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Autore: EliScrittrice89    06/10/2010    3 recensioni
Kimberly è una classica ragazza americana.
Ha una famiglia normale, una best friend e le solite noie che hanno le ragazze di diciotti anni.
La sua tranquillità sembra però venir interrotta dalla notizia che nella sua città, ma soprattutto nella sua scuola, verrà girato un film.
Cosa potrà mai succedere alla ragazza, se il film in questione fosse Twilight? Se, proprio lei che ignora l'esistenza della saga, avesse a che fare con Robert Pattinson?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Entro per la seconda volta in meno di un giorno dentro il campetto di basket dove certamente troverò Nicholas intento a palleggiare, scherzare, grattarsi posti poco carini e fare tutte quelle cose che solitamente i maschi fanno.
Lo trovo infatti vicino al canestro, sorprendentemente solo, senza nessuno dei suoi amici intorno.

“Ehi Nick.” lo chiamo sventolando le braccia nella sua direzione. Si accorge di me quasi subito, lascia cadere il pallone poco lontano e si avvicina accennando una lieve corsa. Per mia fortuna questa volta indossa la felpa altrimenti parlare mi risulterebbe difficile.

“Che ci fai qui?” mi chiede non nascondendo la sua sorpresa, faccio un respiro ma prima di riuscire ad emettere una sillaba lui riprende.

“No aspetta, fammi indovinare. Sei venuta a rincarare la dose su quanto io sia stronzo, su quanto stia facendo soffrendo Kimberly e su quanto ti faccia schifo, a tal punto da tornarmene da dove sono venuto perchè mi odi e non merito di camminare nelle tue stesse strade.” mi dice di getto e mi sento uno schifo, ad ogni parola che dice i suoi occhi si incupiscono e l'espressione del suo viso diventa più dura...

“No volevo dir...”

“Cos'è? Ho dimenticato qualcosa della tua lista?” mi chiede sarcastico inarcando un sopracciglio.

“Scusami!” farfuglio, abbassando gli occhi a terra.

“Come?”

Sospiro profondamente prima di rialzare lo sguardo. “Scusami, oggi sono stata una bastarda. Il fatto è che ho parlato poco fa con Kim, mi ha spiegato tutto e ora so per certo che tu non c'entri. Ti ho detto delle cose orribili e se ora tu mi dicessi di odiarmi non avrei nulla da ribattere, perchè mi odierei anch'io se fossi al tuo...” il mio discorso viene nuovamente interrotto, stavolta dalle sue labbra che si posano sulle mie.
Rimango paralizzata dal gesto, mentre lui non ricevendo rifiuti porta le sue braccia intorno alla mia vita stringendomi di più a sé. Le sue labbra si muovono sulle mie con delicatezza e alla fine cedo, le socchiudo e approfondiamo il contatto. Porto le mie braccia intorno al suo collo e mi sollevo sulle punte per stargli più vicino, non capisco il perchè ma desidero questo abbraccio, queste labbra che mi stanno adorando come poche lo hanno fatto. Le sposta sulla mia guancia dove lascia teneri baci fino ad arrivare all'orecchio.

“Megan...” mi sussurra mordicchiandolo e io sorrido affondando il viso nel suo petto, mai nessuno ha pronunciato il mio nome con tanta dolcezza.
Rimaniamo ancora per diversi minuti così, l'uno nelle braccia dell'altra, in mezzo al campo da basket, poi quando lo sento stringermi ancora di più a sé mi riprendo, riprendo coscienza di quello che ci circonda e soprattutto di noi. Mi sciolgo dall'abbraccio e lo sguardo sconvolta.

“Oh cazzo!”

“Megan ti prego...”

“Non.Dire.Una.Parola.” lo zittisco sillabando inferocita e lui mi guarda più sconvolto di me.

“Ma io devo...”

“Ti ho detto di stare zitto! È stato solo un errore!” gli grido facendo dietro front e scappando via da quel parco e dalle mie emozioni... Ma che cazzo mi è preso? È l'ex ragazzo della mia migliore amica per la miseria!

“Dove cerchi di scappare Meg?” gli sento dire quando mi afferra per il polso, fermando così la mia corsa. Mi volto, cercando di liberarmi ma, sinceramente, non ne ho davvero l'intenzione. Quel bacio, quel tocco, mi hanno portato su un altro pianeta e non riesco a capire come possa essere possibile una cosa del genere: io lo odiavo fino a qualche ora fa accidenti!

“Senti Nicholas, è tutto sbagliato.” dico con espressione seria. “Non so come sia potuto succedere, forse ho bevuto troppo latte stamattina o il mio cervello si è parzialmente lesionato a causa di tutte le lezioni di chitarra che ho preso. Il fatto è che queste cose non devono succedere ok?”
Mi lascia andare lanciandomi uno sguardo ferito. “Io sono venuto qui per te Megan. Non so perchè, non so nemmeno cosa mi abbia spinto a partire, so solo che improvvisamente eri tu che mi mancavi. Non gli amici, non Kimberly. Eri tu”.
Scuoto la testa ridendo nervosamente. Oh cielo, ma cosa sta dicendo?

“Non sto scherzando.” sibilla incrociando le braccia al petto. “Ho lasciato ragazze bellissime, posti fantastici, amici che avevano imparato a volermi bene... tutto questo per venire qui, per vederti di nuovo.”

“Io non te l'ho chiesto.” farfuglio abbassando lo sguardo. La parola sconvolta non quantifica lo stato d'animo in cui mi trovo in questo momento, di tutto mi sarei aspettata che dicesse eccetto questo ed in più nella mia mente compare l'immagine di Kimberly che - schifata - mi scaccia, scoprendo quello che è accaduto, ritenendomi indegna di esserle amica.

“Non importa se tu me l'abbia chiesto o meno. So che io sono qui, per te, e non ho intenzione di lasciarti andare facilmente, sappilo.”.

Mi passo una mano fra i capelli sospirando. “Nicholas dimmi che stai scherzando ti prego.” sussurro in preda al panico, ma il suo sguardo mi conferma il contrario, è dannatamente serio. “Okay. Posso sopravvivere a tutto questo.” dico a me stessa, cercando di auto convincermi “Devo solo dirlo a Kimberly... Tu mi aiuterai vero?” chiedo speranzosa rivolgendogli un'occhiata abbattuta.

“Dipende. Lo farò solo se tu vuoi che io le dica che ti ho baciato e che quindi deve arrendersi al fatto che stiamo insieme.” mi risponde sorridendo.

“Sei scorretto.” bofonchio allungando le braccia verso di lui come una bambina bisognosa di coccole, lui mi afferra per il polso tirandomi verso di lui.

Sono contro il suo petto, riesco a sentire il suo cuore battere e... mi piace.


*


“Che fai oggi?”

Mi volto di scatto, trovandomi Kim d un palmo dal naso. Inizio a sudare freddo, letteralmente.

Sono passate circa quarantotto ore da quando sto con Nick e non le ho ancora raccontato nulla, sono proprio una pessima amica. Inoltre quando finisco nel suo campo visivo ci metto quasi un secondo a volatizzarmi nel nulla e, nel peggiore dei casi, quando mi becca ed alza un sopracciglio con fare indagatore, le dico semplicemente che ho fretta di andare a lezione. Anche quando mi chiama, temo sempre che mi dica di essere venuta a conoscenza di me e Nicholas. Ma non è stupida, io la evito, lei lo capirà e mi chiederà spiegazioni.

“Beh... sai i compiti...” rispondo vaga aprendo l'armadietto. Annuisce e lancia uno sguardo dall'altra parte del corridoio. “C'è Robert. Non ha neanche guardato da questa parte.” sospira tristemente.

“Non gli parli da giorni per una tua assurda convinzione di fargli schifo, cosa ti aspettavi? Che balli la mazurka quando ti passa accanto?” le rispondo ovvia ficcando la testa nell'armadietto.

“La mazurka no, ma almeno uno sguardo... e poi non è un assurda convinzione...” borbotta afflitta poggiando le spalle all'armadietto. “Ehi oggi pomeriggio ti va di andare per negozi? Magari dopo scuola possiamo andare a pranzo al Mec da Melanie e poi andare in centro. Ho bisogno di svagarmi un po'...” mi propone e io sobbalzo. Un intero pomeriggio con lei? Con il segreto che mi porto dietro? No grazie... So che in questo momento dovrei starle vicino, ma proprio non ne ho il coraggio...

“Mi dispiace tesoro ma sono piena di compiti, ho tremila relazioni da terminare che non avrò neanche il tempo di respirare, quindi facciamo per un'altra volta ok?”. Lei mi guarda attentamente e poi annuisce solo. Nello stesso momento suona la campana che segna la ripresa delle lezioni e io velocemente mi allontano da lei, sentendo il suo sguardo sulla schiena e maledicendomi per la mia vigliaccheria.



POV KIMBERLY


Non so cosa diavolo stia succedendo, ma so che Megan mi sta evitando. Sono due giorni che ci rivolgiamo a stento la parola, che non pranziamo più assieme e che stiamo nello stesso posto per due minuti contati. La conosco da troppo tempo per non notarlo, però ho voluto evitare di chiederle spiegazioni e lasciarle il tempo di dirmi cosa abbia di sua spontanea volontà, ma ora basta, sono stanca. Sono di umore nero, ho baciato e perso Rob nell'arco di ventiquattro ore e non accetto che accada anche con lei, non con il bisogno che ho di averla vicina. Avevo pensato di chiederglielo oggi a pranzo, ma ha detto che andrà in biblioteca a studiare per il compito di storia, quindi le ho proposto un giro per negozi a cui raramente dice di no, ma ha declinato l'invito con la solita scusa dei compiti... cavolo con tutto lo studio a cui si sta sottoponendo le daranno un Nobel!
Comunque ho deciso, quando usciremo da scuola la fermo prima che sgattaioli nella sua macchina e mi farò dire cos'ha.
Mi sembrano passati cinque minuti dal mio pensiero che sento la campana segnalare la fine delle lezioni. Raccatto le mie cose alla rinfusa e le infilo in borsa per poi correre fuori alla ricerca di una testa bionda. La individuo agli armadietti così mi avvicino, ma quando sono a pochi passi da lei, chiude l'armadietto e a passo svelto si dirige all'uscita. L'azione mi viene spontanea, corro per raggiungerla.

“Ehi Meg aspetta!” le grido fermandola per un braccio.

“Che c'è Kim??” mi chiede senza alzare lo sguardo... avevo ragione, mi nasconde qualcosa ma... cosa?

“Che c'è? Sono due giorni che cerchi di evitarmi!”

“Ma cosa dici? Non è vero!” risponde sempre evitando di guardarmi.

“Oh avanti Meg ci conosciamo da una vita, lo sai che riconosco quando c'è qualcosa che non va... che succede?” le chiedo alzandole il viso e stupendomi incontrando il suo sguardo tormentato.

“Beh non è facile dirtelo...”

“Provaci.”

“Ti arrabbierai...”

“Megan parla.”

“Nick mi ha baciata!” esclama chiudendo gli occhi mentre io li spalanco... Cosa? Ma allora è veramente idiota?... Capisco di dover dire qualcosa per tranquillizzarla, per farle capire che non sono arrabbiata con lei, però vedendola tremare un poco capisco che c'è dell'altro.

“Quindi?” opto quindi per farle dire tutto.

“Come quindi?”

“Sì esatto, quindi?”

“Kim giuro che non ti capisco.”

“Meg cos'altro c'è? Lo so che devi finire di parlare...”

“Ma come fai?” chiede sempre più sorpresa.

“Anni e anni di pratica...”

“Oh Kim maledizione non ce la faccio più! Io e Nicholas ci siamo innamorati! È una cosa assurda perchè lui è Nicholas, il ragazzo che odio da quando avevo quattro anni!... Oh ma come posso farti una cosa del genere? Odiami! Odiami così come mi odio io!” mi grida piangendo... Rimango ferma a guardarla e assorbo la novità, poi mi riprendo.

“Non potrei mai odiarti. Sei e sarai sempre la mia migliore amica sciocchina... anche se ora sei fidanzata!” le dico abbracciandola forte e la sento rigida tra le mie braccia.

“Ma... ma...”

“Lo ami?” le chiedo sempre tenendola fra le braccia.

“Non lo so amica mia, non lo so. Fino a due giorni fa ero convinta di odiarlo, ma poi lui mi ha baciato e allora il mio mondo ha cominciato a ruotare intorno a lui... Non so se è amore, ma averlo affianco mi riempie di gioia...” mi dice nascondendo il viso, che sicuramente è rosso d'imbarazzo, nell'incavo del mio collo e ricambiando, finalmente, il mio abbraccio.

“Sarà uno spasso vedervi assieme.” le dico sciogliendo la presa e sorridendole, lei ricambia e a braccetto usciamo da scuola.

Troviamo Nicholas fuori la scuola, poggiato alla sua macchina, che quando ci vede si raggela. Beh certo, ragazza e ex ragazza a braccetto, intente a ridere e scherzare deve essere uno shock poverino!
Lo raggiungiamo e Meg rimane distante, nonostante le si legga in faccia la voglia di stringersi a lui.

“Beh non sono nessuno per vietare il vostro amore quindi avanti, sbaciucchiatevi pure davanti a me.” dico con aria buffa e Nick spalanca occhi e bocca

“Glielo hai detto?” chiede poi alla mia amica.

“Non reggevo più di starle lontana e tu non sei stato di parola... Non ti sei fatto vedere in giro in questi giorni, lasciandomi sola con il mio rimorso e alla fine ho fatto tutto da sola.” gli risponde incrociando le braccia e gonfiando le guance, lui ripresosi dallo shock iniziale sorride teneramente, di quel sorriso che ha solo chi è innamorato e la prende per la vita attirandola a sé.

“Hai ragione, sono imperdonabile. Come posso farmi perdonare?”

“Non lo so, devo escogitare una punizione.” le risponde lei maligna e lo sguardo di lui si fa preoccupato. Guardandoli, vedendoli così innamorati e comici scoppio a ridere e loro, dopo lo smarrimento iniziale si uniscono a me... Sono felice per te Meg, almeno una delle due ha trovato l'amore...

   
 
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