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Autore: komodo    05/10/2010    1 recensioni
La felicità spetta a tutti, anche ai meno fortunati e soprattutto!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un fiore...    


Per un fiore. 



Un prato immenso pieno di fiori bianchi. E una bambina che sotto gli occhi della madre raccoglie tutti quei fiori. Glieli porta, le sorride e torna ancora a raccogliere quei fiori bianchi...Che fiori erano?? Adesso che ci pensa, la mamma forse le aveva detto il loro nome...Si, Margherite.

Ecco come si chiamano quei fiori.
Sono i suoi preferiti, bianchi e puliti.
Le piaceva tanto raccogliere fiori, i fiori bianchi e puliti del prato sotto casa sua. Ogni volta che scendeva ne raccoglieva tanti e rideva rideva... Puri steli della vita, ecco con cosa entrava in contatto. Ma dopo avere iniziato la scuola Beth era cambiata, non andava più a raccogliere fiori...Non era più pulita come loro.

A Beth non piaceva andare a scuola. Non perché fosse troppo difficile, o perché i professori fossero strani con le; era perché tutti la guardavano, nei corridoi, in bagno, di sfuggita per la classe. Con occhi spenti, e veloci che fuggivano via. Sua madre una sera le disse la verità. Tra le lacrime e il viso costernato le disse che lei era troppo bella. Abbracciandola le disse che sarebbe stata dura si, ma aveva sempre lei, lei non l'avrebbe mai abbandonata.
A Elisabeth sarebbe piaciuto parlare con qualcuno, farsi qualche amico, e a volte, mentre camminava per il corridoio pensava che non le bastava solo sua madre, camminando passeggiando per il corridoio e guardando i ragazzi ridere e cambiare direzione al suo passaggio, lei si sentiva un po' sola.

Tornava a casa, delusa della giornata, sempre gli stessi grandi occhi tristi...
E sua madre era sempre li, pronta a stringerla forte fra le sue braccia, rendendola dimentica della sua solitudine. Trasmettendole la voglia di vivere. Era bella la sua mamma, lei l'amava, si.
Adorava accoccolarsi fra le sue braccia ed essere cullata dalle dolci parole della madre, sarebbe rimasta in quella posizione per ore, forse fino alla fine del mondo.
A volte ripensava che il mondo invece non era solo formato da sua madre e si irrigidiva. Teresa, così si chiamava sua madre, se ne rendeva conto e la stringeva più forte iniziando a cantare la sua canzone preferita e parlandole...

"Beth, tesoro mio, com'è andata oggi a scuola??"

"..."

" Il professor Marco ti ha fatto giocare con lui eh??"

Come le parlava, il suo sorriso... Così si addormentava e al risveglio era tutto come prima.

Un giorno a scuola arrivò una ragazza nuova. Beth la osservava, era elegante, un sorriso solare. E portava un fiore bellissimo nell occhiello della giacca. E beth lo osservava, non riusciva a scollargli gli occhi di dosso.

Margherita le si avvicinò e le sorrise. Beth era impassibile, guardava solo il bianco fiore della sua nuova compagna.

"Ti piace il mio fiore?? Come ti chiami??"

"..." Beth non rispose, ma la ragazza poté vedere il nome scritto nel portacolori.

"Allora beth, adesso ti farò un regalo". Si porto la mano verso l'occhiello ed estrasse il fiore, mettendolo fra i capelli della sua compagna.

Beth inizialmente non disse niente, poi le sorrise. Le sorrise come non faceva da tempo. Immediatamente pensò a sua madre, doveva assolutamente farle vedere il suo sorriso, finalmente era tornato... Si alzò e prese per mano la sua nuova amica, con il sorriso stampato in volto che nessuno adesso poteva più rubarle.

Quel giorno la mamma era preoccupata, di solito il pulmino della scuola lasciava sua figlia in perfetto orario. Era in ritardo di 5 minuti...Che fosse successo qualcosa?

Realizzato quel pensiero si precipitò subito alla finestra e una volta guardato fuori il suo cuore perse un battito.

Sua figlia...sua figlia Beth era fuori in giardino. E raccoglieva fiori, raccoglieva di nuovo fiori... Era felice, e rideva. Rideva perché era felice, tutto merito di un fiore...


  
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