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Autore: Mizar    04/10/2010    13 recensioni
Eh, adesso siamo un po’ invecchiati e abbiamo deposto in naftalina le divise nere e la maschera dorata, ma ai nostri tempi…”
Quindici drabble per raccontarvi la vera-verità sui famosissimi Men in Black.
Raccolta partecipante al "Parody, comedy and insane contest: quando la comicità è alla base di tutto!" indetto da Alih e Lynda Weasley
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.



Dedicata a Meissa-S, grande estimatrice dei fantastici Man in Black e a LyndaWeasley e AliH la causa di tutto ciò.



Quindici drabble per i Mangiamorte


Prologo
“Paparino, mi racconti la favola dei Mangiamorte?”
E’ una piovosa sera di novembre e un bambinetto di pochi anni si sta infilando il pigiamino azzurro di flanella.
“Non è una favola, caro. I Mangiamorte sono realmente esistiti”, risponde paziente il padre, aiutandolo nell’ardua impresa di introdurre le braccia nelle maniche.
“E adesso non ci sono più?” chiede accigliato il piccolo, facendo riemergere la testolina arruffata dalla scollatura.
“Eh, adesso siamo un po’ invecchiati e abbiamo deposto in naftalina le divise nere e la maschera dorata, ma ai nostri tempi…”
“Ai vostri tempi? Raccontami tutto papà, lo sai che sono curioso!”



Il ritorno dell’Oscuro
Codaliscia stava mischiando un’orrida pozione con la tibia dello scheletro del padre di Lord Voldemort, mentre leggeva da una pergamena.
“Aggiungere un litro di latte di serpente e dieci gocce di sangue di Harry Potter".
“Servo, è pronta?” squittì la voce del fantasma di Voldemort.
“Ancora un momentino, milord”, rispose educatamente il Mangiamorte.
“Hai messo tutto?”
“Certo!”
“Anche la tua mano?”
Minus afferrò lesto la scheletrica mano del defunto signor Riddle e la cacciò nell’intruglio, avendo cura di tirarsi la manica destra oltre le unghie.
“Fatto Capo”. Lo spirito si tuffò nel calderone e, poco dopo, ricomparve trasformato in zombie.



Qualcosa di strano
I Mangiamorte osservavano sbigottiti lo strano personaggio che nuotava nel calderone.
Era pallido come un cadavere, completamente calvo e aveva gli occhi rossi come i conigli.
“Quel coso non somiglia per niente al capo, sei sicuro di aver seguito alla lettera le istruzioni della pergamena?”
La voce scettica di Piton fece arrossire Codaliscia.
“Certo, malfidato”, rispose acido.
“Allora come mai hai ancora tutte e due le mani?”
Peter si guardò gli arti e poi si mise a gridare.
“Prodigio! Stregoneria! Grazie Lord Voldemort!”
Lo zombie sorrise magnanimo.
“Quisquiglie, caro”, sussurrò con aria di superiorità, mentre tutti s’inchinavano ai suoi piedi.



L’esercito degli invincibili
“Mangiamorte”, tuonò l’Oscuro, “la nostra missione è riportare i nobili al potere”.
A quelle parole Severus Piton sbadigliò, Carrow discretamente si stiracchiò la schiena e Lestrange, col mignolo, cominciò a pulirsi un orecchio.
Ormai la lagna dei Purosangue che dovevano tornare al governo la conoscevano a memoria e l’intero gruppo pareva abbastanza distratto.
“Voi sarete il mio esercito e insieme sconfiggeremo Harry Potter”.
A quelle parole i Mangiamorte si fecero attenti.
Quel ragazzino portava una sfiga tremenda!
Con un brivido di preoccupazione e una mano in posti considerati portafortuna, si domandarono in quali casini li avrebbe cacciati il vecchio pazzo.



La missione al Ministero
“Ebbene chi si offre volontario?”
I Mangiamorte, come un sol uomo, fecero un passo indietro.
Solo Malfoy, intento a limarsi le unghie, non s’accorse del trucco e rimase davanti a tutti.
“Lucius, voglio avere fiducia in te”, dichiarò solennemente Lord Voldemort.
“Sarai tu, dunque, a guidare la missione al Ministero. Devi prendere la palla di vetro con la profezia di Sibilla Cooman, riguardante la nascita di Potter. Puoi farcela?”
Malfoy, sentendosi chiamato in causa, nascose svelto la limetta nel pomolo del bastone e sollevò fieramente il capo.
“Sì mio signore”, dichiarò sicuro, specchiandosi in quegli inquietanti occhi da coniglio albino.



Mission Impossible 1
Malfoy era veramente contrariato.
Quel disgraziato di Potter gli aveva messo fuori uso l’intera squadra.
Era lo iettatore più potente che conoscesse.
“Nott, sei in piedi?” chiese al compagno.
“Sì, ma orbo da un occhio”
“Dolohov e Carrow dove sono?”
“Bloccati a terra dal colpo della strega”.
“Bellatrix?”
“Sto bene, ho solo perso le lenti a contatto.”
Lucius sospirò.
Ormai l’Ufficio Misteri era un caos totale.
Tutte le profezie s’erano rotte, il pavimento era allagato e metà dei marchingegni rari, contenuti nelle sale, erano distrutti.
“Se Silente ci becca, ci tocca firmare cambiali fin che campiamo”, pensò sgomento, guardandosi intorno.



Mission Impossible 2
“Adesso basta, Potter! Dammi subito la sfera della profezia o ti costringerò a ripulire tutto con la lingua”, sibilò Malfoy arrabbiato.
Harry lo guardò con insolenza e poi schioccò le dita, facendo apparire i membri dell'Ordine Della Fenice. La battaglia ricominciò.
“Bellatrix mira al Licantropo”, gridò Lucius, vedendo Nott in difficoltà.
“Subito”, rispose la ragazza freddando con uno Schiantesimo Sirius, che non c’entrava nulla.
Il ragazzo cadde, trascinandosi dietro i tendoni che sventolavano da una scultura postmoderna.
“Bella, quello è tuo cugino!”
“Ops! Senza le lenti non ci vedo un tubo”.
“E adesso chi le paga le tende di Silente!”



Mission Impossible 3
Harry, che voleva vendicare Sirius, cominciò ad inseguire Bellatrix, schiamazzando come un’oca e creando ancora più distruzione con una serie di Stupeficium lanciati a casaccio.
Remus inorridito mollò Nott e accorse accanto al compagno ferito.
“Povero amorino mio, soffri molto?” chiese preoccupato.
“Terribilmente”, sospirò l’infermo, che in realtà stava benissimo.
I due cominciarono a sbaciucchiarsi, per il raccapriccio di Lucius & soci.
“Basta pervertiti”, gridò Malfoy sguainando la bacchetta e lanciando un maleficio.
In quel mentre comparve Lord Voldemort, venuto a controllare la situazione.
“Cieloooo!”
Fu l’esclamazione corale dei neri combattenti, vedendo l’Oscuro stramazzare al suolo come una pera cotta.



Mission Impossible 4
La battaglia si fermò.
Da una parte stavano i Mangiamorte intenti a soccorrere il capo, che giaceva privo di sensi sul pavimento.
Dall’altra c’erano i membri dell’Ordine della Fenice, impegnati a tener ferma Ninfadora Tonks che voleva sbranare Sirius.
Lucius sventolava un candido fazzolettino intriso d’aceto sotto il naso dell’Oscuro, pensando che peggio di così non sarebbe mai potuta andare.
Un lampo e comparvero gli Auror, capitanati da Silente in palandrana viola e babbucce argentate.
Il mago si guardò intorno inorridito.
“Delinquenti! Avete distrutto le mie belle macchinette magiche e pure la scultura pop art”, tuonò.
Lucius si sentì mancare.



Tutti insieme appassionatamente
“Perciò, presentata formale querela nei confronti dei Mangiamorte, identificati in: Lucius Malfoy, Bellatrix Black in Lestrange, Antonin Dolohov, Jasper Nott e Amicus Carrow, chiedo un risarcimento record, per danni al patrimonio.
Silente, finita l’arringa, si sedette, mentre i giudici si ritiravano per deliberare.
Il giorno dopo, nelle segrete di Azkaban, Malfoy e compagni, in divisa da detenuti con tanto di palla al piede, stavano lavorando con lena.
“Lucius io sono stanco e ho i crampi alla mano”, piagnucolò Nott, sventolando l’arto leso.
“Zitto e continua a firmare quelle maledette cambiali”, ringhiò Malfoy intingendo per l’ennesima volta la penna nel calamaio.



Come far fuori Silente: lezione 1.
“Severus, solo tu puoi salvarlo”.
La voce di Narcissa era intrisa di lacrime e il professore non ebbe cuore di negare il favore all’amica, che già piangeva il marito in carcere e la rovina finanziaria.
Poco dopo Draco, baldanzoso, gli esponeva il piano.
“Non appena Silente toccherà la collana di Cartier, che ho maledetto personalmente, tirerà le cuoia e mio padre sarà riscattato”.
“Collane di Cartier maledette? Solo Lord Voldemort poteva affidare l’omicidio di Silente a quel fighetto di Draco”, pensò Piton costernato.
Pochi giorni dopo, mentre Silente godeva d’ottima salute, Katie Bell fu ricoverata a causa della famosa collana.



Come far fuori Silente: lezione 2.
“Pensavo di mandargli una Magnum di Dom Pérignon avvelenata, ma a Lumacorno è sfuggito che Silente adora l’Idromele e allora gli ho spedito una bottiglia del migliore: quello di Madame Rosmerta. Questa volta siamo in una botte di ferro!”
“Draco, noi siamo maghi, non sarebbe meglio usare la bacchetta? Un buon Avadakedavra risolve molti problemi!”
Lo sguardo scandalizzato del ragazzo scoraggiò Piton.
Che razza di Mangiamorte era uno che non voleva usare l’anatema che uccide?
Per non demoralizzarlo non fiatò, ma una settimana dopo, quando Ron Weasley fu salvato per miracolo da un avvelenamento da idromele, parlò molto a lungo.



Come far fuori Silente: lezione 3.
“ Grazie agli Armadi Svanitori, che io ho riparato, voi Mangiamorte entrerete da Magie Sinister ed uscirete qui a Hogwarts. Questa volta il vecchiaccio non potrà sfuggirmi!”
“Draco, mi compiaccio. Solo un grande mago poteva riparare quegli antichissimi mobili appartenuti a Merlino stesso”.
Piton era piacevolmente colpito dall’abilità del figlioccio e, per una volta, si sentiva rassicurato.
Sarebbero venuti in tre e sperava che qualcuno sapesse maneggiare una bacchetta.
Misero in atto il piano la notte dopo, ma Greyback, Bellatrix e Rowle, per via d’un piccolissimo problema tecnico, come s’affrettò a specificare Draco, rimasero imprigionati nell’armadio per due ore.



Come far fuori Silente: lezione 4.
“Draco, caro, forse è meglio che lasci fare al tuo padrino”, disse Silente, un po’ preoccupato.
“No, devo portare a termine io questo compito!”
Un altro lampo verde scaturì dalla sua bacchetta, freddando un povero gufo postino che stava arrivando da ovest.
“E tre”, mormorò Piton guardando al suolo i cadaveri di un elfo domestico, di Mrs Purr e ora anche quello del gufo.
“Caro, ascolta Piton, per favore”, riprovò il preside.
“Mai. Avadakedavra!”
Questa volta a cadere fu Harry Potter, comparso da sotto il mantello dell’invisibilità.
“Lo immaginavo” sospirò Silente, “e adesso chi lo libera più il Mondo Magico?”



Epilogo
“Tu hai ucciso zio Harry?”
Il bambino guardava suo padre con tanto d’occhi.
“Tranquillo, Potter è come la gramigna e non muore nemmeno con l’atomica”, lo tranquillizzò Draco.
“Era solo svenuto. E’ l’unico mago immune alla maledizione verde”.
“E allora?”
“Io e zio Severus fingemmo d’ammazzare Silente e poi, con la complicità degli altri Mangiamorte, facemmo internare all’ospedale Lord Voldemort che, poverino, aveva un Arteriosclerosi da paura. Probabilmente la pozione di Codaliscia era avariata!”
“Calunnia!”
La voce di Minus si fece udire dalle scale, dove con secchio e ramazza stava pulendo.
”Zitto tu, schiavo”, gridarono in coro padre e figlio.



Fine



   
 
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