Sasuke! Dispiace a tutti, vorremmo anche noi riaverlo qui al villaggio ma... per te è diverso, Naruto, tu sei ossessionato!
-Sciocchezze.
-Tu dici? Secondo me non lo sai nemmeno tu cosa provi.




Il carillon suonava senza sosta da un quarto d'ora, puntualmente ricaricato ogni due minuti e mezzo. Poche note, una decina forse, ripetute ed alternate allo sfinimento. E poi, non appena la melodia si interrompeva, l'esile mano della madre si muoveva rapidamente per farla ripartire, cercando di turbare il meno possibile l'atmosfera che aveva creato per il suo piccolo.
Naruto si voltò esasperato verso quella giovane donna, supplicandola con lo sguardo: non avrebbe potuto reggere quella tristissima musica ancora per molto.
Ma la cordicella era stata tirata, la molla era scattata e la melodia aveva ricominciato a riempirgli la testa.
Guardò attorno a sé i sintomi della primavera in arrivo, quei boccioli sparsi e quel sole che si mostrava sempre meno pallido; guardò gli uccellini cinguettare nel cielo limpido e si sentì totalmente estraneo al mondo.
La melodia si interruppe di nuovo, la donna si alzò dalla panchina e si allontanò lentamente stringendo al petto il suo bambino, ignara del vuoto e del silenzio che con quei due gesti aveva creato.
Naruto si sentì spaesato.
Che stava facendo, lui, lì?
Stava perdendo tempo.
Avrebbe dovuto continuare le ricerche di Sasuke, non certo starsene con le mani in mano.
Si alzò deciso e s'incamminò alla volta del palazzo dell'Hokage. Lei l'avrebbe aiutato a trovare una missione adatta al suo scopo. Qualcosa che l'avrebbe spinto nel paese dell'Acqua o nella terra del...

Tsk, possibile che non te ne sia ancora accorto?

Naruto si fermò in mezzo alla strada. La voce di Sakura nella sua mente aveva avuto l'effetto di un lampo improvviso. Ma accorto di cosa? Lui non era ossessionato da Sasuke. Voleva riportarlo a Konoha, come aveva promesso anni prima.
Come poteva essere sbagliato?

Secondo me non lo sai nemmeno tu cosa provi.

Dovresti rifletterci su, Naruto. Prima di fare altre stupidate, come quella del mese scorso.




Lo fece.
Ci pensò su per un intero giorno ed un'intera notte, chiuso in casa, mentre le note del carillon tornavano a torturargli la mente.
Non era ossessionato, assolutamente.
No, proprio no.
Però non sapeva darsi pace. In fondo, Sakura aveva rotto la promessa dichiarandogli il suo amore per lui, prima falsamente, poi con sincerità. L'aveva spiazzato.
Da allora non era quasi più riuscito a pensare a nessun altro, se non a lei.
E a Sasuke.
Perché non vi era secondo in cui, nel viso della ragazza, non riuscisse a scorgere un'ombra, un riflesso, un ricordo del loro ex compagno di team.
Erano stati assieme per giorni, settimane, mesi. Ma per lei, lui era sempre più ossessionato da Sasuke.

-Hai trovato la risposta? - gli chiese quel giorno.
Naruto alzò gli occhi chiari su quelle iridi verde speranza che lo aspettavano con ansia, ma quell'espressione seria e decisa non fece altro che fargli rivedere il viso dell'Uchiha. Il verde divenne nero e Naruto sorrise. Quel ricordo era la certezze che lui era esistito, che non stava inseguendo un fantasma.
-Sì, l'ho trovata.
Stare con Sakura significava rivederlo in lei ogni giorno. Probabilmente sì, era una cosa malata, ma non riusciva a farne a meno.
Ne era drogato.
La ragazza picchiettò la punta del piede a terra e si rigirò una ciocca di capelli tra le dita, in attesa.
-Quindi...?
Avrebbe voluto dirle che gli dispiaceva molto averla fatta stare in pensiero a quel modo. Che Sasuke ormai era andato, sparito, irrecuperabile. Che loro avrebbero fatto meglio a lasciarselo alle spalle. Che avrebbero dovuto pensare solamente al loro futuro.
Voleva dirle che l'amava, ma non era vero. Non più.
Aprì la bocca in cerca di parole adatte a spiegarle tutte quelle cose magari rassicurandola e strappandole un sorriso, ma lei fu più veloce e lo baciò prima che potesse pronunciare alcun suono.
Per ricordargli che lei lo amava. Che lui era tutto nella sua vita.
Fu un bacio rapido, quasi a stampo. Naruto la afferrò per le spalle e la allontanò da sé.
-Sakura, io ho... ho capito.
-Davvero? - sussurrò incerta.
-Sì, io...
Studiò la sua espressione ma non appena si rese conto del motivo per cui il suo ragazzo sorrideva così sornione nel guardarla, pur avendola appena respinta, si sentì morire.
Naruto scosse la testa. -Perdonami.
Sakura si portò le mani alla bocca e singhiozzò forte.
Scivolò a terra, accasciandosi contro lo stipite.
Quegli occhi azzurri, ormai ne era certa, non erano in grado di vederla da molto tempo.
Ormai aveva capito anche lei.



-Oh, ciao Naruto! Cosa posso fare per te?
-Sto partendo, nonna. Sono venuto a salutarti.
-Parti? Intendi dire che...
-Che lascio il villaggio per... beh, non so per quanto tempo. Forse per sempre.
Tsunade annuì lentamente e lo guardò con tenerezza. -Tu lo ami, non è così?
-...
-L'ho sempre saputo, tranquillo.
Naruto abbassò lo sguardo, imbarazzato. Poi i suoi occhi azzurri tornarono ad essere vispi e decisi e non ebbe più bisogno di pensare a ciò che avrebbe dovuto dire.
-Non importa se mi odierà o se non mi accetterà subito- le parole, ora, fluivano liberamente direttamente dal suo cuore, -Non voglio più lottare con lui, non lo costringerò a tornare alla Foglia. Prima o poi capirà che senza di lui io non vivo. E staremo bene, ne sono sicuro.
-...perché sei ancora qui, allora?



   
 
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