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Autore: UnicaRaptor    03/11/2005    4 recensioni
Pansy è malata terminale di tumore.
Blaise è suo marito.
E tutti sapevano che prima o poi sarebbe dovuto accadere
Se me la commentate mi fate un favore ^_-
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stesa sul letto con le coperte di morbida seta che le coprivano il corpo fino alle spalle.
Ormai non si alzava da giorni, settimane intere passate a guardare il soffitto bianco, che Blaise per farlo sembrare più colorato aveva addobbato con strane stelline fluoriscenti che si illuminavano al buio.
Si schiarì la voce che cominciava ad diventare roca per colpa del suo mutismo e gli faceva male la testa, terribilmente male. Ma, ora mai ci si era abituata.
Aveva le occhiaie che delineavano quello che una volta era un dolce e candido visino.
I suoi occhi... quelli erano uguali, solo che non avevano più quella luminosità di prima, ma trasmettevano il vuoto e la malinconia. Trasmettevano una verità troppo salata rispetto a quella che si sarebbe sognata una qualsiasi ventenne.
Sentì dei passi provenienti da fuori camera sua, e la porta si spalancò.
Blaise Zabini comparve con un vassoio carico di cibi e bibite...
-Come stai oggi mia dolce principessa?-. Canzonò. Pansy lo gurdò con aria passiva. Blaise ricambiò il suo sguardo possandole un dolce bacio sulla fronte sudata.
Zabini stava male, male quanto la sua sposa. Aveva il cuore straziato da tanto tempo, troppo forse.
-Sto bene Blaise, bene-. Blaise posò il vassoio sul letto e cominciò a tentare di imboccare Pansy.
-Posso fare da sola Blaise, quante volte devo ripetertelo!-. Pansy strappò di mano la forchetta a Zabini e cominciò a mangiare, ma la mano gli tremava a tal punto che le cadde la forchetta.
Blaise la raccolse e la pulì, poi gurdò la sua amata con l'aria di chi sapeva come sarebbe andata a finire.
-Pansy è meglio che ti aiuti...su dai, da brava non fare la bambina-.
-Voi mi trattate come se fossi una bambina! Voi, siete voi! Tu e tutti gli altri credete che io sia una piccola e indifesa bambina!-. E di fatti lo era, il tumore al cervello non ti permette di essere e fare il contrario.
Blaise la gurdò con aria paterna e poi sussurò: -Pansy...tu non sei una bambina appunto. Allora dimostralo, dimostralo a me facendoti aiutare, ti prego. Se non posso fare questo non posso fare niente. Sono impotente, e questo mi fa dannatamente incazzare, non sai quanto-. La ragazza non riusciva a guardarlo negli occhi, si sarebbe messa a pingeresicuramente se lavesse fatto. Sapeva che Blaise aveva ragione, e lo sapeva fin troppo bene, e questo le rodeva.
-Blaise...?-.
Lui alzò glui occhi dal piatto. -Si? Dimmi pure-.
-Ti prego vattene, lasciami stare, tanto sappiamo entrambi che dovrò morire e perciò è inutile che ti stia qui a prenderti cura di me, inutile-. Le ultime parole le sussurò. Non voleva veramente che lui se ne andasse e la lasciasse affrontare la malattia da sola, lei voleva lui al suo fianco, voleva la sua forza, quella di cui lei è sempre stata priva, ma non poteva neppure permettere che l'uomo che tanto amava soffrisse per causa sua.
-Non dire queste cosè!- Urlò il ragazzo in preda all'agitazione. -Non ci provare neppure a dirmi di andarmene..e poi dove? Dove dovrei andare...dove? Dimmelo...Lo vuoi capire che io senza di te non vivo...dove dovrei andare da solo?-. Srava piangendo, Blaise stava piangendo. Il suo corpo era scosso da fremiti e stava sudando. Improvvisamente il maglione che indossava diventò pesante.
Pansy cominciava a sentirsi debole, più del solito. Stringeva le coperte e le lacrime cominciarono a sgorgare anche dai duoi occhi, come le cascate sfociano nei fiumi.
-Blai..Blaise io, io ti amo e lo sai. Ma non voglio assolutamente che tu passi le pene dell'inferno per me.Capito?-.
Blaise la gurdò con aria torva -No, non capisco. Io ti amo, e tu ami me. Punto e basta. Io non patisco le pene dell'inferno; tu hai detto che morirai comunque e allora ti chiedo: secondo te soffrirei più a starti lontano e non vedendoti o stare qui con te, e vederti anche se stai male?-.
Pansy sapeva la risposta, ma non disse nulla. Blaise le prese la mano e si stese accanto a lei.
Nessuno disse nulla, entrambi ascoltavano il respiro dell'altro, era più che sufficente per capire quanto si amavano.
Le parole non servivano, solo gli sguardi erano ammessi, in quel tacito patto.

Tre settimane dopo, al funerale di Pansy Parkinson Zabini, c'èrano tutti.
Tutti i componenti dell'ordine della fenice; da Harry Potter a Draco Malfoy.
Tutti che lo consolavano. Sapevano che lui la amava con tutto se stesso.
La cerimonia fù un vero strazio, ma nessuno era sorpreso.
Tutti sapevano che prima o poi sarebbe dovuto accadere.
Blaise non versò una lacrima, non in compagnia dei suoi vecchi amici. Ma da solo, la notte, tutte le notti, piange.
Piange perchè non può raggingere la persona che ha sempre amato, piange per qualcosa che non gli appartiene più.

***

So perfettamente che la coppia non è una delle più popolari, ma a me sinceramente piace. Spero che sia piaciuta pure a voi e che vi abbia trasmesso qualcosa.
Lo so che non ci sono scritte molte cose, come per esempio come e quando Pansy ha contratto la malattia, ma la mia intenzione era quella di fare vedere come entrambi si comportano davanti all'evidenza dei fatti.


UnicaRaptor
  
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